I credenti in Italia sono sempre meno. A certificarlo, alla luce di una ricerca commissionata a Euromedia Research, è il mensile «di fede e ragione» Il Timone. Il 37% degli italiani si dichiara, dice la rivista, «non credente», e tra gli altri sono ben pochi i praticanti.
Chi si occupa di religione e società ha spesso difficoltà nel realizzare sondaggi di questo tipo, nei quali il modo in cui è formulata la domanda influenza non poco la risposta (che cosa si dovrebbe intendere per “credere in dio”? di quale dio si parla e con quali connotazioni?), ma ancor di più poiché il dichiararsi religioso o meno spesso ha a che fare con solo una delle tre “B” che (in inglese) definiscono tre modalità possibili: believe (credere), behave (comportarsi) e belong (appartenere). In molte società moderne, compresa la nostra, si parla di religiosità soprattutto in rapporto all’ultimo di questi aspetti, quello dell’appartenenza: e spesso questa ha ben poco a che spartire con le cose che si dovrebbero credere e ancor meno con i comportamenti attesi (secondo la religione presa in considerazione, naturalmente).
Venendo ai dati presentati da Il Timone, apprendiamo che solo il 58,4% degli italiani si dichiara cattolico (appartenenza, appunto). Ma se si approfondisce e si guarda a ciò che i “credenti e praticanti” (dove per “praticante” qui si intende chi va a messa almeno una volta mese) credono, si scopre che solo poco più del 30% (circa il 7% del totale degli intervistati) sa dare definizioni corrette di eucarestia e di resurrezione e che solo il 60% di chi si reca a messa almeno una volta l’anno (poco più della metà della popolazione) crede nell’esistenza dell’inferno, il che significa che meno di un italiano su tre si preoccupa della “dannazione eterna”.
Ma è sul punto dei comportamenti e delle opinioni che si notano le discrepanze maggiori tra quanto “richiesto” dalla chiesa cattolica e quanto ritenuto valido in concreto: solo il 33,4% dei cattolici praticanti si confessa almeno una volta l’anno; il 71,6% non ritiene la contraccezione un peccato, il 43,8% ritiene l’aborto un diritto. Anche il ruolo della chiesa cattolica nella società è messo seriamente in discussione dai risultati del sondaggio: solo il 43,8% della popolazione italiana la considera importante o con un ruolo imprescindibile e ben il 27,20% pensa che faccia più male che bene o sia dannosa.
La rivista, di orientamento cattolico, presenta questi dati con grande preoccupazione, ma noi non possiamo che essere soddisfatti dell’avanzare della secolarizzazione e di una visione della società meno ancorata a dogmi e presunte forze soprannaturali (già i sondaggi commissionati dall’Uaar nel 2014 e nel 2019 avevano presentato un numero di non credenti rilevante e in crescita). Il rapporto degli italiani con la fede cambia, ma non altrettanto si può dire per la classe politica che li rappresenta. Impegnarsi affinché la smetta di fare leva su sentimenti di appartenenza religiosa per raccattare voti e consenso resta quindi necessario, e i dati sulla secolarizzazione che continua ad avanzare non possono che essere d’aiuto.
Loris Tissino
Molto bello questo articolo del Timone.
Loris commenta:
“Il rapporto degli italiani con la fede cambia, ma non altrettanto si può dire per la classe politica che li rappresenta.” Può darsi che:
1) i non credenti aventi diritto al voto non vanno a votare;
2) i non credenti che si candidano sono pochi;
3) i voti che ricevono siano insufficienti ad eleggerli.
Coclusione: i baciapile sono iper-rappresentati.
Qualche anno fa su Der Spiegel si poneva proprio il problema della discrepanza tra persone credenti nella politica e persone non credenti nel popolo, grazie al fatto che in Germania sono disponibili continuamente dati ed indagini sulla religiosità delle persone, molto più approfonditi di quanto viene qui riportato per l’Italia. Così mentre ben il 42 % della popolazione nel 2022 (e continua ad aumentare) non appartiene a nessuna religione, a livello politico la quota è nettamente inferiore ed anzi è in crescita chi manifesta apertamente la propria religiosità a livello politico. Per esempio nel penultimo governo tedesco mentre i ministri erano tutti dichiaratamente credenti (cosa che aveva fatto esultare la chiesa cattolica che non sopportava che nel precedente vi fosse un ateo), anche partiti di sinistra come la SPD avevano circa l’85 % dei propri rappresentanti politici dichiaratamente credenti. Ed anche i verdi non scherzano in quanto a religiosità, la stessa Baerbock è protestante e riconosce il ruolo importante nella società delle chiese (nonostante le chiese cristiane abbiano perso l’anno scorso ben 900 mila fedeli, un record, e siano scese al 47 %). Le stesse chiese cristiane hanno detto che ci vogliono più politici credenti e che anche se i fedeli diminuiscono loro sono importanti perché hanno sempre rappresentato un riferimento di valori (ipse dixit). Insomma non concepiscono il concetto di democrazia e rappresentanza e continuano a pensare che imporre i loro valori sia una cosa positiva e che la libertà di scelta vada combattuta. Il problema è che queste chiese hanno un giro d’affari notevole oltre ai privilegi storici che si sono conquistati in modo antidemocratico e che non si sognano di perdere.
Anche in Italia oltre alla ingombrante presenza del Vaticano, abbiamo una presenza capillare della chiesa cattolica e dei clericali nella società, coi loro privilegi: basta vedere l’enorme importanza che ha CL nonostante abbia solo un 300 mila aderenti, ma le mani in pasta d’appertutto ed esprime politici a lei legati. I credenti sono molto più organizzati e militanti dei non credenti, strutturati in modo clientelare, e sono convinti di essere depositari della verità da dover imporre agli altri. Gli italiani si secolarizzano seguendo le altre nazioni europee perchè le chiese non hanno più gli strumenti coercitivi del passato e le persone possono fare confronti ed avere informazioni non agiografiche, la propaganda diventa meno efficace, ma il potere ed i media restano saldamente nelle mani dei clericali e delle chiese come evidenziano le indagini sulla secolarizzazione ed i media.
Pienamente d’accordo col fatto che il calo di influenza della Chiesa sia un fatto positivo,ma non so se a provocarlo ci siano fenomeni altrettanto positivi.
Ad esempio l’ora di religione a scuola ormai e’ diventata “l’ora del parrucchiere”,utile solo a scambio di chiacchiere,e non certo a sfornare “soldati di Cristo” perfettamente indottrinati.
Il guaio e’ che purtroppo a questo ha concorso anche la decadenza della scuola stessa,dove altrettanto trascurate sono sempre piu’ anche le ore di matematica,fisica,lettertura ecc.
Temo che molta gente sia sempre piu’ insofferente di seguire Messa e qualunque altro elemento della liturgia non tanto per maggiore maturita e spirito critico quanto semplicemente per un diffuso sentimento di insofferenza verso qualunque
regola,e sempre minore disponibilita a dedicare anche piccole porzioni del proprio tempo a qualcosa che esuli dai propri interessi personali.
E tutto questo non e’ esattamente un fatto positivo.
Caro laverdure,
Margherita Hack una volta chiedeva che a scuola si studiasse la Bibbia come si faceva con l’Iliade e l’Odissea: è stata accontentata. L’Iliade e l’Odissea non si studiano più, e lo stesso si fa con la Bibbia.
D’altra parte, conosci qualcuno che nei mezzi di comunicazione di massa parli della Bibbia senza essere un rabbino o un cristiano delle varie osservanze?
Pensi che i laureati in Filosofia o in Letterature varie ne sappiano qualcosa?
Che io sappia ne sono completamente ignoranti.
@Mixtec
“Che io sappia ne sono completamente ignoranti.”
Il guaio e’ che probabilmente molti di quei laureati ne sanno poco anche
proprio di Filosofia e Letterature.
Facilitati dal fatto che in quelle materie e’ facile esprimere opinioni strampalate ma “politicamente corrette” e quindi intoccabili,mentre e’ ancora un po’ difficile farlo con materie come matematica e fisica.
La presunta religiosità del passato era drogata dal fatto che erano utilizzati prima mezzi violenti, poi mezzi di controllo, ricatto, indottrinamento. In democrazia la propaganda è molto meno efficace, se le persone possono scegliere ed informarsi, la propaganda funziona male, solo sulle menti deboli. Se durante l’ora di religione oggi si fa altro è semplicemente perchè la chiesa cattolica deve trovare una scusa per giustificare un privilegio anacronistico. Gli stessi fedeli fanno fatica a credere a buona parte delle storie della loro stessa religione e a credere ai “valori” da lei propagandati. Magari nn ci credevano neanche in passato, ma non potevano dirlo.
Se pensi che in passato la messa era in latino proprio perchè i fedeli non capissero, non credo proprio che i fedeli di una volta fossero meglio informati di quelli di oggi, ma semplicemente il scegliere non era previsto (pensa solo a quello successo ai coniugi di Prato poco più di 60 anni fa).
Non pensi che le persone di una volta avrebbero scelto diversamente se avessero potuto? Pensa solo all’anticlericalismo dell’epoca risorgimentale, zittito dal fascismo con la sua restaurazione.
@RobertoV
“In democrazia la propaganda è molto meno efficace, se le persone possono scegliere ed informarsi, la propaganda funziona male, solo sulle menti deboli. ”
E’ vero,in democrazia non mancano i mezzi per informarsi,ma quanti si prendono la briga di farlo ?
E quanti dispongono della preparazione di base necessarie per distinguere
le fonti di informazione affidabili dalla massa dei venditori di fumo,come i “social” di internet ?
Guarda come la farsa del “missile di Ustica” ha fatto presa sul pubblico,le decine di libri verita,spettacoli teatrali e cinematografici,interviste di personaggi assortiti ( vedi i timoniere della Saratoga),articoli di stampa ecc,
tutti in contraddizione tra loro.
La gente vuole la verita ? Eccola servita : su questo argomento un giornalista ha contato 32 verita ( tutte differenti), e sicuramente gliene sono sfuggite molte di piu’.
Laverdure,
“…la preparazione di base necessaria per distinguere
le fonti di informazione affidabili dalla massa dei venditori di fumo…”
«ATTENTI ALL’ILLUSIONE DEL MONDO VIRTUALE»
Questa è una delle ultime perle di Sua Banalità, riportata ieri fedelmente dai media.
Quanti saranno quelli che hanno ravvisato la comicità dell’affermazione?
O che il nostro stia cominciando a ravvedersi? O non ha più ritegno verso il gregge? 😛
@Diocleziano
Domanda : le “estasi di S Teresa”,che il Bernini ha raffigurato con notevole efficacia,vanno considerate un affacciarsi su un mondo virtuale ?
Ricordate come disse : “Vorrei che tutti lo provassero !” ?
Al che Piergiorgio Odifreddi rispose idealmente in un suo saggio :”Lo proviamo anche noi,cara Teresa.
Solo che noi lo chiamiamo con un altro nome e lo proviamo un po’ piu’ spesso !”
In ogno caso scommetterei che al raduno della gioventu’ in corso si notera’,esattamente come in tutte le analoghe ricorrenze passate,un grande consumo di profilattici.
…un grande consumo di profilattici…
Purtroppo non ci sono mai le statistiche sul numero delle devote rimaste incinte 😛
“Il difetto sta nel manego” si diceva una volta. Il difetto sta nell’unica cosa che non è mai cambiata: il rincoglionimen†o programmato e istituzionalizzato da sempre a danno dei bambini.
L’anomalìa rappresentata dai politici si spiega facilmente con il fatto che la CdM è la controparte naturale di chicchessia abbia il controllo del cordone della borsa.
quello che proprio non capisco è il nostro dotto disquisire nella nostra parrocchietta (pardon) mentre nessuno affronta la realtà e si mette in gioco affrontando il mare aperto. La formazione politica di un partito “razionalisti umanisti contro i privilegi della chiesa” così senza girarci intorno, precisi, netti e provocatori credo raccoglierebbe un’adesione sorprendente.
I giochi si fanno lì con alleanze e compromessi, qui possiamo solo indignarci senza toccar palla…….
Vero che non esista un movimento di pensiero ateo operante come fu, per esempio, il movimento radicale del tempo di Pannella, ma oggi quale politico potrebbe raccogliere la sfida e mettersi in gioco? È un tema che periodicamente viene allo scoperto e la risposta è sempre la stessa: voterei per l’istanza laica ma non voterei mai il politico che la propone. Facciamo un esperimento: votare Fratoianni+laicità? Meloni+laicità? Schlein+laicità? Calenda+laicità?… non ne trovo uno che possa essere decentemente proponibile. Per la precisione: non mi andrebbe bene nemmeno un Pannella redivivo perché si porterebbe dietro una gran quantità di balordaggini incongruenti. Chiarezza e metodo.
Dai Diocleziano i i personaggi da te menzionati in modo provocatorio che si riciclassero come atei per qualche voto non sarebbero credibili neppure per i loro parenti più stretti.
Se pensiamo a disclpline come: scienza, arte in tutte le sue manifestazioni, diritto e così di seguito ed attribuiamo a ciascuna di esse tre nomi di non credenti negli ultimi anni della storia italiana ci accorgiamo che abbiamo palesato il meglio nostra realtà. Personalmente mi è stato sorprendemente facile arrivare a questa sintesi.
E’ dunque così difficile coinvolgere in questo progetto menti all’altezza ….non credo.
Qualche anno fa fu fondata Democrazia Atea, non mi pare che abbia avuto un grande successo, oltre al fatto che sui media fu contestata.
Al di là del problema di fondare un partito che si occupi di un argomento specifico (perchè potremmo anche essere uniti contro i privilegi della chiesa, ma ci divideremmo sugli altri aspetti politici ed economici che un partito deve normalmente affrontare, come i cittadini votanti), c’è il problema dei mezzi a disposizione.
Cioè fare una attività richiede soldi ed il coinvolgimento dei media, oltre a tanti militanti e, mentre le religioni possono contare su una marea di militanti irregimentati ed indottrinati, oltre a connivenze di politici e media e privilegi, gli atei possono contare su pochi militanti rispetto al numero dei non credenti, con mezzi ben inferiori (e pure boicottati come si è visto con i famosi manifesti su dio).
Pensa al papa adesso in Portogallo: lui può contare su ben 25000 volontari, cioè di indottrinati che lavorano gratis per la sua recita, oltre ai soldi e aiuti che riceve da governo e media. Insomma la ricca chiesa cattolica riesce a fare propaganda gratis o addirittura guadagnandoci perchè dubito che abbia pagato per la diretta di Rainews di ieri (è più probabile che sia stata Rainews a pagare i diritti) per farci sentire le sue “fondamentali considerazioni” e la sua propaganda, assieme a giornalisti cortigiani che esaltano ogni cosa che dice.
E mentre la chiesa non si fa problemi a prender soldi da tutti, quando l’UAAR cercò di accedere all’otto per mille, vi furono diverse contestazioni tra gli stessi atei sulla “purezza”, senza rendersi conto che quei soldi potevano essere utili per la causa.
Ed anche sugli sponsor quale grossa azienda finanzierebbe una associazione di atei? Hanno molto più ritorno nel fare donazioni all’imperatore/papa o intrallazzare con la finanza “cattolica”. Dovremmo creare una finanza “atea” ? Non vedo una associazione di atei che si struttura per infiltrarsi nel tessuto lavorativo ed economico, oltre che politico come CL o l’opus dei. E fare concorrenza agli oratori la vedo dura con i privilegi di cui godono ed il fiume di denaro che ricevono. Difficile combattere chi gioca sporco e gode di privilegi.
Credo che coi pochi mezzi a disposizione più che fare opera di sensibilizzazione, informazione, denunciare costi e privilegi della chiesa e fare qualche causa non sia possibile attualmente.
tutto giusto per carità, aggiungerei che il Vaticano muoverebbe le sue truppe cammellate e chiamerebbe a raccolta i fedeli per una nuova crociata. Anche gli atei devoti scenderebbero in campo per difendere il diritto di culto e di rapina a cui partecipano anche loro.
Detto ciò si parlerebbe, soprattutto a sproposito, finalmente di noi e non solo per una specie inesistente, usciremmo dalle catacombe e come si è sempre verificato nella storia dai semi nascono le piante e dalle idee il domani.
I primi anarchici ottocenteschi, non i patetici attuali, dopo l’unità d’Italia finirono massacrati e in galera perchè avevano tutti contro, anche i contadini a cui manomettevano il meccanismo delle macine per calcolare le tasse sul grano.
Ma alla luce di quelle lotte disumane e impari nacque il socialismo dei Costa e Turati e con essi i diritti dei lavoratori che la chiesa aveva definito “DELIRIO”.
Ci deve sempre essere un inizio che non può prevedere e tenere conto di tutto.
Forse sono un pò utopistico…
In realtà l’Uaar non ha mai chiesto di accedere all’otto per mille. Ha chiesto di stipulare un’intesa ex art.8 della costituzione e la questione è ancora aperta, se un giorno avremo questa intesa poi, tra le altre cose, sarà possibile anche chiedere di accedere alla ripartizione dell’otto per mille ma sarà eventualmente un congresso a stabilire se farlo. Per la precisione 🙂
A Enrico,
esiste ed è bene organizzato anche se non è ancora presente in parlamento.
Si chiama Democrazia Atea ed in rete trovi le necessarie informazioni che lo riguardano.
Si tratta solo di credergli, come gli cedo io, e dargli sostegno perché possa crescere.
grazie, sarà mia cura approfondire senz’altro.
Veramente, Pannella e i radicali in genere, non ricordo che abbiano mai fatto dichiarazioni di ateismo; ricordo invece i soliti ( e universali) plausi tributati a papa Woityla, come fosse l’unico grande pensatore del momento ( anche a sinistra), prendendo per sentenze quelli che io ho sempre definito” discorsi da bar”.
Come ha detto Enrico, il mio era un discorso provocatorio.
Per sottolineare la completa separazione tra i vari personaggi, la politica e la Laicità.
Non tocchiamo, neanche per scherzo, il tasto dolorosissimo dei ‘grandi teologi’.
A distanza di oltre sessant’anni non c’è scribacchino che non si commuova al ricordo del ‘discorso della luna’, e nessuno che sappia che nel medesimo anno quel pacioccone aveva promulgato il regolamento che stabiliva come fare per farla franca ai preti pedofili. Quello che dava le carezze ai bambini…
Ricordate qualla comica di Toto’,che impersonava un avaro al quale i paesani fanno credere di essere morto e finito all’inferno per fargli rivelare il nascondiglio di un tesoro ?
Immaginate che con le droghe ,la realta virtuale ecc si convinca un boss mafioso di essere appunto condannato all’inferno.Come credete che la prenderebbe ?
Secondo me schiumerebbe di rabbia per la totale convinzione di essere vittima di una colossale ingiustizia : tutti i soldi mollati ai suoi rappresentanti in terra non gli hanno forse meritato dal Padreterno il diritto al Paradiso ?
Perche’ e’ cosi che molta gente vede la cosa,in pratica ognuno dei cosiddetti “fedeli” ha la sua visione personale della fede,talvolta degna di rispetto,altre volte
un pochino meno : finisce con l’essere un comodo mezzo per mettersi a posto con la coscienza,molto piu’ comodo dell’ateismo.
È di oggi la notizia di un’altra infornata di ‘insegnanti’ irc: circa 450.
Gli insegnanti irc sostituiranno, nell’immaginario collettivo, i musicisti del Titanic?
Come valutate la loro preparazione riguardo alla loro materia,e ancora di piu’ la loro motivazione spirituale ?
Della loro preparazione ce ne possiamo tranquillamente impipare, come dicono i bancari,
considerando il ‘sottostante’. 😛
Idem per la loro motivazione spirituale, se può esserci qualcosa di spirituale nel condizionare dei bambini. Io mi vergognerei come un ladro se mi facessi pagare per una simile attività.
Sembrava troppo dirompente per essere vero. Il sondaggio, ha stabilito quanto già era noto. Cioè che gli italiani sono credenti non pranticanti da decenni. Evidentemente con il rinnovo delle generazioni i praticanti credenti diventano sempre di meno. Purtroppo l’ “appartenenza” al branco cattolico è ancora viva e preponderante, perfino fra i non credenti.
Ho la nausea.
“Credente non praticante” e’ una espressione altrettanto coerente di “intellettuale
analfabeta”.
Del resto dalle statistiche risulta che il 17% degli italiani esce dalla scuola dell’obbligo
“semianalfabeta”,e che il 50% non legge manco un libro all’anno.
Per molti perfino leggere la Bibbia o seguire le liturgie,come gia detto,rappresenterebbero uno sforzo intellettuale eccessivo,il che e’ tutto dire.
Del resto penso che un sondaggio per forza di cose imponga una risposta
stringatissima,e dire “Sono credente” vale come il classico “Non sono razzista”.
Del resto moltissimi sedicenti “antirazzisti” sono pure loro “non praticanti”,nel senso che non mostrebbero mai apertamente repulsione verso checchessia (pura virtu’ della necessita),ma evitano come la peste un sacco di categorie se possono farlo in totale incognito.
Cosa del resto che,nel rispetto delle leggi vigenti,e’ loro pieno diritto non meno del diritto di NON essere credenti.
Se qualcuno pretendesse di istituire il reato di ipocrisia ne conseguirebbe il totale blocco della Giustizia.
I cattolici sono preoccupati. Bene.
I Testimoni di Geova, i Luterani, i Calvinisti lo sono pure?
E come vanno gli affari per Induisti, Islamici ed Ebrei?
Calano anche loro?
(Per fare qualche osservazione sul mondo).
Solo i Pastafariani sono una garanzia di continuità.
L’ultimo credente sarà seppellito da un Pastafariano. Ridendo… 😛
Temo che per gli islamici vadano meglio,e il motivo e’ semplicissimo : in un mondo pieno di problemi e di individui pieni di frustrazioni in cerca di uno sfogo ,quale politica credete faccia piu’ presa :quella del vaticano e della sue religione di “pecorelle” docili,o quella di chi propone la guerra santa ?
Ancora una volta ricordiamo l’aforisma di Francesco Bacone : alla natura si comanda solo obbidendole,vale a dire tenendo conto delle sue leggi inviolabili,e questo vale anche per la natura umana.
“La secolarizzazione avanza anche in Italia”….Dice giustamente l’articolo…
Ma esistono eccezioni che dimostrano il contrario !
Eccone una : l’Islam dell’Illuminismo è davvero esistito. Nell’XI secolo, la civiltà araba-musulmana era così colta, in sovrapproduzione rispetto a ciò che stava accadendo in Europa allo stesso tempo, che apri ospedali e biblioteche ovunque. Nel secolo X la Biblioteca islamica di Cordova, in Spagna, arrivo’ a contenere circa 500.000 volumi : il suo catalogo forniva
44 libretti di 20 pagine ciascuno ! Va inoltre notato che la più antica università del mondo ancora attiva non è quella di Oxford o Bologna, ma quella di Ai Quaraouiyine, situata a Fes, in Marocco, fondata nell’859 da …. una donna! Dico bene DA UNA DONNA! Inoltre, il museo della città di Gerusalemme comprende strumenti chirurgici e attrezzature mediche del XII secolo i quali attestano che all’epoca, i medici arabi operavano pazienti sotto anestesia. Quando noi, europei, consideravamo che la peste veniva diffusa dallo sguardo …Sic
PS : Esiste un fenomeno inevitabile della nostra epoca che sembra corrispondere ad un’aura epilettica macrocosmica: il ritorno del fatto religioso. Il XXIesimo secolo sarà religioso o non lo sarà…..
Le idee generose della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dell’Illuminismo sono minacciate da una ostinata rinascita dell’odio verso gli altri. Ma, per difendere la pluralità delle interpretazioni, base della tolleranza, dobbiamo essere in grado di cambiare opinione e punto di vista. La sociologia e la psicologia sociale hanno accumulato una notevole conoscenza su questo argomento. Nonostante cio’, dobbiamo andare ben oltre e cercare di comprendere le basi neurali del nostro comportamento sociale. Questo lavoro interdisciplinare, sotto il nome di “neuroscienze sociali”, iniziato gia da anni da risultati interessanti, ma che –ahimè.. interessano pochissime persone…
“neuroscienze sociali”, … che –ahimè.. interessano pochissime persone…
Alessandro, se ci fornisci qualche nome, magari per orientarci.
Nel mese scorso ho consultato Pinker (Il declino della violenza), pensi che ci possa rientrare, come autore?
@Mixtec
Ti consiglio un altro suo saggio:
“Tabula rasa. Perché non è vero che gli uomini nascono tutti uguali, Mondadori, 2006″
Dove contesta l’idea dell'”assoluta uguaglianza” degli esseri umani,che la mente sia una “Tabula rasa”che l’educazione ( o l’indottrinamento)possono
forgiare a totale volonta.
E’ l’dea sostenuta sia dalle religioni che dalle ideologie (che sono poi la stessa cosa),tese a formare l’ “uomo nuovo” immune a difetti come l’ambizione,il desiderio di possesso,perfino la libido sessuale.
Peccato,sostiene un altro sociologo,che nessuno ci sia mai riuscito,sebbene sinao riusciti spesso ad eliminare un sacco di “uomini vecchi”.
E’ quanto sostiene anche l’attuale integralismo del “politicamente corretto”,per il quale addirittura l’identita sessuale e’ un puro costrutto della societa,senza che vi influisca nessuna predisposizione naturale.
Steven Pinker, professore di psicologia cognitiva.
Da quando ha scritto il libro « Il declino della violenza » se vari aspetti sono considerati come pertinenti nel mondo accademico, altri non risultano chiari. Se ammettiamo che l’uomo è un miscuglio di « angelo e demonio », Pinker si è limitato a descrivere il lato « angelo » ignorando il « demonio » inteso come istinti e pulsioni, difficilmente modulabili o inibibili. Ma anche la possibilità che, a certi livelli, l’osannato Libero Arbitrio di fatto non lo è… Inoltre –per quello che posso aver capito- non è molto chiaro nel definire la nostra coscienza indiscutibilmente di tipo monista, non di certo dualista (corpo/spirito) come mi sembra l’abbia descritta, tesi che afferma che l’Universo (quindi anche il nostro encefalo) è costituito da sostanze materiali (fisiche) e sostanze mentali (considerate eteree, immateriali, quindi metafisiche), ma che nessuno ha potuto dimostrarlo razionalmente !
Conosco diversi neurologi autori di libri interessanti ma di lingua francese o inglese. Suggerirei leggere « Perché gli scienziati non sono pericolosi » di Gilberto Corbellini che ho trovato intelligibilmente interessante, ma anche pertinente…
PS Se puo’ interessarti, leggi il moi commento su Wikipedia Discussion (in francese)
sulla Personalità : https://fr.wikipedia.org/wiki/Discussion:Personnalit%C3%A9
Ringrazio Alessandro e laverdure per le segnalazioni.
Nel libro di Pinker sulla violenza il capitolo Viii è dedicato ai “Demoni interiori” ed ai “migliori angeli” il capitolo successivo.
Inoltre Pinker utilizza Panksepp, il quale a sua volta ha utilizzato nei suoi studi il modello del Triune Brain di MacLean, cui ritengo faccia anche riferimento Alessandro nella sua discussione in francese.