Quei 22 milioni per l’edilizia scolastica di cui Valditara non vuol parlare

Nelle scorse settimane discutibili vicende hanno messo sotto i riflettori il Ministero dell’istruzione e del merito. Reduce dal lancio di un contest vaticano nelle scuole, il ministro Giuseppe Valditara ha presentato una nuova iniziativa dal sapore cattolico-conservatore, quel fumoso progetto “Educazione alle relazioni” di cui si è parlato quasi esclusivamente per la repentina e imbarazzante retromarcia sull’incarico alle garanti.

Religioso silenzio del ministro su una notizia che invece doveva doverosamente diffondere il più possibile, ossia la pubblicazione delle graduatorie definitive dei finanziamenti degli interventi di ripristino delle condizioni di agibilità degli edifici scolastici mediante utilizzo della quota a gestione statale dell’8×1000.

Sono 64 gli Enti locali (Comuni, Province e Città metropolitane) che hanno fatto richiesta e ora, a seguito del Decreto Ministeriale n. 210 del 7 novembre 2023, avranno a disposizione fino a 400.000 euro ciascuno per mettere in sicurezza e risanare una scuola del loro territorio. Per ottenere il finanziamento dovevano fare una cosa semplicissima: seguire le istruzioni della Guida rapida Interventi urgenti – Fondo 8×1000 e inviare la propria candidatura al Ministero dell’istruzione selezionando un progetto a favore di un determinato edificio pubblico (sì, le scuole private paritarie sono escluse).

In pratica inviare una PEC alla «Direzione competente che procederà alla relativa istruttoria», come ancora pubblicato sulla pagina Edilizia scolastica – 8×1000 del Ministero dell’istruzione e del merito.

I complessivi 22 milioni di euro sono arrivati grazie alle scelte dei contribuenti che nella scheda dell’8×1000 hanno indicato “Stato” e che dal 2020 possono specificare la tipologia di intervento “edilizia scolastica”.

Una somma destinata a crescere nei prossimi anni, visto il calo delle firme per la Chiesa e l’aumento di quelle per lo Stato. Una somma che avrebbe potuto e potrebbe in futuro avere un’impennata ancora maggiore se solo chi ricopre cariche istituzionali della Repubblica, a cominciare dal ministro dell’istruzione, informasse i contribuenti invitando a scegliere per lo stesso Stato che è chiamato a rappresentare.

Dal ministro Valditara, già docente all’Università privata dei Legionari di Cristo e appassionato sostenitore dei finanziamenti alle scuole private paritarie, c’è ben poco da aspettarsi su questo fronte. Sarebbe un miracolo laico anche una sua breve dichiarazione di ringraziamento ai contribuenti che hanno permesso di migliorare le condizioni strutturali di queste 19 scuole del Sud, 20 del Centro e Isole e 25 del Nord.

Sia chiaro, in un Paese laico e civile la scuola pubblica non dovrebbe fare affidamento su firme messe in base alla volontà dei contribuenti nella lotteria dell’8×1000, un famigerato meccanismo fondato sull’inganno. Ma visto che il nostro Paese è ben lontano dall’essere civile e soprattutto laico, sostituiamoci al ministro “assenteista” e facciamo circolare la notizia che una parte di quelle firme ha permesso di avviare 64 cantieri per l’edilizia scolastica di proprietà pubblica.

Roberto Grendene

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2 commenti

Diocleziano

Sì, facciamo circolare! Ma non dovrebbe essere (anche) compito del cosiddetto ‘servizio pubblico’ informare adeguatamente i cittadini? Sarebbe già sufficiente destinare a questo fine anche solo un 30% del tempo che le emittenti – pagate obtorto collo – sprecano quotidianamente per ragguagliarci sul banalismo straripante e compulsivo del nostro simpaticone.

Nel tg-dio-due-rai di oggi non hanno potuto fare ameno di mostrarcelo giulivo come un bimbo tra i bimbi. Tra una guerra e l’altra, per ‘alleggerire’… poi il suo pensiero per i poveri… voce mesta, da papa deluso… poi lo immagino vagante e rinfrancato tra i suoi Raffaello… Michelangelo… ma è rimasto umile.

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