Pari dignità (e libri di testo) per l’Attività alternativa: l’Uaar scrive alle scuole

L’Uaar invita circa 5.000 dirigenti scolastici ad adottare i testi di Alternativa e donerà i libri alle classi rimaste scoperte

I libri di testo dell’Attività alternativa non sono ancora un diritto garantito nelle scuole italiane, ma le cose stanno cambiando. Grazie alla campagna “Libri per chi ha diritto di averli”, che l’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti ha fatto partire anche quest’anno, sono sempre di più le scuole primarie statali che hanno scelto di adottare il libro per il programma di Attività alternativa. Nel corso dell’anno scolastico 2024/25 sono state 932 su un totale di 15 mila e 983. Rispetto all’anno 2023/24 siamo passati dal 3,7 al 5,8%: un aumento certamente significativo, ma l’emergenza rimane. Questi risultati sono stati ottenuti grazie al lavoro di sensibilizzazione che l’Uaar mette in campo ogni anno, inviando una lettera ai dirigenti scolastici di Istituti comprensivi e direzioni didattiche (quest’anno 4.831).

Entro la seconda decade di maggio il Collegio docenti dovrà deliberare l’adozione dei libri per l’anno 2025/26. Nella scuola primaria per legge i libri di testo sono forniti in forma gratuita alle famiglie, a patto che il Collegio docenti ne deliberi l’adozione proprio in questo periodo. Alle scuole che finalmente scelgono i testi di Alternativa, l’Uaar è disponibile a donare i libri per le classi rimaste scoperte (seconde, terze e quinte). Per le prime e quarte ci deve pensare la scuola chiedendo la cedola al Comune. Per ricevere gratuitamente i libri, a scelta tra Alternativamente (Raffaello edizioni) o Intorno a noi (Giunti edizioni), un responsabile della scuola dovrà consultare la pagina https://www.uaar.it/kitdidattica/ e compilare il modulo di richiesta.

«È urgente – spiega il segretario dell’Uaar Roberto Grendene – che i collegi docenti deliberino l’adozione del libro di testo per l’Attività alternativa all’Irc per tutte le classi delle primarie, in modo che sia davvero garantita la pari dignità educativa. Non ci sono più scuse: diversi editori specializzati hanno pubblicato volumi che coprono il programma dell’Attività alternativa di tutti e cinque gli anni della scuola primaria. Non deve più accadere che vi siano scuole con bambini senza libro di testo da un lato e bambini che invece lo hanno avuto gratuitamente all’inizio delle lezioni dall’altro. Senza contare che, grazie anche all’impegno dell’Uaar, sempre più famiglie scelgono di non avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica».

È infatti evidente che se viene adottato soltanto il libro per l’Insegnamento della religione cattolica e non quello per l’Attività alternativa si crea una situazione di disparità educativa ai danni dei non avvalentisi. È dunque compito della scuola garantire anche i libri senza l’imprimatur della diocesi. L’Uaar dal 2022 sostiene le scuole con donazioni di materiale didattico (kit di robotica educativa e, negli ultimi due anni, libri per tutto il ciclo delle scuole primarie) permettendo a migliaia di bambini e bambine di frequentare una valida Attività alternativa.

«Mentre il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara – conclude Grendene – è distratto con l’assurdo nulla osta genitoriale per insegnare una materia, l’educazione sessuale, che nei Paesi civili è obbligatoria da anni, ci pensa l’Uaar a scrivere a tutte le scuole affinché sia risolto un evidente problema di disparità educativa ai danni dei bambini che frequentano l’Attività alternativa all’Irc. Le scuole primarie potranno così finalmente garantire anche il libro che gli studenti hanno diritto di avere».

Comunicato stampa

La campagna dell’Uaar “Libri per chi ha il diritto di averli”
https://www.uaar.it/kitdidattica/ 

La lettera inviata ai dirigenti scolastici
https://www.uaar.it/adozione_libro_di_testo_per_alternativa_irc_2025-26.pdf 

4 commenti

G. B.

Ottima l’iniziativa dell’ UAAR.
Per quanto riguarda l’assurdo nullaosta dei genitori sull’educazione sessuale mi pare che rientri nella logica di una gestione privatistica della scuola pubblica, non meno e forse anche più grave dei finanziamenti alle scuole private.

Diocleziano

Il principio che gli interessati abbiano voce in capitolo non sarebbe sbagliato… e allora che si proibisca il battesimo dei neonati! Decideranno da adulti se aderire alle leggende catto-giudaiche.

Per lasciare la decisione ai genitori bisognerebbe sottoporli a un questionario sulla materia: se lo superano, decidono loro, altrimenti decide il ministero dell’istruzione. E i genitori… rimandati a settembre.

RobertoV

Per insegnare qualsiasi cosa uno deve essere laureato e/o avere una qualifica necessaria, anche per educazione fisica. Anche per allenare devi essere abilitato a farlo. Ed anche per insegnare nell’ora di religione. E’ per questo che la scuola si assume il compito di insegnare. I genitori se mai scelgono a quale scuola rivolgersi.
Invece per insegnare sessuologia e affettività secondo Valditara ed i clericali basta saper fare figli. In tal caso si diventa automaticamente degli esperti. Con questa logica in passato dovevano essere dei super esperti visto che facevano tanti figli (o anche in certe zone del mondo attuale, chi non vorrebbe farsi spiegare l’educazione sessuale e all’affettività da un talebano afghano?), eppure non conoscevano o conoscevano male i meccanismi della riproduzione, avevano idee bizzarre sulla sessuologia e l’anatomia e dal punto di vista dell’affettività erano del tutto deficitari: basterebbe vedere quanta poca attenzione e conoscenza venisse rivolta al sentire dei bambini, alle loro parole, cosa che ha consentito una marea di abusi, tempi che invece i clericali rimpiangono, mentre vedono come abuso l’educazione sessuale fatta da un esperto. Pensando a come hanno approcciato l’educazione sessuale dei loro figli problematici il clericale Pillon o un Musk si dovrebbe riflettere sul successo della politica del genitore insegnante voluta dai clericali.
Perchè l’educazione sessuale deve essere trattata in modo differente? Con questa logica dovremmo anche accettare, cosa che purtroppo succede in certi stati americani che siano i genitori a fare scuola ai figli, che siano i genitori a decidere se si può parlare di certi filosofi, come raccontare la storia, che cosa dire riguardo alle scienze biologiche e magari fare diagnosi e dire ai medici che cosa devono fare (cosa che purtroppo succede sempre più spesso nell’era internet), ecc.

pendesini alessandro

Il desiderio di preservare il passato piuttosto che la speranza di creare un futuro migliore, più umano e laico domina le menti di coloro che controllano l’insegnamento dei giovani….
NB : Non dobbiamo dimenticare che la società preferisce piuttosto essere divertita che istruita….
Tutto ciò che sappiamo, tutti i nostri pensieri, abilità o convinzioni, rientrano nella forma di circuiti di neuroni e sinapsi che si collegano sempre più saldamente nel nostro cervello, definendo chi siamo e come vediamo il mondo. Questo ci fa capire l’importanza dell’educazione e cultura nei primi anni. Più invecchiamo, più è difficile modulare queste reti neurali e quindi cambiare di paradigma. Questo spiega chiaramente perché il disimparare è spesso molto più difficile dell’apprendimento e l’impatto dell’istruzione fin dalla tenera età sul resto della vita….

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