Dal 2007 la nostra associazione assegna premi di laurea a studenti che si sono distinti per un elaborato finale coerente con gli scopi dell’Uaar. Sabato 28 ottobre presso la sede nazionale di Roma, nel corso dell’assemblea circoli, è avvenuta la consegna del Premio di laurea Uaar di quest’anno.
Le tesi vincitrici e quelle meritorie di menzione speciale sono pubblicate integralmente sul sito.
Alle ore 11:30 si è svolta la cerimonia di premiazione con la consegna dei riconoscimenti ai vincitori del Premio di laurea Uaar 2023. Questo evento è stato trasmesso in streaming sui canali social dell’Uaar, per consentire a tutti di seguirlo a distanza.
Per la categoria Discipline umanistiche sono stati premiati la dottoressa Antonia Faustini (laurea magistrale) e il dottor Andrea Garofalo (laurea triennale). Ha ricevuto la menzione speciale la dottoressa Roberta Devoto (triennale).
Per la categoria Discipline giuridiche sono state premiate ex aequo la dottoressa Viola Gloria (magistrale) e la dottoressa Monica Molinaro (magistrale).
Relativamente alla categoria Altre discipline, ha ricevuto il premio la dottoressa Shani Parpinel (laurea triennale).
Nella sezione dedicata sul nostro sito abbiamo caricato le tesi vincitrici. Potete anche rivedere il video della presentazione su Facebook o Youtube).
Riportiamo le motivazioni della giuria per la categoria Discipline umanistiche, composta da Raffaele Carcano, Giovanni Gaetani, Mosè Viero.
Andrea Garofalo, Da Wallace all’Intelligent Design: la resistenza all’evoluzionismo darwiniano.
La tesi affronta una delle questioni più tristemente tormentate nell’ambito della diffusione della teoria dell’evoluzione, e cioè le diverse critiche ricevute dall’evoluzionismo darwiniano sin dai primi anni della sua elaborazione. Il lavoro, storicamente ben documentato e scritto in maniera chiara e equilibrata, non manca di fare riferimento all’attualità del dibattito contemporaneo, mostrando con chiarezza lo scompenso tra una comprovata teoria scientifica da una parte, e una critica apologetica (ora ingenua, ora disonesta) dall’altra.
Antonia Faustini, Sentimenti, convenzioni, natura: il rapporto tra etica ed evoluzionismo.
Il tema dell’origine “naturale” delle posizioni etiche degli esseri umani ha sempre attraversato la storia del pensiero razionalista, anche perché rappresenta un argomento centrale nel confronto filosofico con i teisti. Partendo ovviamente da Darwin, l’autrice ripercorre i punti salienti del dibattito accademico, analizzando le evidenze disponibili e soffermandosi infine sulle caratteristiche dei contenuti della morale. La tesi è ben impostata, ben esposta e molto coerente con gli scopi del premio, che merita pertanto di ricevere.
Roberta Devoto, Your own Personal Jesus. Religione e diritto nella postmodernità italiana: il caso della UAAR.
La legge e il diritto italiano sono fortemente improntati, per quel che riguarda le religioni, all’impostazione concordataria: ovvero seguono, per la gran parte, un criterio generalizzato e uniformante. Ma nella società individualistica contemporanea questo approccio è decisamente manchevole: sia perché contraddice la supposta laicità dello Stato, sia perché non tiene conto delle forme di spiritualità non irregimentate, non “canoniche”. Col suo lavoro, minuzioso e documentato, Devoto indaga questa contraddizione, usando come caso di studio anche l’UAAR, che fin dalle sue prime iniziative tenta proprio di incunearsi nelle pieghe della legislazione concordataria, mettendone in evidenza mancanze e insensatezze.
Riportiamo le motivazioni della giuria per la categoria Discipline giuridiche, composta da Francesco Alicino, Silvia Baldassarre, Marco Croce, Roberto Mazzola, Adele Orioli.
Gloria Viola, L’adozione in casi particolari e le nuove famiglie.
L’elaborato tratta e approfondisce con ampiezza di argomentazioni e con metodo scientifico e critico una tematica estremamente attuale, al centro dell’interesse non solo degli studiosi di diritto, di storia, di scienze umane e sociali, ma anche della cosiddetta opinione pubblica. Alla luce delle profonde trasformazioni dell’istituto familiare è necessaria un’interpretazione evolutiva della qualifica prevista dall’art. 29 della Costituzione di «società naturale fondata sul matrimonio» a fronte di modelli familiari sempre più dinamici e diversificati, inclusivi di molteplici configurazioni relazionali: famiglie “di fatto”, ricostituite, allargate, “arcobaleno”, monogenitoriali, monoparentali, multiculturali, tra gli esempi possibili. Il diritto, tuttavia, non sembra essere in grado (o non vuole) di stare al passo con i rapidi cambiamenti della società, e a sopperire alle mancanze legislative spesso intervengono le corti, sia di merito che di legittimità: negli ultimi anni si assiste infatti ad una pericolosa pigrizia e riluttanza da parte del legislatore nell’affrontare alcune questioni ritenute spinose, il tutto a discapito soprattutto di minori che chiedono certezza e stabilità nelle loro relazioni con gli adulti che ne assumono la cura. Rilevanti criticità si manifestano nello specifico in materia di adozione, ben rilevate dalla dott.ssa Viola; fra queste gli ostacoli legislativi all’omogenitorialità, le problematiche connesse alla trascrizione di atti di nascita derivata da maternità surrogata realizzata in altri Paesi, le limitazioni previste dalla legge per l’accesso alla procreazione medicalmente assistita e, per le coppie non unite in matrimonio, all’adozione, evidenziando come spesso il dibattito su questi temi sia fortemente caratterizzato da pregiudizi e condizionamenti pretestuosi di natura ideologica e religiosa.
Monica Molinaro, Libertà di manifestazione del pensiero, discorsi d’odio e diritto penale.
L’elaborato indaga in modo ampio ed approfondito un tema di stringente attualità: la sempre maggiore diffusione dei c.d. discorsi d’odio, in particolare attraverso la rete. Il web infatti assicura oggi una visibilità inedita ai pregiudizi nei confronti dei “diversi”, che seppur presenti in tutti i periodi storici, con il progresso tecnologico hanno a disposizione una cassa di risonanza ben più amplificata. La dott.ssa Molinaro rileva opportunamente come il fenomeno, seppur correlato per molti aspetti alla materia penalistica, non possa essere inquadrato in un’ottica esclusivamente repressiva, ma – in quanto problema “culturale” – costituisca una vera e propria sfida per la sopravvivenza della democrazia e della convivenza civile. L’analisi in tal senso, condotta con rigore scientifico e con padronanza degli strumenti tecnico-giuridici, si concentra su alcuni recenti casi giurisprudenziali in materia, tra i quali il “caso Tosi” e alcune pronunce della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Interessante e ben argomentata è la ricostruzione dell’acceso dibattito, politico e dottrinale, sul disegno di legge Zan, recante “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, naufragata in seguito alla decisione, assunta a scrutinio segreto dal Senato nel 2021, di non passaggio all’esame degli articoli. L’elaborato nel complesso invita a riflettere su come oggi siano ancora diffusi, e pericolosamente veicolati dai nuovi mezzi di comunicazione, gli stereotipi negativi, i pregiudizi, gli argomenti capziosi, la mentalità sessista, misogina, omofoba; in questo scenario è necessario ed urgente adeguare il nostro ordinamento, rendendolo coerente con il dettato costituzionale, con la normativa sovranazionale e con gli standard internazionali di tutela in questa materia.
Riportiamo le motivazioni della giuria per la categoria Altre discipline, composta da Luca Gentile, Felice Scaringella e Marcello Pinti.
Shani Parpinel, La comunità lgbtqi+ nel mondo arabo. Proposta di traduzione con commento linguistico e glossario.
Ad avviso unanime di questa giuria, l’elaborato di Shani Parpinel soddisfa i requisiti del concorso Premio di laurea Uaar in accordo con gli scopi statutari dell’associazione stessa. La tesi affronta la tematica della comunità LGBT nel mondo arabo, un ambiente in cui vige ancora una sostanziale discriminazione istituzionale e culturale nei suoi confronti. Vengono analizzati diversi aspetti relativi alla lotta per l’affermazione dei diritti dei membri della comunità LGBT e contro la disciminazione verso di essa. In un primo passo introduttivo viene introdotta la comunità LGBT del mondo arabo e descritte le diverse legislazioni che la riguardano nei diversi paesi. Si passa poi per l’analisi dell’episodio riguardante Sarah Hegazi che alza una bandiera arcobaleno ad un concerto e delle nefaste conseguenze che questo semplice gesto ha avuto. Da qui si prosegue verso una disamina dell’omosessualità nella letteratura araba e dei termini utilizzati per descriverla dagli scrittori arabi. Si passa quindi ad un esame del materiale presente online riguardante la comunità LGBT e della grande censura e del forte pregiudizio attuati dai governi arabi. Viene quindi analizzata la possibilità o meno del cambiamento di sesso nel mondo arabo. Infine viene trattato e commentato il libro Among the Eunuchs: a Muslim Transgender Journey della scrittrice Leyla Jagiella. La presentazione risulta chiara e ben delineata e corredata da precisi riferimenti a più articoli di giornali del panorama mediatico arabo con relative traduzioni ed analisi. Valutiamo pertanto questo lavoro come meritevole del premio per la tesi triennale e come ottimo spunto di dibattito e confronto in seno all’associazione su tematiche che le sono care, in particolare quella della libertà di «affermare, nel quadro di una concezione laica, razionale e areligiosa dell’esistenza, il diritto dei soggetti a compiere in autonomia le scelte relative alla sessualità», nello specifico caso dell’affermazione di questo diritto nel panorama culturale ed istituzionale del mondo arabo.
La redazione