La clericalata della settimana, 2: il ministro della Giustizia nega l’estradizione del prete ricercato in Argentina

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del ministro della Giustizia Carlo Nordio che

ha negato l’estradizione di don Franco Reverberi, accusato dalle autorità argentine di aver assistito alle torture verso i dissidenti della passata dittatura militare.

Formalmente la richiesta è stata negata per motivi di salute dell’anziano parroco che, dopo essere stato chiamato a testimoniare in merito ai crimini cui avrebbe assistito, ha lasciato l’Argentina per riparare in Italia nel 2011. Ha continuato a fare il prete nel parmense senza alcun intervento da parte della diocesi locale. Una prima richiesta di estradizione era stata respinta nel 2012. Mentre la seconda presentata 2021 dopo l’introduzione del reato di tortura è stata accolta dalla Corte d’Appello di Bologna, decisione confermata dalla Cassazione nel 2023.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara firma con il presidente della Cei, il cardinale Matteo Maria Zuppi, l’intesa per il concorso riservato agli insegnanti di religione cattolica. L’accordo riguarda il concorso ordinario per la copertura del 30% dei posti per l’IRC, mentre il restante 70% sarà oggetto di una procedura straordinaria per docenti con almeno 36 mesi di servizio. Tra i requisiti per partecipare al concorso anche la certificazione di idoneità rilasciata dalla diocesi.

La Cassazione conferma la condanna per turbativa di funzione religiosa e vilipendio alla religione nei confronti di due fedeli che hanno gridato «vai via» al vescovo di Salerno durante una processione di san Matteo di diversi anni fa criticando l’organizzazione dell’evento religioso. I ricorrenti avevano rivendicato il diritto di critica e sottolineato la tenuità del fatto. Ma per la Cassazione se la condotta ha «caratteri evidenti di dileggio, derisione, disprezzo» nei confronti di un religioso si configura come vilipendio. E i giudici ribadiscono i criteri “politicamente corretti” (e vagamente classisti) per la critica alla religione: deve essere «espressione motivata e consapevole di un apprezzamento diverso e talora antitetico, risultante da un’indagine condotta, con serenità di metodo, da persona fornita delle necessarie attitudini e di adeguata preparazione». La libertà di critica alla religione per i comuni mortali? Va a farsi benedire.

Il Tar del Piemonte ha bocciato con un’ordinanza l’istanza cautelare presentata da Cgil e “Se non ora quando” contro la convenzione regionale sottoscritta dal Movimento per la Vita e l’Ospedale Sant’Anna di Torino per garantire all’organizzazione integralista una “stanza dell’ascolto” per svolgere attività contro l’aborto. L’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, fautore di questa iniziativa no-choice in nome del natalismo, esulta: «La nostra rivoluzione delle culle procede senza tentennamenti e con ancor maggior entusiasmo per questa ennesima importante vittoria».

L’amministrazione comunale di Legnano (MI) ha accolto nella Sala Stemmi di Palazzo Malinverni, sede del municipio, l’arcivescovo Mario Delpini in visita pastorale nel decanato della sua arcidiocesi: il sindaco Lorenzo Radice, con fascia tricolore, ha fatto gli “onori di casa”, assieme a tutti gli amministratori comunali della zona (San Vittore Olona, Rescaldina, Busto Garolfo, Villa Cortese, Cerro Maggiore).

Il sindaco di Velletri (RM) Ascanio Cascella ha proposto al vescovo di proclamare la cittadina “Civitas Mariae” in onore del culto mariano diffuso nella zona, ricevendo dal prelato un’accoglienza favorevole. Dal canto suo il vice coordinatore vicario per la Lega della Provincia di Roma, Tony Bruognolo, ci ha tenuto ad esprimere il suo apprezzamento nei confronti del vescovo per aver preso in considerazione la richiesta dell’amministrazione e aver annunciato una consultazione dei fedeli in merito.

La Giunta municipale di Marsala (TP) guidata dal sindaco Massimo Grillo ha stanziato gran parte dei 66.809 euro dal fondo di riserva per l’anno 2023 a favore di parrocchie e associazioni confessionali della zona.

Il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri si è scagliato contro lo sketch dei comici Francesco Paolantoni e Biagio Izzo, trasmesso su Rai2 durante il programma “Da Natale a Santo Stefano”, accusandolo di offesa alla religione: «rappresentazione blasfema», «volgare parodia trasmessa su un canale del servizio pubblico proprio nei giorni in cui il mondo cattolico festeggia la Natività». Il parlamentare si chiede «se la Rai non ritenga che questa rappresentazione sia stata offensiva e abbia urtato fortemente la sensibilità dei telespettatori, credenti e non solo, e quali iniziative intenda intraprendere in merito». 

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha ricordato la morte di Vinicio Riva, l’uomo affetto dal morbo di von Recklinghausen, lodando papa Francesco che l’aveva abbracciato durante un’udienza nel 2013.

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

L’amministrazione comunale di Belluno ha promosso il progetto “La via dei presepi”, in collaborazione con la diocesi di Belluno-Feltre e la consulta Ascom della città. Il consigliere comunale Celeste Balcon dichiara: «l’attuale amministrazione ha accettato e condiviso l’intenzione di coinvolgere i commercianti che allestiranno il presepe nelle loro vetrine». L’assessore al Turismo Paolo Luciani rilancia: «è una prova generale, un primo passo in vista dell’anno prossimo, quando questa iniziativa potrebbe diventare un vero e proprio percorso per le vie della città».

La redazione

6 commenti

Diocleziano

“…la critica alla religione deve essere espressione motivata e consapevole di un apprezzamento diverso e talora antitetico,”

Ma se quelli che contestavano erano battezzati e cresimati, vale a dire ‘credenti standard’ si può dire che fossero forniti di adeguata preparazione, no? O il credente in quanto ‘condizionato’ non è in grado di poter giudicare? E chi può giudicare se la critica è risultante da un’indagine condotta con serenità di metodo da persona fornita delle necessarie attitudini e di adeguata preparazione… un prete? un giudice? Io penso a un ateo.

RobertoV

Un ateo può criticare la chiesa solo se è un ateo devoto, cioè uno che passa il tempo a lodarla e che si lamenta che non ingerisca a sufficienza. Certo che questa idea che la critica sia ammessa solo da persone riconosciute da chi dovrebbe subire le critiche. Piacerebbe molto ai dittatori ed ai regimi autoritari.
E’ sconcertante come le religioni godano sempre di trattamenti di favore che non valgono per gli altri, sempre regole ad hoc.
Visto che la chiesa ingerisce e dice la sua su tutto e tutti si potrebbe usare la sentenza per pretendere che parli solo di questioni tecniche religiose e non di altro visto che non è esperta di niente anche se pretende di esserlo?

Diocleziano

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha negato l’estradizione di don Franco Reverberi, accusato dalle autorità argentine di aver assistito alle torture verso i dissidenti.

Secondo il principio che non si biasima il peccatore ma il peccato. Intanto il peccatore se la gode.

Forse è per questo che il nostro dice di pensare all’inferno vuoto. Sono tutti nella CdM.

RobertoV

In passato la chiesa ha aiutato parecchi nazi-fascisti a scappare in Argentina, adesso salva in Italia ed in Vaticano dei criminali che scappano dai processi. Non sia mai che don Reverberi possa fare un po’ di nomi imbarazzanti se finisse a processo.
Non ricordo affermazioni di questo papa contro la dittatura argentina. Forse è meglio tacere sulle collusioni della chiesa col regime, come ci furono anche in Cile e col nazifascismo e franchismo.
Certo che il massimo riferimento morale mondiale come definito da Fazio nella sua intervista in ginocchio non ha niente da dire? Neanche un processo interno? Preti pedofili e criminali protetti in Italia ed in Vaticano, con l’Italia che offre supporto. E pensare che il perito medico aveva dato l’ok, ma Nordio trasformandosi in medico ha sentenziato che è troppo vecchio e malato per sopportare un processo ed il viaggio. Mentre alla stessa età si può fare il deputato, proporsi come presidente del consiglio o come presidente della repubblica.

Diocleziano

Su Avvenire di oggi: 19 detenuti ecclesiastici sono stati espulsi dalle galere del Nicaragua e caricati nottetempo – che orrore! – su un aereo che li ha portati nella CdM. E ci sono quelli che hanno il coraggio di lamentarsi per i viaggi in barcone! Come minimo questi verranno beatificati nella prossima infornata di martiri.

G. B.

L’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, fautore di questa iniziativa no-choice in nome del natalismo, esulta: «La nostra rivoluzione delle culle procede senza tentennamenti e con ancor maggior entusiasmo per questa ennesima importante vittoria».
I no choise natalisti potranno complicare ancora di più la vita a qualche povera donna che si trova nella necessità di abortire e non sa dove sbattere da testa, se però credono di riuscire ad aumentare le nascite, si sbagliano. Non ci riuscì nemmeno il fascismo, e infatti durante il ventennio il numero di figli per donna continuò a diminuire, soprattutto fra gli impiegati e fra gli operai delle città, cioè fra persone generalmente civili ed evolute, ma con mezzi economici limitati. Le misure a favore della natalità ottennero però l’importante risultato di consolidare il consenso presso i clericali, ed è questo l’obiettivo nemmeno tanto nascosto dei attuali governanti, soprattutto, anche se non esclusivamente, di centro destra.

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