L’Italia si ferma, il Giubileo continua a correre

Le parole sono importanti, a volte decisive. Ma chi esercita un potere dovrebbe prima o poi passare ai fatti. Jorge Mario Bergoglio è stato un grande comunicatore, ha stupito per l’uso evocativo del linguaggio e per aver interpretato il ruolo di parroco di campagna che, ingenuo e spaesato, si è improvvisamente ritrovato sul trono di Pietro. Eppure nei dodici lunghi anni di pontificato non ha cambiato di una virgola ciò che avrebbe potuto cambiare e che lasciava intendere dovesse essere cambiato nell’organizzazione in cui deteneva il potere assoluto.

La legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano è chiara: «Il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha la pienezza della potestà di governo, che comprende il potere legislativo, esecutivo e giudiziario», recita l’articolo 1. Stessi poteri di tipo totalitario sono ricoperti in quanto capo della Chiesa. Eppure Bergoglio è riuscito a farsi credere fautore della parità di genere, per poi stroncare nemmeno un anno fa tutte le presunte aperture: «Le donne sono di grande servizio come donne, non come ministri».

È riuscito a imprimere nei ricordi collettivi la frase «Chi sono io per giudicare», che già in partenza era limitata «a una persona gay che cerca Dio e ha buona volontà», per poi chiarire il suo pensiero reale con la «frociaggine» nei seminari. Per non parlare dell’exploit all’insediamento, quel pauperistico «San Pietro non aveva un conto in banca» che a dodici anni di distanza si scontra con l’immutata esistenza della banca d’affari vaticana, e della costante e sostanziale inerzia sugli abusi ecclesiastici che in Italia non vede ancora realizzata alcuna inchiesta indipendente a differenza di tanti altri stati.

In fin dei conti questi possono essere considerati affari interni della Chiesa, sarebbe toccato ai fedeli chiedere conto dell’assenza di fatti rispetto alle tante parole diffuse in favore di telecamere. Se è innegabile il successo mediatico, il pontificato di Francesco è stato però contraddistinto dal tracollo della pratica religiosa. Il declino era già iniziato, ma c’era da aspettarsi quanto meno una tenuta con un leader così carismatico e, per qualcuno, rivoluzionario.

La vera tenuta, anzi la ripresa rispetto all’era Ratzinger, c’è stata sul fronte delle influenze sulla politica. Bergoglio è andato perfettamente a braccetto con Giorgia Meloni e contemporaneamente è stato osannato da una sinistra pronta a dimenticare quanto ferocemente si è scagliato contro l’aborto e i medici «sicari» che lo garantiscono, smemorata sul fatto che è il capo assoluto di un’organizzazione omofoba dove le donne sono subordinate a una casta sacerdotale di uomini. Una tifoseria clericale bipartisan emblematicamente rappresentata nei programmi elettorali presentati alle elezioni politiche del 2022.

La memoria corre al 2005, quando in seguito alla morte di Karol Wojtyla l’Italia entrò in una sorta di black out, con sospensione di attività sociali, culturali e sportive in tutto il Paese. Si vocifera che il governo Meloni proclamerà una sequenza di giornate di lutto nazionale e chissà se comprenderanno il 25 Aprile, data laica e intoccabile per la nostra Repubblica (finora).

Nel frattempo il palinsesto delle reti Rai è stato monopolizzato da ricordi, servizi e interviste sul pontefice e già ieri sono iniziate le restrizioni a tutta la cittadinanza con il sindaco della capitale Roma Roberto Gualtieri che ha sospeso le sentitissime celebrazioni del Natale di Roma del 21 aprile e con la Figc che ha fermato «tutte le competizioni ufficiali in programma nella giornata di oggi [ieri, ndr], dalla Serie A ai Dilettanti».

C’è da aspettarselo, sarà lungo l’elenco di scelte, pressioni e azioni coercitive di amministratori pubblici e privati per limitare la socialità e l’informazione, quando la questione dovrebbe interessare principalmente la vita dei fedeli. Al riguardo il Vaticano ha già fatto sapere che il Giubileo continua senza interruzioni.

Roberto Grendene

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24 commenti

enrico

Esagero se dico che sono letteralmente sconvolto da quanto subisco dai nostri media televisi. Non solo Rai, ma mediaset e la sette. Su sky sono rimasto basito da una giornalista in gramaglie come le nostre nonne a inizi novecento quando perdevano un famigliare stretto. Poi mai un’analisi seria, imparziale e razionale. Solo un fiume di retorica insopportabile ha sepolto questo evento…e mi ha infastidio chi parla anche a nome dei non credenti. Quindi anche noi saremmo afflitti e sconvolti dalla dipartita del povero Francesco. Anche i nostri eroi atei Augias e compagni sono incapaci di un’analisi seria. Ho letto su Micromega un’articolo di Cinzia Sciuto e ho ritrovato un pò di serenità. Ma noi atei che rappresentiamo il 19 % degli italiani nn contiamo proprio niente. Perchè non chiamano a commentare anche i rappresentanti della nostra organizzazione, nn dico un cialtrone come il sottoscritto ma anche fra chi ci rappresenta ci sono persone degne di esprimere un’opinione serena e utile ad un dibattito serio. Che triste nazione l’Italia!

Diocleziano

“Perché non chiamano a commentare anche i rappresentanti della nostra organizzazione…”

Sì, figurati! Hanno sempre evitato di contare quanti sono veramente i credenti e speri che si espongano al confronto? Il dialogo lo invocano a parole, ma fanno carte false per evitarlo.
Quando sono arrivato su questo blog vi erano anche baldanzosi credenti, ma alla prova del ‘dialogo’ sono spariti per manifesta carenza di argomenti. E, a ruota, hanno sbaraccato anche il loro sito ‘clone’ di questo.

RobertoV

Paradossalmente per trovare qualche venatura critica (parlano di luci ed ombre) devi andare su un giornale di destra come libero, ma d’altronde bastava leggere le pesanti critiche in passato e le affermazioni di Salvini che il suo vero papa fosse Ratzinger che non potevano trasformarsi ipocritamente in palesi celebratori di questo papa che continuano a definire rosso e woke (come al solito parole al vento).
Sarà interessante vedere nei prossimi anni se finirà come per Giovanni Paolo II, il santo subito, di cui sono poi venuti fuori imbarazzanti scheletri nell’armadio.
Però se si pensa all’esaltazione fatta per uno come Ratzinger non c’è da stupirsi che per questo papa facciano molto di più.
Trovo anch’io molto fastidiosa questa celebrazione acritica in cui alcuni credenti e non si arrogano il diritto di parlare a nome dei credenti per esaltare questo papa che io ho sempre considerato un venditore di fumo. L’unica cosa che ha innovato è il linguaggio ed il modo di porsi per piacere a tanti, dicendo una marea di banalità, che i vari cortigiani esaltavano come ai tempi di re ed imperatori qualsiasi cosa dicessero e facessero. Alla fine tanta esteriorità, ma poco di concreto, ha venduto tante illusioni ai suoi fedeli e non. Per esempio tante parole per i bisognosi, ma poi erano gli altri a dover tirare fuori i soldi, mentre pubblicizzavano misere donazioni della chiesa cattolica come le docce per i poveri in piazza San Pietro, l’ambulanza donata all’Ucraina e, ultima notizia, 200 mila euro per i carcerati, un’elemosina per la ricca chiesa cattolica, nonostante il papa dicesse che le ricchezze della chiesa servissero per i poveri (forse per fargliele vedere).

RobertoV

Mi sono reso conto di un errore. Manca un non, cioè “…questa celebrazione acritica in cui alcuni credenti e non si arrogano il diritto di parlare a nome dei NON credenti…”

Diocleziano

“Avvenire” e “il Manifesto” svettano nell’assurdo con la stessa str****** in prima pagina.

(Scusate il lessico agnostico)

ateo64

Dicono che i 200mila euro provengono dal suo conto personale…
Ammesso che abbia un senso direi solo: caspita mi piacerebbe capire quanto ammonta il conto di questo povero Francescano.

ateo64

Roberto, sei in grado di indicarmi chi ha pagato per le donazioni delle docce, ambulanza etcc.? Perchè trovo che per esempio nel 2018 per le bollette, affitti e medicinali abbia pagato 3,5 milioni di euro da fondi delle donazioni.
Grazie

RobertoV

ateo64
Riguardo alle docce era una cosa del 2014 ed anche li non è chiaro quanto abbia pagato lui e quanto abbiano elargito altri, anche se è stata pubblicizzata come sua:
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/i-poveri-nel-cuore-di-francesco-in-vaticano-docce-per-i-senzatetto-
Per le ambulanze all’Ucraina ricordavo male, erano 4 non una sola, anche li sarebbe da capire quanto pagato dal Vaticano:
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2025-04/ucraina-krajewski-poveri-guerra-aiuti-ambulanze.html
I 200 mila ai carcerati verrebbero dal suo conto personale che avrebbe svuotato (sembra che guadagni 5000 euro al mese), ma in passato aveva detto di non volere un conto personale. A sua disposizione c’è l’obolo di San Pietro che nonostante il calo delle donazioni ammonta a qualche decina di milioni di euro.
Comunque anche il funerale del papa non è pagato dal Vaticano, ma da un donatore segreto (spero non sia lo stato italiano che ha stanziato 5 milioni per i funerali, presumo per l’organizzazione e sicurezza).

KM

Capisco la tua rabbia. Mi vengono le lacrime agli occhi quando leggo certe cose. Non e’ colpa dell’Italia, e’ colpa di chi ancora vota questa “sinistra”(!). Un manipolo di idioti clericali. Come gia’ detto, il Parlamento e’ l’apoteosi della vecchia DC, con le sue correnti: sinistra, centro-sinistra, centro, destra moderata, estrema destra, ovvero De Mita, Zaccagnini, Moro, Andreotti e l’ ex gerarca (ma non troppo) Fanfani. Io, sessantottino (mai ex) Movimento Studentesco, che ho fatto piu’ scontri di quanti capelli ho ancora in testa (e non sono pochi), io, dicevo, comincio a rimpiangere Berlinguer. Se penso ai cori di allora: Evviva il grande partito comunista di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer, che c….. c’entra il primo con gli altri tre!
Sic transit gloria mundi.

pendesini alessandro

Il fatto che un credente sia più felice di uno scettico o ateo –come voleva far credere Bergoglio il « papa buono »- non è più pertinente del fatto che un uomo ubriaco sia più felice di un uomo sobrio……

laverdure

@Pendesini
Continuando il paragone,cosi come un ubriaco puo’ avere benissimo “una sbronza triste”,un credente puo’ essere ossessionato dal timore di avere offeso suo malgrado il “suo Dio” in chissa quali modi,cosa che non lo rendera certo felice.

GBK

Sto a casa con l’influenza e lunedí speravo almeno di passare il tempo con un po’ di tiví. I canali televisivi italiani ci hanno fatto una figura orrenda. Hanno rivoluzionato i programmi e i TG sono diventati monotematici. Le altre notizie scomparse.
Fortunatamente i giornali online sono stati molto piú equilibrati. I tg televisivi “psicopatici”, secondo il mio modo di vedere.

KM

LA7 e’ ancora passabile, ma comincio a dubitare della laicita’ di Di Battista, Travaglio, Scanzi e Floris.

G. B.

Ho cercato di informarmi su come si sono comportati gli altri paesi europei a maggioranza (almeno sulla carta) cattolica, come Francia, Spagna, Portogallo, Austria. Non mi risulta niente di simile. Se qualcuno ha notizie più precise è pregato di comunicarlo.

RobertoV

Io leggo regolarmente il Kurier, un giornale austriaco, il 2° come tiratura, è un giornale di centro. Già oggi il papa non è più in prima pagina. Nei giorni scorsi vi hanno dedicato qualche articolo, più di cronaca che di celebrazione. Ho scoperto da loro che il nostro governo ha stanziato 5 milioni di euro per i funerali (ma non dovrebbe pagarli il Vaticano?). Non sembra che il governo austriaco abbia deciso per un lutto nazionale, ma per un giorno ha messo le bandiere a mezz’asta.
Sul giornale tedesco Der Spiegel ci sono alcuni articoli, diversi si concentrano sulla successione.
L’Italia direi che è un unicum, anche in fatto di ipocrisia. Quasi reti unificate, solo elogi, esaltazione acritica.

GBK

La regina spagnola si e’ messa il velo nero e pure la figlia del vedovo (di papa) Mattarella.
Ma un po’ di rispetto verso se stesse?

Akhen

Buon giorno.
In relazione ai commenti osservo:
– ciò che vediamo, ascoltiamo, notiamo oggi si chiama semplicemente “Dialettica dell’Informazione” o, per meglio dire, Dialettica d’Attualità.
O, ancora meglio, giornalismo ideologico.
Difatti si cerca sempre più di sviluppare una formazione ideologica per il popolo.
Non si è più dediti alla ricerca, all’esplorazione della notizia degna di essere ritenuta tale, bensì solo renderla interessante, appetibile e visibile ai più.
Non vi è più l’elaborazione della notizia.
Ma resto fiducioso.
Akhen

Diocleziano

Più che una “una formazione ideologica per il popolo” si cerca di “deformare” quel poco che resta di una ipotetica indipendenza di opinioni. Straripanti sbrodolature buoniste quanto qualunquiste invadono quasi tutte le prime pagine con qualche eroica eccezione.
La mediocrità del nostro si evince dal fatto che nessuno ha avuto, finora, la faccia tosta di acclamarlo “Santo subito!”. Aspettiamo trepidanti: al peggio non si pongono limiti.
La stampa italiana, che dovrebbe essere considerata ‘stampa estera’ rispetto al Vaticano, prende le parti del defunto quasi che fosse affar nostro.
Da notare la bizzarra alta considerazione per la sua posizione pro-palestina, mentre i pro-palestina per strada venivano manganellati di brutto per le stesse idee.

KM

Divino, il grande Piergiorgio dice che la traduzione di democrazia, governo del popolo, e’ ambigua, ma lui tende verso l’interpretazione di governo del popolo cioe’ governo SUL popolo e non DAL popolo!

laverdure

Il pur ottimo articolo di Grendene si puo’ riassumere in poche parole “copiando”
quelle di Tomasi di Lampedusa :”Bergoglio ( o chi per lui)ha semplicemte cambiato qualcosa nell’intento che tutto resti come prima !”.
E dico “nell’intento” perche’ il corso della Storia e’ come un ghiacciaio :lento,ma inarrestabile.

ateo64

Quoto in toto tutti i commenti fin qui esposti.
Leggendo l’amaca del buon Serra mi è venuto da pensare che questo papap è un papa double-face: va bene sia alla sinistra (vedere la sua posizone “ambientalista” o verso la questione migranti) che alla destra (vedere la sua posizione de facto sulle donne o sugli omesessuali nonchè sull’aborto) va bene sia per i credenti vecchio stampo sia per i “riformisti” (scontendando forse entrambi) ma strizza un occhio anche agli atei sia i soliti devoti che quelli più doc che si sono lasciati raggirare da queste presunte aperture riformatorie. In realtà mi sembra un brutto film di serie parrocchiale già visto con il Wojtyla. Si voleva un papa che rompesse l’ingessatura di Ratzinger Z e che risultasse più alla mano e simpatico ma in breve si sono ritrovati fra le mani un personaggio che, stante la velocità con cui sono cambiate le opinoni pubbliche passando da una forma di pensiero progressista ad un ritorno al pensiero reazionario, è risutato divisivo all’interno della chiesa.
Vorrei aggiungere una cosa: sembra che il potere del papa relativo all’articolo uno menzionato non includa la possibilità di fare delle riforme dottrinali come ordinare il sacerdozio per le donne o altre tematiche calde a noi care. Da quel che ho capito un conto è il potere sullo gestione dello stato Vaticano un altra è la gestione della Chiesa Cattolica universale propriamente intesa dove ha solo il compito di guida spirituale. Naturalmente come tutte le cose di chiesa risulta tutto molto fumoso ma sarebbe bene approfondire per non correre il rischio di essere facilmente smentiti

RobertoV

Se andiamo a vedere la chiesa nei secoli ha regolarmente intrallazzato e si è mischiata con l’aristocrazia ed i ricchi guadagnandone enormi ricchezze ed allo stesso tempo si spacciava per umile e dalla parte dei poveri con miseri aiuti e veniva vista come dalla parte dei poveri. Insomma ogni fedele poteva trovarci quello che voleva e direi che è così anche oggi come fai notare.
Riguardo al potere del papa sembra che il suo potere non sia assoluto, però, il dogma dell’infallibilità papale lo pone al di sopra degli altri quando parla ex-cattedra. Ho visto che per decidere sui dogmi è lui che convoca delle commissioni o dei concili di cardinali ed eventualmente altri da lui scelti per studiare il problema. Però ha il potere di influenzare pesantemente le decisioni: non bisogna dimenticare che lui nomina i cardinali ed i vescovi e solo lui ha il potere di rimuoverli (per esempio nel caso dell’infallibilità papale voluta fortemente da Pio IX proprio perchè era stato contestato quando aveva deciso ex-cattedra il dogma dell’immacolata concezione senza indire un concilio come era prassi precedente, il concilio decretò tale infallibilità quasi all’unanimità). Quindi può scegliere chi vuole (anche se in qualche caso ha dovuto fare retromarcia quando ha scelto personaggi controversi). Credo che se volesse potrebbe decidere sul sacerdozio per le donne o altre tematiche calde, ma si scontrerebbe coi cardinali se questi sono a maggioranza contrari ed una lotta interna non gli converrebbe.

ateo64

Sì, probabilmente è così. E questo dimostra che se ci teneva tanto a certi temi avrebbe potuto fare fuoco e fiamme, invece di fare una repentina retromarcia.

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