Reato universale, idiozia italica

Lo scorso ottobre il governo ha reso la gestazione per altri “reato universale”. Una norma ideologica che ignora il diritto internazionale, spiega la responsabile delle iniziative legali Uaar Adele Orioli sul numero 6/2024 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.


Il 16 ottobre di quest’anno è stata approvata definitivamente la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia, partito del premier Giorgia Meloni, che a sentire gli strilli dei media avrebbe reso la gestazione per altri (Gpa) – altresì detta maternità surrogata o, ma solo da beceri detrattori, utero in affitto – un “reato universale”. Italia caput non solo mundi, ma direttamente universi? Ovviamente no.

La confusione parte da lontano e arriva vicino. Non proprio di universalità si tratta, tanto per cominciare. In concreto si è aggiunto un periodo al comma 6 dell’articolo 12 della famigerata legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita, legge smantellata peraltro nelle sue parti peggiori da oltre trenta contenziosi, e che già vieta nel nostro Paese la Gpa. «Se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana» si legge quindi nel novellato testo.

Insomma, di universale qui c’è al massimo la prosopopea di chi spaccia un reato perseguibile solo su suolo italiano, solo contro cittadine e cittadini italiani e solo secondo la legge italiana come avente valenza al di fuori dei confini nazionali. Secondo l’Associazione Luca Coscioni sono 65 i Paesi che si sono già dotati di una regolamentazione della Gpa (e 35 di essi hanno optato per la Gpa solidale, cioè senza corresponsione economica per la gestante, con buona pace dell’affitto): e senza che nulla scalfisca la loro indipendenza, come è peraltro giusto che sia, continueranno a farlo con la massima tranquillità semplicemente ignorandoci, alla faccia del sovranismo all’incontrario del bel Paese.

Non si tratta quindi di un nuovo reato o di una nuova fattispecie del reato di surrogazione della maternità “universale” nel senso che si concretizza in un fatto punibile da chiunque e ovunque commesso, quanto piuttosto di una facilitazione (ancora tutta da sperimentare nella pratica, e spoiler: non promette bene) dell’applicabilità della legge penale italiana.

Si tratta in ogni caso di una norma di inesistente buon senso, visto che di universale semmai c’è il dato contrario, e cioè che a fronte della complessità del mondo contemporaneo la tendenza internazionale è quella di normare il fenomeno, seppur in modalità spesso differenti fra loro, non potendo ignorare né la realtà di fatto, volente o nolente il potere costituito, né, soprattutto, i risultati di questa realtà: bambine e bambini già nati e in molti casi già belli cresciuti. Insomma, vigilare e regolamentare per evitare abusi e sopraffazioni sicuramente possibili, non vietare a priori. Questo, sì, è l’approccio maggiormente diffuso a livello internazionale

Vero è che i nostri ppp (parlamentari patrioti penalisti) si fanno forti di una sentenza non proprio leggerissima della nostra Consulta, la 272 del 2017 che nero su bianco e senza incertezze commenta come «la maternità surrogata offende in modo intollerabile la donna e mina nel profondo le relazioni umane».

Bisognerebbe chiederlo alle madri surrogate: a naso non sarebbero affatto d’accordo. Ma davvero è possibile sindacare con così apodittica sicumera sulle scelte personali, sulla autodeterminazione riproduttiva e affettiva, sulle stesse relazioni umane, mutevoli e non teologicamente né dogmaticamente plasmabili a priori?

Senza scomodare Karl Marx, perché per esempio è così facile accettare differenze retributive fra generi, permettere che una donna per il solo fatto di essere tale venga pagata meno a fronte dello stesso lavoro fatto da un uomo, ma non che la stessa donna decida cosa fare con il proprio utero? E nemmeno se decide di farlo gratuitamente? Cosa rende un fatto, un’azione sfruttamento certo e un altro no? Perché escludere a priori che ci siano e che ci possano essere, con una buona legge, situazioni prive di abusi o di sopraffazioni economiche?

E in ogni caso, che cosa dovrebbero essere adesso, i figli sparsi nel mondo e in Italia frutto di Gpa? Corpi del reato? Si parla di preminente interesse del minore e poi si cancellano certificati di nascita e si impediscono trascrizioni, spesso con nemmeno troppo malcelata omofobia, ignorando dolosamente il fatto che il ricorso alla Gpa non sia né esclusiva né monopolio della comunità Lgbt+.

E sì che in ogni caso i contrari sono poi gli stessi che, in nome di una vita senza se e senza ma, vorrebbero frotte di italici pargoli sfornati come se non ci fosse un domani.

Sicumera, quella della Corte costituzionale e dei nostri parlamentari, teologica e ideologica ben più che tutelante diritti e volontà. Più che certezza, è dogma precostituito: può andare bene in una chiesa ma dovrebbe restare fuori da parlamento e tribunali.

Non sappiamo al momento in realtà quali e quante saranno poi le applicazioni di questo vecchio/nuovo reato. Paradossalmente per i proponenti potrebbe rivelarsi un boomerang che permetterebbe di contestare in giudizio la legge 40 anche in altri aspetti tuttora controversi, ma al di là di clamori e battage è presto per dirlo.

Come Uaar abbiamo fra gli obiettivi già da parecchi anni la legalizzazione e regolamentazione della Gpa basata sul libero accordo tra le parti, unica strada razionale a nostro avviso, perfettibile certamente ma altrettanto certamente né cieca né ottusa di fronte alla realtà.

Realtà che dimostra, caso mai ci fosse ancora qualche dubbio, di come la capacità di discernimento, di autodeterminazione consapevole, di disposizione del proprio corpo, alle donne venga negata prima e a prescindere da qualsivoglia altra considerazione. Realtà che in ogni caso, magari proprio mentre scriviamo, sta preparando lo zaino per andare a scuola.

Adele Orioli

 


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14 commenti

laverdure

“…e 35 di essi hanno optato per la Gpa solidale, cioè senza corresponsione economica per la gestante, con buona pace dell’affitto)..”
Solo per completezza : davvero ci credete ?
Perlomeno che tale regola sia rispettata al 100% ?
Talvolta probabilmente si,come nel caso delle due gemelle francesi citate tempo fa.
Ma in generale,tutto il mondo e’ paese.

enrico

possiamo riassumere volgarmente che si tratta della solita marchetta clericale!
Allorchè il Mussolini prima estimatore degli anarchici ottocenteschi Costa, Cafiero, Bakunin, Merlino, Malatesta e così di seguito , poi violento anticlericale ed ateo, ma quando ha fatto i conti con il potere il capolavoro del concordato . Per governare un popolo di ignoranti ed analfabeti non poteva fare a meno della chiesa.
Oggi i suoi nipotini, senza fantasia percorrono la stessa sciagurata strada, i risultati si vedono…..

laverdure

@Enrico
Sei troppo impaziente,la Chiesa si muove con cautela,dalle tempo.
C’e’ voluto qualche secolo,ma adesso ammette senza problemi che la Terra gira intorno al sole.
A suo tempo abolira il celibato sacerdotale e ammettera i matrimoni gay.
Ammettera sia la gestazione per conto terzi che il controllo delle nascite.
Con qualche secolo in piu’ ammettera pure le donne al sacerdozio.
Basta un po’ di pazienza.

Diocleziano

Perché criminalizzare la gestazione per altri? Una donna che si porta nella pancia un bimbo per nove mesi merita un compenso. Sta al governo regolamentare la materia, come ha fatto con la chiesa giustificandone l’esistenza. Anche la chiesa si fa pagare per pratiche immaginarie di sua invenzione e non se ne vergogna nemmeno, vedi insegnamento dell’irc, cappellani militari, ecc.

laverdure

@Diocleziano
“Sta al governo regolamentare la materia, …”
E’ un discorso serio,ma piu’ difficile di quanto sembri da mettere in pratica.
Ricordate le “case chiuse”,abolite dalla legge Merlin,che molti vorrebbero ripristinare,per regolamentare la prostituzione ?
La cosa funzionava quando le autorita avevano “autorita”,ed erano in grado di esercitare un controllo tale da evitare porcherie troppo gravi,
anche se l’ambiente non era esattamente bucolico.
Oggi tutto finirebbe in mano a mafia,camorra,criminalita extracomunitaria,l’ambiente assomiglierebbe alle Malebolge dantesche.
E temo che la malavita sfrutterebbe pure le “incubatrici umane”,costringendo donne a quel ruolo come ha fatto con la prostituzione.
Ovviamente evitando i controlli sanitari necessari anche in questo caso per evitare possibili gravi sviluppi dovuti a fisici non adatti.

Mixtec

La “gestazione per altre” è presente ed approvata nella Bibbia:
Genesi 30, “(1) E quando Rahel costatò che non aveva partorito figli a Ya’aqob, allora Rahel invidiò sua sorella [che aveva già partorito quattro figli maschi] e disse a Ya’aqob: «Dammi figli [ovvero, “ingravidami”] altrimenti io morirò». (2) E si accese l’ira di Ya’aqob verso Rahel e disse: «Sono forse io al posto di Elohim il quale ti ha negato il frutto dell’utero?» (3) Allora ella propose: «C’è qui la mia schiava Bilhah: entra in lei [“ingravidala”], e così ella partorirà sulle mie ginocchia e anch’io potrò avere figli tramite lei.» (4) Ed ella gli diede la sua schiava Bilhah e Ya’aqob entrò in lei. (5) E fu pregna Bilhah e partorì a Ya’aqob un figlio. (6) E disse Rahel disse: «Mi ha reso giustizia [da nan-ni] Elohim e inoltre ha ascoltato la mia voce, e mi ha dato un figlio». E perciò ella lo chiamò Dan.”
L’avvenimento si ripetè un’altra volta per Rachele, ed altre due volte per Lia. In totale, delle tribù di Israele, quattro discesero da un antenato generato con la “gestazione per altre.”
(Si deve notare inoltre che la nascita di figlie, femmine, non veniva registrata, se non per avvenimenti particolari: delle figlie di Giacobbe ne viene ricordata solo una, Dina).

laverdure

@Mixtec
Se ricordo bene nella Bibbia ci sono anche fecondazioni “poco ortodosse”,come quando le figlie di Lot,in mancanza di uomini validi,si fanno “fecondare” dal padre dopo averlo ubriacato.
Ovviamente anche a quell’epoca le conseguenze genetiche di un incesto non erano certo sconosciute.

Mixtec

” a quell’epoca le conseguenze genetiche di un incesto non erano certo sconosciute.”
Erano sconosciute. Non si sapeva che femmine dei mammiferi producessero ovetti: il maschio produceva il “seme” e la femmina mammifera forniva il “suolo” che poteva essere fertile se il “seme” attecchiva, “sterile” in caso contrario.
Ci si accoppiava felicemente fra fratelli e sorelle: Abram con sua sorella Sara, ad esempio; ma tutta l’umanità veniva fatta discendere da accoppiamenti fra fratelli e sorelle: i figli di Sem, di Cam e di Jafet si accoppiavano fra di loro, nel senso di figli di Sem con figlie di Sem, figli di Cam con figlie di Cam (entrambi nipoti di Noè, che li aveva maledetti), e così via.
I faraoni con le sorelle, i re di Francia con le cugine.
Quanto a Lot e alle figlie, distinguerei il fatto da come è stato raccontato: non c’erano maschi dello stesso rango delle due sorelle, oltre il padre, e pertanto non ci fu bisogno di ubriacarlo. Padre e figlie si accoppiarono consensualmente.

laverdure

@Mixtec
” a quell’epoca le conseguenze genetiche di un incesto non erano certo sconosciute.”
“Erano sconosciute.”
Eppure il fatto che le unioni tra consanguinei producevano spesso prole con gravi “tare” fisiche e mentali non poteva certo passare inosservato nemmeno nei popoli primitivi.
Altrimenti come mai il “tabu” dell’incesto e’ da sempre diffuso nel mondo ?
Se ricordo bene nelle casate reali europee imperversava l’emofilia,e parecchi eredi al trono erano dementi o quasi,per secoli.

Mixtec

Sull’origine del tabù dell’incesto Levi Strauss ha scritto “Le strutture elementari della parentela”: il tabù serve ai maschi per scambiarsi le sorelle e diventare cognati collaborativi.
Alcune famiglie reali non gradivano troppi cognati.
La base genetica dell’emofilia è stata scoperta dopo il 1910, e ormai le figlie della regina Vittoria, che l’aveva ereditata dall’amante di sua madre, un emofilico, l’avevano diffusa in almeno un paio di case reali europee (la russa e la spagnola).

laverdure

@Mixtec
“…il tabù serve ai maschi per scambiarsi le sorelle e diventare cognati collaborativi.”
E’ la seconda volta che vedo citare qui questa teoria,e la trovo poco chiara.
Cosa c’entra il tabu’ in questo “incrocio” ?
Quanto alla genetica,non occorre certo una spiegazione scientifica per notare un tasso anormale di prole malata o deficente,dovuta alle malattie ereditarie rare recessive, favorite dall’incesto.

Mixtec

Caro laverdure,
ti consiglio di documentarti su Levi Strauss; quanto all’ereditarietà di tratti genetici negativi, essa è stata ignorata fino ai primi anni del Novecento. Fino ad allora case nobili e reali si incrociavano fra parenti stretti, ed anche se i risultati erano negativi non si capiva perchè fossero tali. Luigi XIV Borbone, la cui madre era un’Asburgo, sposò la sua cuginetta Asburgica Maria Teresa, la cui madre era una Borbone: nessuno dei loro figli sopravvisse al padre.

GBK

Come siete colti, ragazzi. Non le sapevo tutte queste fecondazioni strane bibliche. Solo quella della Maria che poi rimane vergine. Tecnicamente oggi si potrebbe fare con inseminazione artificiale e cesareo. 🙂

laverdure

@GBK
Ringrazia che la fecondazione artificiale e’ stata inventata quando la Chiesa aveva perso parecchia della sua influenza.
Altrimenti avrebbe proibito del tutto i rapporti sessuali di coppia.
Non parliamo poi dell’Islam con le sue piacevolezze tipo clitoridectomia.

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