Il governo Meloni ha istituito una commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione della pandemia di coronavirus. Ma sono molti i dubbi sull’imparzialità e la scientificità di questa commissione: rischia infatti di diventare un’arena di scontro politico e di dare spazio a umori no vax. Affronta il tema il chimico e divulgatore Silvano Fuso sul numero 6/2024 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.
La pandemia da coronavirus ha rappresentato sicuramente uno dei capitoli più drammatici della storia recente, provocando profonde conseguenze sanitarie, economiche e sociali in Italia e nel mondo. La gestione dell’emergenza, a livello nazionale, ha sollevato numerosi interrogativi circa le modalità di risposta istituzionale, l’organizzazione sanitaria e le scelte politiche adottate durante la crisi.
In questo contesto, il parlamento italiano ha istituito la “Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da Sars-CoV-2”. Il suo obiettivo è far luce sugli eventi e sulle decisioni prese nel corso dell’emergenza sanitaria, durante il secondo governo guidato da Giuseppe Conte (in carica dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021).
In generale le commissioni d’inchiesta parlamentari sono organi costituiti dal parlamento con il compito di svolgere indagini su questioni di particolare rilevanza pubblica. Si caratterizzano per avere gli stessi poteri dell’autorità giudiziaria e, al pari di quest’ultima, possono raccogliere testimonianze, richiedere documenti e svolgere audizioni. Una commissione è definita “bicamerale” quando è composta da membri di entrambi i rami del parlamento: la camera dei deputati e il senato della Repubblica.
La commissione bicamerale d’inchiesta sulla gestione della pandemia si è insediata per la prima volta il 18 settembre scorso.
La decisione di istituirla era stata presa a marzo 2024. Il disegno di legge che istituiva la commissione era stato approvato in seconda lettura dalla camera, dopo che a novembre 2023 il senato aveva apportato alcune modifiche al testo (approvato con un primo voto della camera a luglio 2023). Avevano votato a favore 132 deputati (tutta la maggioranza di centrodestra più Italia Viva), mentre i contrari erano stati 86 (il resto dei partiti di opposizione). C’era stato un astenuto.
Scopo della commissione è quello di indagare «sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus Sars-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica da Sars-CoV-2». Oggetto delle indagini sono dunque le misure adottate dal governo Conte II durante la pandemia, l’accertare i motivi del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale e della mancata attivazione di quello redatto nel 2006, ovvero quello che era vigente al momento della dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità.
In particolare gli obiettivi della commissione riguardano diversi ambiti:
- L’organizzazione sanitaria, ovvero come furono gestiti i posti letto negli ospedali, le terapie intensive, la disponibilità di personale medico e infermieristico e la distribuzione di risorse fondamentali come ventilatori e dispositivi di protezione.
- La gestione politica: quali furono le decisioni prese per contenere la diffusione del virus, in particolare riguardo ai lockdown, alla chiusura delle attività economiche e alle restrizioni alla libertà di movimento.
- Le forniture sanitarie: indagini su eventuali ritardi o carenze nella fornitura di dispositivi di protezione individuale (dpi), mascherine, test diagnostici e vaccini.
- Il piano vaccinale: particolare attenzione è rivolta a come venne gestita la pianificazione e attuazione della campagna vaccinale, con riferimento all’acquisto, alla distribuzione e alla somministrazione dei vaccini in Italia.
- Gli appalti pubblici e le spese straordinarie: la pandemia ha richiesto infatti investimenti e spese straordinarie. La commissione si concentra sugli appalti e le procedure seguite per garantire trasparenza e legalità nell’uso delle risorse pubbliche.
- Gli impatti economici e sociali: la gestione della crisi ha avuto un pesante impatto sull’economia e sul tessuto sociale del Paese. La commissione si propone anche di esaminare le misure adottate per contrastare la recessione economica, come il sostegno alle imprese, la cassa integrazione e i ristori.
Il testo istitutivo della commissione ha previsto che essa sia composta da quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione al numero dei componenti di tutti i gruppi parlamentari.
Durante la seduta di insediamento del 18 settembre, è stato eletto presidente il senatore Marco Lisei (Fratelli d’Italia), vicepresidente il deputato Francesco Maria Salvatore Ciancitto (Fratelli d’Italia) e segretario il deputato Stefano Benigni (Forza Italia).
Il Movimento 5 Stelle, pur presente, non ha partecipato al voto, così come Italia Viva. Il Partito democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione non hanno invece preso parte ai lavori della commissione.
Fin dal momento della sua istituzione, la commissione non ha mancato di suscitare forti critiche.
Da un lato, i suoi sostenitori ritengono che sia uno strumento indispensabile per far luce su eventuali errori e responsabilità nella gestione dell’emergenza. In un periodo così critico, è infatti fondamentale comprendere cosa abbia funzionato e cosa no, per evitare che simili situazioni possano ripetersi in futuro senza un’adeguata preparazione.
Dall’altro lato però, c’è chi ha espresso forte preoccupazione per il rischio che la commissione diventi un’arena di scontro politico, più che uno strumento per ricercare la verità. Alcuni critici temono che l’inchiesta possa concentrarsi eccessivamente sulle colpe degli avversari politici, alimentando divisioni e tensioni, invece di promuovere un’analisi costruttiva e imparziale. Si è discusso, inoltre, su quanto sia effettivamente utile indagare a posteriori su decisioni che, spesso, furono prese in condizioni di estrema urgenza e in un contesto di oggettiva incertezza scientifica e sanitaria.
Una delle principali sfide che la commissione dovrebbe affrontare è quella di condurre un’indagine che riesca a bilanciare l’analisi critica con l’equità e la trasparenza. La pandemia ha rappresentato una situazione straordinaria, dove molte delle decisioni adottate si sono basate su informazioni incomplete o su scenari in evoluzione. Tuttavia, la ricerca della verità resta cruciale per comprendere come migliorare la risposta a future crisi sanitarie e quali riforme del sistema sanitario siano necessarie per garantire una maggiore resilienza.
La decisione di istituire un organismo per fare chiarezza sulla gestione della pandemia, di per sé, non è un fatto insolito ed è stata adottata in diversi Paesi. Nel maggio 2021, ad esempio, in Nuova Zelanda è stato presentato il rapporto del panel indipendente presieduto dall’ex primo ministro Helen Clark (intitolato Covid-19: far sì che sia l’ultima pandemia).
A settembre dello stesso anno è stato reso pubblico il rapporto della commissione paneuropea sulla salute e lo sviluppo sostenibile dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (intitolato Trarre luce dalla pandemia). Sono poi seguiti due rapporti dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (dal titolo Costruire una ripresa resiliente. Emergere più forti dalla pandemia di Covid-19 e Pronti per la prossima crisi? Investire in sistemi sanitari resilienti).
Tutti questi rapporti sono stati caratterizzati da un approccio rigorosamente scientifico, da una metodologia scrupolosamente imparziale e dalla multidisciplinarietà e multiprofessionalità dei membri partecipanti. L’obiettivo di questi organismi era infatti quello di imparare dagli errori commessi per evitare di ripeterli ed elaborare strategie precise su come arrivare preparati alla prossima eventuale crisi sanitaria.
In alcuni Paesi queste commissioni hanno portato a conclusioni molto severe nei confronti dei governi. Ad esempio in Gran Bretagna vi è stato un vero e proprio atto d’accusa sulla gestione iniziale dell’emergenza Covid da parte del governo conservatore guidato da Boris Johnson. Situazione simile si è verificata in Svezia.
In Francia la commissione parlamentare di inchiesta ha prodotto proposte concrete per migliorare la gestione delle crisi sanitarie. Tra queste l’organizzazione efficiente degli stock farmacologici strategici, la necessità di garantire la continuità delle cure in tempo di crisi in presenza di gravi patologie, l’attivazione di piattaforme territoriali in grado di analizzare le necessità locali, un maggior coordinamento della consulenza scientifica, una più razionale ripartizione delle competenze tra le varie agenzie sanitarie, eccetera.
Purtroppo per ora non sembra proprio che la commissione italiana porterà a risultati di questo tipo. Quello che suscita perplessità è innanzitutto la decisione di circoscrivere l’indagine a specifici contesti e non, come hanno fatto altri Paesi, di compiere un’analisi a 360 gradi. Gli obiettivi dell’inchiesta sono infatti limitati soltanto a livello nazionale, in una realtà in cui il ruolo delle amministrazioni regionali in ambito sanitario è decisivo. Per esplicita scelta della commissione, non sono infatti previste indagini specifiche sulle misure adottate dalle autorità regionali.
Anche la composizione della commissione suscita non poche perplessità. La rappresentanza è esclusivamente politica, o meglio partitica, rigorosamente calibrata in base ai rapporti di forza in parlamento. Vi è poi la totale assenza di specifiche competenze e professionalità in ambito medico-sanitario. E non mancano personaggi decisamente imbarazzanti quali il leghista Claudio Borghi, ben noto per le sue posizioni no vax.
Lo stesso presidente eletto della commissione, il senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, fu organizzatore di fiaccolate contro il lockdown in Emilia Romagna nella primavera del 2021. Altro membro della commissione è il presidente del gruppo di FdI al senato Lucio Malan. Ricordiamo che Malan, nell’aprile 2024, insinuò che la causa del malore in campo di un calciatore della Roma (l’ivoriano Evan N’Dicka) potesse essere attribuita al vaccini anticovid. Ipotesi categoricamente smentita dalla comunità medica che reagì in maniera piuttosto severa nei confronti del senatore.
L’approccio scientifico e l’imparzialità che hanno caratterizzato analoghe commissioni di altri Paesi appaiono quindi del tutto assenti in quella italiana.
Quest’ultima, più che un organo parlamentare finalizzato a fare chiarezza e con obiettivi propositivi, appare infatti una sorta di tribunale politico attraverso il quale esercitare una sorta di vendetta nei confronti degli avversari politici. Purtroppo questo rientra in una logica (manifestatasi in modo piuttosto evidente anche in diverse altre occasioni) dell’attuale maggioranza che troppo spesso confonde il verbo governare con il verbo comandare. Maggioranza che vuole delegittimare l’opposizione e che manifesta intenti punitivi nei confronti di essa.
I grandi imputati nei confronti dei quali la commissione vuole operare sono naturalmente l’ex primo ministro Giuseppe Conte e l’ex ministro della salute Roberto Speranza. Vale forse la pena ricordare che entrambi furono già indagati dalla procura di Bergamo con le gravi accuse di omicidio colposo ed epidemia colposa nella gestione della prima fase della pandemia in val Seriana.
Nel giugno 2023 i giudici del tribunale dei ministri (presieduto da Maria Rosa Pipponzi presidente della sezione Lavoro) hanno però pienamente accolto la richiesta di archiviazione per l’ex premier e per l’ex ministro «perché il fatto non sussiste», sposando la linea della procura di Brescia che aveva sollevato una serie di ragioni che di fatto avevano totalmente smontato l’ipotesi accusatoria dei colleghi di Bergamo.
Viene abbastanza spontaneo pensare che questa decisione abbia dato fastidio all’attuale maggioranza e che, attraverso l’istituzione della commissione parlamentare, quest’ultima si sia voluta prendere una sorta di rivincita.
In ogni caso, siamo solo all’inizio e ci auguriamo vivamente che i lavori della commissione smentiscano i nostri sospetti.
Silvano Fuso
Iscriviti all’Uaar Abbonati Acquista a €2 il numero in digitale
Sei già socio? Entra nell’area riservata per scaricare gratis il numero in digitale!
Ma hanno previsto la presenza nella commissione di un astrologo e di un vescovo ?
E’ fondamentale per la completezza delle opinioni.
No dài… noi abbiamo l’infallibile che consigliava preghiera e digiuno…
Potevi anche non guarire, ma andavi in paradiso. Forse.
Che c’e da ridere ?
Non ve do perche l’astrologia sia meno pertinente in tema di malattie virali di quanto lo sia in tema di tumori :
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/un-astrologo-a-un-convegno-sui-tumori-gli-scienziati-scrivono-al-ministro-schillaci_91446314-202402k.shtml
La commissione d’inchiesta sulla gestione delkl’epidemia mi sembra piú che opportuna. E’ ovvio che trattandosi di politici che guidano l’inchiesta, non ci si puó aspettare l;assenza di strumentalizzazioni per fini politici odierni. questo e’ il lavoro della politica.
Detto questo, con la foglia di fico della scienza, abbiamo subito e visto delle cose che mi limito a definire assurde, mai viste e sentite in altri paesi europei e occidentali.
Prima i lockdown-caccia alle streghe, contravvenzioni a chi passava per le aiole, la chiusura delle scuole e restrizioni a dir poco eccessive della libertá di movimento Questo e’successo durante i governi Conte e almeno non c’era ancora il vaccino. il tutto giustificato dall’incapacitá degli ospedali di accogliere tutti i malati. Ne ha ucciso piú paracetamolo e vigile attesa del virus stesso. L’ex ministro diplomato Speranza, fosse per me, dovrebbe essere inquisito per strage. Si e’ prestato per due governi a forzare le poche evidenze scientifiche di allora a convincere i cittadini ad aderire alle direttive governative.
Dopo e’ arrivato il governo Draghi, il peggiore possibile, che ci ha riportato al fascismo con il green pass. Invece di convincere tutti a vaccinarsi, e’ arrivato l’obbligo del GP per lavorare e perfino per andare alle poste. Prove di controllo sociale sul campo, mai viste in tutto il resto del mondo. Qui la “scienza” e’ stata usata e poi buttata via, quando tutti hanno capito che i prevenire i contagi non era correlato al vaccinarsi. Ovviamente giá si sapeva tutto dall’inizio. Era scritto nei foglietti illustrativi e negli articoli che mi andai a leggere in inglese sulle piú importanti riviste scientifiche (vera scienza) all’epoca.
Non voglio fare il bastian contrario, ma secondo me c’e molto lavoro per questa e per le prossime commissioni d’inchiesta. Anche se ormai tutto e’ venuto fuori, e’ stato scandagliato e verificato abbastanza.
@GBK
Faremo il bis del “caso Ustica”.
Decine di verita differenti in omaggio al pluralismo.
Ci sara perfino chi sosterra che e’ stato un grave errore non pregare abbastanza.
Veramente lockdown, coprifuoco, restrizioni, green pass, multe, regole sulle vaccinazioni le hanno fatte anche in altre nazioni europee e mondiali, talvolta più severe che in Italia. La Nuova Zelanda è stata due anni in isolamento. Per esempio in Austria in questi giorni hanno confermato le multe a due parlamentari no-vax rispettivamente di 15000 e 5000 euro: lì green pass già mesi prima che in Italia e coprifuoco alle 20.30, non alle 22 come da noi.
Le regole sulla sicurezza le stabiliscono gli esperti, come in tutti gli altri casi, ci manca solo che le si faccia scegliere al popolo e ai tuttologi. Dove hai letto l’assurdità che paracetamolo più vigile attesa ne abbia uccisi più del virus stesso? Era stata comunque un’indicazione dei primi mesi per evitare la corsa ai pronto soccorso che è purtroppo il sistema organizzativo italiano per avere cure rapide, visto che per la maggioranza delle persone il decorso non era pericoloso. E si sono visti tutti i limiti della nostra sanità pubblica tanto esaltata a parole. D’altronde se ci metti a capo degli imprenditori che nulla capiscono di sanità.
Le regole per la pandemia di questo governo sono simili a quelle dei governi precedenti, dopo tutto il loro urlare contro quando erano all’opposizione.
Uno combatte anche coi mezzi che ha a disposizione basati sulla struttura sociale, organizzativa, lavorativa e produttiva locale. Per esempio in Svezia invitando le aziende ad usare lo smart working che interessava già prima il 40 % della popolazione, sono riusciti a lasciare a casa il 50 % della popolazione in modo efficiente, mentre noi dovevamo fare chiusure obbligatorie, cassa integrazione e smart working di emergenza, limitato ed inefficiente per ottenere lo stesso risultato. Per non parlare del fatto che a vent’anni li sono fuori di casa, mentre da noi ancora a trent’anni sono in casa con genitori anziani e magari pure i nonni, cioè la fascia d’età a più alto rischio.
Inoltre la scienza funziona per trial & error, quindi che sapessero tutto sin dall’inizio è una bufala. Errori ce ne sono stati, ma valutarli ex-post serve per migliorare l’approccio futuro, non per istituire dei tribunali politici. Dovevano potenziare la sanità pubblica ed invece sono andati nella direzione opposta, privatizzando e tagliando i fondi.
Altra osservazione : in campo tecnico-scientifico non e’ affatto impossibile esternare affermazioni puramente “di parte” che pero’ appaiano credibili ad un primo esame, ma per fare questo occorre almeno un minimo di conoscenza dell’argomento.
Se la conoscenza dei personaggi interessati si misura con lo zero,ne usciranno assurdita che non ingannerebbero nemmeno uno studente di liceo ( che si sia preso la briga di studiare, beninteso).
Ma in una massa di laureati in giurisprudenza ( il titolo piu’ diffuso tra gli onorevoli personaggi)come possono mancare competenze in biologia e virologia ?
Nel caso Ustica abbiamo avuto “missili a risonanza”,tolti di peso dai fumetti di Batman,decine di aerei partiti da una sola portaerei
(evidentemente dotata di raggi rimpicciolitori per lo stivaggio,battaglie aeree che non lasciano nessun segno di rottami,testimoni
che affermano di aver visto misteriosi aerei a abssa quota distinguendo perfino il colore del casco del pilota(ultravista degna di superman),
un aereo abbattuto senza la minima traccia di schegge o esplosioni,e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
In questa inchiesta senza dubbio avranno la giusta attenzione le misteriose “scie chimiche”,come pure riferimenti alla CIA,al Mossad,alla Big farma e ai Pastafariani.
Non vedo analogie con la strage di Ustica, che e’ diventata la fiera delle teorie poco dimostrabili. Per me fu una bomba messa nel bagno, ma contano le sentenze.
Sulla pandemia, non e’ vero che tanti altri paesi si comportarono come l’Italia, tranne lAustria a da un un certo punto in poi. Con 10 milioni di abitanti non fa testo. Se vogliamo considerare la Corea del Sud che ha forti densita abitative. E anche la Cina che non e’ un paese democratico, va bene tutto. Vorrei che il nostro paese non si dovesse paragonare alla Cina. Vorrei che chi e’ malato fosse un problema del SSN/R e non un problema di chi e’ in salute e deve scegliere liberamente se essere stupido e non vaccinarsi. Neanche avrei mai voluto la pratica fascista del green pass. All’epoca senza tessera fascita non si lavorava, ma (quasi) nessun vaccino era obbligatorio. Quindi peggio del fascismo.
@GBK
“Non vedo analogie con la strage di Ustica, che e’ diventata la fiera delle teorie poco dimostrabili. Per me fu una bomba messa nel bagno, ma contano le sentenze.”
Sentenze che in quel caso espressero pareri diametralmente opposti :
la Corte Penale assolse col massimo grado tutti gli imputati dall’accusa di depistaggio riguardo ai fantomatici missili,accogliendo il parere degli esperti.
la Corte civile invece,con gli stessi dati,condanno’ lo Stato a risarcimenti faraonici,attribuendo,notare bene,nella sentenza,il disastro a “attacchi di missili” oppure “quasi collisione”(caso unico nella storia dell’aviazione).
Trionfo della fantasia insomma!
Addirittura i magistrati civili affermarono pubblicamente di non avere bisogno di perizie perche’ “gli bastava leggere i giornali”.
Trionfo pure della serieta e professionalita !
L’analogia sta tutta appunto nella professionalita di quella corte e in quella che con ogni probabilita caratterizzera la commissione sul covid.
Come pure nel modo in cui la gente accogliera le sue conclusioni,quali possano essere,e nei commenti dei media.
Ma ovviamente : “Un paese ha la giustizia che si merita !”
In compenso,come gia detto,qui ognuno ha a disposizione la verita che preferisce,addirittura servita ufficialmente.
@GBK
“All’epoca senza tessera fascita non si lavorava, ma (quasi) nessun vaccino era obbligatorio. Quindi peggio del fascismo.”
Mi si consenta un dubbio :la mancanza di obbligo di vaccino ( che difficilmente avrebbe provocato proteste anche solo lontanamente paragonabili a quelle di oggi) va attribuita al rispetto della liberta di scelta dei cittadini,da parte delle autorita,o piuttosto al puro disinteresse di queste riguardo al pericolo rappresentato dalle malattie infettive ?
L’indimenticabile Umbero Eco scriveva : “Molti dei misteri piu’ appassionanti non potranno mai essere svelati per il semplice motivo che sono del tutto campati in aria !”
Da cosa credete che dipenda la tendenza diffusissima in Italia a non cercare di risolvere un mistero qualsiasi ma a cercare di ingigantirlo con ipotesi fantasiose del tutto campate in aria ?
Precludendo inevitabilmente ogni vera soluzione ?
Che possa dipendere da secoli di influenza di Santa Madre Chiesa,che si e’ servita
in tanti modi dei “Misteri della Fede” per consolidare la sua presa sulla plebe ?
Ricordate il “Credo quia absurdum” di Tertulliano ?
O meglio ancora Messe e preghiere dove il latino,rendendole totalmente incomprensibili ai piu’,gli conferiva indubbiamente un’aria “esoterica” ?
@RobertoV
Per esempio in Svezia invitando le aziende ad usare lo smart working che interessava già prima il 40 % della popolazione…”
Che in Svezia le autorita siano un tantino piu’ attive nella prevenzione si vede da questo :
https://www.rainews.it/articoli/2024/12/la-svezia-prepara-30mila-tombe-siamo-pronti-a-seppellire-i-soldati-caduti-a4128109-8ccb-40d7-a9c1-d1b005c1698d.html
Forse la notizia e’ falsa o esagerata,quello che e’ certo lnvece e’ che tempo fa tutta la popolazione svedese ha ricevuto un corposo manuale di istruzioni
da seguire proprio in caso di guerra.
Ve l’immaginate la reazione ad una simile iniziativa da noi ?
Da noi il motto,anzi il mantra, e’ :”Rifiutiamo la guerra !”
E piu’ o meno ufficiosamente rifiutiamo allo stesso modo pure terremoti,inondazioni e pandemie.
(In parole povere : “Politica dello struzzo”)
Ricordate l’orgoglioso slogan :”Milano non si ferma !” ?
Peccato che inondazioni,terremoti e pandemie non si rifiutino affatto a NOI,da sempre.
E l’idea che pure la guerra,prima o poi (magari piu’ “prima” che “poi”) faccia altrettanto la stronza(licenza poetica)con noi non e’ poi cosi peregrina.
Beh dai, le guerre volendo si possono evitare o meglio si può deciderle di non farne, le malattie e calamità naturali al momento non sono cose che dipendono dalla volontà umana.
@Francesco S
“Beh dai, le guerre volendo si possono evitare o meglio si può deciderle di non farne,…”
Si,si possono evitare allo stesso modo di quel tizio che per evitare le rapine girava sempre col portafoglio bene in vista nella mano aperta.
La gente dimentica sempre che per mantenere la pace occorre che TUTTE le parti in causa la vogliano,se una sola sceglie la guerra,si ritorna al caso precedente.
Quanto alla magica “apertura di dialogo”,se la parte citata e’ convinta,non importa se a torto o a ragione,di potersi prendere TUTTO con la forza militare,perche dovrebbe fare a mezzo ?
Pensi che Hitler,Mussolini,Franco,Stalin,Putin e soci siano sensibili alle belle parole di un Bergoglio o chi per lui ?
L’unica alternativa alla guerra difensiva e’ semplicemente le resa totale,che Putin riteneva,(sbagliando)sarebbe stata la scelta degli Ucraini.
Come riteneva,(pure sbagliando) che il “decadente Occidente” sarebbe rimasto a guardare.
Con ogni probabilita se avesse previsto un simile andazzo avrebbe rinunciato a questa avventura,continuando la sua strategia di “penetrazione”surrettizia tramite lobbysti prezzolatio a tutti i livelli.
L’unica speranza ora e’ che ad un certo punto decida che continuare avrebbe un costo superiore al guadagno,e si “accontenti”,dei territori gia conquistati,
accettando un armistizio.
Beninteso con l’intento di riprendere le ostilita qualora la controparte desse prova di debolezza.
“Si vis pacem para bellum” ha conservato intatta la sua validita nei millenni.
E come potrebbe essere diversamente,dato che la natura umana non cambia certo in tempi cosi brevi ?
@Francesco S
“….le malattie e calamità naturali al momento non sono cose che dipendono dalla volontà umana.”
Ma il modo di affrontarle invece,quello invece dipende totalmente dalla volonta’,e dalla competenza umana.
Come pure di prevenirle.
“…… dell’attuale maggioranza che troppo spesso confonde il verbo governare con il verbo comandare.”
L’autore dell’articolo su questo punto sembra dimenticare che “governare” significa appunto “comandare”,vale a dire dare ordini ed esigere che vengano eseguiti,stabilendo eventualmente sanzioni in caso di mancato adempimento.
Il punto fondamentale naturalmente e’ dare ordini adeguati alla situazione,accettandone le inevitabili ripercussioni negative e le critiche che ne deriveranno,secondo il principio del “Male minore” esternato dal Machiavelli.
E accettando le proprie responsabilita se le proprie scelte risultassero alla fine sbagliate.
Un discorso che calza coi nostri governanti,notare bene,di qualunque colore, come una scarpa nel piede sbagliato.
Qui lo scaricabarile,il pararsi il c..o,il considerare qualunque problema,anche il piu’ grave,solo come occasione di propaganda,senza il minimo sforzo per risolverlo
ma anzi per aggravarlo per sfruttarlo meglio,sono la regola.
Anni fa qualcuno arrivo’ perfino a coniare l’epiteto “decisionista” con intento dispregiativo.
Durante la pandemia,le opinioni esternate da personaggi di ogni livello :politici,giornalisti,scrittori,poeti,medici,virologi,intellettuali di ogni genere ,divi dello spettacolo,ecclesiastici ecc,riunite formerebbero una massa infinita come la Biblioteca di Babele di Borges.
Esaminandole tutte,con ogni probabilita risulterebbe che piu’ di uno ha sostenuto la necessita di “una apertura di dialogo”.
Per riflesso condizionato.
“L’apertura di dialogo” mi rammenta la donchisciottesca iniziativa della CdM, quando ideò la genialata del ‘cortile dei gentili’: in quegli anni partecipavo anche al loro blog (scopiazzatura di questo anche nel nome) e l’apertura consisteva nel partire dai LORO presupposti. E infatti hanno chiuso bottega.