Il generale clericale sbarca in Europa

Alle elezioni europee le destre avanzano: tra i più votati in Italia spicca il generale Roberto Vannacci, che aveva già raccolto consensi con un libro reazionario divenuto best seller. Valentino Salvatore analizza il fenomeno sul numero 4/2024 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.


Alle ultime elezioni europee le destre si fanno sentire, più in Francia e Italia che altrove. La quadra per la riconferma della cristiano-democratica Ursula von der Leyen si complica. La premier Meloni batte i piedi, forte del risultato del suo partito. E del primo posto per preferenze: 2,4 milioni di elettori scrivono “Giorgia” sulla scheda.

Altro risultato eclatante indice del consenso per i conservatori nostrani è il secondo posto di Roberto Vannacci, un generale prestato alla politica. Candidato nella Lega come indipendente – con qualche malumore – sopravanza l’apparato incassando più di 532 mila preferenze. Il calo della Lega, assestata al 9%, frena molto grazie a lui.

Paracadutista e incursore con una lunga carriera e missioni all’estero, tre lauree e poliglotta, arriva in Russia da addetto alla difesa dell’ambasciata italiana. Ma con il raffreddarsi delle relazioni diplomatiche i russi etichettano pure lui come “persona non grata”. Torna in Italia, a capo dell’Istituto geografico militare di Firenze. Prepara già la ribalta? Sta di fatto che nel febbraio 2023 appare la sua pagina Wikipedia.

Per agosto autopubblica un pamphlet, Il mondo al contrario: un attacco a tutto campo contro politicamente corretto, inclusività verso migranti e persone lgbt+, multiculturalismo, femminismo, “gender”, ambientalismo, diritti civili. «Distruggendo i rapporti tra parenti, relativizzando la famiglia, deridendo i valori e scompaginando la società uccidiamo anche la Patria», scrive ad esempio.

La sua narrazione si fonda sull’energica difesa della “normalità” e del “buonsenso”, ovvero il conformismo della maggioranza giustificato per tradizione e una concezione dei rapporti umani e sociali ammantata di ineluttabile naturalità. La sua tirata colpisce le minoranze che complotterebbero contro lo status quo. C’è pure chi «sostiene di sentirsi offeso» dal crocifisso a scuola e «si sente in diritto di pretenderne la rimozione» in un Paese in gran parte cattolico dove «la religione rappresenta non solo una fede ma soprattutto un’istituzione culturale che permea ogni angolo».

Bersaglia la “lobby gay” che cerca di convincere che è normale ciò che non lo è, gli animalisti che preferiscono le bestie ai pargoli, gli ambientalisti fissati con il cambiamento climatico e ostili a nucleare e ogm, le femministe bollate come «moderne fattucchiere».

Il generale esalta l’autarchia della famiglia tradizionale con divisione di ruoli tra uomo e donna (meglio se la donna sta a casa, pagata per farlo) e pure la sacralità delle mura domestiche contro ladri e occupazioni. Come da copione esalta la nazione, la tradizione, l’identità culturale, la religione, l’omogeneità etnica. Si mostra dubbioso verso gli asili nido e verso forme di istruzione ritenute invadenti, paragonate all’indottrinamento da regime totalitario. Traspare la nostalgia per l’Italia di decenni fa, quella delle famiglie (in teoria) solide, senza divorzio, aborto o immigrati.

I giornali scoprono le parti imbarazzanti nel libro ma la visibilità favorisce uno straordinario successo. Nel mese di uscita fa 90 mila copie. È il libro più venduto in Italia per settimane e ormai sfiora le 300 mila copie. Le presentazioni fanno il pienone, portano Vannacci alla ribalta ovunque. L’iconico testo diventa feticcio di una “maggioranza silenziosa” perché esprimerebbe opinioni scomode, censurate secondo la vulgata vittimista del populismo.

La sua schiettezza è indigesta pure per la destra accomodata nelle istituzioni, non solo a sinistra. Il ministro della difesa Guido Crosetto bolla quelle del libro di Vannacci come «farneticazioni personali». Il generale perde l’incarico all’Istituto geografico militare. Arriva un’inchiesta dell’esercito che culmina a febbraio 2024 nella sospensione dal servizio per 11 mesi causa «carenza del senso di responsabilità» e «lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata».

Il parà atterra però morbidamente: poco dopo l’investitura all’Europarlamento il tribunale militare lo proscioglie dalle accuse di istigazione all’odio razziale e invito alla disobbedienza e a commettere reati. Archiviata pure la denuncia per diffamazione della pallavolista Paola Egonu, cittadina italiana con genitori nigeriani: nel libro Vannacci aveva scritto che i suoi «tratti somatici» «non rappresentano l’italianità». Nel momento in cui scriviamo rimane solo un capitolo minore per sospetta diffamazione a un collega. E un’indagine per presunti rimborsi non dovuti durante la permanenza in Russia.

Interessante notare che Vannacci non viene cacciato da Mosca perché ostile al regime di Putin. Secondo La Stampa ha ottimi rapporti con i militari locali e frequenta «consessi e think tank russi» ritenuti «borderline». Il benservito è una ritorsione per l’allontanamento dell’omologo russo dall’Italia dopo l’inchiesta a Walter Biot per aver passato segreti ai russi. Poi la guerra in Ucraina scava ancora il solco.

Vannacci ammira la Russia tradizionalista: «quella nazione si è proposta come l’unica preservatrice della cristianità europea, che è il modello fondante della civiltà occidentale, ovvero quella greca, romana, giudaico cristiana e cristiana», dice a un giornalista dopo la presentazione nel teatro Astra di Verona a marzo.

Vannacci firma poi l’autocelebrativa biografia Il coraggio vince. Vita e valori di un generale incursore. Anima i comizi leghisti con proclami tipo «Al vostro segnale scateneremo l’inferno» (da un motto del film Il gladiatore). L’invito al voto è, in stile “goliardico” che gioca sull’immaginario fascista normalizzandolo, un eloquente «Fate una Decima» sulla scheda.

Che è sì una X ma pare pure un riferimento alla Decima Mas, flottiglia che nella seconda guerra mondiale compie ardite imprese di sabotaggio (che ispirano Vannacci a entrare nei corpi speciali) e dopo l’armistizio è collaborazionista con i nazisti. Lui però nega di riferirsi a quella post-armistizio. D’altronde per lui l’antifascismo «non ha alcun senso, il fascismo è finito quasi cento anni fa». E Mussolini «è uno statista come lo sono stati anche Cavour, Stalin» e altri: è «la prima definizione di “statista” sul dizionario», chiosa.

Col suo carisma Vannacci guadagna consensi tra nostalgici, conservatori e tradizionalisti. Dà voce soprattutto agli uomini che si sentono vittime di un clima perbenista su temi come femminismo e diritti civili. Nei confronti televisivi mantiene il sangue freddo, mette a frutto la disciplina e fa deragliare gli avversari inanellando affermazioni opinabili ma formalmente non offensive o discriminatorie. Al parlamentare gay del Pd Alessandro Zan – tra i bersagli nel libro per il ddl contro l’omofobia poi naufragato – dice ad esempio che «non rappresenta la normalità» (trincerandosi dietro la statistica).

In campagna elettorale Vannacci intensifica la virata clericale: una china prevedibile date le fondamenta conservatrici e identitarie del suo pensiero. Esordisce da candidato alla presentazione di un libro di Matteo Salvini con una filippica contro l’Europa dove «stanno cercando di togliere tutti i simboli identitari». «Io non sono una persona religiosa», premette, «ma è un fatto storico, la religione è entrata nella cultura». «I crocifissi fanno parte della nostra vita e sono un segno identitario della nostra Europa», continua.

In un’intervista a Radio Cusano Campus se la prende con l’Europa «che nega il crocifisso e il Natale, che nega il padre e la madre e li vuole sostituire con il genitore I e II» e altre amenità.

Per l’anniversario della legge 194 gli anti-abortisti di Pro Vita & Famiglia presentano un manifesto politico al senato. Accorrono esponenti e candidati del centrodestra, tra cui spicca Vannacci. Vuole «misure a difesa della vita, del progresso, della famiglia, delle tradizioni, delle radici che ci contraddistinguono». Precisa con piglio militaresco: «una delle direttrici della mia strategia sarà il sabotaggio di chi vuole distruggere i valori occidentali, romani e cristiani».

A giugno si concentrano i Pride: non può mancare la lamentela sulla «ostentazione esibizionista» che «spesso tende a prevaricare quello che invece è il buonsenso della maggioranza». Ma nega di essere omofobo perché, sostiene facendosi scudo di una pedanteria che è una delle sue cifre stilistiche, l’omofobia «è una malattia psichiatrica». Seguendo il sillogismo, lui non può essere “fobico” perché ha passato tutte le visite mediche per poter comandare truppe.

Il mondo cattolico è ambivalente verso il generale. Su Avvenire si prende atto del «consenso trasversale» che raccoglie toccando «corde profonde». Ma ha pure un «ego importante, forse persino ingombrante». Le gerarchie ecclesiastiche, nel vestito buonista del papato di Francesco, si mostrano distaccate anche per alcune uscite.

Quella sulle classi con «caratteristiche separate» per gli alunni con disabilità suscita una rara reazione: monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei, ricorda (da che pulpito) che l’inclusione «è segno di civiltà» e che «le classi separate riproducono i ghetti». Famiglia Cristiana snobba il «celodurista» Vannacci, mettendone alla berlina l’uso ardito della storia e di personaggi come Giulio Cesare. La rivista Formiche teme «il cristianismo» che riduce il cristianesimo «a un fatto etnico, identitario».

Ma Vannacci è applaudito da integralisti come Simone Pillon. Non solo, l’Unione dei giuristi cattolici di Piacenza lo invita nel dicembre 2023; il presidente Livio Podrecca difende la scelta nel nome della «libertà di espressione», contro la censura di «chi la pensa diversamente dal mainstream, dalla cultura dominante». Vannacci, spiega, «è una nave rompighiaccio, sta aprendo un cuneo nella società».

L’ascesa politica in Europa del generale è parallela a quella (più in sordina) di Marco Tarquinio, ex direttore del quotidiano dei vescovi eletto col Partito Democratico. Il primo rivendica un identitarismo cristianista agli steroidi, l’altro sussurra un bergoglismo più sociale: ma le posizioni confessionaliste convergono, ad esempio contro aborto e diritti civili (e per la “pace” e il negoziato con la Russia).

Intanto Vannacci si gode il trionfo. Nel neonato gruppo dei Patrioti capeggiato dal Rassemblement National francese – cui aderiscono pure Lega e Vox con gran scorno di Meloni e del suo gruppo dei conservatori – è uno dei nomi in lizza tra i vicepresidenti. Anche se le sue opinioni suscitano imbarazzo persino tra i lepenisti. Da questa plancia il generale prepara la sua crociata in Europa.

Valentino Salvatore

 

 


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24 commenti

laverdure

“Alle ultime elezioni europee le destre si fanno sentire, più in Francia e Italia che altrove”.
Forse sarebbe il caso di sottolineare quelle 3 parole iniziali : “Alle ultime elezioni”.
Almeno per ora,le elezioni in questo paese sono aperte a tutti,”suffragio universale “una volta tanto non e’ un termine vano.
E in soldoni questo significa una sola cosa : che un sacco di gente mostra simpatia per le destre,e in numero tale che e’ difficile (far) credere che si tratti di elites di simpatizzanti,o fanatici,o magari “poveri di spirito”.
Un po’ piu’ credibile e’ che piu’ che vera simpatia si tratti,in molti casi,come gia accaduto in passato,e come accade anche in diversi paesi occidentali,di un voto di protesta,o di “reazione”(bel vocabolo,vero ?).
Che la gente,senza nemmeno sapere chi fosse Machiavelli,stia applicando la sua massima :”Scegliere non tra bene e male ma tra il male minor e il peggio”.
Il “peggio” ,reale o presunto che sia,ovviamente sarebbe la controparte,con le sue passate performances non proprio eccezionali.
Credo che per molti individui anche il ricordo di una sola performance discutibile, sia sufficente per influenzarne le scelte nell’urna,senza tante riflessioni piu’ o meno profonde e meditate.
L’appoggio passato piu’ o meno ufficiale all’immigrazione selvaggia potrebbe essere un buon esempio.
Del resto e’ facile immaginare che la citata controparte,anziche’ riflettere sulla possibilita di cambiamenti alla SUA politica,ripetera quella gia perseguita in passato basata su slogan propagandistici e ,quando possibile “offensive giudiziarie”(vi ricorda qualcosa ?).
Anziche seguire il principio “gattopardiano” di “cambiare qualcosa perche ‘ tutto resti come prima”,non cambiera un c..zo (licenza poetica) di niente .
(Come ovviamente fanno anche gli altri ).
Questa e’ l’italia ,bellezza !
( O dovremmo dire : “questa e’ la natura umana” ?)

RobertoV

Nonostante la propaganda qui in Italia, tutta questa avanzata della destra non c’è stata. Hanno guadagnato qualche decina di seggi su 720. Tutta l’accozzaglia di partiti di estrema destra, considerando anche i 25 dell’indigesta AFD, arriva a 187 seggi su 720, cioè circa 1/4 del parlamento UE. Difficile poter fare un governo coi popolari, sempre che il PPI potesse accettare tutti i partiti di estrema destra, AFD inclusa, visto che teoricamente avevano 375 seggi, quando già una maggioranza di 400 seggi veniva indicata come insufficiente a mantenere una maggioranza stabile. Da queste elezioni l’asse PPI e socialisti è rafforzato con un leggero spostamento verso i popolari. Quelli che hanno perso decine di seggi sono i liberali ed un po’ i verdi. Quindi non mi pare che ci sia stato un chiaro spostamento a destra, i conti si fanno su 27 paesi non sull’Italia o Francia ed i governi non sono cambiati, neanche in Francia, dove è bastato far notare che una cosa è il voto di protesta (tipo 5 stelle da noi), un’altra cosa farsi governare da questi. Per non pensare a come dei sovranisti di varie nazioni possano andare d’accordo tra loro una volta che devono prendere decisioni comuni.
E’ comunque normale che gli estremisti di destra guadagnino da situazioni di difficoltà sulle quali ci marciano: negli ultimi 4 anni abbiamo avuto il Covid, la guerra Russa Ucraina e adesso quella Israele e Palestina con ripercussioni sull’economia. Sui migranti la situazione è decisamente migliore di quella del 2015-2016, in compenso abbiamo dovuto gestire anche milioni di profughi ucraini.
Certo che se un generale come Vannacci viene preso come modello di pensatore, tutti fini pensatori i militari, ma in perfetta linea coi vari tuttologi e ciarlatani che pontificano su tutto anche se non capiscono o conoscono niente di niente, come si sono scatenati a partire dal covid. Laureato tre volte in fuffa, e si vede. Il buon senso è poi il jolly classico degli ignoranti per cercare di nobilitare le cavolate affermate, come il vittimismo. Per di più un personaggio che fa dichiarazioni eversive, ma si sa che i colpi di stato li fanno i militari, col pretesto di salvare la patria, quella a loro immagine e somiglianza.
Faccio inoltre notare che la politica UE non è decisa solo dal parlamento UE o dalla Commissione, ma anche e soprattutto dal Consiglio dei ministri cioè dai 27 governi dei paesi UE. Quindi se alla maggioranza dei governi la politica va bene non si capisce perchè dovrebbero cambiarla: tra l’altro ogni decisione viene presa dopo mesi e mesi di trattative e, quindi, è un compromesso che coinvolge anche i famosi “stakeholder” citati da Meloni senza sapere che cosa siano, ma solo traducendo da google, grande conoscenza dell’inglese …..

laverdure

@RobertoV
“….in compenso abbiamo dovuto gestire anche milioni di profughi ucraini.”
Veramente di “milioni di ucraini” in gito per l’italia non ne ho mai sentito parlare.
Come di rado la cronaca nera vede coinvolti ucraini, mentre praticamente giornalmente vede individui di provenienza terzomondista,ovviamente “immigrati”.

RobertoV

Milioni in Europa, soprattutto tra Germania e Polonia, meno di 200 mila in Italia. La differenza principale è che gli ucraini sono stati gestiti ed aiutati, mentre i clandestini a cui tu ti riferisci che sono quelli che delinquono di più, perchè la maggior parte degli stranieri regolari ha invece tassi vicini a quelli italiani, non sono gestiti, grazie alla cultura dell’irregolarità e del sommerso italiano. Evidentemente ci sono interessi a mantenerli in una situazione del genere.
In Germania hanno speso parecchio per l’integrazione ed hanno in carcere meno stranieri di noi e per esempio i siriani al 60 % dopo sei anni di permanenza in Germania hanno un lavoro, una percentuale bassa per la Germania, ma simile a quella italiana.
Inoltre circa 1 su 4 degli stranieri detenuti in Italia è rappresentato da Romeni + Albanesi, i nuovi amici del governo, noti anche per la loro mafia, solo che non li puoi distinguere dagli italiani come aspetto, come gli ucraini e gli altri slavi.

laverdure

@RobertoV
“Evidentemente ci sono interessi a mantenerli in una situazione del genere.”
Oppure ,piu’ semplicemente ,non ci sono interessi per nessuno ad occuparsi di loro,tranne ovviamente che per sbandierare(gratis) la propria larghezza di vedute nelle manifestazioni pro immigrazione,o nei discorsi alla camera (vedi personaggi come la Boldrini)
Allo stesso modo in cui nessuno ha interesse ad occuparsi dei 5 milioni e passa di Italiani al di sotto del limite di poverta citati continuamente dai media.
Queste “situazioni” sono il frutto di negligenza e disinteresse,uniti a demagogia, molto piu’ di chissa quali machiavelliche speculazioni.

RobertoV

I problemi non si risolvono con soluzioni semplicistiche e demagogiche.
Del tipo: il cambiamento climatico è un imbroglio, non esiste, basta non parlarne perchè provocano “eco ansia”, poi ci si lamenta dei danni degli effetti (ma negandone le cause).
Oppure il Covid non è un problema, un raffreddorino, una montatura, basta non parlarne ed il problema non esiste, basta non pubblicare i dati perchè provocano ansia.
L’immigrazione è un grosso problema che esiste, non lo abbiamo scelto, esattamente come i cambiamenti climatici, e, quindi, pensare che non gestirlo sia la soluzione e si possa risparmiare è fare demagogia, come il classico discorso sui 5 milioni di poveri italiani, facendo credere che se non ci fossero i migranti avremmo a disposizione miliardi da investire per loro. Come si vede anche con questo governo adottare politiche di disincentivazione ha costi notevoli, basta vedere i miliardi dati all’Albania, alla Tunisia ed alla Libia, rendendoci tra l’altro ricattabili da stati islamici. Nel famoso piano Mattei (dove propagandisticamente ci si illude con qualche miliardo di risolvere i problemi dell’Africa e dell’emigrazione) sono stati sottratti agli italiani oltre 3 miliardi per combattere il cambiamento climatico ed invece vengono utilizzati per combattere l’immigrazione. E fa sorridere il fatto che oggi il governo ed i suoi sostenitori millantino i grandi successi della loro presunta politica perchè il dato è inferiore al loro record del 2023, con dati peggiori della odiata Lamorgese del 2021, cioè dati che se fossero stati ottenuti da un governo non di destra verrebbero definiti inaccettabili e frutto di una politica immigrazionista. Faccio notare che questo governo ha visto arrivare in meno di due anni oltre 220 mila immigrati clandestini nonostante tutta la sua retorica e la sua politica di “dissuasione”, roba che se fosse stata ottenuta dai loro avversari sarebbe stata considerata invasione immigrazionista “boldriniana”.
E’ un dato oggettivo che gestire un problema è un modo per ridurne gli effetti negativi. Se gestisci i i migranti avrai meno criminalità e ne favorirai l’integrazione. Uno dei problemi è che diversi immigrati hanno titoli di studio non riconosciuti in Italia e, quindi, diventa inevitabile dover integrare le loro conoscenze per poterli inserire, cosa che in Italia non si fa, mentre in Germania si.

laverdure

“Ma nega di essere omofobo perché, sostiene facendosi scudo di una pedanteria che è una delle sue cifre stilistiche, l’omofobia «è una malattia psichiatrica»”
Diciamo pane al pane almeno in queste righe : tra oltre 58 milioni di italiani,quanti pensate siano davvero immuni da quella puramente istintiva repulsione per l’omosessualita che va sotto il nome di “omofobia” ?
Quanti pensate eviterebbero la compagnia di un gay se potessero farlo senza dare nell’occhio ?(E magari anche a costo di dare nell’occhio ?)
Del resto,se seguite i nostri media ,noterete che l’aperta repulsione sia verso le presunte”deviazioni sessuali”,sia verso etnie diverse , non manca di certo nemmeno
tra la nutrita comunita multietnica degli “immigrati”.
Personalmente trovo che esternazioni come :”Non sono razzista”,”Non sono omofobo”,”Non sono vigliacco” e le infinite variazioni sul tema siano piu’ indisponenti delle vere manifestazioni di razzismo,omofobia,vigliaccheria, che beninteso non superino i limiti del lecito.
Quanti sono davvero in posizione tale da avere il diritto di giudicare senza peccare di ipocrisia ?
(Si,perfino il Bergoglio l’ha detta giusta almeno una volta ! )
E’ il caso di dire : “presenti esclusi ?”

Arta

Comincio a credere che gli atei di destra siano più estremisti dei credenti di destra, forse sopratutto nella difesa del l’indifendibile. Come gran parte di quella mefitica nuvolaccia formata da i cosiddetti “oppositori del mainstream” il generalissimo non si oppone al mainstream ma alla razionalità. Qualcuno dice che il suo libro sia interessante nella parte dedicata all’energia (sopratutto quei liberali appassionati di nucleare, che immagino, che è magari hanno ragione) ma di fatto, come un Instagrammer qualsiasi, si occupa di tanti argomenti che nulla hanno a che vedere con ciascuna delle sue “lauree”. Non capisco, soprattutto, la pervicacia nella difesa dei cosiddetti valori occidentali quando i suoi valori sembrerebbero molto più vicini a quelli di un Medioriente di cui incarna persino i tratti somatici, rendendo l’affermazione sull’aspetto di Paola Egonu ancora più ridicola.

RobertoV

La migliore uscita a proposito l’ho sentita da una ragazza di colore: Vannacci assomiglia al mio “kebabbaro” sotto casa.
Io mi occupo di energia come ingegnere, Vannacci sull’energia e l’ambiente ripete i classici slogan e luoghi comuni delle destre, oltre a non sapere come funziona l’UE. Non capisce niente dell’argomento. Sull’argomento energia consiglio di leggersi il PNIEC 2024, cioè un documento tecnico di questo governo sulla programmazione energetica fino al 2050. Una cosa sono i ciarlatani tipo Salvini e Vannacci, un’altra cosa il confronto coi tecnici sulla realtà delle cose. I tecnici del governo riconoscono problemi legali e regolatori a riparlarne (che loro stessi sperano di risolvere entro la legislatura, il che significa che se perdono le elezioni nel 2027 tutto si blocca), che forse nel 2035 avremo il primo mini reattore (previsione ottimistica) e che la crescita dopo sarà lenta e avverrà tutta, guarda caso per far tornare i conti, a ridosso del 2050 per poter dire che nel 2050 il nucleare rappresenterà l’11% dell’energia elettrica, con addirittura un piccolo contributo anche della fusione. Ci vuole una bella dose di malafede per presentare queste previsioni ottimistiche, anche vedendo la precedente storia italiana, come una soluzione dei problemi energetici italiani, un contributo tra 25 anni, forse, ed intanto? Oltre al fatto che dei 50 siti proposti per le scorie tutti si sono tirati indietro, pure Trino Vercellese. Stesse cose sui biocarburanti sostenuti senza cognizione di causa sulle reali possibilità (basti pensare che già oggi importiamo la materia prima dal Kenia).
L’argomento nucleare, energetico ed ambientale in realtà è utilizzato dalle destre solo per fare propaganda politica contro le sinistre, gli ambientalisti e l’UE, Quando poi uno ha bisogno di ricorrere all’uso del “buon senso” per sostenere i suoi argomenti la dice lunga su quanto ciarlatano sia.

Arta

Ringrazio per l’ulteriore precisazione, che conferma la mia precedente convinzione che anche solo aprire questo libro sia una gigantesca perdita di tempo. Ho l’impressione che ci sia una certa “bolla”, attiva soprattutto su internet, che mai voterebbe Lega o Fdi ma che vede con eccessivo entusiasmo l’ipotesi del nucleare come panacea di tutti i mali.

pendesini alessandro

…..”Quando poi uno ha bisogno di ricorrere all’uso del “buon senso” per sostenere i suoi argomenti la dice lunga su quanto ciarlatano sia”…Sante parole Roberto !
Ed è proprio questa la fonte dei principali problemi dell’intera umanità, che solo una cultura, o insegnamento razionale, potrebbe migliorare la più che mediocre situazione attuale in uno “sperato” prossimo futuro….Va inoltre ridetto che l’umano è (e rimarra ancora per molto tempo) l’animale il più irrazionale della biosfera ! Altro che “creatura divina”….

laverdure

@Pendesini
“Va inoltre ridetto che l’umano è (e rimarra ancora per molto tempo) l’animale il più irrazionale della biosfera ! Altro che “creatura divina”….”
No,caro Pendesini,rimarra semplicemente un animale,semplicemente un po’ piu’ intelligente degli altri,ma condizionato dagli stessi istinti comuni a tutto il mondo animale,e formatisi per selezione darwiniana per pura necessita di sopravvivenza.
Primo fra tutti la diffidenza per il “diverso”,che in natura puo’ nascondere insidie mortali.
Tutte le ideologie che hanno preteso di creare un “uomo nuovo” immune a tali istinti sono riuscite solo a provocare grossi guasti e ammazzare molti “uomini vecchi”.
Basti pensare alle religioni,che ancor oggi pretendono di reprimere l’attrazione sessuale,o il comunismo,che pretendeva di eliminare l’interesse personale e il desiderio di proprieta.
Francesco Bacone diceva : “Alla natura si comanda solo ubbidendole !”,riferendosi
principalmente alla natura fisica : se si vuole che una nave galleggi,che un aereo voli,che un motore dia pptenza occorre progettarli tenendo conto delle leggi dell’idraulica,dell’aerodinamica,della termodinamica.
Ma le leggi della natura umana,anche se piu’ difficili da definire ,sono altrettanto
inviolabili.

Arta

Tutto questo è una gigantesca arrampicata sugli specchi. Auspicarsi un maggiore ricorso alla razionalità non significa augurarsi un mondo utopico in cui fantomatici “uomini nuovi” siano liberi da ogni pulsione. Questo è uno dei tipici spauracchi di una destra che, tra l’altro, capisce poco anche della natura umana.

RobertoV

Nella nostra storia il “diverso” ha avuto accezioni molto differenti.
Siamo passati dall’idea di diverso dal proprio clan/tribù, dal diverso del paese vicino, dello stato vicino, dal diverso di altra religione, di classe sociale, ecc. Mi sembra che di strada ne abbiamo fatta nonostante questo “presunto istinto primordiale” di diffidenza verso il “diverso”. Secondo questa logica non avremmo mai creato degli stati nazionali, con popolazioni eterogenee al loro interno. E perchè dovremmo fermarci agli stati nazionali, talvolta identificati anche con una religione di stato imposta, forieri di tante guerre? Mia madre austriaca quando venne in Italia oltre 60 anni fa venne criticata da degli austriaci come traditrice perchè sposava un “traditore” italiano, le vecchie ruggini nazionalistiche guerrafondaie lasciavano ancora il segno, oggi tendenzialmente le abbiamo superate, anche se ci sono persone, come Vannacci, che le rimpiangono. Una volta i cattolici si sposavano tra loro, come i protestanti, oggi per fortuna non è più così. Ed i giovani sono molto più abituati a viaggiare e sono molto più globalisti, perchè alla fine la paura del “diverso” è funzione dell’ignoranza, della non conoscenza dell’altro, dei pregiudizi. Quali criteri adotti poi per definire uno diverso? Colore della pelle? Quindi temi Jacob o la Egonu? Lingua? Accento meridionale? Il vestire?

laverdure

@RobertoV
Caro Roberto,la civilta ha si reso un po'(solo un po’)meno necessari alla sopravvivenza certi istinti di fondo,come appunto la diffidenza verso il “diverso”,ma questo non significa che non siano rimasti ben presenti nell’inconscio collettivo,pronti a riemergere in presenza di adeguati stimoli.
Ripetiamo quanto detto in passato : se qualcuno fa lo stronzo (licenza poetica)con te,davvero la tua reazione sara totalmente indipendente da eventuali differenze di razza,nazionalita,censo,sesso,perfino eta’ del tuo
“interlocutore” rispetto a te ?
Nota bene,intendo la tua reazione “interna”,non le tue azioni,che come avverrebbe per chiunque,senza eccezioni,saranno condizionate dalla convenienza.(Finche ovviamente non venga superato un limite di rottura,che varia per ogni individuo).
Non voglio una risposta,come ho gia detto esternare “Non ho paura”,”Non sono un vigliacco”,”Non sono razzista” ecc sono solo vuote parole.
Ti ho solo dato un’occasione di riflessione.
Fanne quello che vuoi.

laverdure

La “razionalita” ha permesso alla razza umana una accelerazione della sua evoluzione senza equivalenti nel mondo animale : in 10000 anni siamo passati dai villaggi “villanoviani” all’energia atomica e al “villaggio globale” ,ma coi gravi effetti collaterali negativi sull’ambiente,derivanti proprio dal fatto che la rapidita delle modifiche alla cultura rende meno evidenti le sue conseguenze,piu’ lente a manifestarsi ma ineluttabili.

pendesini alessandro

Caro Laverdure:
La RAZZA umana NON esiste !
Per il resto mi limito ad affermare che “l’acqua calda è già stata inventata”

laverdure

@Pendesini
“La RAZZA umana NON esiste !”
E’ una opinione in voga,allo stesso modo di quella secondo cui non esiste il “gender” fissato alla nascita,e se qualcuno pretende di essere considerato “femmina” malgrado la presenza degli “zebedei” e di una lunga barba,(non e’ un esempio inventato,e’ successo )le autorita dovrebbero adeguarvisi.Dal canto mio ritengo che giocare con le parole come e’ di moda ormai da anni,attribuire differenze di fondo a vocaboli come “razza”,”specie” ecc,e’ semplicemente
un futile esercizio di chi non ha di meglio da esporre,nella migliore tradizione del “politicamente corretto”.
Anche la mia e’ una opinione,certo,e come tale va rispettata.
Non e’ forse la regola ?

laverdure

@Pendesini
“Per il resto mi limito ad affermare che “l’acqua calda è già stata inventata””
Disgraziatamente temo che la cultura media delle masse sia notevolmente
inferiore a quella di un erudito come te,ricordi come il vocabolo “assembramenti” risulto’ sconosciuto a tanti durante la pandemia ?
Il fatto che il 50% degli Italiano non legge nemmeno un libro all’anno temo incida negativamente sul fenomeno.

laverdure

Un’ultima considerazione : trovo che giudicare un generale per le sue opinioni sugli LGBT e connessi sia andare un tantino fuori tema.
Perlomeno non gli darei quell’importanza che molti sembrano attribuire alla cosa.
Viste le performances dei nostri generali nel corso di parecchie generazioni passate,non proprio eccelse,mi accontenterei di giudicare la sua professionalita
nel suo preciso campo di lavoro,sulla quale beninteso non dispongo di elementi.
Specialmente se si tiene conto delle “uscite” di diversi generali nostrani,in servizio o in pensione,che hanno arricchito le cronache dall’inizio della crisi Ucraina,e che sembravano spesso rubare il mestiere agli apostoli del “dialogo ad ogni costo”.
Quando era lecito persino il dubbio che facessero parte della nutrita massa del lobbysti(aka venduti) reclutati dalla macchina propagandistica di Putin.
Del resto,perche’ mai in fondo i membri delle forze armate di un paese dovrebbero essere migliori dei membri di tutte le altre istituzioni : governo,giustizia,stampa,scuola,sanita ecc ?
Anziche’,come suol dirsi,essere,come tutti gli altri,semplicemente cio’ che un paese merita ?

pendesini alessandro

Caro Laverdure
La tua risposta, come al solito, dimostra quanto sei carente in branche scientifiche, particolarmente in antropologia…
Se ho corretto il tuo errore « razze » anziché SPECIE, non è di certo per pavoneggiare, ma evidenziare uno strafalcione inammisibile su un sito RAZIONALE ! Infatti, diversi studi scientifici a livello accademico mondiale, basati fin dalla metà del XX secolo sulla genetica, hanno potuto dimostrare che il concetto di « razza » non è rilevante per caratterizzare i diversi sottogruppi geografici della specie umana perché la diversità genetica è molto maggiore tra individui della stessa popolazione che entroi gruppi diversi. L’attuale consenso scientifico (vedi Science e Nature in merito) rifiuta, in ogni caso, l’esistenza di argomenti biologici che possano legittimare la nozione di « razza », relegata ad una rappresentazione arbitraria secondo criteri morfologici, etno-sociali, culturali, politici o legati al colore della pelle !
ERRARE UMANUM EST. RECIDIVERE DIABOLICUS…….

laverdure

@Pendesini
Mi sembra un discorso “politicamente corretto” del tutto analogo al documento finale della Conferenza di Siviglia del 1989,patrocinata dall’Unesco :
http://www.liber-rebil.it/wp-content/uploads/2011/09/dichiarazione-Siviglia.pdf
che condannava ogni teoria che vede tendenze innate alla violenza nella natuar umana.
Violando beninteso il principio fondamentale della ricerca scientifica : le teorie non si giudicano in tribunale,ognuno e’ libero di accettarle e rifiutarle.
Senza contare che oltre 5000 anni di storia scritta,nonche referti archeologici molto piu’ antichi,sono in aperta contraddizione con queste “virtuose”conclusioni del documento.

G. B.

Quello che trovo più preocupante non è che Vannacci sia stato eletto nelle liste della Lega, ormai chiaramente su posizioni di estrema destra, ma che Tarquinio sia stato eletto nelle liste del sempre più clericalizzato PD.

RobertoV

Il problema è che il PD è nato dalla fusione con la Margherita di Rutelli che ci ha portato una marea di catto-dem tipo la Binetti, poi una parte se ne è andata per fortuna. Speravo che con la Schlein completassero la pulizia e poi candidano uno come Tarquinio. Speravo non passasse ed invece alla fine lo hanno ripescato. In pratica in Italia non esiste un partito libero dai clericali, chi più, chi meno. D’altronde anche a sinistra in parecchi esaltano e pendono dalle labbra del papa e dalle sue banalità.
Però un Vannacci è preoccupante perchè emblema di come pensano tante persone e del relativo livello culturale, persone con le quali purtroppo devi fare i conti. Io credo che a pensarla come lui siano anche in parecchi non della lega, ma anche di FdI e di FI e forse anche qualcuno di sinistra.

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