Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di dicembre è l’apertura di una sala del commiato per funerali laici nel cimitero Flaminio Prima Porta di Roma. La struttura è stata inaugurata dall’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, che ha spiegato: «Oggi nei nostri tre cimiteri del Verano, Flaminio e Laurentino è possibile fare un ultimo saluto laico al proprio caro defunto». «In questa sala ognuno può sentirsi a casa e portare i propri elementi distintivi», ha aggiunto: «questo è il grande obiettivo che una città inclusiva come Roma sta portando avanti anche grazie al lavoro dei Municipi che stanno creando degli spazi analoghi per celebrazioni laiche». L’intervento si inserisce nella riqualificazione degli 11 cimiteri romani, che prevede il potenziamento del crematorio del Flaminio. Bruno Manzi, presidente Ama (l’azienda municipalizzata che si occupa di smaltimento rifiuti e gestione dei cimiteri della Capitale), ha ricordato che «è prioritario garantire un servizio efficiente a tutti, anche a chi sceglie una celebrazione laica per l’estremo saluto». La nuova sala al cimitero di Prima Porta è ampia circa 60 metri quadri e ha panche per 27 posti, arredi e un leggio.
Il tribunale di Venezia ha riconosciuto lo status di rifugiate a una donna nigeriana e alle sue due figlie, che avevano lasciato il paese di origine per sfuggire alla pratica tradizionale dell’infibulazione grazie al sostegno di suocera e cognate. La donna, di etnia yoruba e religione musulmana, è stata inserita con le bambine in un percorso di accoglienza a Rovigo, ritenendo «fondato il pericolo di sottoposizione alla pratica». La famiglia del marito voleva sottoporre le figlie alla mutilazione genitale, compiuti i tre anni, ma la donna nel 2017 è fuggita, arrivando dopo varie peripezie in Italia.
Il deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana Ismaele La Vardera (nel gruppo misto) ha denunciato lo stanziamento di 5 milioni di euro a parrocchie e diocesi dell’isola, tramite il maxi-emendamento alla finanziaria. Durante il suo intervento in aula La Vardera ha ironicamente elogiato il «parlamento cattolico» della Sicilia, ricordando che la Chiesa cattolica viene citata ben 79 volte e citando ad esempio i 600 mila euro alla sola diocesi di Catania. «Lo Stato più ricco del mondo che ha bisogno della Regione siciliana che gli dà 5 milioni di euro per fare che cosa?», si è chiesto La Vardera.
Diversi parlamentari hanno contestato gli emendamenti clericali alla Legge di Bilancio per foraggiare le scuole paritarie, in gran parte cattoliche. I deputati del Movimento 5 Stelle Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato, membri della commissione cultura, hanno definito il sostegno del governo a «un insulto al principio costituzionale che dovrebbe garantire una scuola pubblica, gratuita e accessibile a tutti». Nella nota gli eletti M5S denunciano: «Mentre le scuole statali arrancano tra tagli di organico, strutture fatiscenti e personale sottopagato, il governo impacchetta per Natale un privilegio destinato a chi già può permettersi di pagare le rette per l’istruzione privata».
Nell’ambito della Manovra è stato approvato inoltre un emendamento firmato da Riccardo Magi (+Europa) per istituire un fondo di 500 mila euro per le scuole da impiegare in interventi educativi e corsi di salute sessuale, educazione affettiva e prevenzione. Magi ha spiegato che in questo modo saranno implementate «politiche relative ai diritti e alle pari opportunità», in particolare per il contrasto alla violenza di genere e alla diffusione di malattie sessualmente trasmissibili. L’iniziativa è sicuramente positiva, ma resta da capire come verrà messa in pratica e soprattutto chi gestirà questi corsi: il pericolo è infatti che siano appaltati a professionisti e figure di stampo clericale.
È rientrata in Italia dall’Argentina la coppia omosessuale bloccata all’aeroporto di Buenos Aires per quaranta giorni prima di imbarcarsi con una bambina nata tramite gestazione per altri. Il fermo era nato da un’inchiesta su un traffico internazionale di minori, da cui però i due uomini estranei dato che la loro posizione, come ha spiegato il legale Maurizio Paniz, è in via di archiviazione. I due italiani infatti si erano recati in Argentina dove la pratica della gestazione per altri era prima stata dichiarata legale dal 2017 anche per le coppie di uomini ma poi rimessa in discussione da successive sentenze, che avevano ristretto il riconoscimento anagrafico a madre e padre biologici. La magistratura argentina è di nuovo intervenuta proprio sul caso dei due italiani, riconoscendo il supremo interesse del minore e affidando la bambina a loro, in accordo con la gestante. Con il ritorno in Italia non si applica la famigerata legge voluta dal governo Meloni per dichiarare la gpa «reato universale», dato che i fatti sono avvenuti prima dell’entrata in vigore della norma. Ora rimane l’ulteriore difficoltà sarà la trascrizione anagrafica in Italia della bambina come figlia di entrambi i genitori omosessuali.
La redazione
“La struttura è stata inaugurata dall’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti…”
Ma un’intestazione meno ripugnante per questo assessorato non riuscivano a trovarla?
I deceduti in quale categoria rientrano: Agricoltura, Ambiente… Rifiuti?… 😈
La gestione cimiteriale, funerali e similari, rientra nelle competenze dell’azienda di smaltimento dei rifiuti.
@Diocleziano
“I deceduti in quale categoria rientrano: Agricoltura, Ambiente… Rifiuti?…”
Volendo e’ proprio cosi.
Nei cimiteri ora sono autorizzati i “giardini della rimembranza” dove e’ possibile disperdere le ceneri dopo la cremazione.
Un “ritorno alla natura” economico e ,per quanto mi riguarda,migliore di monumenti funebri spesso di dubbio gusto.
Purtroppo questi denunciano e contestano e fa piacere che ci sia una presa di coscienza del problema, ma alla fine i soldi alla chiesa cattolica e le sue strutture arrivano, cioè il risultato non cambia. Non mi sembra proprio così buona la novella laica.