Aumentano i funerali laici ed è in crescita il numero degli italiani che vorrebbero una cerimonia senza riti religiosi, in sale del commiato dignitose e ben distribuite sul territorio nazionale. Ogni persona deve infatti poter esercitare il diritto a un funerale laico in uno spazio consono e curato. Per sensibilizzare sul tema, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ha istituito il Premio UAART, aperto a tutte le forme d’arte visiva e finalizzato alla costruzione di un immaginario laico legato alla rappresentazione del lutto e della morte.
Sono state oltre 280 le candidature presentate nell’edizione 2024 del Premio, selezionate da una giuria professionale composta da: Elena Alfonsi, critica d’arte e tanatologa culturale, Rebecca Delmenico, critica d’arte e curatrice; Andrea Lacarpia, curatore e direttore di Candy Snake Gallery; e Mosè Viero, storico dell’arte e autore della rubrica Arte e Ragione sulla rivista dell’associazione Nessun dogma.
La giuria ha quindi individuato sette nomi in finale: Pietro Bandini, Silvio Giannini, Gloria Gusella, Guido Mitidieri, Gianni Morini, Salvatore Piras, Giacomo Zornetta.
Tra i lavori finalisti, pubblicati all’indirizzo www.uaar.it/premio-uaart-finalisti-2024/, sarà individuata l’opera vincitrice, destinataria di un premio-acquisto del valore di 3.000 euro. L’opera designata, acquisita dall’Uaar, sarà quindi donata a una sala del commiato pubblica, dove rimarrà in esposizione permanente. L’annuncio della vittoria sarà contestuale all’acquisizione dell’opera, nell’ambito di un evento organizzato dall’Uaar entro la fine del 2024.
La commissione ha esaminato tutte le opere iscritte e le ha valutate tenendo in considerazione il luogo destinatario della donazione dell’opera, allo stesso tempo inscindibile dal tema su cui il premio invitava a ragionare: la sala del commiato. Quali caratteristiche può avere l’opera ideale in un contesto così connotato? Quali sono le aspettative di chi frequenta tali luoghi e quale può essere la natura e il senso del dialogo con l’opera d’arte? Gli esperti hanno inoltre valutato l’originalità della proposta, la sua qualità dal punto di vista tecnico e concettuale, i testi allegati dalle persone iscritte, volti ad approfondire il significato della ricerca.
«Troppo spesso – dichiara Roberto Grendene, segretario dell’Uaar – le già poche sale pubbliche per svolgere i funerali civili sono indecorose, a volte locali dismessi accomodati alla meglio. Con questa iniziativa l’Uaar intende dare una svolta e sensibilizzare le istituzioni al rispetto dei non credenti, della loro memoria e delle persone ad essi legate che ne piangono la scomparsa».
«Siamo soddisfatti dell’accoglienza che questa prima edizione del Premio ha ricevuto. – commenta la responsabile eventi Uaar Enrica Berselli – Numerose persone hanno scelto di confrontarsi con un tema non facile e di farlo portando il proprio punto di vista unico rispetto a un momento che è proprio della vita di chiunque, accrescendo in questo modo il patrimonio condiviso di visioni e riflessioni legato a lutto e morte».
Comunicato stampa
La giuria
- Elena Alfonsi è laureata in Storia della Critica d’Arte e scrive dal 1992 come critica d’arte. È tanatologa culturale diplomata al master multidisciplinare Studi sulla morte e sul morire per l’intervento di sostegno e per l’accompagnamento (Padova) e al corso di alta formazione L’assistenza psicologica di base nelle situazioni di lutto naturale o traumatico all’Istituto di Tanatologia e Medicina Psicologica di Bologna. Dal 2017 organizza in provincia di Mantova una rassegna culturale sul lutto, Alla fine dei conti. È autrice di un libro per bambini, illustrato da Gabriele Buratti, Croki. Una cornacchia in villa. Scrive per la testata giornalistica digitale ReWriters fondata da Eugenia Romanelli.
- Rebecca Delmenico è critica d’arte e curatrice. Ha sviluppato i suoi interessi negli ambiti della pittura e della scultura contemporanee, con un occhio di riguardo alle esperienze della nuova fotografia internazionale. Ha curato mostre e monografie di artisti contemporanei. Tra le ultime uscite, la monografia dedicata al lavoro di Sandy Skoglund edito da Silvana Editoriale. Collabora con gallerie e musei pubblici e privati, e, come giornalista specializzata sulle nuove correnti della fotografia contemporanea, con diverse testate.
- Andrea Lacarpia, nato a Milano nel 1982, è curatore d’arte e direttore di Candy Snake Gallery, galleria con sede a Milano dedicata alla promozione dell’arte emergente, fondata nel 2021. Il suo percorso parte dagli studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti per proseguire con l’attività curatoriale sviluppata attraverso collaborazioni con gallerie private e spazi pubblici. Ha scritto articoli nel proprio blog Cerchio Magazine e su Artribune. Ha collaborato con NEXST, festival torinese dedicato alle progettualità indipendenti. Collabora dal 2021 con galleria Arrivada, è stato fondatore e direttore del project space Dimora Artica e direttore artistico di Edicola Radetzky.
- Mosè Viero è nato in provincia di Vicenza nel 1977 e vive a Venezia dal 2009. Ha studiato Conservazione dei Beni Culturali all’Università Ca’ Foscari di Venezia e si è specializzato in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici. Nel 2003 ha ottenuto la licenza di Guida turistica autorizzata per la provincia di Vicenza e le Ville Venete e nel 2009 per la città di Venezia. Quello di guida a Venezia è il suo lavoro principale, ma dal 2020 è anche content creator per un piccolo canale YouTube dedicato ai giochi da tavolo e ai videogiochi. È socio dell’Uaar e cura la rubrica Arte e Ragione sulla rivista dell’associazione Nessun dogma, sin dal primo numero.