“Sessualità innominabile, poche ore extracurricolari solo alle superiori, subordinato al consenso dei genitori e sottoposto alla ‘potenziata attività’ di forum associativi infiltrati dal mondo cattolico-conservatore”. È netta la condanna del segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) Roberto Grendene al progetto “Educazione alle relazioni” presentato nei giorni scorsi dal ministro Valditara.
Nella direttiva inviata alle scuole si legge che al Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola è affidato “il compito di raccordare le modalità di attuazione dei percorsi progettuali concernenti l’educazione alle relazioni con le esigenze e le osservazioni migliorative delle rappresentanze dei genitori”. Per il segretario dell’Uaar “siamo di fronte a una neolingua di orwelliana memoria: nei fatti si dà potere di indirizzo a realtà antiabortiste, sessuofobiche e obbedienti alla Chiesa cattolica, ossia alla più potente organizzazione fondata sulla disparità di genere”.
L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa a non avere programmi obbligatori di educazione affettiva e sessuale nella scuola pubblica. Una materia necessaria che dovrebbe iniziare già alla scuola primaria, dove invece sono in programma ben due ore settimanali di insegnamento della religione cattolica impartito “in conformità della dottrina della Chiesa” da docenti scelti (e revocati) a insindacabile giudizio del vescovo.
“Apprezziamo che finalmente qualcosa nel mondo della scuola si muova in materia di lotta alla violenza contro le donne – conclude Grendene – ma quando finalmente ci si muove è importante farlo nella direzione giusta e questa, caro ministro Valditara, non lo è”.
Comunicato stampa
Educazione “affettiva e sessuale” teoricamente e’ una proposta degna di rispetto,anche se vista la professionalita imperante qui non so se potrebbe essere messa in pratica piu’ profiquamente dell'”ora del parrucchiere”, alias ora di religione.
Ma il punto non e’ questo : l’indimenticabile Umberto Eco,in una sua “Bustina di Minerva”,sosteneva che quando un incendio e’ scoppiato e si diffonde sempre piu’
non si tratta piu’ di “educare” la gente alle misure di sicurezza,bisogna innanzituttto chiamare i pompieri !Altro che storie !
E nei casi gravi i pompieri non ci vanno sul leggero,vanno forte con ascie,seghe
elettriche e anche esplosivi,per contenere le fiamme.
Analogamente,quando l’abitudine alla violenza, e non solo contro le donne,sie e’ ormai radicata in larghi strati della popolazione,innanzitutto e’ importante invertire questo processo, e l’unico modo di farlo in tempi ragionevoli e’ una severa applicazione della Giustizia,tale da costituire un valido deterrente.
Ma questo ovviamente si scontrera contro quel “politicamente corretto ” per il quale anche una pandemia come il covid non si combatteva coi vaccini,ma con
‘”apertura del dialogo nella misura in cui…….” e cosi via.
Ma questa e’ l’Italia,bellezza !
(Direbbe il grande Booge !)
Il problema è molto più vasto di quel che può apparire di primo acchito. In primo luogo vi è la situazione disperata della chiesa che cerca di galleggiare ad ogni costo – costo, come sempre, a carico dello Stato italiano. Nella tempesta mediatica, seguita alla vicenda della povera Giulia, s’è sentita forse una flebile voce dai media che abbia tirato in ballo l’eterna, ipocrita, dottrina cristiana? Figuriamoci se la soluzione possa venire dall’investirne il mondo cattolico! Da quanto tempo si discute di introdurre l’etica civile nelle scuole? In un paese civile si sarebbero mandati gli insegnanti di irc a spazzare i giardinetti cittadini e introdotti ‘veri’ insegnanti preparati sull’etica e forse saremmo già un po’ più avanti anche nel campo dei rapporti affettivi. Ma finché la classe politica si sbrodola di ammirazione per il rappresentante del Nulla sulla terra e crede di educare le masse con le continue citazioni di ‘cosa ha detto papafrancesco’ non andremo da nessuna parte.
E, detto per inciso, papafrancesco è quello che pensa di risolvere i problemi, dai femminicidi allo sterminio degli ucraini, raccomandando ‘preghiera e digiuno’. Forse pratica molto la preghiera, ma molto meno il digiuno: nella decina d’anni passati a Roma direi che ha messo su almeno una cinquantina di chili…
@Diocleziano
Hai ragione,il problema e’ complesso,e va affrontato in diversi modi,ma torno a dire,finche’ ,per fare qualche esempio soltanto,un condannato per omicidio potra ereditare dalle sue vittime,come credo avvenga in ben pochi paesi a parte l’Italia,o ottenere gli arresti domiciliari ingozzandosi di leccornie (anziche digiunando),chiunque sia tentato di commettere reati piu’ o meno gravi avra molte meno inibizioni di quante ne avrebbe se avesse seri motivi di temere l’applicazione della Giustizia in modo serio.
@Diocleziano
“Forse pratica molto la preghiera, ma molto meno il digiuno: nella decina d’anni passati a Roma direi che ha messo su almeno una cinquantina di chili…”
Forse un po’ meno,comunque l’abolizione “temporibus illis” della “sedia gestatoria” ha evitato senza dubbio un sacco di inconvenienti.
Molto piu’ pratica la carrozzina.
Vedremo se,come da lui annunciato in passato,dara’ davvero le dimissioni
PRIMA di ridursi nelle condizioni di Vojtyla.
E quando dico :”…non solo contro le donne” mi sovviene il caso di un pensionato ucciso tempo fa nel suo appartamento durante un tentativo di rapina.
Il responsabile,un pregiudicato albanese,fu arrestato rapidamente grazie alle impronte digitali rilevate in loco.
E qui e’ inevitabile lo stupore : come e’ possibile che un delinquente incallito e pregiudicato,quindi schedato,non prenda le semplici precauzioni (guanti) per evitare di lasciare impronte,per lui altrettanto compromettenti di una confessione scritta ?
Una negligenza un tempo inconcepibile anche per il piu’ scalcinato dei ladri di polli !!
La spiegazione,semplice quanto agghiacciante,la forniva un articolista del Corriere : semplicemente la fama della (nostra) giustizia e’ talmente scaduta che delinquenti ( e non)arrivano a sottovalutarla totalmente ( il che e’ tutto dire !)
Un esempio analogo ce lo offre proprio il nostro Filippo Turetta : difficile pensare che
si tratti di un ritardato mentale,dato che a quanto risulta stava per laurearsi,eppure
se da un lato ci sono indizi crescenti della premeditazione del suo delitto,d’altra parte l’imbranaggine dimostrata fin dall’inizio fa proprio pensare che la lettura della cronaca nera sui media,in precedenza,abbia creato anche in lui una falsa sicurezza di farla franca incredibile.
Ma del resto casi analoghi sono frequenti,anche se meno plateali.
Parafrasando Hanna Arendt,potremmo parlare di “Ignoranza del male” o di
“Stupidita del male”.
Perche’ anche la stupidita non e’ dovuta esclusivamente a “tara” di nascita,ma
puo’ contribuirvi anche l’influsso dell’ambiente,come per l’ignoranza.
E purtroppo in questi casi entra anche il termine “banalita” usato dalla Arendt,ma inteso qui come “poco importante”,perlomeno per la cronaca.
Se Filippo avesse ucciso la ragazza durante una lite,costituendosi immediatamente,seguendo cosi il canovaccio di (purtroppo)decine di casi analoghi verificatesi negli ultimi tempi,e mancando quindi la “suspense” dovuta all’attesa prolungata della verita,credete che i media avrebbero dato tanto risalto al delitto ?
Attualmente, l’educazione alla vita affettiva e sessuale a scuola è contestata dalle associazioni conservatrici, in particolare dai monoteisti religiosi, che diffondono, da sempre, ragionamenti irrazionali o addirittura mitici! Ma è essenziale per i bambini e gli adolescenti, senza dimenticare alcuni adulti… Da qui l’importanza della complementarità tra ciò che diranno i genitori a casa e i professionisti a scuola. E’ stato notato che coloro che erano animati a scuola erano coloro che avevano un ambiente favorevole alla discussione a casa. Esiste quindi una doppia disuguaglianza quando si tratta di informazioni. Un’informazione precisa, educativa, razionale, che permette il dubbio e il confronto, che dà al bambino e adolescente (ma anche adulto!) le chiavi per proiettarsi verso la propria vita sessuale….
Dicono che è in famiglia che bisogna parlarne. Il che spesso si rivela falso.
1°) Pochi genitori sanno cosa significa pedagogia e psicologia, anche se a volte sono di “buona volontà o fede”. L’improvvisazione in campo educativo, in particolare sessuale, è assolutamente sconsigliata!
2°) Vari studi accademici hanno dimostrato che il primo luogo della violenza, in particolare della violenza sessuale, è la famiglia. Gli aggressori sono per lo più persone che il bambino conosce. Proprio per questo deve evitare di confidarsi con persone che manifestino intenzioni malsane, toccamenti e soprattutto abusi sessuali.
La scuola non puo’ per nessun motivo ignorare la branca sessuale, bensi insegnare adeguatamente gli allievi del rischio che corrono nell’informarsi su siti porno, includendo malattie veneree, o Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (SIDA/AIDS), ad esempio !
Ma i politici responsabili della cultura in Italia (ma non solo) fingono di non capire, non capiscono o non vogliono capire l’imperativa necessità di insegnare sessuologia che include le conoscenze necessarie relative alle determinanti culturali, dinamica tra i sessi, relazioni di coppia e familiari, eventualmente patologie delle relazioni e funzionalità sessuale.
In genere i genitori non hanno competenze per insegnare fisica, chimica, biologia, italiano, inglese, ecc., per questo si fa riferimento ad esperti insegnanti che devono aver effettuato studi adeguati. Non si capisce perché per certa gente per la sessuologia e l’affettività invece si pretenda che gli esperti principali siano i genitori, come se il fare figli li trasformi automaticamente in esperti di sessuologia e affettività. Basterebbe pensare al passato in cui si facevano molti figli, senza che conoscessero i meccanismi per farli o non farli e vivevano in una cultura cattolica sessuofobica in cui l’esperto di sesso e relazioni affettive era un prete o una suora ed il parlare di sesso veniva stigmatizzato ed i rapporti tra i genitori regolati da regole arcaiche. Basterebbe pensare che fino a 60 anni fa era in vigore in Italia lo Ius Corrigendi, che legalizzava il picchiare la moglie o il famoso delitto d’onore abolito solo nel 1981 o che solo dal 1996 lo stupro è un delitto contro la persona e non contro la morale pubblica e che la cultura cattolica non riesce ad arrivare ad una parità di genere neanche a parole e con regole ufficiali.
Inoltre va detto che gli adolescenti in genere non ascoltano i genitori e le loro conoscenze le prendono spesso da amici o in internet con risultati non esaltanti o errati: quindi diventa importante avere degli esperti di riferimento. Certo coi politici (ed i media) che abbiamo incapaci di affrontare in modo adeguato qualsiasi argomento, soprattutto se complesso e che vivono di ideologia….
@RobertoV
Discorso valido.
A complicare le cose c’e pero’ il fatto che la competenza di un individuo in chimica,matematica,biologia,italiano,inglese ecc si puo’ valutare in maniera oggettiva,e anche cosi resta qualche incognita sulla sua capacita di insegnare la materia : anche un fisico premio nobel ,a volte,per esempio,puo’ mostrarsi incapace di interagire profiquamente con gli studenti.
E su un tema “sfumato” come l’affettivita,e soggetto inevitabilmente a giudizi soggettivi,temo sia ancora piu’ difficile valutare le capacita di insegnamento.
Infatti è un paradosso: affidare la scelta a quelli che non ne sono all’altezza: i genitori.
Da un paio di giorni si è deciso che la colpa ‘è del patriarcato’… tanto valeva dare la colpa al mago Zurlì! Voglio andare controtendenza e dico che la colpa è del matriarcato: non è una boutade, ma la constatazione che effettivamente l’educazione dei maschi passa fondamentalmente per le mani delle madri, le quali non sono in grado di educare i figli, ci riescono meglio con le figlie. Ma la colpa si riversa poi sui padri, generalmente assenti.
L’unica cosa che mi consola è il fatto che insegnando alle primaria tutto questo non mi riguarda. Da quel che vedo in giro l’educazione sentimentale e sessuale dovrebbe cominciare all’asilo ma se questi sono i presupposti ritengo più opportuno che non si faccia proprio nulla. E non mi riferisco solo alla possibile influenza di associazioni bigotte ma anche all’ennesima delega allo strapotere dei genitori sugli insegnamenti, curriculari e non.
«…delega allo strapotere dei genitori…»
Soprattutto – ed è molto probabile – se i genitori a loro volta sono stati
vittime del rinco…condizionamento religioso.
@arta
“Da quel che vedo in giro l’educazione sentimentale e sessuale dovrebbe cominciare all’asilo”
Avrei qualche perplessita.
L'”educazione sessuale” potremmo considerarla un insegnamento “tecnico”,come l’insegnamento della biologia,dato che riguarda principalmente il funzionamento di parti fondamentali del corpo umano e le norme da seguire per una loro “applicazione”(chiamiamola cosi)priva di conseguenze negative.
E gia per questo tipo di insegnamento occorrono competenza e professionalita,ovviamente,ma sono nozioni acquisibili con lo studio.
La “educazione sentimentale” invece temo richieda qualita meno diffuse,come sensibilita e capacita di empatia,senza le quali si rischia di cadere semplicemente in cliche’ e ovviamente pregiudizi.
Mi sembra che considerando le violenze sessuali come un fenomeno a se’,anziche parte,anche se fondamentale,di un fenomeno (purtroppo) molto piu’ vasto,sia un modo sbagliato di impostare la cosa.
Basta pesare ad esempio ai crescenti,per numero e gravita,casi di “bullismo” nelle scuole,ai danni sia di studenti che di insegnanti,alle aggressioni per strada a puro scopo di rapina,ai taglieggiamenti ai commercianti,e cosi via.
E in tutto questo non credo che il “condizionamento religioso” giochi un ruolo fondamentale,anche se il suo contributo non e’ certo positivo,come nel caso di
molestie sessuali.
Temo che le responsabilita della controparte “laica”,che per anni ha sostenuto un garantismo ottuso ed esasperato,non vadano certo trascurate.
Ricordate la “strage di stato”,l'”assurda teoria degli opposti estremismi”,le “sedicenti brigatre rosse” ecc ?
Tutto questo non ha certo giovato all’efficenza della Giustizia italiana,e nemmeno alla maturita dell’opinione pubblica.
Piu’ che accusare la Chiesa di responsabilita dirette nello stato degradato delle cose,
anche se non ne mancano di certo,direi che e’ meglio sottolineare come questo sia l’ennesimo caso in cui, a dispetto della pubblicita che cerca di ottenerne,la sua capacita di fornire aiuti concreti alla soluzione di un grave problema sia piu’ demagogia che altro.
Esattamente come ai problemi dell’inquinamento,della guerra,della fame,della criminalita e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Se nella memoria del computer infili una quantità di dati inutili, tanto da zavorrarla fino a farla diventare qualcosa di simile a un ritardo mentale, ecco, questo è – secondo me – il danno causato dal condizionamento religioso. Non vedo il Turetta inginocchiato per ricevere il croccantino transustanziato, dopo una confessione liberatoria. Ma potrebbe anche essere.
@Diocleziano
Per migliorare le proprie “public relation”,e alleggerire la pena,credo che si fa questo e altro.
Non sarebbe certo la prima “devozione” nata tra le mura di un carcere.
Il padre di Turetta ha detto : “Mio figlio dovra pagare !”.
Forse sara invece il padre a pagare ,in denaro contante esente da tassa a chi di dovere,se ne avra l’occasione,per cercare di aiutare il figlio.
E qui e’ difficile esprimere un’opinione : voi come lo giudichereste un simile gesto di un genitore ?
Vi siete chiesti quali siano i REALI motivi dietro un delitto passionale come quello
sopracitato ?
Per molti individui essere “lasciati” dal proprio partner rappresenta un duro colpo
per nient’altro motivo che la solitudine che ne deriva,ma non credo che (perlomeno la maggioranza ) ucciderebbe per questo.
Ovviamente il vero motivo e’ l’inaccettabile offesa al proprio orgoglio,alla propria megalomania.
E ho l’impressione che in epoca recente la megalomania ,e non solo limitata ai rapporti di coppia,sia un fenomeno in grave aumento.
Per fare un solo esempio tra tanti basta ritornare un attimo alla pandemia : abbiamo un’infinita di individui la cui cultura,e non solo in materia di virologia,si misura con lo zero,che si sono lanciati in interminabili crociate e filippiche contro
i vaccini e qualunque affermazione delle autorita,favoriti ovviamente dagli strumenti mediatici attuali,semplicemente per soddisfare il proprio esibizionismo.
Alcuni,contagiati in modo grave,sono arrivati a rifiutare le cure fino alla morte solo per non riconoscere,nemmeno implicitamente ,il loro fallimento.
Tra i reali motivi di fatti criminali come quello di Giulia Cecchettin sono convinto che vi sia soprattutto l’autosputtanamento di sé stessi: vale a dire l’ormai totale scomparsa della riservatezza. Tutti raccontano tutto a tutti, tra chiacchiere, social e telefonini non vi è più un minimo velo a difesa del privato. Se capita di essere lasciati dalla compagna, ancor prima del vero problema e cioè l’abbandono, ci si preoccupa di cosa penseranno e diranno gli altri. Che non si risparmieranno gli sfottò. Banale e tragico nello stesso tempo.
@Diocleziano
Esatto,infatti i nuovi media,in particolare i social,forum ecc fanno da catalizzatore alla megalomania e all’esibizionismo :Umberto Eco diceva :”Qualunque imbecille riesce ad avere piu’audience di quanta ne ebbe Einstein,e anche una massa di fessi da influenzare piu’ grande di quella a disposizione di Hitler !”.
Ma contemporaneamente lo espone agli attacchi e alle critiche di tipi come lui,cosa che puo’ innescare gravi frustrazioni.