Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di maggio è l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale siciliana di una legge che obbliga gli ospedali pubblici ad assumere medici e personale sanitario non obiettore di coscienza per garantire l’attuazione della legge 194. Avviene in una delle Regioni dove l’obiezione di coscienza è più alta, sebbene già la norma nazionale vieti l’obiezione “di struttura”. L’articolo 3 della legge siciliana prevede l’istituzione di aree dedicate all’interruzione volontaria di gravidanza ove non esistenti e bandi di concorso per l’assunzione di personale non obiettore.
La Corte Costituzionale ha aperto al riconoscimento dei minori nati tramite fecondazione assistita all’estero da una coppia di donne come figli di entrambe le madri: non solo quella biologica ma anche l’altra partner (la madre “intenzionale”). Con la sentenza n. 68 la Consulta mette in discussione un altro pezzo della famigerata legge 40: sebbene il divieto per l’accesso alla procreazione medicalmente assistita rimanga in vigore per le coppie omogenitoriali in Italia, viene riconosciuta l’adozione nella coppia dei bambini nati con questa pratica eseguita all’estero.
In concomitanza la Corte, con sentenza n. 69, ha però negato l’accesso alla procreazione medicalmente assistita per le donne single: i giudici hanno spiegato che tale limitazione non sarebbe «non manifestamente irragionevole e sproporzionata» ma ha pure chiarito che il legislatore potrà consentire questo diritto modificando la norma.
La Corte Costituzionale ha confermato il requisito dei trattamenti di sostegno vitale per accedere al suicidio assistito e chiarito che non è necessario che vengano eseguiti questi trattamenti, ma è sufficiente che siano indispensabili: nessuno quindi può essere costretto a ricevere trattamenti di sostegno vitale per poter legittimamente accedere al suicidio assistito. La recente sentenza n. 66 riprende ed estende quanto già definito con un pronunciamento del luglio 2024. I giudici hanno di nuovo invitato il Parlamento ad approvare una norma sul fine vita e specificato che per “trattamenti di sostegno vitale” si intendono in maniera estensiva quelli la cui «interruzione determini prevedibilmente la morte del paziente». La normativa, secondo la Consulta, deve garantire anche «adeguate forme di sostegno sociale, di assistenza sanitaria e sociosanitaria domiciliare continuativa, perché la presenza o meno di queste forme di assistenza condiziona la scelta della persona malata», e la somministrazione di cure palliative su tutto il territorio.
In questo ultimo pronunciamento i giudici hanno dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 580 del codice penale, relativo all’istigazione o all’aiuto al suicidio, sollevate dal gip di Milano.
Il Tribunale per i minorenni di Pesaro ha autorizzato l’adozione di un secondo bambino, nato all’estero tramite gestazione per altri, da parte di una coppia omogenitoriale composta da uomini. Sebbene il governo Meloni abbia approvato una norma che rende la gpa “reato universale”, «il minore deve essere tutelato al di là della modalità con cui è venuto al mondo», hanno sostenuto i giudici. «Una discriminazione del bambino fatta derivare dallo stigma verso la decisione dell’adulto di aver fatto ricorso a una tecnica procreativa vietata dal nostro ordinamento si risolverebbe in una violazione del principio di uguaglianza», ha ribadito il Tribunale, citando una sentenza della Cassazione. Il caso riguarda due cittadini italiani che già avevano ottenuto nel 2023 l’adozione di un primo figlio, nato sempre tramite gpa negli Stati Uniti.
I Giovani Democratici Città di Chieti hanno protestato per la messa organizzata dall’Università “Gabriele d’Annunzio” nel campus di Chieti per commemorare la morte di papa Francesco. «Celebrare una messa in un campus universitario è un gesto totalmente inadeguato e non rispettoso dei principi di laicità e di diffusione di libera conoscenza che dovrebbero essere rispettati in Ateneo», hanno fatto notare i Giovani Democratici.
La Commissione LIBE (Libertà civili, giustizia e affari interni) del Parlamento Europeo ha approvato una revisione della direttiva contro gli abusi sessuali sui minori accogliendo due emendamenti presentanti da Alessandro Zan (Partito Democratico, nel gruppo S&D) per vietare le pratiche di conversione volte a “curare” le persone omosessuali e per definire un’aggravante per reati sessuali compiuti su minori per motivi discriminatori legati a orientamento sessuale o identità di genere.
La Commissione Salute del Consiglio Regionale della Sardegna ha avviato l’iter per la discussione di una proposta di legge sul fine vita con primo firmatario Roberto Deriu (Pd). L’iniziativa ha anche il sostegno dell’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi che ha definito la norma «un segno di alta civiltà e di buon senso».
La Giunta comunale di Mondovì (CN) ha approvato l’utilizzo dei locali dell’ex Collegio dei gesuiti per la celebrazione dei matrimoni e delle unioni civili.
La deputata del Movimento 5 Stelle Gilda Sportiello ha organizzato il convegno “Ripensare la legge 194”, tenutosi alla Camera dei Deputati il 22 maggio, in occasione del 47esimo anniversario dell’introduzione della legge sull’aborto. «In questo momento storico è importante non lasciare gli spazi di discussione sull’interruzione di gravidanza esclusivamente alla destra», ha sottolineato Sportiello, «trovo pericoloso e distopico associare il discorso sull’aborto a quello sul calo delle nascita». Durante il convegno sono state affrontare problematiche come la scarsità di strutture come i consultori, l’incompletezza e la scarsa trasparenza dei dati sulle interruzione di gravidanza, la difficoltà di accesso all’Ivg per le donne migranti e i ritardi nelle diagnosi prenatali.
Infine qualche buona novella laica dall’estero.
Il governo del Cantone Ticino ha sostenuto l’introduzione dell’obbligo di denuncia di casi di abusi compiuti dal clero, su proposta di Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini (Movimento per il Socialismo) così da modificare l’attuale normativa che regola i rapporti con le confessioni religiose. Il Consiglio di Stato (l’esecutivo ticinese) ha chiarito in un messaggio che «in uno Stato di diritto non è ammissibile che una categoria di persone (per esempio in questo caso religiosi) sia sottratta al perseguimento civile e/o sottoposta ad un ordinamento giuridico parallelo, per reati perseguibili nell’ordinamento secolare». La modifica sarà sottoposta al Gran Consiglio; prevede che il responsabile della diocesi cattolica o del consiglio sinodale della Chiesa evangelica riformata denunci alle autorità entro 30 giorni ogni reato o sospetto di reato verso i minori a carico di un religioso.
Lo Stato di Washington negli Usa ha approvato una legge che richiede anche ai rappresentanti religiosi a denunciare casi di abusi su minori di cui siano venuti a conoscenza. La norma è stata firmata dal governatore democratico Bob Ferguson (che è cattolico), destando le proteste delle chiese, che si appellano al privilegio del “segreto confessionale”, e dei repubblicani, secondo cui gli abusatori farebbero più danni se non potessero confessarsi senza essere denunciati. La riforma è stata promossa dalla senatrice Noel Frame, che si è attivata dopo episodi di violenze su minori coperti da una locale congregazione di Testimoni di Geova, emersi qualche anno fa.
La redazione
Potenzialmente la regola sulla assunzione dei non obiettori della regione Sicilia e’ quasi rivoluzionaria. Ma non posso fare a meno di pensare male: clericalismo, arretratezza, sanitá clericale. Vedremo
Uno fonda una associazione laica, culturale o lobby politico-economica con una visione del mondo e deve sottostare come tutti alle regole democratiche, mentre se uno fonda una associazione culturale, una lobby politico-economica e ci infila dentro un dio e la chiama religione le regole democratiche non valgono più, gode di tutta una serie di privilegi e deroghe.
E’ curioso vedere una associazione religiosa che dice di essere dalla parte dei bambini che invece fa di tutto perchè gli abusatori clericali vengano tutelati e la facciano franca e perchè possa gestire all’interno il problema per proteggere i propri interessi, non quelli delle vittime: dispiace che gli stati nella maggior parte dei casi le diano pure corda e facciano così fatica a trattarli come qualsiasi associazione laica.