Presunte possessioni, rimedi religiosi e conseguenze concrete (negative)

Suggestione e fanatismo religioso possono far percepire problemi psicopatologici come fossero possessioni demoniache. Abbiamo intervistato in proposito lo psicologo Armando De Vincentiis sul numero 2/2024 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.


Recenti tristi fatti di cronaca come quello di Altavilla Milicia (Palermo) hanno riportato alla ribalta il fenomeno degli esorcismi, ossia di quelle pratiche che, in diversi contesti religiosi, sono considerate valide per scacciare presunte presenze demoniache o maligne da persone, luoghi e animali.

Abbiamo pensato che sarebbe stato utile parlarne con una delle persone che più in Italia si sono occupate dell’argomento da un punto di vista scientifico e razionale, Armando De Vincentiis, psicologo clinico e psicoterapeuta, consulente scientifico e socio emerito del Cicap, esperto di fenomenologia dei comportamenti religiosi, stati di coscienza e paranormale religioso.

Iniziamo con una definizione di esorcismo. C’è qualcosa da dire al riguardo?

Premesso che sono una persona esterna alla chiesa cattolica e che quello che dico in merito è solo frutto di quanto ho saputo conversando e avendo a che fare con diversi sacerdoti ed esorcisti, una cosa importante da aggiungere a quanto avete detto nell’introduzione è che esiste una differenza, anche se il confine è abbastanza vago, tra preghiera di liberazione ed esorcismo vero e proprio.

La prima non è un vero e proprio rituale, mentre il secondo, per il quale si deve necessariamente avere il consenso e l’autorizzazione del vescovo, sì. Il rituale dell’esorcismo prevede abiti, formule da recitare, oggetti specifici (vedendo la cosa da fuori, possiamo osservare che il contesto, come è dimostrato in ambito medico, aumenta l’effetto placebo perché la suggestione è maggiore).

Da quanto sono venuto a sapere, è capitato in diverse occasioni che il presunto posseduto si sia presentato alle preghiere di liberazione ogni giorno, oppure ogni due giorni, una volta a settimana, come quando si va da un terapeuta per delle terapie: un appuntamento fisso con la speranza che queste preghiere di liberazione facciano sì che l’entità maligna e malvagia cominci a indebolirsi volontariamente e venga, in qualche modo, “trascinata via”.

Sono trattamenti su base volontaria?

Come avviene in psicoterapia, ci sono casi in cui la persona si sottopone volontariamente al trattamento perché ne sente la necessità, sente che c’è dentro di sé qualcosa che non va e che dovrebbe essere eliminato, e altri in cui invece la persona è, se non costretta, quantomeno convinta dai familiari a cui si trova legata. Ci sono stati dei casi in cui bambini e adolescenti non avevano nessuna intenzione di sottoporsi a preghiere di liberazione o esorcismi e sono stati materialmente costretti, in situazioni quasi di violenza e aggressione.

Ci sono, invece, definizioni scientifiche di esorcismo da parte della comunità scientifica?

Nell’ambito dell’antropologia, sì. L’esorcismo in quel campo è conosciuto come quel rituale orientato a eliminare i demoni e lo spirito maligno, con definizioni differenti in base alle diverse culture oggetto di studio, tra cui molte non riferibili alla chiesa cattolica (diverse forme di sciamanesimo lo prevedono, seppur magari con altri nomi).

Affrontando la questione dal punto di vista di altre discipline, invece, possiamo affermare che la possessione è una fenomenologia che non esiste: si tratta semplicemente di casi oggetto di interesse per psichiatria e psicopatologia: disturbi mentali, fenomeni legati alla dissociazione e alla depersonalizzazione e, se vogliamo arrivare alla psicosi, a processi di identificazione legati al demonio, a satana, eccetera. Ecco, in questo senso la disciplina medica si occupa anche di esorcismi.

Leggiamo però che la Chiesa prevede che, prima di iniziare pratiche di esorcismo, vengano consultati degli psichiatri per escludere patologie mentali.

In diverse occasioni capita che lo psichiatra stesso escluda le patologie mentali e dia il proprio assenso alla pratica di esorcismo. Questo perché, ad esempio, è cattolico e credente: si trova quindi all’interno di un contesto culturale in cui lui stesso contempla questa possibilità e cade nella trappola suggestiva.

Intendi dire che esistono psichiatri che avallano ufficialmente l’esistenza della possessione demoniaca?

Be’, anni fa ebbi un vivace scambio di opinioni, in una trasmissione su Sky Tg24, con Valter Cascioli, psichiatra e portavoce dell’associazione esorcisti [go.uaar.it/hgsic8p]. Cercavo di spiegare che nei presunti casi di possessione demoniaca non c’era mai nulla che non potesse essere spiegato senza dover ricorrere a elementi fuori dall’ambito delle scienze naturali. Lui insisteva nel dire che la scienza non spiega tutto, ma a parer mio lo diceva da credente, non da scienziato.

Quali sono secondo te le cause reali delle presunte possessioni demoniache?

Da un punto di vista antropologico e culturale, anche in assenza di patologie mentali, possono esistere delle dinamiche che fanno sembrare come causate da possessione demoniaca il vedere cose strane. Mi spiego: se sono una persona che crede nei miracoli, nella madonna che lacrima e in cose del genere, nessuno mi impedisce di credere anche che sia il demonio a essere presente nella mia vita e a influenzare di conseguenza alcuni miei atteggiamenti o causare problemi legati un po’ alla depressione, a una demotivazione, al lavoro, a un conflitto relazionale, e così via.

Non si tratterebbe di una malattia mentale conclamata, ad esempio una psicosi o una schizofrenia; ma per una dinamica di suggestione e di patologia relazionale, familiare, culturale, in cui tutti sono convinti che una persona è posseduta dal demonio, quando in realtà non lo è (ovviamente: come potrebbe?), si avrebbe quella che potremmo chiamare una estremizzazione di carattere culturale.

Aggiungo anche il fatto che preghiere di liberazione e riti di esorcismo finiscono col confermare al soggetto coinvolto la convinzione che il demonio esista e che sia necessario scacciarlo dal proprio corpo, in un vero e proprio radicamento del fenomeno. Si può dire che l’esorcismo stesso “crei” la possessione.

E nel caso di conflitti relazionali?

In ambito psicologico, capita di avere situazioni in cui, ad esempio, mamma e papà sono in una situazione conflittuale e di conseguenza il bambino esprime un problema patologico che è la conseguenza della dinamica familiare. È lui che viene portato come paziente e si dice «ecco, questo è il paziente». È quello che viene chiamato “paziente designato”, scelto inconsciamente dal resto della famiglia per rendere visibili i problemi relazionali. In realtà è soltanto il portatore di un conflitto che è di tipo relazionale: a essere malato è tutto il contesto.

La stessa cosa avviene all’interno di una dinamica di cosiddetta possessione demoniaca. La suggestione e l’estremismo religioso portano a vedere il diavolo ovunque: lo vede la mamma, lo vede il papà e di conseguenza lo percepisce, lo vede, anche il ragazzino. Quest’ultimo però reagisce attraverso azioni più eclatanti: ad esempio decide di non andare più a scuola, comincia ad avere paura degli oggetti sacri perché completamente suggestionato da questa dinamica. Per questo è lui a essere il “paziente designato”: lo si porta dell’esorcista e si dice «ecco, lui è posseduto».

Non si riscontra una patologia mentale del bambino perché è una patologia sistemica legata all’intero contesto, espressione di una patologia culturale in cui la famiglia è, come dire, suggestionata da una credenza che fa parte della sua nicchia di appartenenza. Mamma, papà, amici della parrocchia, il gruppo nel quale loro vivono, sono tutti credenti e di conseguenza c’è, diciamo, una disfunzionalità comportamentale legata a questa credenza estrema.

Questo tipo di esempi ci fanno venire in mente casi, nemmeno tanto ipotetici, di persone trattenute contro la loro volontà per ore o giorni al fine di portare a termine riti di esorcismo. Ti risulta?

Sì, ma se c’è l’avallo della famiglia all’interno di un contesto in cui quella cosa risulta necessaria, essa potrebbe essere paragonata a una sorta di trattamento sanitario giustificato dalla situazione. Non si tratterebbe di sequestro di persona, per capirci. Ti sto tenendo fermo perché ti sto salvando la vita, ti sto salvando l’anima. In caso di denuncia un bravo avvocato lo farebbe passare come libertà di culto e di religione.

Che cosa dobbiamo pensare della pretesa degli esorcisti cattolici di poter distinguere tra i veri e i falsi casi di possessione demoniaca?

Nel tentativo di apparire intellettualmente corretti, gli esorcisti dicono che il 98 o 99 percento dei casi loro sottoposti sono di tipo psichiatrico o non problematici, mentre soltanto una piccola percentuale sarebbe di “vera” possessione. Il problema è che non esistono criteri scientificamente accettabili di discriminazione tra gli uni e gli altri, perché tutte le valutazioni vengono fatte in contesti in cui la suggestione (anche da parte di chi dovrebbe “operare”) è possibile.

La statistica è di conseguenza completamente sballata, perché la distinzione è puramente fittizia, basata su criteri male interpretati e sbagliati, come l’avversione al sacro o il parlare lingue sconosciute (cosa che in realtà non accade o che potrebbe essere ascritta alla cripto-amnesia, fenomeno che porta al non ricordare come si è venuti a conoscenza, in epoca remota, di determinate cose).

E che dire dell’aumento del fenomeno?

Non so se vi sia veramente un aumento dei casi di presunte possessioni demoniache e di attivazione del rito dell’esorcismo. Se c’è, una possibile spiegazione potrebbe avere a che fare con il fatto che gli esorcismi da fenomeno di nicchia sono diventati parte dell’immaginario collettivo dopo l’uscita, ormai più di cinquant’anni fa, del film L’esorcista.

Sempre in collegamento al mondo mediatico, vi è da dire che titoli in cui si parla di demonio, possessioni ed esorcismi sono molto “accattivanti” se quello che si cerca è l’attenzione dei lettori, ed è per questo che la percezione è che il fenomeno sia in crescita. Un altro contributo potrebbe averlo il fatto che il concetto di “presenza demoniaca” sembra aumentare in maniera inversamente proporzionale rispetto all’avvicinamento alla Chiesa, che sta via via diminuendo: se i fedeli sono sempre meno, è a causa del demonio. Il quale demonio però agirebbe solo sui fedeli stessi: non si registrano casi di possessione demoniaca di persone non credenti…


Intervista ad Armando De Vincentiis a cura di Diego Martin e Loris Tissino

 


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20 commenti

laverdure

Pienamente d’accordo col fatto che dire che una percentuale,anche minima,di “indemoniati” non sono casi psichiatrici ma reali “posseduti” fa solo ridere.
Direi puzza pure di opportunismo : ammettendo che il 98% dei casi si riducono a patologie mentali,gli “esorcisti” tendono a dare maggiore impressione di credibilita,almeno tra il grosso pubblico.
E’ lo stesso discorso,per inciso,che fanno i cosiddetti “parapsicologi”.
Aggiungerei una considerazione :spesso,una volta dimostrata la colpevolezza di un omicida,la corte spesso decide un esame psichiatrico per decidere se il soggetto sia “sano di mente ” o meno.
La cosa mi sembra semplicemente paradossale : a differenza di quelle fisiche,le malattie mentali non sono accertabili da esami clinici (TAC,analisi sanguigne ,encefalogrammi ecc)ma solo dai sintomi,vale a dire comportamenti”anomali”.
E se ammazzare la gente senza motivazioni valide ( come legittima difesa,o anche gravissima provocazione)non e’ un comportamento del tutto anomalo,cosa diavolo e’ ?

laverdure

“Il quale demonio però agirebbe solo sui fedeli stessi: non si registrano casi di possessione demoniaca di persone non credenti…”

Sottovalutate i demonio e la sua astuzia,che pure e’ celebrata da secoli .
I tizi che sputano monete (ingoiate poco prima)sono solo un diversivo.
I veri servi del demonio sono manovrati surrettiziamente ,sono i vari Hitler,Stalin,Mussolini,Franco,Pol Pot,Kim il Song ecc.
Pero’……….ad essere sinceri,come si concilia tutto questo con l’idea di un Padreterno onnipotente,onnisciente,infinitamente generoso ecc ?
Che gli lascia mano libera ?Che addirittura per definizione lo ha creato lui stesso
come tutto l’Universo ?
Non c’e una piccola contraddizione in tutto questo,peraltro gia trattata da secoli dalla Teodicea ?(Anche se in modo non proprio convincente)

pendesini alessandro

Gli antichi greci riconoscevano l’umanità dei malati di mente e consideravano il loro strano comportamento perfettamente spiegabile all’interno di un dato quadro medico. In altre parole, i pazzi erano considerati persone simili agli altri, salvo che erano affetti da un certo squilibrio mentale. Non era colpa loro, o qualcosa di spaventoso, il paziente (posseduto) era considerato solamente « sfortunato ». L’età d’oro della medicina greca è stata vittima di certi tempi bui o decadenti. I medici che diagnosticavano uno squilibrio (ovviamente mentale) furono sostituiti dai dottori della Chiesa che, sotto l’influenza del cristianesimo, diffidarono della medicina (considerata opera pagana) e conclusero che si trattasse di possessione diabolica. Certi studi suppongono che questa pratica esistesse in Mesopotamia già nel II millennio a.C., e attestata nel I millennio a.C., La troviamo nell’Antico Testamento, dove il capro espiatorio responsabile dei peccati degli Israeliti viene inviato nel deserto (Lv 16,20-22). Gesù e i suoi discepoli praticano sovente l’esorcismo, così «cacciano i demoni» in suo nome, con la «guarigione degli indemoniati», Mt 15,21-28 ;Mt 8,28-34; Mt 9,32-34; Mt 12,22-24, Mc 1,23-28; Luca 4:33-36; Mc 5,1-20; ecc…Nel Medio Evo, durante l’Inquisizione, gli esorcisti, la tortura e il rogo sostituirono, e sostituiscono tuttora (salvo eccezzioni), le cure mediche NEURO-psicologiche, che nella migliore delle ipotesi ; NON vanno oltre un effetto placebo, che considero un puro scandalo !
Va sottolineato che, in psichiatria, la possessione non è interpretata come un fenomeno religioso, ma come una forma di delirio durante la quale il paziente crede di essere abitato dal diavolo, che parla attraverso la sua bocca, impadronendosi della lingua e dirigere i suoi movimenti…. Questa forma di delirio si riscontra in diverse condizioni organiche (intossicazione, encefalite) o non organiche: malinconia, depressione, schizofrenia.
NB L’articolo parla dell’effetto placebo, ma NON allude all’effetto NOCEBO, che in determinati casi potrebbe aggravare le cause del delirio !
….. « se quello che si cerca è l’attenzione dei lettori, ed è per questo che la percezione è che il fenomeno sia in crescita » dice l’articolo…Modestamente, rimango convinto che la causa di queste credenze millenarie, assurde ma anche puerili, sono dovute all’incommensurabile ignoranza della gente sui meccanismi neurologici, psicologici o induttivi. Cose che sono raramente, o mai discusse discusse durante le lezioni scolastiche, quando invece è compito della scuola spiegare come stanno le cose in realtà….Dispiaccia a Vaticaglia….

pendesini alessandro

Non posso far altro ripetere che : La pretesa « possessione demoniaca » non è una diagnosi psichiatrica o medica riconosciuta né dal DSM-5 né dall’ICD-10. Coloro che professano di credere nella possessione demoniaca hanno sovente attribuito alla possessione sintomi associati a malattie fisiche o mentali, come l’isteria, la mania, la psicosi, la sindrome di Tourette, l’epilessia, la schizofrenia o il disturbo demoniaco ! Quindi, ancora attualmente, la Chiesa cattolica autorizza ufficialmente e definisce l’esorcismo una terapia (un po’come l’omeopatia) che puo’ guarire le malattie sopra elencate, senza che una legge italiana, ben chiara, lo vieti ! Il ché non è solamente assurdo ma un vero scandalo nella branca sanitaria !

laverdure

@Pendesini
“In altre parole, i pazzi erano considerati persone simili agli altri, salvo che erano affetti da un certo squilibrio mentale. Non era colpa loro, ….”
“Pazzo” e’ un termine fuorviante,viene spesso confuso con “demente “che invece ha un significato preciso : individuo privo di senso della realta,che magari va in giro nudo con una pignatta in testa.
“Psicopatico” rende meglio l’idea,individuo che la realta la capisce benissimo,talvolta ha persino un Q.I.superiore la normale,e questo lo rende particolarmente pericoloso,perche’ se e’anormale nei suoi fini,e’ invece estremamente razionale nel perseguirli,sia che si tratti di un “semplice” serial killer
metropolitano,sia che lavori molto piu’ in grande,come personaggi che ,checche se ne dica lasciano la loro impronta nella storia,come Mussolini,Hitler,Stalin,Putin,Kim il Song ecc.
Quanto alla “colpa loro” puo’ diventare un discorso specioso : si tende sempre a
“deresponsabilizzare” certi individui affermando che il loro comportamento criminale deriva da “tare” di nascita o traumi subiti.
Ripetiamolo : se togliamo la predisposizone di nascita e l’influsso dell’ambiente ( magari la possessione diabolica),cosa resta della personalita umana ?
Niente di niente,come un coltello senza manico e senza lama.
Possiamo “decostruire” (classico termine postmodernsta)la responsabilita di chiunque con questo modo di ragionare :Hitler,Mussolini e compagni hanno scelto loro di essere megalomani e spietati ?
Non piu’ di quanto Einstein e Mozart potessero scegliere di essere geni della fisica e della musica.
A chi non piacerebbe avere la possibilita di certe scelte a proprio arbitrio ?
Che invece derivano solo da predisposizione di nascita e influenza ambientale.
Le leggi che una societa impone alla comunita,con relative sanzioni per i reati,sono semplicemente un ulteriore elemento che si aggiunge a tale influenza,la cui efficacia ovviamente e’ relativa.

pendesini alessandro

@laverdure
Negli Stati Uniti (2015) si ritiene che circa il 25% della popolazione soffra di disturbi o squilibri mentali di varia natura. Più di cinquecentomila specialisti qualificati forniscono loro assistenza. Grazie ai test psicologici possiamo confrontare gli individui tra loro, ma non disponiamo di mezzi scientifici affidabili per determinare o localizzare il confine tra normalità e follia, né per stimare se si tratti del 3 o del 30% della popolazione! (Vedi DSM5) -Il che mi fa dire che, paradossalmente, “normale” non ammette alcuna norma….. La “norma” non dovrebbe essere considerata non come assenza di patologie mentali, ma come un certo equilibrio relativamente stabile, evolutivo e dinamico, tra alcuni squilibri temporanei, o piccole psicopatologie, della vita quotidiana? N.B. Oserei sottolineare che il modus operandi della psichiatria attuale è : sempre più farmaci, soprattutto di psicofarmacologia (psicotropi : antidepressivi ansiolitici), più “efficacia” e “conforto”, cioè palliativi che attenuino o eliminino i sintomi di una patologia senza curarla…, ma ancora nessuna affermazione chiara e razionale sull’eziologia dei disturbi o squilibri mentali…… PS Vedi (in francese) il mio commento Discussion : Folie — Wikipédia (wikipedia.org)

laverdure

@Pendesini
“Più di cinquecentomila specialisti qualificati forniscono loro assistenza.”
Su quanto siano qualificati e capaci molti di loro sono leciti dubbi,come pure
sull’efficacia dell’assistenza che gli forniscono,a parte starli a sentire con tariffa a tempo.
Una battuta di Woody Allen :”Il mio analista e’ morto,e l’ho scoperto solo dopo sei mesi!”
Quando apparvero i primi programmi di AI molto rudimentali,come “Eliza”,che si limitavano a simulare una conversazione ,alcuni ritennero che avrebbero potuto svolgere il ruolo di un analista.
E questo la dice lunga.

laverdure

@Pendesini
Qualcuno non ha forse paragonato il rito della Confessione,in uso nella religione cattolica,ad una forma di assistenza psicologica ?
Alla quale bisogna riconoscere perlomeno il pregio della gratuita : il vaticano
non e’ mai arrivato a imporvi un obolo (almeno in epoca recente)

Diocleziano

La confessione una forma di assistenza psicologica!?
Io lo considero il più abbietto dei sistemi di controllo del prossimo!
In quanto alla gratuità ne sei proprio sicuro?
Nessun tecnico del marketing ha trovato un modo più sicuro – e umiliante – per
la fidelizzazione dei clienti.

laverdure

Un cliche che sentiamo ripetere come un mantra,riguardo achi si e’ reso responsabile di gravi violenze e’ : “Non e’ cattivo,e’ solo malato !”.
Ma la “cattiveria” non e’ forse una patologia che la psichiatria ha classificato da generazioni,col nome di “sadismo “?
Nessuno dubita che chi provi un gusto sensuale infliggendosi gravi violenze fisiche e umiliazioni da solo o tramite altri abbia le rotelle fuori posto.
Il termine medico e’ “masochismo”.
Chissa perche’invece consideriamo spesso sano di mente chi le stesse violenze le commette su altri,attribuendole a una non meglio definita “cattiveria”.
Magari con risvolti “politici”.

pendesini alessandro

Possiamo dire che le volpi sono crudeli se contribuiscono con la loro “ferocia” all’equilibrio della popolazione dei conigli?…. L’uomo (purché non sia affetto da alcune patologie mentali, in particolare dalla psicopatia) è relativamente consapevole delle sue azioni. È capace di autovalutazione e possiede questa capacità di attribuzione che gli permette di rappresentare a se stesso (tramite l’empatia) la sofferenza che può infliggere crudelmente agli altri.
La presa in considerazione della sofferenza degli altri, dei loro desideri, anche se esiste una certa simpatia, non comporta sistematicamente un’azione per alleviarla. La crudeltà intenzionale –ma anche l’odio- è, di fatto, possibile. È persino frequente, e talvolta sistematica, soprattutto in campo politico e militare senza perdere di vista l’esecrabile contributo delle religioni monoteiste e di coloro che le strumentalizzano per sfruttare, ma anche terrorizzare gente ingenua, insufficientemente colta….. NB Paradossalmente, le persone più crudeli, sadiche, egocentriche, spesso cercano di apparire come modelli di bontà, altruismo e perfezione. Sua « banalità » (termine caro a Diocleziano) è tra le più evidenti illustrazioni…..

laverdure

Io resto del parere che dietro la vera patologia del sadismo ci sia semplicemente una perversa soddisfazione di megalomania,dal senso di potere che deriva dalla piena consapevolezza di essere causa del danno inflitto agli altri.
Che beninteso puo’ andare di passo con lo “sfogo” di torti reali o presunti ricevuti in precedenza ,quasi sempre da persone differenti dalle proprie vittime.
La patologia detta “Sindrome di Munchausen per procura” invece,della quale sono affetti certi “modelli di bonta” che citi,come Madre Teresa,e’ una cosa diversa,anche se gli effetti sono identici per chi ne resta vittima.
Si manifesta come una attrazione morbosa verso le sofferenze altrui,spesso favorite dalle azioni dei personaggi in questione,o perlomeno dal loro mancato intervento,ma la cui responsabilita subisce una totale “rimozione”,o addirittura giustificazione totale nelle menti di questi individui.
Che divengono cosi capaci di porcherie che ripugnerebbero a criminali di professione.
Difficile dire se in numerosi personaggi del passato,ad esempio membri dell’Inquisizione ed esorcisti dai metodi molto “diretti”,quale di queste patologie prevalesse.

laverdure

@Pendesini
“Sua « banalità » (termine caro a Diocleziano) è tra le più evidenti illustrazioni…..”
Io invece ho l’impressione che il soggetto in questione abbia soprattutto del “povero di spirito”,la categoria tanto cara alla Chiesa.
Che dietro il suo aspetto “angelico” ci sia semplicemente un gran vuoto mentale.
A dirla “papale” :un gran semplicione,che come altri fa comodo alla Chiesa come
“show man”,a condizione di tenerlo sotto controllo,cosa del resto facilitata sicuramente dalla sua sicuramente ferrea obbedienza .
Unico rischio certe “uscite” sfuggite al controllo,come l’appello alla “bandiera bianca “che sapete,un vero capolavoro di diplomazia internazionale,che surclassa perfino le performances delle buonanime del Cavaliere e del Divo Giulio.

Diocleziano

Infatti di questo qui nessuno ha mai azzardato adularlo bollandolo di ‘grande teologo’.
Si accontenta di slogan come quello della ‘guerra a pezzi’ tanto citato dai mezzibusti tv.

laverdure

Una cosa da far notare e’ che se in passato,e non solo,venivano attribuiti a possessioni diaboliche comportamenti che in realta erano dovuti a squilibri mentali,altrettanto spesso comportamenti altrettanto anomali venivano ( e vengono ancora)attribuiti a “illuminazioni divine”.
Basta guardare le biografie di molti Santi “ufficiali” del pantheon cristiano : vi si puo’ trovare un’infinita di manifestazioni che farebbero la gioia di Freud.
Basti pensare alle “estasi” di Santa Teresa,magistralmente raffigurate dal Bernini,che fanno pensare ad una forte componente sessuale piu’ che mistica.
O agli innumerevoli episodi di penitenze autoinflittesi,che spesso sconfinano nel
masochismo piu’patologico.
Saggi pubblicati,notare bene,da edizioni vaticane descrivono le “colluttazioni” che padre Pio,chiuso nella sua cella,intraprendeva col demonio, e delle quali i suoi confratelli avvertivano i rumori e in seguito notavano i segni sul suo viso.
Cosa che gli autori dei saggi ovviamente non si sognano nemmeno di attribuire ad autolesionismo e sdoppiamento della personalita.
Del resto un fenomeno analogo lo ritroviamo nel mondo laico : basti pensare alla presa che i cosiddetti “leader carismatici” hanno sempre avuto sulle masse,grazie
ad atteggiamenti sicuramente fuori della norma.

pendesini alessandro

La stupidità dell’eccessiva sicurezza : non solo pensiamo di vedere molto più di quanto vediamo in realtà… ma sopravvalutiamo anche le nostre capacità e conoscenze! Anzi, meno dati abbiamo, più tendiamo a interpretarli e più siamo convinti nella nostra “competenza”.
Il papa non è un’eccezione, conferma la regola…Di là ad affermare che sia stupido, ingenuo, « grande semplicione » ecc…ce ne vuole ! Se cosi fosse, molto probabilmente, non sarebbe papa. Direi che è molto più astuto, manipolatore nel voler imporrea tutti la sua Verità assoluta, quindi paranoico e narcisista… di quanto possiamo immaginare

laverdure

@Pendesini

“Di là ad affermare che sia stupido, ingenuo, « grande semplicione » ecc…ce ne vuole ! Se cosi fosse, molto probabilmente, non sarebbe papa.”
E perche’ mai ?
Non ho detto che sia un minorato,semplicemente credo che sia ben lungi dall’avere le qualita(tra le quali il “pelo sullo stomaco”)
che occorrono per essere veramente leader di una organizzazione dell’importanza del Vaticano.
Era piu’ probabile trovarle forse in Ratzinger,che era un vero politicante,e si vedeva
troppo,cosa che lo rendeva inadatto al ruolo di “public relation” che e’ ormai il compito principale di un papa oggi.
Ratzinger probabilmente faceva parte della oligarchia che ha l’effettivo controllo della Chiesa,dove alcuni ovviamente contano piu’ di altri,
ma nessuno puo’ andare contro la maggioranza,cosa che rendeva inevitabile il suo siluramento,quando i sondaggi di preferenza tra il pubblico l’hanno dato deludente.
la sua “faccia da mastino” era un handicap inaccettabile.
L'”aria candida” di Bergoglio,unita sicuramente ad un curriculum che garantiva la sua disciplina alle direttive di “chi conta”,ne ha fatto un candidato ideale.

laverdure

@Pendesini
“Direi che è molto più astuto, manipolatore nel voler imporrea tutti la sua Verità assoluta, quindi paranoico e narcisista… di quanto possiamo immaginare.”

La paranoia e il narcisismo,di per se,non sono certo garanzie di intelligenza,quanto alla sua astuzia non credo che abbia molta presa su chi non sia gia convinto per conto suo.
Un tratto comune a tutti i predicatori da sempre.
Non parliamo poi dei suoi “capolavori editoriali” : il credere che siano farina del suo sacco,e non opera di ghost writer,possiamo considerarlo un perfetto esempio di vera fede.

Diocleziano

“…credere che siano farina del suo sacco, e non opera di ghost-writer…”
Ricordiamo la simpatica trovata della ‘misericordina’, ma erano le prime prove da apprendista
stregone. Adesso è più sul genere triste-apocalittico: vanno forte ‘la guerra è sempre una sconfitta’ e la già citata ‘guerra mondiale a pezzi’… con una spruzzata di pentimento, sollecitando
il popolo al ‘digiuno e preghiera’; anche se lui pratica poco il primo: in dieci anni che è lì sarà
ingrassato di almeno cinque chili ogni anno. Non se ne accorge? Peccato di gola? Vabbe’ che lui cià i superpoteri…
magna e se assolve… se assolve e magna… aòh mo’ bbastaaa! 😛

Mixtec

Negli anni Novanta del secolo scorso, diversi studiosi indagavano sui “Neural Substrates of Religious Experience.” Un articolo, con tale specifico titolo, è reperibile al sito:
https://neuro.psychiatryonline.org/toc/jnp/9/3
si tratta dell’ultimo articolo del fascicolo della rivista (pp.498-510).

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