Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di dicembre è la presa di posizione dell’assessore all’ambiente e al turismo del Comune di Jesi (AN) Alessandro Tesei che, denunciando il fenomeno dei femminicidi, ha fatto notare sui social: «per combattere il patriarcato dovremmo seriamente mettere in discussione e sotto accusa l’ideologia e la mentalità cattolica. Sennò si guarderebbe il dito e non la luna». Per questa coraggiosa constatazione è stato subissato di critiche da clericali e affini, che ne pretendevano le dimissioni e le scuse.
A Lucca viene inaugurata la Casa del Commiato nella sede della Croce Verde, alla presenza tra gli altri del sindaco Mario Pardini, del presidente della Provincia Luca Menesini, dell’assessore del Comune di Capannori Davide Del Carlo.
A Felino, nel parmense, il Pci locale contesta la presenza in Consiglio comunale del nuovo parroco, invitato dal sindaco. In una nota il partito denuncia che il religioso ha fatto un intervento che «non ha dimenticato nulla porgendoci tutto il repertorio caro a ogni reazionario clericale: Dio, Patria, e famiglia, ovviamente tradizione, difesa della vita a prescindere, la donna come madre relegata allo stile verginale e gentile di Maria, crocifisso e presepe ovunque a monito di chi osasse pensare che le diverse religioni possano convivere nel rispetto e nel confronto e che non ce ne sia una di Serie A e altre di Serie B».
Luca Paladini, consigliere alla Regione Lombardia per Patto Civico e già fondatore de I Sentinelli di Milano, ha contestato la distribuzione in una parrocchia di Quarto Oggiaro di volantini che propagandano la proposta di legge che vuole modificare la legge 194 per obbligare le donne che abortiscono ad ascoltare il “battito cardiaco” del feto e a vederne l’ecografia. «Il fanatismo porta a questo. Voler far sentire una donna che vuole abortire, un’assassina», sottolinea, «una proposta di una crudeltà inaudita».
La Cassazione ha riconosciuto l’adozione di una bimba nata negli Stati Uniti e adottata da una coppia di fatto italiana residente a San Francisco. La minore ha doppia cittadinanza come i genitori e potrà quindi essere portata in Italia senza le limitazioni date dalle normative sull’immigrazione. La coppia aveva fatto ricorso nel 2017 dopo il rifiuto del Comune di Milano di effettuare la registrazione anagrafica della bambina.
A Torino alcune forze politiche hanno il coraggio di esprimersi per la rimozione del crocifisso dalla Sala Rossa del Consiglio comunale. L’iniziativa per tutelare la laicità è partita dal consigliere radicale Silvio Viale ed è stata sostenuta da Sinistra Ecologista e Movimento 5 Stelle, ma è stata bocciata da un blocco formato da Partito Democratico, Moderati, Demos e centrodestra. Viale commenta: «La cosa più grave è che il PD per evitare posizioni diverse ha blindato il voto con un unico intervento della Capogruppo rivendicando il crocifisso come parte della storia, dimenticando sia quella laica-risorgimentale, sia quella delle persecuzioni verso ebrei e valdesi». Il simbolo cristiano, prosegue Viale, «è divisivo e imposto d’imperio da una maggioranza senza rispetto verso le minoranze». Dal canto suo Alice Ravinale di Sinistra Ecologista spiega: «togliere il crocifisso dalla Sala Rossa risponde a due principi: quello di laicità e quello di non discriminazione», invece tenere «in un luogo istituzionale il simbolo di una sola delle tante comunità che compongono il tessuto cittadino significa dare minore rappresentanza a tutte e tutti gli altri cittadini».
Il Comune di Monza ha aderito a Re.a.dy, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni che si schierano contro le discriminazioni in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere. L’amministrazione ha sottoscritto una carta d’intenti che impegna il Comune a implementare buone prassi e politiche di inclusione e di riconoscimento dei diritti delle persone lgbt. L’assessore alle Pari opportunità Andreina Fumagalli ha spiegato: «abbiamo aderito come amministrazione alla rete Re.a.dy. perché ne condividiamo appieno i principi e intendiamo promuoverli in città attraverso politiche e azioni».
Il Tar del Lazio boccia il ricorso dell’organizzazione anti-aborto Pro Vita & Famiglia, che contestava la rimozione da parte del Comune di Roma di manifesti propagandistici per la festa della donna con lo slogan “Potere alle donne? Facciamole nascere!”. Per il Tribunale amministrativo regionale i poster sono ritenuti «non rispettosi delle libertà e del diritto di autodeterminazione della donna di abortire».
Infine qualche buona novella laica dall’estero.
Nel rapporto sull’Italia pubblicato dalla commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatovic si esortano le autorità italiane a garantire l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva per le donne, compresi aborto e contraccezione, nel rispetto dei diritti e dell’autonomia personale. Il rapporto evidenzia, tra le criticità, le iniziative regionali che vogliono appaltare servizi di “ascolto” alle associazioni integraliste anti-aborto e pure il proliferare degli obiettori di coscienza nel personale sanitario. Un rapporto cui il governo ha risposto minimizzando le problematiche emerse. L’ex presidente della Camera Laura Boldrini (Pd) fa notare come, per quanto riguarda il problema dell’accesso all’interruzione di gravidanza, «le politiche di questo governo non lo risolvono, anzi lo peggiorano»: «avevano assicurato che non avrebbero toccato la 194. Non ne hanno bisogno: basta minarla, pezzo per pezzo, con circolari, protocolli e proposte che colpiscono le donne e il loro diritto di autodeterminazione». Boldrini evidenzia pure «l’immancabile apporto delle associazioni anti-scelta» nelle strategie dell’attuale governo. Dal canto suo Vittoria Loffi (Radicali Italiani) ricorda come «le quotidiane testimonianze e richieste di accompagnamento che riceviamo ci raccontano un servizio di Ivg ben lontano da quello descritto dalla relazione annuale inviata al Parlamento» e che la legge 194 richiederebbe un aggiornamento per garantire «un vero diritto all’aborto», dato che «gli ostacoli procedurali e istituzionali riscontrati dalla Commissaria sono, infatti, parte integrante della stessa norma che ha avuto il grande merito, 45 anni fa, di arginare la piaga dell’aborto clandestino, ma ha contestualmente trasformato l’interruzione di gravidanza in un percorso ad ostacoli ben lontano dalla categoria del diritto».
La Cedu condanna la Polonia per aver violato i diritti delle coppie lgbt. L’ordinamento polacco infatti non prevede alcun riconoscimento per le unioni tra persone dello stesso sesso, impedendo a queste coppie di regolare aspetti fondamentali della vita familiare. Tra 2017 e 2018 alcune coppie gay avevano chiesto il riconoscimento delle unioni, ma la Polonia l’aveva negato: la Corte europea dei diritti umani considera quindi discriminatoria la mancanza di qualsiasi disposizione in merito. Il nuovo primo ministro Donald Tusk ha promesso riforme per la comunità lgbt, oggetto di discriminazioni negli anni di governo dei conservatori.
La redazione
Alessandro Tesei ha fatto notare che il fenomeno del femmicidio ha un eccellente patriarca. Una ovvietà inconfutabile. Chi ha deciso che la donna dovesse essere un “pezzo di uomo”, artefice di tutti i mali dell’umanità tant’è che il boss dei boss è stato costretto a sacrificare il proprio figliolo per salvarci…..lo so tutto da ridere se le conseguenze non si fossero poi rivelate drammatriche. Poi qualcuno può spiegarmi se il capo è onniscente o onnipotente. Mi spiace non può godere di entrambi i superpoteri. Ma scelga per favore e ci spieghi se onniscente e quindi consapevole di tutti i disastri degli umani qual’è il senso . …….
Le religioni sono sistemi di controllo politico e sociale, in genere nate tanto tempo fa in piena epoca patriarcale, e quindi non possono che essere state costruite con questa mentalità. Ed essendo strutturate per conservare tradizioni non possono che essere sistemi di perpetuazione e conservazione di quei modelli ed in difficoltà verso i cambiamenti. Quindi l’affermazione che il cattolicesimo è un ostacolo all’abbandono di modelli patriarcali non può che essere una ovvietà, ma si sa che le religioni sono intolleranti verso le critiche ed impegnate a riscriversi la loro storia, alias propaganda, come si vede anche con la storiella che le religioni sarebbero tolleranti, strumento di pace e di amore, cosa che si vede bene anche dalle loro reazioni alle affermazioni di Tesei considerate alla stregua di lesa maestà da zelanti clericali e sudditi: insomma della religione si può solo parlare bene se è quella dominante.
Basterebbe vedere le recenti uscite papali sul sacerdozio delle donne e le arrampicate sugli specchi per negarlo e le notizie sullo sfruttamento delle stesse suore da parte del clero maschile, oppure sugli abusi verso le ragazze madri perpetuati fino ad epoche recenti. Oppure sull’idea che le donne debbano avere come loro missione il fare figli e che quindi vengano considerate solo come madri (ovviamente all’interno di un matrimonio) o come sante.
Inoltre nella cattolica Italia sono sopravvissuti elementi patriarcali in modo ufficiale fino a poco tempo fa senza che la chiesa cattolica si sia mai opposta a questi, tipo le leggi che permettevano di picchiare le donne per correggerle (abolita nel 1963), o al diritto di famiglia che prevedeva la proprietà del marito su moglie e figli fino al 1975, con ancora prevista ufficialmente la dote, oppure al classico delitto d’onore, allo stupro come delitto verso la società e non verso la persona, al divorzio e l’aborto, e l’idea che esistano ambiti separati e distinti tra uomo e donna (non a caso parlano di complementarietà tra uomo e donna) e apprezzamento e santificazione delle donne che sacrificano la loro vita per dare alla luce un figlio.
«… modificare la legge 194 per obbligare le donne che abortiscono ad ascoltare il “battito cardiaco” del feto e a vederne l’ecografia…»
In piena rivoluzione dell’I.A. ci troviamo di fronte a questi rigurgiti di imbecilli†à religiosa: penso che nessuno possa essere obbligato a ‘fare’ alcunché se non in seguito a sentenza penale. E non vedo come un aborto eseguito in ospedale possa essere perseguito. Per quelli clandestini forse pensano di riportarli in vita miracolosamente giusto il tempo della registrazione sonora?…
“A Torino alcune forze politiche hanno il coraggio di esprimersi per la rimozione del crocifisso dalla Sala Rossa del Consiglio comunale….”
Io resto del parere che lanciando critiche su quello che e’ un dettaglio di relativamente scarsa importanza si offrono semplicemente argomenti alla controparte che sfruttera a suo vantaggio i cliche di “intolleranza”,”liberta di espressione”,”…fobia” ecc, tanto di moda oggi e tanto abusati da tutte le fazioni,nessuna esclusa.
Se in tribunale in una causa penale qualsiasi la pubblica accusa dispone di argomenti validi,e’ sempre un grave errore aggiungervi argomenti meno validi tanto per “far numero”,perche significa offrire occasioni alla difesa,che si concentrera su quelli,e dimostrandone l’inconsistenza intacchera,agli occhi dei giurati,anche il valore degli argomenti validi.
E qui argomenti validi non mancano,a cominciare dalle lezioni di religione,sulla cui scarsa utilita ed elevata spesa e’ piu’ difficile insinuare dubbi.
Considereresti un problema di secondaria importanza se un partito autoproclamatosi maggioranza mettesse il suo simbolo nel consiglio comunale e nelle strutture pubbliche? Potresti sempre dire che tanto chi non lo vota può ignorare la cosa e non si farà influenzare da quel simbolo. eppure quando anni fa la lega provò a fare una cosa del genere ci fu la sollevazione degli altri e dovettero rimuoverli. E nessuno troverebbe accettabile una cosa del genere.
Perchè per una religione dovrebbe essere diverso? Sarà anche ininfluente per chi non ci crede, ma rafforzerà chi ci crede nell’idea che tutto gli sia permesso, che il potere sia ancora nelle loro mani e questo vale anche per gli indecisi. Alla fine passa il messaggio che qui comandano loro e che non possono essere messi in discussione, così come anche i loro privilegi. Se l’Italia è identificata come cattolica diventerà normale intrallazzare col parroco o a livello superiore, fare una messa o una benedizione, sostenere la chiesa e la sua propaganda.
Per esempio una delle classiche motivazioni per la conservazione dei privilegi è che loro sono maggioranza, che gli italiani sono cattolici, ecc. ed il fatto di avere i loro simboli dappertutto non fa che legittimare le loro affermazioni perchè abitua le persone ad una certa “normalità” che non si può mettere in discussione. I valdesi erano favorevoli alla loro rimozione, se pensi poi a quello che hanno subito a Torino e dintorni in nome di quel simbolo di potere, simbolo araldico della chiesa cattolica.
Io sono per un’azione ‘massimalista’, vale a dire che non si dovrebbe lasciargliene passare nemmeno una. Ti pare che loro siano così disinteressati? NO! Non tralasciano nulla. Una campagna pubblicitaria è fatta di messaggi specifici, ma tra una campagna e l’altra si devono diffondere ‘messaggi di mantenimento’ per dire ‘Siamo qui, ci siamo sempre’.
Prendiamo in considerazione la loro presenza, che sui media rasenta l’accattonaggio: sono tutte iniziative personali e spontanee quei rimandi ossessivi a ‘papafrancescohadetto…’? Non c’è una profonda teologia dietro questa tattica: solo il vecchio ‘chi la dura la vince’ e l’altrettanto vecchio ‘l’importuno vince l’avaro’…
Temo invece che col tuo “massimalismo” si finisca con l’imitare l’integralismo laico del “politicamente corretto” che da anni sta provocando danni crescenti in USA ed anche in altri paesi.
Si e’ arrivati a condannare i cartoni animati di Disney come pure le opere di
Shakespeare,e tutto questo ha innescato in molta gente una reazione di
crescente fastidio che senza il minimo dubbio ha avuto una ruolo notevole nell’ondata di conservatorismo che ha favorito l’ascesa di personaggi come Trump.
Ma e’ inutile andare tanto lontano : l’attuale governo di destra italiano deve la sua ascesa soprattutto ad analoghi errori della controparte,un fenomeno storico ricorrente.
Peccato che la Storia sia una materia molto trascurata qui,anche agli alti livelli.
Spero che tu ti renda conto delle implicazioni di ciò che stai dicendo: non bisogna disturbare il mondo immaginario dei credenti altrimenti votano Meloni? Meloni, quella che crede nell’esistenza del suo angelo custode… Lasciamola fare e infilerà il ‘disegno intelligente’ nelle materie scolastiche, togliendo il darwinismo. Nel mondo ateo non ho mai sentito critiche a Disney o Shakespeare. Semmai il problema è proprio il contrario: la ‘stupidità religiosa’ è dannosa per la scienza e per l’intelligenza naturale: il fine perseguito da secoli con il condizionamento religioso. Togliere i patiboli dalle aule pubbliche non è ‘integralismo laico’, è integralismo religioso metterceli.
@Diocleziano
“Nel mondo ateo non ho mai sentito critiche a Disney o Shakespeare. ”
Perche fortunatamente questa moda non e’ ancora arrivata qui da noi.
Ma leggi un po’ saggi come “La pazzia delle folle”,di Douglas Murray,o “La mutazione.Come le idee di sinistra sono migrate a destra”,di Luca Ricolfi,e vedrai come l’applicazione totalmente acritica di “cliche progressisti” stia portando a
situazioni paradossali che sembrano tolte dai racconti di fantascienza distopica
anni ’60,come ” La decima vittima”.
Ma forse in parte hai ragione ,gli integralisti del “politicamente corretto” sembrano,chissa perche,provare un “sacro” rispetto per le istituzioni religiose di ogni colore,malgrado spesso siano in totale collisione con le loro ostentate convinzioni,vedi ad es la questione lgbt.
Quindi odorano poco di ateismo.
Perchè utilizzi strumentalmente fenomeni di nicchia come mentalità di una parte politica? Anche nell’ambientalismo ci sono alcuni ambientalisti che si sono messi ad imbrattare i monumenti, ma questo non è il comportamento generale, ma è utilizzato dai detrattori in modo strumentale per colpevolizzare tutti gli altri, un po’ come inventarsi la teoria gender.
Che alcune minoranze arrivino a posizioni estreme fa parte della normalità storica, ma è molto scorretto pretendere di etichettare questi comportamenti come tipici dei progressisti e della sinistra.
Ricolfi non è il vangelo perchè ti piace, nè significa che le sue analisi siano corrette, magari servono a vendere libri o ottenere apparizioni in TV, anche se devo dire che io non avevo mai visto ne sentito il personaggio prima che tu me ne parlassi.
Le questioni crocifisso o presepe non sono così marginali visto le reazioni violente dei clericali perchè fanno parte della mentalità impositiva dei clericali e della chiesa cattolica e di quella “normalità” cattolica che si vuole conservare ed imporre in Italia e che giustifica tutto il resto, come vediamo nell’interscambio continuo tra Vaticano e Italia come cosa normale che nessuno contesta (sudditanza di Mattarella al papa, procuratore che indaga sulla Orlandi, monsignor Paglia e per ultimo monsignor Benanti dentro la commissione etica ed a capo della commissione algoritmi italiana e non solo).
Anche i simboli hanno la loro importanza. Tra l’altro prevedono anche degli esborsi economici delle nostre tasse per sostenerli, quindi non sono così indolori. Il benaltrismo non mi pare una metodologia efficace.
Se poi pensi che addirittura dei vescovi hanno criticato l’imposizione per legge dei presepi e che solo la metà degli italiani fa il presepe forse quelli che si scandalizzano sono solo una minoranza molto rumorosa e paranoica.
Mi sembra che sopravvaluti il numero di veri credenti: la Meloni non ha di certo vinto perchè si contesta il crocifisso o il presepe, ma perchè si è presa i voti del bacino elettorale del “moribondo” Berlusconi e del Salvini autoridimensionatosi e grazie alle divisioni degli altri.