La clericalata della settimana, 50: la Rai rinnova la convenzione con la Cei

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è dell’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio che

firma con il cardinale Matteo Maria Zuppi e l’arcivescovo Giuseppe Baturi, rispettivamente presidente e segretario della Cei, la convenzione per il rinnovo della trasmissione della messa, del programma “A Sua Immagine” e di eventi cattolici.

Sergio si dice soddisfatto dell’intesa, «perché identifica il Servizio Pubblico ed è parte della sua stessa storia. Il rito domenicale della messa è una tradizione che continua a essere “servizio” pubblico». Perdura quindi una vetusta impostazione confessionale della televisione pubblica: se in passato poteva essere comprensibile, vista l’assenza di alternative radiotelevisive, oggi diventa sempre meno giustificabile considerato che i vescovi possiedono pure il canale Tv2000.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Le istituzioni politiche lombarde a raccolta per la messa e il “discorso alla città” in onore di sant’Ambrogio, patrono di Milano, officiata nella basilica dall’arcivescovo Mario Delpini. Tra i presenti, con fascia tricolore, i sindaci di Milano Giuseppe Sala, di Ceriano Laghetto Roberto Crippa, di Oggiono Chiara Narciso, di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero. C’erano anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il rettore dell’Università degli Studi di Milano Elio Franzini.

Il sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì affida (di nuovo, come da “tradizione”) la città alla Vergine Immacolata, durante una cerimonia al duomo di Ibla in cui ha donato un cero votivo e un omaggio floreale alla statua. Presenti anche il prefetto di Ragusa Giuseppe Ranieri, il questore Vincenzo Trombadore, il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ilardo e altri rappresentanti istituzionali, tra cui consiglieri comunali di Ragusa e i vertici dei comandi di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto.

Il leader leghista Matteo Salvini fa gli auguri per la festa dell’Immacolata senza perdere l’occasione per proclamare la sua devozione clericale, scrivendo sui social che «qualcuno se ne vergogna o ne ripudia l’immagine, cercando di cancellare un simbolo religioso, culturale e valoriale del nostro Paese».

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (con fascia tricolore) e l’assessore ai Lavori pubblici Rocco Albanese partecipano a Ortì alla messa per l’arrivo del reliquario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, presenti anche diverse istituzioni civili e militari.

La sindaca di Brescia Laura Castelletti, in occasione della festa dell’Immacolata concezione, ha donato i ceri votivi da parte dell’amministrazione comunale e partecipato alla cerimonia religiosa.

Per l’accensione dell’albero di Natale donato al Vaticano si recano in udienza dal papa gli amministratori locali dei Comuni e della Regione del Piemonte, tra cui il primo cittadino di Rifreddo (CN) Cesare Cavallo e il suo vice Elia Giordanino. Presente anche il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo e il governatore regionale Alberto Cirio.

I sindaci di sette Comuni del Cosentino vanno in udienza da papa Francesco, bardati con fascia tricolore. Si tratta dei primi cittadini di Aprigliano Alessandro Porco, di Celico Matteo Lettieri, di Piane Crati Stefano Borrelli, di Rovito Giuseppe De Santis, di Altilia Pasqualino De Rose, di Rocca Imperiale Giuseppe Ranù e di Grimaldi Roberto De Marco.

A Catania, presso la Caserma Rinaldo sede del X Reparto Mobile della Polizia, viene riposizionata una statua della Madonna dell’Immacolata concezione di Lourdes. Il simulacro era stata posizionato nel 1954 e ricollocato dopo un restauro. Presenti per l’occasione, oltre all’arcivescovo che ha somministrato la benedizione, il questore Giuseppe Bellassai, il comandante del X Reparto Mobile Domenico Demaio, le organizzazioni sindacali provinciali della Polizia e il personale dell’amministrazione civile dell’Interno, oltre a numerosi poliziotti.

Il CONI Friuli Venezia Giulia e il Comune di Casarsa della Delizia (PN) hanno organizzato il “Natale dello Sportivo” con una messa presieduta dal vescovo Giuseppe Pellegrini.

I vigili del fuoco di Barletta hanno reso il tradizionale omaggio alla patrona santa Barbara, con tanto di ordine del giorno che invita a partecipare alla messa in cattedrale insieme alla Capitaneria di porto. Anche a Roma i Vigili del Fuoco hanno manifestato la devozione alla Madonna, con una messa nella basilica di Santa Maria Maggiore e la posa di una corona di fiori sulla statua in cima alla colonna posta in Piazza di Spagna. Pure a Caltanissetta di Vigili mettono in scena un omaggio alla Madonna.

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

Diversi esponenti del Pd intervengono all’incontro dei Popolari “Osare la pace, vivere la fraternità, difendere la democrazia”. La segretaria Elly Schlein rimarca che «il pluralismo del Pd è il più prezioso valore aggiunto, e io ho il dovere di garantirlo, senza i cattolici democratici perderemmo la nostra ricchezza […]. Senza il contributo dei cattolici democratici non esisterebbe il Partito democratico e la nostra straordinaria comunità, così come non esisterebbe la Costituzione». Presenti anche Piero Fassino, Beatrice Lorenzin, Dario Franceschini e l’eurodeputata Beatrice Covassi.

A Granarolo dell’Emilia (BO) la vicesindaca Giuliana Bertagnoni (con fascia tricolore), la comandante della stazione dei Carabinieri Maria Luisa Privitera e altri rappresentanti istituzionali partecipano alla messa per la Virgo Fidelis .

La redazione

9 commenti

RobertoV

Dai dati istat la partecipazione alla messa, in continuo calo, è pari al 18.8 % nel 2022, con circa 1/3 che dichiara di non partecipare mai ad una messa. Valori di 17 % di partecipazione e di 36 % di non partecipazione al nord. I valori di partecipazione scendono se si considera la fascia media di età, cioè tale valore è sorretto soprattutto dagli anziani e dai giovani per la pessima abitudine di genitori non credenti o non osservanti di mandare i loro figli a catechismo. Da studi effettuati all’estero su dati più completi e da poche indagini effettuate anche in Italia è risaputo che c’è differenza tra ciò che si dichiara, soprattutto per perbenismo o condizionamento, e ciò che si fa, per cui è facile ipotizzare che il numero vero di partecipanti assidui alla messa sia attorno al 10-12 % e che circa la metà degli italiani non vada mai a messa.
Con questi numeri non si capisce tutta questa attenzione di rai, politici ed istituzioni per le messe, a maggior ragione quando proprio gli stessi si lamentano di presunte minoranze che vorrebbero imporre le loro abitudini e culture agli altri. Perchè di fatto sono loro ad essere minoranza, visto che le messe non raccolgono grande interesse tra la maggior parte degli italiani.
Non si capisce inoltre il perchè la RAI dovrebbe offrire un servizio pubblico solo ad una minoranza cattolica: gli anziani protestanti od ebrei hanno meno diritti dei cattolici?
O forse la chiesa cattolica ed i suoi bravi soldatini clericali devono attivarsi per il programma di “nuova evangelizzazione dall’alto dell’Europa e dell’Italia” richiesto dai papi attraverso l’occupazione dei media e delle istituzioni e della politica. Purtroppo per loro non possono più utilizzare i bei vecchi metodi coercitivi e non mi pare che riescano ad invertire la tendenza delle persone a voler scegliere loro che cosa credere e se credere.
Riguardo all’albero di Natale è curioso notare che l’usanza risale solo a 40 anni fa in Italia ed è stata introdotta dal nord da papa GP II ed è di chiara origine pagana: i primi cristiani abbattevano gli alberi sacri dei pagani, poi si sono fatti il loro albero sacro, così come per le feste ed il presepe.

Diocleziano

Senti questa: a Napoli una chiesa è stata trasformata in friggitoria e senza nemmeno sconsacrarla!
(Qualsiasi cosa voglia dire ‘consacrata’, dal momento che nessuno è in grado di dimostrare la differenza di consacrato ON e OFF) 😛

Mixtec

Tanto per cominciare, in chiesa si servono prodotti da forno e vino.
Se è sconsacrata, sono tali.
Se è consacrata, possono diventare carne e sangue (agli Ebrei piace separare la carne dal sangue).
I tomisti dicono che la differenza fra carne e pane è nella loro sostanza.
I chimici normali dicono che sono invece costituiti dalle stesse sostanze: carboidrati, proteine, acqua, alcuni sali, lipidi pochi (a meno che non si tratti di carne di maiale, ma questa gli Ebrei non la mangiavano)

Diocleziano

E quindi ci si confessa col friggitore e siamo a posto? :•)

G. B.

@ RobertoV
“Riguardo all’albero di Natale è curioso notare che l’usanza risale solo a 40 anni fa in Italia ed è stata introdotta dal nord da papa GP II ed è di chiara origine pagana”
Ma cosa dici?!
Ho passato i 70 anni e l’albero di Natale lo facevo fin da piccolo, e lo facevano anche i miei genitori, nonostante l’ostracismo del duce in quanto tradizione di origine straniera.

RobertoV

Ho sbagliato a scrivere. Volevo dire che solo da 40 anni l’albero di Natale si fa in Vaticano per decisione di GP II e, quindi, l’usanza è stata sdoganata per i cattolici italiani e la chiesa cattolica e le istituzioni italiane solo da allora. Anch’io facevo dagli anni ’60 l’albero di Natale seguendo l’usanza austriaca (sono italo-austriaco) ed era naturale, anche se allora in genere senza radici, mentre gli italiani che lo facevano utilizzavano in tanti quello sintetico (come ancora i 2/3 oggi).
Volevo evidenziare l’assurdità dell’omaggio delle istituzioni italiane in Vaticano per l’albero di Natale, quando quella tradizione in Vaticano è recente, non è una tradizione italiana cattolica.

GBK

I miei nonni non si spostano molto, perciò guardano la messa su rai 1. Fosse solo quella una volta a settimana, rientrerebbe nel “servizio pubblico”. E’ tutto il clericalismo peloso di tutti gli altri giorni e orari che, personalmente, mi infastidisce di più. Infatti ormai a rai 1 resta qualche evento e poi solo programmi per pensionati.

RobertoV

Riguardo al PD ed ai cattolici democratici e la loro importanza per la costituzione va detto che i cattolici possono essere democratici solo se sono dei cattivi cattolici.
La stessa chiesa ha affermato anche con questo papa che non è democratica e mai lo sarà ed è stata sempre diffidente sui politici cattolici perchè spesso non rispettano i dettami della chiesa, per fortuna. Se fosse per la chiesa cattolica non avremmo la democrazia, la costituzione, non avremmo molti dei diritti quali il matrimonio civile, il divorzio e l’aborto, la libertà di pensiero, le unioni civili, la tolleranza religiosa, ecc.
Proprio oggi leggevo riguardo al cattolico Belgio di un ennesimo scandalo di abusi della chiesa cattolica che fino agli anni ’80 sottraeva i figli alle ragazze madri (almeno 30 mila) e li vendeva ad altre famiglie facendosi pagare, oltre a sterilizzare le madri senza il loro consenso e maltrattandole, distruggendo i relativi documenti in modo che non potessero ritrovare i figli. Quanto amore e tolleranza!

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