La clericalata della settimana, 18. Il forum del Ministero degli Esteri sulla “libertà religiosa”

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale che

ha organizzato il secondo forum sulla libertà religiosa con preponderanza di esponenti di realtà ecclesiastiche e personalità vicine alla Chiesa (e senza categorie oppresse per motivi religiosi, come donne e non credenti).

L’evento, curato dall’inviato speciale per il ministro degli Affari esteri per la promozione della libertà religiosa e la tutela delle minoranza religiose Davide Dionisi, era dedicato alla «diplomazia italiana e al contributo delle religioni per la costruzione della pace nei paesi lusofoni africani». Presenti tra gli altri il ministro degli Affari esteri e vice presidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, Janvier Yameogo per il dicastero per la Comunicazione del Vaticano, il giornalista e scrittore Jean Leonard Touadi, il prefetto del dicastero per la Comunicazione del Vaticano Paolo Ruffini, il direttore de L’Osservatore Romano Andrea Monda.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il generale Roberto Vannacci, candidato alle prossime europee con la Lega, durante la presentazione del nuovo libro di Matteo Salvini (presente anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara), esalta l’identitarismo cristiano. «Una delle caratteristiche che ci unisce è la cristianità», proclama, «Io non sono una persona religiosa ma è un fatto storico, la religione è entrata nella cultura. I crocifissi fanno parte della nostra vita e sono un segno identitario della nostra Europa». Secondo Vannacci «purtroppo tutti questi segni che dovrebbero ispirarci un senso di appartenenza sono stati limati, annacquati, diluiti, come per dare l’immagine che in Europa tutti vengono inclusi ma nessuno si sente appartenente».

Il dirigente scolastico dell’Istituto “Primo Levi” di Vignola (MO), Luigi Vaccari, organizza un incontro tra gli studenti di diverse classi con don Aniello Manganiello, parroco di Scampia, «per riflettere sui valori della legalità».

Nell’aula magna del Polo di Gorizia dell’Università degli studi di Trieste, in occasione dei 50 anni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali e nel centenario dell’ateneo, si è tenuta la lectio magistralis del cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana. 

Squadre e mezzi dei Vigili del Fuoco di Bologna sono stati impiegati per trasportare per le vie della città la «santa effigie» della Madonna di san Luca, con partenza dal Colle della Guardia per arrivare alla cattedrale di san Pietro in centro.

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si lancia in una difesa dell’imposizione del crocifisso, durante la recente conferenza programmatica di Fratelli d’Italia tenutasi a Pescara, perché a suo dire «quando togli il crocifisso dal muro vuol dire che sei debole», «quando tu sei quel che sei allora sei pronto ad aprire le porte di casa tua».

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, durante l’evento di Fratelli d’Italia a Pescara, si scaglia contro l’approvazione da parte del Parlamento europeo di una risoluzione per riconoscere il diritto all’aborto. «Confido che il nuovo Parlamento che andremo a eleggere non scriva più pagine simili non solo per il contenuto ma perché completamente fuori dal perimetro dell’Ue», sostiene Mantovano.

Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, plaude all’inserimento delle «scuole paritarie non commerciali» nel primo avviso pubblico del Ministero dell’Istruzione e del Merito relativo alla programmazione nazionale 2021-2027 dei fondi europei, dedicato al Piano estate 2023/2024 e 2024/2025.

L’amministrazione di Pratola Peligna (AQ) organizza la commemorazione del 25 aprile anche con la cerimonia del prete.

La redazione

9 commenti

Diocleziano

…Alfredo Mantovano si scaglia contro l’approvazione da parte del Parlamento europeo di una risoluzione per riconoscere il diritto all’aborto. «Confido che il nuovo Parlamento che andremo a eleggere, non scriva più pagine simili non solo per il contenuto ma perché completamente fuori dal perimetro dell’Ue».

Sarà mica un terrapiattista questo qui, eh?… 😛

Mantovano, fidati: è dentro, sei tu che sei fuori!

RobertoV

Strana idea di religioni come veicolo di libertà e pace con la chiesa cattolica ed il Vaticano a farne da padroni e lo stato italiano che si offre come supporto per gli interessi della chiesa cattolica in Africa con le sue istituzioni per operare in paesi di lingua portoghese, cioè ex colonie del Portogallo, non dell’Italia (anche se oggi l’ENI vi ha parecchi interessi).
La propaganda cerca di accreditare le religioni come veicolo di pace (magari potevano invitare anche il pacifico patriarca Kyrill visto che la Russia ha interessi in quelle nazioni), in contrasto con la loro storia.
Per esempio “La chiesa cattolica nel 1940 aveva raggiunto un concordato ed un accordo missionario per le colonie africane con la dittatura fascista portoghese di Salazar (Estado Novo) che è durata fino al 1974 (prima con la Repubblica la chiesa aveva avuto come al solito problemi).
“Per l’Estado Novo, l’azione missionaria cattolica rivestiva un’importanza sostanziale, poichè considerava le missioni cattoliche come “strumenti di civilizzazione e influenza nazionale”, in opposizione alle missioni protestanti, che erano considerate “agenti delle potenze straniere” e veicoli di de-nazionalizzazione e di sovversione delle popolazioni africane (Santos 1954). Alle missioni cattoliche spettava anche il compito di preparare le anime degli indigeni alla predisposizione al lavoro, dal momento che il lavoro era lo strumento per eccellenza del processo di civilizzazione dell’indigeno. Nelle missioni, gli indigeni potevano apprendere un insieme di arti e mestieri, così come il dovere morale e legale di lavorare per provvedere alla propria sussistenza e al progresso dell’economia coloniale (Pimenta 2015; Jerónimo 2015).
Con l’accordo il governo ottiene di incorporare l’azione missionaria nella assai sbandierata “missione civilizzatrice” del colonialismo portoghese e contribuendo così a che l’impero coloniale portoghese mantenesse (o riacquistasse, a seconda del punto di vista) un’aura di legittimità spirituale, sostanziata nell’assioma della difesa e dell’espansione della fede cristiana nel mondo. In cambio, la Chiesa cattolica ricevette un insieme non disdicevole di privilegi, di prerogative e di benefici economici e fiscali essenziali per il progresso materiale dell’opera missionaria nelle colonie africane.”

RobertoV

Vannacci non perde mai l’occasione di farci conoscere la sua “notevole cultura”, d’altronde cosa aspettarsi da un generale “pensatore”.
“Una delle caratteristiche che ci unisce è la cristianità”. In effetti i cristiani nella storia sono stati sempre molto uniti massacrandosi o combattendosi reciprocamente. La chiesa cattolica per esempio non è socia della CEC cioè delle chiese ecumeniche cristiane mondiali.
“I crocifissi fanno parte della nostra vita e sono un segno identitario della nostra Europa”. I crocifissi sono il simbolo del potere del cattolicesimo, non del cristianesimo, visto che non sono il simbolo dei protestanti e quello ortodosso è differente da quello cattolico. E quei simboli i cittadini non li hanno mai scelti democraticamente e liberamente. E gli ebrei non fanno parte della Europa visto che in nome di quel simbolo sono stati perseguitati per secoli?
Anche Tajani dimostra di non concepire che gli italiani possano non essere cattolici. Di certo il togliere un crocifisso dal muro è un segno di debolezza per la chiesa cattolica e i clericali che vogliono imporlo a tutti come hanno fatto storicamente. Inoltre nella UE non hanno riconosciuto le radici cristiane dell’Europa: magari Tajani come ex-presidente del parlamento della UE dovrebbe saperlo.

Diocleziano

Tipico di un militare: concepire l’autorità per imposizione, che sia religiosa o militare.
Sarebbe già un passo avanti se riuscisse a concepire l’erronea idea del libero arbitrio.

KM

“Una delle caratteristiche che ci unisce è la cristianità”.
Qualcuno dica a Vannacci (che mi ricorda tanto una bella espressione romana ” limo…..cci”) che secondo molti esperti ci sono 33800 sette e chiese che si riconosco nel cristianesimo, cioe’ una media di una setta ogni 44.500 sedicenti cristiani. Alla faccia dell’ unita’!

RobertoV

Sarebbero molte di più se le più organizzate non avessero perseguitato e represso le altre ed avessero combattuto il dissenso.
Sin dall’inizio, il primo eretico cristiano giustiziato di cui si ha notizia è del III secolo, quando ancora non avevano preso il potere e già in quel secolo c’erano scontri tra i sostenitori di vari vescovi.
Basti pensare agli scontri con i Donatisti e gli Ariani, contro cui Sant’Agostino e Sant’Ambrogio, i padri fondatori del cattolicesimo, hanno scatenato la repressione dell’imperatore. E Lutero per un pelo è scampato alla stessa sorte di Jan Hus di un secolo prima.
Negli ultimi anni è un continuo “scusarsi” ipocritamente tra le varie confessioni per le persecuzioni attuate. I valdesi ogni anno ricordano l’anniversario delle leggi Patenti con cui Carlo di Savoia, nonostante una durissima opposizione della chiesa cattolica durata decenni, pose fine nel 1849 alle persecuzioni (non alle discriminazioni) contro i valdesi.
Con questo papa che fa tanto il tollerante a parole, almeno due vescovi/preti sono stati sospesi perchè hanno detto messa insieme a dei pastori protestanti: una cosa sono le dichiarazioni diplomatiche davanti alle telecamere, un’altra la realtà.
B XVI defini sprezzantemente i luterani e le altre confessioni protestanti storiche delle sette e riconosceva come legittima la sola chiesa cattolica. Certo oggi non si ammazzano più tra di loro, ma da questo dire che sono uniti è una falsificazione non solo storica, ma anche della realtà attuale.

KM

Quello che affermi e’ giustissimo ed e’ anche un motivo per cui sono ottimista per il futuro nero delle religioni. Non succederà durante la mia permanenza in questa valle di gioia razionalista, ma succederà. E se neanche i miei figli, spero i miei nipoti possano assistere “demise” delle religioni. Ottimismo? Lungi da me. Realismo. Se “panta rei”, se l’evoluzione favorisce chi si adatta meglio, allora o Eraclito e Darwin hanno toppato di brutto o…..
“…Quanno che moro io, nun voglio gesucristi ma la bandiera rossa dei veri socialisti…”

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