La clericalata della settimana, 19: il governo fa esporre le bandiere in tutti gli edifici pubblici per il nuovo papa

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della Presidenza del Consiglio dei ministri che

ha inviato una comunicazione in occasione del conclave, firmata dal sottosegretario Alfredo Mantovano, in cui «si dispone l’esposizione delle bandiere nazionale ed europea su tutti gli edifici pubblici nel giorno dell’elezione [del nuovo papa] e nel giorno della solenne celebrazione di inizio pontificato».

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Con l’elezione del cardinale statunitense Robert Francis Prevost come papa Leone XIV, non sono mancati ossequi generalizzati da parte di numerose istituzioni, di cui proponiamo alcune perle.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al nuovo papa: «Nel partecipare al “gaudium magnum” annunziato pochi momenti fa alla cristianità e al mondo dal cardinale protodiacono, desidero far giungere, anche a nome del popolo italiano, fervidi auguri per un lungo e fecondo pontificato, oltre che per il benessere spirituale e personale di Vostra Santità». Dal canto suo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato una lettera a Leone XIV di questo tenore: «Le porgo le felicitazioni mie personali e del Governo italiano per la Sua elezione al Soglio di Pietro. I Signori Cardinali, guidati dallo Spirito Santo, hanno individuato nella Sua persona la guida della Chiesa universale. Lo hanno fatto consapevoli del fatto che il mondo sta affrontando un “tornante della storia tanto difficile quanto complesso”, come ha ricordato il Cardinale Decano nell’omelia pronunciata durante la Messa pro eligendo Romano Pontifice, caratterizzato da sfide epocali che mettono in discussione le nostre certezze e richiamano chiunque ha responsabilità a scelte coraggiose per il bene dei popoli».
Il Comune di Brescia ha plaudito alle prime parole papali «a favore di un forte impegno per la pace e la dignità della persona, valori che travalicano le appartenenze confessionali, parlando a tutte e tutti, credenti e non credenti, come principi fondanti della convivenza civile». La città «dalla radicata tradizione cattolica e da sempre ispirata dai valori della solidarietà, della libertà e dell’inclusione, condivide l’auspicio che il pontificato di Papa Leone XIV sia segnato dalla volontà di aprire strade nuove alla giustizia, alla fratellanza e alla pace».
Il Comune di Villorba (TV) «saluta con profonda emozione l’elezione di Papa Leone XIV e rivolge a Sua Santità i più sentiti auguri per l’inizio del suo pontificato».
Il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario M. G. Valastro ha espresso «le più vive congratulazioni» al nuovo papa.

L’amministrazione cittadina di Bergamo ha indetto a Palazzo Frizzoni, nell’aula consiliare, un Consiglio comunale straordinario per commemorare papa Francesco, recentemente scomparso. Presenti la presidente del Consiglio Romina Russo, la sindaca Elena Carnevale e il vescovo Francesco Beschi.

Il caso dei bambini di un asilo parrocchiale condotti in moschea nel trevigiano, dove hanno “mimato” una preghiera islamica, ha suscitato le reazioni indignate degli identitaristi cristiani. L’ex sindaca di Monfalcone (GO) Anna Maria Cisint, nota per le prese nota per le prese di posizione contro l’islamizzazione, ha detto: «Vogliono togliere i crocifissi e l’ora di Religione per indottrinarci all’islam? Il sospetto è più che lecito dopo l’ennesima scena di sottomissione ideologica». Pure il governatore del Veneto Luca Zaia, che in altre occasioni si è distinto per posizioni meno rigide sui temi etici, scende in campo perché «si è passato il limite» e finisce per sbandare verso il confessionalismo: «Non si è rispettato l’aspetto identitario. Anche chi si dichiara ateo ha radici cristiane. Non possono essere cancellate. Noi sappiamo benissimo che ci sono bambini musulmani che escono durante l’ora di religione. Giustissimo. Ma immaginiamo se una maestra cattolica avesse costretto bambini musulmani a pregare in una chiesa? Nessun deve essere obbligato a pregare un altro Dio».

Il Comune di Adrano (CT) ha accolto il reliquiario della Madonna delle Lacrime di Siracusa in municipio, alla presenza della autorità e del sindaco Fabio Mancuso con fascia tricolore.

Il sindaco di Roma e commissario per il giubileo Roberto Gualtieri, il rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron e la presidente del CNR Maria Chiara Carrozza hanno firmato una convenzione per mettere a disposizione tre macroaree di Tor Vergata per lo svolgimento del giubileo dei giovani dal 28 luglio al 3 agosto. Verrà ripristinato il «palco-altare» di 1.400 metri quadri già utilizzato per il giubileo dei giovani nel 2000 con Giovanni Paolo II, «seguirà un’area di sicurezza che ospiterà la platea per i concelebranti, le autorità, le persone con disabilità e i media», e sarà prevista un’area più ampia di circa 814 mila metri quadri «destinata al Popolo di Dio» – così recita il sito del Comune di Roma – che «accoglierà i settori per i giovani pellegrini, i maxi-schermi, le torri audio-video». Acea inoltre realizzerà «un’infrastruttura per l’approvvigionamento di acqua potabile: si prevede la posa di 16 chilometri di tubazioni e la costruzione di tre grandi vasche di accumulo» e l’installazione di «diffusori, punti acqua, nebulizzatori, lavamani e servizi igienici».

La sindaca di Lomello (PV) Silvia Ruggia ha partecipato, con fascia tricolore, alla messa nella basilica per il giubileo dei lavoratori, promosso dalla diocesi di Vigevano e dal vescovo Maurizio Gervasoni.

Il Ministero del Turismo ha promosso il giubileo delle bande e della musica popolare, organizzato dal Vaticano il 10 e l’11 maggio, in collaborazione con Roma Capitale e il dicastero vaticano per l’evangelizzazione.
L’iniziativa era stata presentata a febbraio alla Farnesina dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha messo a disposizione la rete diplomatica e consolare per facilitare la raccolta di adesioni dall’estero. Per questo giubileo sono stati coinvolti in particolare i Comuni che hanno aderito al “Turismo delle radici” (progetto inserito nel PNRR per promuovere il turismo di italiani e oriundi italiani residenti all’estero).

All’inaugurazione dei lavori per la realizzazione della nuova pista ciclopedonale a Castel Madama (RM) era presente anche un prete per la benedizione, assieme all’amministrazione comunale con il sindaco Michele Nonni, alla Polizia Locale e al consulente del Commissario straordinario del giubileo Marco Vincenzi.

L’Istituto comprensivo di Primiero ha accolto l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi per le visite pastorali.


La redazione

10 commenti

G. B.

Per quanto riguarda il caso dei bambini di un asilo parrocchiale condotti in moschea nel trevigiano indignarsi è più che giusto. Quello che è sbagliato, invece, è attribuirne la responsabilità ai laicisti, facendo finta di ignorare che l’iniziativa è stata presa in un istituto cattolico, evidentemente ad opera di insegnanti tutt’altro che laiche, piuttosto, da quanto si è potuto capire, orientate verso un modello di società multiclericale. Risposte dure finora sono venute quasi soltanto dagli identitaristi cattolici, sarebbe tempo che anche i laicisti protestassero contro simili iniziative, ovviamente da posizioni ben diverse, richiamando l’esigenza di una scuola effettivamente laica, dove le religioni possano trovare spazio solo come materia di studio storico quando i ragazzi abbiano raggiunto l’età adeguata.
Bisogna dire no ai presepi, ai crocifissi nelle aule, ai cori natalizi e dire no con altrettanta fermezza alle messe in orario scolastico come alle preghiere nelle moschee o in altri luoghi religiosi; nessun cedimento deve essere fatto nè alla religione presunta maggioritaria nè a quelle di minoranza.
La scuola, anche e a maggior ragione per i più piccoli, deve essere un luogo di ISTRUZIONE, NON di INDOTTRINAMENTO.

Diocleziano

Dici bene! L’episodio dei bambini in moschea dimostra una volta di più il rispetto che ne hanno negli ambienti clericali. Curioso caso di strabismo clericale: cattolici che commettono una porcata ai danni di bambini ignari cosa fanno? tirano in ballo un’altra porcata commessa da loro: la presenza di croci patibolari in un luogo dove NON devono esserci! Il tutto per deviare l’attenzione sui laici. Per ultimo il povero Zaia che si accoda alla schiera di quelli che non riescono a fare a meno di intruppare gli atei tra i poveri di spirito col solito ‘credenti e non’… come si dice: MAL COMUNE MEZZO GAUDIO… ma non si illudano: sono loro che dovranno accettare la realtà.

Mixtec

“Nessun deve essere obbligato a pregare un altro Dio”, ha detto il “governatore” Zaia. Ha dimenticato, o forse ignora, che Ebrei, Cristiani e Musulmani dichiarano di adorare lo stesso Dio, il cui nome (YHWH) è stato rivelato a Mosè (non si sa precisamente quando, ma questo non importa). Certamente è vero che, mentre Ebrei e Musulmani ritemgono che Dio (YHWH) sia costituito da un’unica “persona”, i Cristiani ritengono che sia costituito da tre “persone,” ma sempre quello è.

RobertoV

Formalmente è vero che il dio sia lo stesso, ma ha caratteristiche differenti anche all’interno del cristianesimo e si sono massacrati e perseguitati a vicenda convinti che la loro versione di dio fosse quella giusta e che dio fosse dalla loro parte. Il dio degli ebrei è quello del vecchio testamento e mi sembra che anche per i mussulmani si avvicini di più a quella versione. Mentre cattolici e ortodossi in realtà hanno più divinità.
Non trinitari sono anche i mormoni ed i testimoni di Geova e la visione della trinità è differente tra protestanti, ortodossi e cattolici., in particolare sulla interpretazione dello spirito santo.
Zaia come tutti i clericali cattolici utilizza il termine cristiani come sinonimo di cattolico, sposando il desiderio egemonico della chiesa cattolica. Dimentica in malafede che quelle presunte radici cattoliche non sono mai state scelte, ma sono state imposte in ogni modo (per esempio il Veneto senza il concilio di Trento avrebbe avuto probabilmente molti protestanti che si erano diffusi all’inizio della riforma): è quindi deplorevole pretendere che in democrazia e nell’era della libertà di scelta si pretenda di sentirsi legati per l’eternità a quella visione liberticida e che si debbano difendere i simboli di quel potere e di quella oppressione. Ed in realtà queste religioni hanno fatto sempre di tutto affinchè le persone fossero obbligate a pregare un dio deciso dal potere (dimenticato il “cuius regio cuius religio”?) e che solo recentemente a parole queste religioni muovono qualche passo verso l’ecumenismo e pregano anche insieme per loro iniziative diplomatiche.

Diocleziano

… Il dio degli ebrei è quello del vecchio testamento…”

Mentre quello cattolico è più sul modello della mitologia greco-latina: dèi innumerevoli sotto le mentite spoglie di santi, profeti, martiri… ecc.

RobertoV

Diocleziano
In realtà il cattolicesimo è camaleontico applicando il criterio che se non riesci a sconfiggere certe tradizioni o religioni precedenti, le inglobi. Così la versione greco-latina domina nei paesi latini o meridionali, mentre nei paesi anglosassoni si parla di cattolicesimo celtico ed in quelli nordici e germanici di cattolicesimo nordico. Se poi vai in quelli del terzo mondo lo trovi in versioni spiritiste, come nelle americhe o in Africa, ecc.

enrico

Mantovano un dipendente del vaticano retribuito con i soldi dei cittadini italiani.

RobertoV

Riguardo al caso dei bambini portati in moschea va fatto notare ai propagandisti clericali che la scuola è una scuola parrocchiale, cioè confessionale, di quelle paritarie che non perdono occasione di sostenere politicamente ed economicamente e che hanno tra i loro alunni anche bambini mussulmani che probabilmente frequentano anche la parrocchia, forse anche la messa e le preghiere in classe.
Quindi se hanno qualcosa da lamentarsi se la prendano con la chiesa cattolica ed i clericali che sostengono queste scuole e queste attività, in nome della libertà di educazione, non con i laici perchè di certo la laicità non c’è in quelle scuole confessionali.
Sarebbero quelle scuole che vorrebbero “toglierci i crocifissi e l’ora di religione e convertirci all’islam”? Discorsi piuttosto deliranti e come al solito vittimistici e in cortocircuito.
Comunque va fatto notare che queste attività e intrallazzi tra islam e chiesa cattolica sono all’ordine del giorno proprio da parte della chiesa cattolica e dai suoi sostenitori. Magari sperano di convertire qualche immigrato al cattolicesimo, oppure fa parte della propaganda di quanto sono tolleranti e di quanto più potere politico ed economico dovrebbero avere nella società le religioni, a danno della laicità e della secolarizzazione, nemici per entrambe le religioni.

GBK

La papafilia ha scatenato i clericali, ma la presidenza del Consiglio dei Ministri svetta, come succede spesso.

Commenti chiusi.