Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica di aprile è la sentenza 9216/2025 della Cassazione che ha bocciato il decreto con cui l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini nel 2019 aveva imposto sulla carta d’identità per i minori le diciture “padre” e “madre” al posto della consolidata espressione “genitore”, da decenni impiegata in moduli e documenti. Una controriforma che rendeva più ostica la burocrazia in particolare per le famiglie omogenitoriali, alimentata da una ideologia anti “gender”, tanto che infatti la corte l’ha ritenuta «irragionevole e discriminatoria». I giudici hanno respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’Appello di Roma di disapplicare il decreto Salvini, argomentando che «non rappresenta tutte le legittime conformazioni di nuclei familiari e dei correlati rapporti di filiazione» e «l’effetto finale dell’assunto del ministero sarebbe stato quello di precludere al minore di ottenere una carta d’identità valida per l’espatrio». La Cassazione ha così respinto il ricorso presentato dal ministero dell’Interno contro la decisione della Corte d’Appello che si era espressa per disapplicare il decreto.

Il portale Epicentro dell’Istituto superiore di sanità ha pubblicato la mappa delle strutture in cui è possibile effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza: l’iniziativa è frutto di un progetto finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito del Programma CCM 2022. La mappatura riporta il dettaglio dei siti delle strutture interessate – tra ospedali, ambulatori, consultori – e il numero totale delle Ivg effettuate dalle 8 alle 12 settimane.

Come spiega la dottoressa Serena Donati, responsabile scientifica del Sistema di sorveglianza epidemiologica dell’Ivg presso l’Iss, il progetto punta a «migliorare la qualità dei dati del sistema di sorveglianza dell’Ivg che è attivo dal 1980, ma anche per migliorare l’offerta e l’appropriatezza delle procedure di esecuzione dell’Ivg, sia chirurgica che farmacologica». I dati disponibili più recenti sono però quelli del 2022, dato che non è esiste un sistema per averli in tempo reale; nel portale saranno integrati anche i dati sull’obiezione di coscienza.

La deputata del Movimento 5 Stelle Gilda Sportiello ha contestato l’iniziativa dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute contro la commercializzazione della pillola contraccettiva ellaOne perché ritenuta abortiva. Sportiello afferma che «pur di fare propaganda contro i diritti alla salute riproduttiva e sessuale delle donne e delle persone con utero, finisce col fare disinformazione».

In questo clima di ossequio generalizzato della politica per la morte di papa Francesco, spicca come eccezione il consigliere della Regione Abruzzo Luciano D’Amico (Patto per l’Abruzzo). Intervistato da Il Centro, ha spiegato che non sarebbe andato al funerale del pontefice perché «sono ateo e non rappresento istituzioni». Anche sulla figura di Francesco attenua facili entusiasmi: «è stato un papa importante, ma non credo sia stato rivoluzionario come oggi se ne sente parlare. Papa Francesco ha rilanciato i messaggi del cristianesimo di duemila anni fa. […] Quest’immagine che Bergoglio avrebbe proiettato la Chiesa nel futuro non la condivido pienamente. È una Chiesa che, ad esempio, sulle donne è rimasta indietro, che sui matrimoni e sulle unioni civili è ferma alla “Santa inquisizione”, è una Chiesa che su tante altre questioni, tra cui anche la sua stessa struttura e il suo stesso modello di governo, non ha portato grandi novità. A confronto Paolo VI era un rivoluzionario “rosso”».

La Giunta di Rimini ha negato l’affissione per i manifesti con l’immagine di Donald Trump e un messaggio contro le persone trans, commissionati da Pro Vita & Famiglia e l’Associazione San Michele Arcangelo. Nell’immagine è presente una citazione del presidente statunitense («Impedirò la mutilazione chimica dei giovani causata dall’ideologia gender») e l’invito «Il Governo italiano prenda esempio». Per l’amministrazione comunale si tratta di un messaggio «di carattere discriminatorio, dal contenuto non veritiero e fonte di allarmismo sociale». In particolare è «fuorviante e non veritiero in quanto l’espressione “mutilazione chimica” fa intendere che chi intraprende trattamenti ormonali stia subendo una violenza», quando invece si tratta «di protocolli medici testati e confermati dalla comunità scientifica», e genera «allarmismo sociale poiché la citazione rinforza lo stereotipo delle persone transgender vittime di un “sistema” che li spinge a prendere decisioni dannose o irrazionali per il proprio corpo».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato le discriminazioni che rischiano di subire i figli nati da coppie di fatto e dalle unioni civili nella legge sui risarcimenti ai familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova e altri disastri simili. Lo ha fatto con una lettera ai presidenti di Camera e Senato per la promulgazione della norma in questione. Il Capo dello Stato, cattolico osservante, ha fatto notare che vengono esclusi i figli nati fuori dal matrimonio: si tratta di una «discriminazione inaccettabile» e ci sono «rischi di incostituzionalità», ha commentato citando diverse sentenze che riconoscono i diritti di queste persone. La norma sulle unioni civili, promossa dall’ex senatrice Pd Monica Cirinnà, è stata approvata nel 2016 solo con un compromesso per avere il consenso della componente cattolica: venne esclusa la stepchild adoption (l’adozione dei figli all’interno della coppia dello stesso sesso, cosa che obbliga queste famiglie a un’ulteriore trafila) e in generale depotenzia la riforma per evitare che l’unione civile sia troppo “simile” al matrimonio.

In Molise una proposta di legge sul fine vita, con prima firmataria la consigliera regionale Alessandra Salvatore (PD), ha ottenuto il sostegno non solo dell’opposizione ma anche della maggioranza di centrodestra. A sottoscrivere il testo anche Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, sempre del Partito Democratico, ma anche Angelo Primiani, Roberto Gravina e Andrea Greco del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Romano di Costruire Democrazia, Armandino D’Egidio (Fratelli d’Italia), Stefania Passarelli (Il Molise che vogliamo) e Massimo Sabusco (Lega). Il testo dovrà quindi passare all’assemblea legislativa regionale per l’approvazione.

Diversi esponenti politici hanno contestato l’annuncio del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di un disegno di legge per esigere il consenso preventivo dei genitori per corsi di educazione sessuale e affettiva a scuola. Riccardo Magi (+Europa) ha affermato: «Al ministro Valditara l’ossessione del gender ha dato alla testa e oggi è arrivato a stravolgere il senso della proposta di istituire ore di lezione dedicate alle relazioni sessuali e affettive imponendo il consenso informato dei genitori, come se ci fossero studenti che possono essere esentati da lezioni che hanno l’obiettivo di favorire una sessualità consapevole e rispettosa di se stessi e degli altri». Dal canto suo la responsabile nazionale Scuola del Partito Democratico, Irene Manzi, accusa il ministro di «becera propaganda, l’ennesimo provvedimento spot»: «soffia sul fuoco del conflitto con provvedimenti che provano a nascondere il vuoto in materia di istruzione. Ed alimenta ragionamenti complottisti sull’educazione all’affettività, complicando la vita a chi prova a fare seriamente un lavoro nelle scuole di cui ci sarebbe un enorme bisogno a detta del governo stesso».

La redazione

9 commenti

Diocleziano

Per Valditara è sufficiente che i ragazzi sappiano che è possibile concepire previo avviso dell’angelo…

RobertoV

Regole Valditara per l’educazione sessuale: “Alle superiori ci vorrà il consenso scritto dei genitori che potranno vedere i libri, il materiale divulgativo, conoscere le finalità dei corsi e sapere chi sono gli esperti.”
Per poter fare un lavoro del genere dovresti essere un esperto. Nel mondo di Valditara e dei clericali il fare dei figli ti trasforma automaticamente in un esperto. D’altronde Trump dice che la scienza è fatta solo di opinioni.
Già molti genitori avranno difficoltà a leggere e comprendere quanto letto (secondo Eurostat solo il 35 % della popolazione over 16 anni legge un libro all’anno). Si potrebbe dire che magari qualcosa impareranno anche loro a leggere i testi ed il materiale.
Pensa questo processo applicato ad altri settori “sensibili” per i clericali, tipo: storia, filosofia, le scienze naturali, italiano, ecc. Il bello è che spesso gli stessi politici, in particolare quelli clericali, dimostrano di non aver letto neanche i testi delle leggi su cui decidono (e se li hanno letti non li hanno capiti). Sangiuliano ne è un esempio lampante, valutava i libri senza neanche averli letti. Quindi decideranno sulla base dei loro pregiudizi clericali e politici.

RobertoV

Sconcerta che un comportamento che dovrebbe essere normale debba essere evidenziato come una buona novella laica.
Nella clericale e cortigiana Italia deve essere segnalato che il politico abruzzese D’amico si discosta dal clima di ossequio nei confronti del papa morto, papa che veniva considerato “progressista” solo per il fatto di essere un po’ meno arretrato degli altri, almeno a parole. Cioè per affermazioni che se dette da un politico sarebbero state stigmatizzate come medioevali, il papa veniva salutato come un “progressista”: per esempio dire oggi che si parla da decenni di parità, che le donne devono avere un ruolo più importante sarebbe da considerare fuori tempo e non un progresso da salutare positivamente solo perchè detto da un papa e visto come una gentile concessione dell’imperatore.
Però se si pensa alla situazione italiana in cui ieri i cortigiani erano scatenati ad esaltare il nuovo papa (Mieli che dice di essere non credente se ne è uscito con l’affermazione che il nuovo papa sarà eccezionale, a prescindere).
Che un ateo critichi un papa dovrebbe essere la norma visto che stiamo parlando di un imperatore non democratico e che non rispetta i diritti di una nazione evoluta. Però non concordo con l’affermazione di D’Amico che non va al funerale perchè non ha ruoli istituzionali. Per quale ragione un rappresentante delle istituzioni italiane dovrebbe andare al funerale di un papa che non ha nessun ruolo istituzionale in Italia? Solo il presidente ed il governo possono avere delle giustificazioni diplomatiche. Se ci va lo fa per un suo desiderio personale violando la laicità.

Diocleziano

In fatto di dichiarazioni demenziali ne hanno fatte tante da riempire una treccani con relativi aggiornamenti. La intitolerei ‘…Bla bla bla per credenti e non’

OT: sono convinto più che mai che nella nomina di Leone 14 ci sia lo zampino di Trump.
E il ritratto mascherato da papa era una ‘soffiata’ per far capire di cosa è capace.

Mixtec

Il nuovo papa è agostiniano: bisognerà andare a ripassare un po’ di peccato originale e dibattito sulla predestinazione, e capire in cosa i cattolici agostiniani si differenziano dai puritani evangelici. Questioni che il precedente gesuita accuratamente evitava.

Diocleziano

Mixtec,
sì infatti, anche perché il precedente gesuita non ha trovato nessuno tanto spavaldo da spacciarlo come ‘grande teologo’… e con un’audience che vanta un 35% di incapaci di comprendere quello che leggono, figurati se addirittura ci si addentrasse nel teologico!

Vedremo se l’americano è più da ‘attimo fuggente’ o da ‘classe degli asini’.

GBK

Questo Prevost e’ molto conservatore e forse non c’e’ lo zampino di Trump, ma sono simili su molti punti. Parolin ha ceduto i suoi voti per fare un piacere agli anti Trump, che se ne va fra tre anni, e il nuovo papa fará svuotare definitivamente le chiese italiane e europee. Giá mi piace. Gli italiani se la sono giocata male, apparentemente.
In piú e’ sospettato di aver coperto abusi sessuali in Perú. Aggiungerei che viene da Chicago, una delle zone piú “famose” per i preti pedofili. E non dico altro.

enrico

Diocleziano, ho letto che il cognome del nuovo pontefice è Prevost. Mi ha colpito perchè l’origine del nome prevost (curato, prete) è un termine dialettale comune nella bassa novarese tra Agrate e Divignano. Lo certifico con assoluta certezza perchè mia nonna lo evocava con fastidiosa frequenza. Allora il nonno del nostro Leone sembra proprio emigrato in America dal nord Italia. Una coincidenza o una traccia …..mi hanno raccontato altre storielle, ma qui mi fermo. Non centro niente e non vorrei essere espulso dal sito!!!!

Diocleziano

Anche a Milano ‘prevost’ è il titolo del responsabile di una parrocchia e coordina altri preti.
Niente di straordinario se fosse proprio il discendente di un prete!… 😛

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