Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che
ha invitato papa Francesco alla sessione sull’intelligenza artificiale nel corso della riunione del G7 che si terrà a metà giugno con presidenza italiana.
«Ringrazio di cuore il Santo Padre per aver accettato l’invito dell’Italia, la sua presenza dà lustro alla nostra Nazione e all’intero G7», ha annunciato Meloni in un video messaggio, «è la prima volta nella storia che un Pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei 7». «Sono convinta che la presenza di Sua Santità darà un contributo decisivo alla definizione di un quadro regolatorio, etico e culturale, all’Intelligenza artificiale», ha aggiunto.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Il Senato approva una norma che rafforza la presenza delle associazioni anti-aborto nei consultori, inserita nel decreto per l’attuazione del Pnrr. L’iniziativa è partita da un emendamento del deputato Lorenzo Malagola (FdI), votato pochi giorni prima dalla commissione Bilancio della Camera.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il prefetto Darco Pellos, le varie autorità civili e militari e i sindaci della zona hanno accolto solennemente papa Francesco in visita a Venezia.
La vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Augusta Montaruli, in occasione della recente conferenza del partito a Pescara in vista delle elezioni europee, ha proclamato: «Le radici cristiane dell’Europa non sono messe in discussione. La politica deve scegliere se difenderle o meno. Fratelli d’Italia è in prima linea per difenderle, la sinistra evidentemente no. Per noi non esiste un futuro per l’Europa se non c’è consapevolezza del passato e difesa delle proprie radici».
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha partecipato, con fascia tricolore, alla processione e alla messa in onore di san Giorgio, uno dei patroni della città. Per il primo cittadino «è importante iniziare a costruire e cementare la consapevolezza del culto di san Giorgio nella nostra città», «bisogna recuperare l’orgoglio identitario intorno al culto di san Giorgio». Lo stesso sindaco, il vicesindaco Paolo Brunetti, l’assessore Carmelo Romeo, il presidente del Consiglio comunale Enzo Marra, il consigliere Franco Barreca sono intervenuti all’evento dal titolo “San Giorgio, il drago, un libro e una rosa”, in occasione della riapertura dell’area sacra Griso Laboccetta.
La sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, con fascia tricolore, ha presenziato alla messa al santuario per la vestizione e incoronazione della Madonna, officiata dall’arcivescovo Giorgio Ferretti. La prima cittadina ha avuto l’onore di portare all’altare la corona che il prelato ha poi posto sul capo della statua. «La nostra comunità si è stretta ancora una volta in maniera esemplare e toccante in una partecipazione che è nella nostra storia, nella nostra cultura, nella nostra tradizione e nella nostra identità, e vivrà nella Cavalcata degli Angeli un ulteriore momento di preghiera e aggregazione», ha commentato la sindaca, ringraziando anche il sindaco di Pescasseroli Giuseppe Sipari, presente con la sua delegazione. Per Foggia c’erano anche gli assessori Giuseppe Galasso e Simona Mendolicchio.
Il sindaco di Londa (FI) Tommaso Cuoretti ha partecipato, con fascia tricolore, all’inaugurazione – con benedizione del prete – del nuovo pulmino per Tpl.
Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.
Alla benedizione di una statua della Madonna, posizionata nella marginetta di San Pietro a Marcigliano, c’era anche il sindaco di Capannori Luca Menesini con fascia tricolore.
La redazione
…”Ringrazio di cuore il santo padre per aver accettato l’invito dell’Italia…”
Mettiamo i puntini sulle ‘i’: lo hai invitato tu, non l’Italia.
Non vorrei che parlando di Intelligenza Artificiale, il nostro, scoppiasse a piangere perché si renderà conto di essere in quelle categorie esposte all’azzeramento: tutto quello che dice è scritto da secoli in un libro che, al vaglio dell’I.A. verrebbe classificato come ‘rozza imitazione del fantasy’.
Però potrebbe mettere l’I.A. all’indice: hai visto mai che qualcuno abbocchi?
Direi che la presenza di Bergoglio alla conferenza sulla regolamentazione dell’IA sia perfettamente intonata :
una presenza del tutto inutile ad un incontro totalmente inutile.
Perche’ pretendere di regolamentare l’uso dell’I.A.,giusto o sbagliato che sia ,e’ del tutto utopistico,non meno di voler regolamentare la circolazione di bastoni o coltelli.
Perche’ per sviluppare sietemi I.A. sempre piu’ potenti occorrono solo due cose :
computer sempre piu’ potenti ,ormai alla portata di chiunque,e menti acute e ben preparate,che per quanto meno diffuse dei computer non mancano di certo al mondo,perfino in paesi non proprio all’avanguardia,come il Pakistan.
Sull’inutilità dell’apporto che potrebbe dare papafrancesco non discuto, ma sulla pericolosità dell’I.A. non ho dubbi: sia per l’uso truffaldino che se ne può fare, sia per la distruzione di professioni altamente specializzate. Quando erano in uso i floppy-disk già pensavo che un palliativo doveva essere quello di tassare i computer come fossero dipendenti. Non si è fatto nulla. In compenso si moltiplicheranno le benedizioni dei computer affinché operino secondo coscienza…
@Diocleziano
Sfondi una porta aperta : basti pensare alla pericolosita di Internet,per la sua caratteristica di veicolo istantaneo a livello mondiale di qualunque affermazione,senza possibilita di controlli.
Per cui diventa virale la diffusione di idiozie di ogni genere,come pure di ideologie che non hanno niente da invidiare a nazismo e stalinismo.
Ma,ripetiamolo,non vedo rimedi,come non ne vedo per l’IA.
Per inciso,la mia opinione non e’ che vi sia pericolo,ancora per molto tempo,di una
“ribellione ” delle IA alla razza umana,come paventato in tante opere di Science Fiction.
Il vero pericolo e’ che molti tenderanno ad affidare all’IA compiti che non e’ in grado di svolgere,per lo meno con la necessaria affidabilita ,basti pensare alla guida di veicoli.
Le masse che ora si affidano per la loro cultura alla scienza “precotta” dei social
(dove si pretende che le opinioni congiunte di parecchi ignoranti valgano quelle di un genio)si affideranno totalmente ai “sistemi esperti” ad esempio per le diagnosi mediche.
La distruzione di professioni altamente specializzate sara un disastro semplicemente perche’in realta sarebbero sempre indispensabili,pena gravi conseguenze per la loro mancanza.
La Meloni dice: “è la prima volta nella storia che un Pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei 7”, forse ci voleva proprio la pagliacciata di clericali italiani per vedere un papa al G7 di cui ovviamente il Vaticano non fa parte.
A parte Francia e Italia gli altri paesi sono di tradizione protestante ed il Giappone ha meno dell’1 % di cristiani con oltre la metà della popolazione non affiliata a religioni, immagino quanto entusiaste siano le altre nazioni di vedersi propinato il papa come riferimento.
Inoltre nell’IA l’Italia non è all’avanguardia, ma ha scelto come riferimenti “etici” il Vaticano (alla faccia dei patrioti), col papa e padre Benanti, cioè il potere che più si è esposto per limitare la ricerca scientifica. A quale titolo il papa può essere un riferimento per tecnologie che sono al di fuori delle sue competenze e della sua comprensione?
@RobertoV
“A quale titolo il papa può essere un riferimento per tecnologie che sono al di fuori delle sue competenze e della sua comprensione?”
E L’Illuminazione Divina,con conseguente Infallibilita Papale,dove la metti ?
Vale piu’ della laurea al Caltech,al MIT e alla Scuola Radio Elettra messe assieme.
Difficile mettere in atto delle strategie difensive quando dall’altra parte ci sono algoritmi di intelligenza artificiale creati da colossi digitali che hanno investito centinaia di milioni, o miliardi di dollari allo scopo di catturare la nostra attenzione. L’I.A. è sempre più definita dalle azioni di un piccolo insieme di arrivisti del settore privato che cerca accanitamente di prenderne il monopolio, piuttosto che da una gamma più ampia di attori sociali, di “buona fede” che cercano di utilizzarla come un attrezzo di una certa utilità per le persone !
È per questo che non ha molto senso colpevolizzare noi stessi perché non siamo in grado di staccarci dallo smartphone. Non siamo noi a essere privi di forza di volontà, sono gli smartphone a essere progettati appositamente per strumentalizzare, per non dire rimbambire il nostro cervello.
@pendesini
“Non siamo noi a essere privi di forza di volontà, sono gli smartphone a essere progettati appositamente per strumentalizzare, per non dire rimbambire il nostro cervello.”
Io possiedo due smartphone e un tablet,e li uso solo quando sono in viaggio,per ingannare il tempo in treno,leggendo la stampa e ,per la maggior parte del tempo,
libri formato epub scaricati da Emule e siti analoghi,e reperibili in cartaceo in tutte le librerie.
I social li lascio a chi vuole “conoscenza precotta”.
Come pure gli lascio giochini come il Tetris e simili.
Piantiamola di “dare la colpa alla societa” e alle sue diaboliche macchinazioni e manipolazioni.
E’molto istruttivo questo :
https://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Hanlon
Dire che gli smartphone sono concepiti per strumentalizzare il cervello sarebbe come incolpare le tabaccherie di diffondere il vizio del fumo.
Io non ho mai messo in bocca una sigaretta in vita mia,e non e’ costato nessuno sforzo.
Fra un po’ sentiremo l’Onorevole Fassino accusare il duty free di averlo indotto in tentazione con l’ostentazione di prodotti di lusso.
Povero cocco.
@laverdure:
I computer sono lontani dall’eguagliare gli esseri umani in un’abilità fondamentale: le emozioni. In alcuni casi, agire senza emozioni può essere un vantaggio. In altri, è estremamente problematico perché ogni decisione è ancorata ad un contesto e ad una sensibilità (del nostro cervello/amigdala lembico-magmaliano). Finché l’intelligenza artificiale non sarà una coscienza artificiale dotata di pensiero critico, rimarrà uno strumento al servizio degli esseri umani, e dipendenderà interamente dai tipi di algoritmi che sarà alimentata.
L’intelligenza artificiale ha senza dubbio promosso i progressi della medicina (ma non solamente). Tuttavia, nel campo dell’assistenza medica, il personale infermieristico, i medici, gli ospedali, l’intelligenza artificiale (algoritmo) deve essere limitata a essere utilizzata come mezzo, o strumento efficace, per AIUTARE la decisione più razionale possibile, conducendo al tipo delle cure che si rivelano necessarie ; non certo per imporlo in maniera imperativa escludendo ogni alternativa che coinvolga le competenze acquisite del personale medico e infermieristico. Possa questo dispiacere, in particolare, ai leader della Silicon Valley e agli ultraliberali senza scrupoli di ogni ceto sociale, per i quali conta solo il profitto espresso in $ !
@Pendesini
I computer in realta sono lontani dall’uguagliare gli esseri umani semplicemente perche’ siamo lontani dal potervi inserire tutte le nozioni che un essere umano acquista gia durante infanzia e adolescenza,che vanno sotto il nome generico di “buon senso”.
E’ esplicativo l’esempio di un robot,che,comandato di abbattere un albero,lo fa cadere su una casa : senza ordini specifici non avrebbe motivo di evitarlo.
Le 3 “Leggi della robotica” di Asimov,che impongono ad ogni AI di evitare danno agli esseri umani,presuppongono che le AI siano in grado di valutare
le conseguenze di ogni loro azione in base non solo a tutte le leggi fisiche,ma anche a quelle del comportamento umano.
Talvolta nemmeno gli esseri umani sanno valutarle realisticamente.
Il governo che invita il papa, da una parte rivela che gruppo di politici leccapiedi siano molti governanti, dall’altra si vede quanto siano spregiudicati, usando il papa come una mascotte pubblicitaria.
Quello che è grave è che davvero considerino p.f. un’autorità nel campo dell’I.A.
Penso piuttosto che, all’occorrenza, la CdM non si farà nessuno scrupolo di trarne vantaggio.
Sono come il gatto e la volpe. Giorgia può vantare una visibilità internazionale, per i poveri gonzi, e la volpe vaticana può archiviare definitivamente i diritti civili per questa povera Italia malata. IL solito patto scellerato tra destre e religioni, niente di nuovo…..
@laverdure “Dire che gli smartphone sono concepiti per strumentalizzare il cervello sarebbe come incolpare le tabaccherie di diffondere il vizio del fumo”……
Questa tua “stupenda” frase la dice lunga sulle tue competenze nella branca neuroscientifica !
Spiacente doverti affermare che NON frequentiamo le stesse scuole; o comunque gli stessi professori !
NB La Palice en aurait dit autant !
@Pendesini
Grazie a DIO!!
(Licenza poetica ovviamente )
Il fumo di terzi notoriamente e’ tutt’altro che piacevole da respirare,per cui e’ notorio che l’iniziazione al vizio del fumo deriva unicamente dal conformismo,dal desiderio di darsi un tono,e non da stimoli piu’istintivi come il profumo di una pizza all’origano.
Stesso discorso per gli smartphone : l’ostentazione da parte dei passanti,dei passeggeri di autobus ecc e’ impressionante,alla faccia di chi sostiene la pericolosita delle emissioni.
Se fosse vero,assisteremmo ad una moria di cancro da surclassare la peste nera.
Ora,se IO,che non mi ritengo affatto superiore,ho evitato entrambi i condizionamenti,significa che l’idea del condizionamento e’ solo una scusa di bassa lega per nascondere l’effetto :”branco di pecore”.
E questo e’ lapalissiano senza bisogno di scomodare il latino.
Una battuta classica dice che i sempre piu’ complessi sistemi d’arma in circolazione : missili,droni ecc ,sono “Il prodotto di geni messo in mano a idioti ! “.
Purtroppo innovazioni che meritano il titolo di “epocali”,come Internet e l’AI meritano lo stesso appellativo,stavolta esteso ai civili come ai militari.
(Suggerirei l’ottimo saggio:”Internet ci rende stupidi ?”di Nicholas Carr,reperibile su internet nei siti che sapete).
Ora,se i “poveri di spirito” hanno sempre fatto la forza delle religioni,tanto che la Chiesa li considera “beati”,non so se potra considerare positivo (per lei ovviamente )il diffondersi di Internet e AI e il fatto che molta gente ne sta facendo rapidamente
il proprio riferimento,se non la sua guida.
Se li vedra invece come una pericolosa concorrenza.
Chisssa se in tal caso Bergoglio esternera apertamente i suoi timori alla conferenza.
Come già detto in altre occasioni : prendere in considerazione la diversità culturale significa prendere in considerazione la diversità del pubblico, nonché la diversità dei metodi di insegnamento e apprendimento. È con questo spirito che sarà necessario analizzare il passaggio da una pedagogia differenziata a una differenziazione della pedagogia, differenziazione dell’apprendimento, ma anche differenziazione dei percorsi personali, esperienze extrascolastiche, conoscenze personali, tante differenziazioni che la scuola non può più ignorare !
Il fallimento delle pedagogie della scoperta. Per Rousseau e per i suoi successori è sempre meglio lasciare che il bambino o adolescente scopra da solo e costruisca le proprie conoscenze, anche se questo significa sprecare ore a tentoni, a esplorare … La teoria è allettante … Ma ahimè, tutta una serie di studi, stratificati in diversi decenni, dimostrano che il valore aggiunto educativo di queste idee è vicino allo zero. Lasciati soli, i giovani hanno le maggiori difficoltà a scoprire le regole che governano un qualsiasi campo e imparano con difficoltà e meno bene, se non del tutto. Come potremmo esserne stupiti ? Ciò che l’umanità ha impiegato secoli o millenni per scoprire e capire, come possiamo immaginare che il bambino, adolescente cosi come l’adulto possa riscoprirlo in poche ore, senza un aiuto adeguato esterno?
Riguardo alla neuropedagogia che va evocata e denunciata fin dall’inizio, nel modo più forte, è quella dei neuromiti, cioè false credenze, pseudoscientifiche, sul cervello, veicolate su Internet o in riviste pseudoscientifiche, sia per l’inesattezza della divulgazione dei dati della ricerca, sia per l’eccessiva semplificazione o, peggio, per l’impostura e la mercificazione di metodi di insegnamento “fasulli” pretesi a “rafforzare il cervello”, dicono….
Basterebbe analizzare ciò che accade nello sport. Se lasciassimo il bambino libero di sperimentare l’apprendimento di uno sport, cioè se facesse l’autodidatta, i risultati sarebbero mediocri e controproducenti perché utilizzerebbe tecniche erronee o inefficienti già abbandonate, mentre è risaputo che l’età giusta per imparare è proprio quella preadolescenziale o addirittura da molto piccoli in certi sport e che se apprendono modi di muoversi erronei è difficile cercare poi di eliminare tali errori, di certo non più nell’età adulta o anche solo adolescenziale. E la capacità di imparare uno sport da adulti è mediocre, infatti succede che quando ci sono evoluzioni tecniche o degli attrezzi (tipo nello sci) certi atleti fortissimi non riescano ad adattarsi ai cambiamenti perdendo la loro posizione di preminenza. Quindi è importante l’imprinting e l’essere seguiti e controllati da allenatori capaci ed aggiornati sulle tecniche più moderne di allenamento e di movimento efficiente perchè un allenatore incapace o non aggiornato farebbe dei danni all’atleta. Ed ovviamente queste tecniche implicano anche l’adattamento alle caratteristiche dell’atleta stesso perché siamo tutti diversi e le risposte anche all’allenamento sono differenti, anche tra atleti dello stesso livello.
La necessità di questo imprinting può essere sfruttata in modo negativo in altri campi, come per esempio le religioni o nei regimi dittatoriali o militari. Ed infatti le religioni, come le dittature, ci tengono a seguire ed indottrinare i bambini sin da piccoli perché sanno benissimo che da adulti è molto più difficile accettare certe regole ed imposizioni. Le religioni perderebbero una marea di fedeli se lasciassero i ragazzi liberi di sperimentare da autodidatti, così come le dittature ed i regimi militari.
Quindi l’insegnamento è una questione molto delicata perchè da un lato bisogna utilizzare e fornire il meglio che sappiamo, dall’altro si deve concedere una certa libertà di sperimentare per sviluppare la capacità critica che implica anche errori e per scoprire le potenzialità dei ragazzi.
Gli esperti insistono sul fatto che gli utenti di Facebook ovviamente mettono in risalto gli aspetti positivi della loro vita, non altri, il che fornisce una visione totalmente distorta della realtà. -La visione che diamo di noi stessi e del mondo non corrisponde alla realtà, il peso delle apparenze prevale sulla spontaneità e sulla vera natura umana! Molto spesso, se non troppo, è più interessante essere conosciuti che conoscere ! -Temo che ci sia un problema educativo alla base del comportamento umano irrazionale… C’est là que le bât blesse !
Il nostro cervello di Homo sapiens ha due modalità di apprendimento : una modalità attiva, in cui testiamo, da bravi scienziati, ipotesi sul mondo esterno; e un mondo ricettivo, in cui ci avviciniamo a ciò che gli altri ci trasmettono senza averlo verificato a fondo. È la seconda modalità che, attraverso l’accumulazione culturale, ha consentito l’espansione delle società umane per circa 40.000 anni. Ma senza lo spirito critico che caratterizza la prima modalità, la seconda è vulnerabile alla propagazione di tutte le fake news. Ed è proprio quello che succede agli adolescenti, giovani, ma anche adulti grazie Internet (che considero come il CIrco Barnum) e magnifici strumenti tipo smartphone. Basti vedere come si comportano nei trasporti pubblici, nelle strade, parchi ecc… : il circa 90% stanno « studiando » sul loro giocattolo magico, istruttivo, senza del quale sarebbero « infelici »…
E, la barca va…..