I libri di Alternativa sono un diritto

La scuola pubblica spesso non garantisce i libri di testo per l’attività alternativa ai bambini che ne avrebbero diritto. Grazie alla campagna Uaar “Libri per chi ha diritto di averli” migliaia di studenti li hanno ricevuti gratuitamente. Affronta il tema Daniele Passanante sul numero 1/2025 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.


Tutti gli studenti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. La scuola pubblica, che dovrebbe essere sempre inclusiva e aperta a tutti, quando si tratta dell’Attività alternativa riesce da sempre a creare differenze e intollerabili situazioni di disparità educativa. Se per gli studenti della primaria e della secondaria di primo grado statale che hanno scelto l’insegnamento della religione cattolica i libri sembrano essere un diritto acquisito, alle bambine e ai bambini dell’Attività alternativa, che già patiscono ritardi nell’avvio del programma e smistamenti in altre classi, quasi sempre non viene consegnato alcun libro.

L’adozione dei testi scolastici di Alternativa non è per nulla omogenea in tutta Italia ed è demandata spesso all’iniziativa del singolo istituto. Sono infatti i collegi docenti a deliberare se fare studiare sui testi scolastici o se avvalersi di strumenti alternativi. Nella scuola primaria i libri sono in forma gratuita in quanto coperti dalla cedola libraria pagata dal Comune e sono previsti anche per materie facoltative come Irc e Alternativa.

Anche per l’anno scolastico 2024/25 l’Uaar, che sostiene l’Attività alternativa, donerà alle scuole primarie i testi con la campagna “Libri per chi ha diritto di averli”. Le scuole potranno compilare il modulo per richiedere i due validi supporti didattici Alternativamente, Raffaello Scuola e Intorno a noi, Giunti Scuola per tutte le cinque classi della primaria. Le classi in cui è previsto il libro di Attività alternativa sono ora oltre 12mila in tutta Italia, con un incremento di circa il 90% rispetto allo scorso anno.

Il tasso di adozione nella primaria è passato infatti dal 5,6% relativo al 2023 al 9,54% del 2024. Un risultato reso possibile anche grazie alla campagna con cui l’Uaar ha donato oltre 1.300 libri e ha sollecitato tramite Pec tutti gli istituti comprensivi del Paese a deliberare l’adozione dei libri per l’Attività alternativa.

«Il risultato – commenta Roberto Grendene, segretario nazionale Uaar – è incoraggiante, siamo sulla strada giusta, ma in oltre 100mila classi delle nostre scuole primarie la pari dignità educativa di bambine e bambini è a rischio. Per questo abbiamo deciso di rinnovare l’impegno con l’edizione 2024/25 di “Libri per chi ha diritto di averli”: vogliamo infatti che i piccoli studenti dell’Attività alternativa abbiano il loro libro in forma gratuita, come i compagni che frequentano l’insegnamento religioso».

Le percentuali sono variegate a livello territoriale: si va da un’adozione del 44,1% nella provincia di Livorno a province che superano il 25% di adozioni come Asti, Genova, Teramo, Ravenna, Lucca, Alessandria e Biella. Ma ci sono anche molte realtà in cui invece non risulta alcuna adozione. Da Roma in giù i numeri sono da prefisso telefonico e addirittura arrivano allo zero per cento a Campobasso, Benevento, Avellino, Matera, Sud Sardegna, Enna, Caltanissetta, Siracusa.

Ed è davvero un’anomalia il fatto che l’Attività alternativa non abbia la stessa dignità delle altre materie. I testi, in base all’articolo 156 del decreto legislativo 297/94, seguono «le indicazioni bibliografiche contenute nel progetto di sperimentazione», insieme a dizionari etimologici, atlanti geografici, eserciziari, manuali di educazione civica o testi autoprodotti.

C’è da dire inoltre che non tutti gli studenti che scelgono di non avvalersi di Irc decidono per la frequenza. Tra le opzioni previste infatti esiste lo studio assistito che in moltissime scuole è la preferenza che va per la maggiore. In questo caso gli studenti nell’ora di Alternativa fanno i compiti delle altre materie alla presenza di un docente.

Molte scuole peraltro insistono a inizio anno per agevolare questa scelta da parte di genitori e studenti, inviando alle famiglie anche moduli non conformi a quelli ministeriali, giacché prevedono soltanto due possibilità: la prima è lo studio assistito, la seconda l’ingresso a scuola posticipato o l’uscita anticipata nel caso in cui l’ora di religione sia programmata a inizio/fine lezioni. In tali moduli si dimentica infatti volutamente di inserire la materia Alternativa, di fatto boicottandola, per risolvere problemi organizzativi e relativi alle nomine dei docenti.

Abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici di due province di spiegarci qual è la situazione nella propria scuola. La provincia di Trento, in cui il numero dei non avvalentisi è del 21,33%, risulta avere una percentuale di appena lo 0,9% di classi di scuole primarie in cui si adottano libri di testo di Alternativa. All’Istituto comprensivo Trento 1 Margherita Hack il collegio docenti ha deliberato che durante l’Attività alternativa si svolgano laboratori legati a progetti di educazione civica e cittadinanza attiva.

«Non c’è un testo fisso – spiega la dirigente scolastica Laura De Donno – ma questo dipende molto di anno in anno, rispetto all’attività programmata. Nella scuola secondaria non è adottato un libro di testo specifico, mentre nella scuola primaria a volte sì, ed è soggetto alle valutazioni dei docenti. Questo perché sull’educazione civica e la cittadinanza c’è una fortissima collaborazione con il territorio e il Comune, quindi si svolgono di volta in volta attività, per esempio sulla Giornata contro la violenza sulle donne, il Giorno della memoria oppure percorsi sulla salute.

Si tratta infatti di attività laboratoriali e dinamiche e il libro di testo non è necessario perché non è funzionale». In questa scuola il 13,44% di studenti frequentano l’ora Alternativa, che è attivata fin dall’inizio dell’anno contestualmente alle altre materie. In un’altra provincia invece, quella di Teramo, dove la percentuale di classi di scuole primarie che adottano i libri di testo arriva al 36,6%, è stata interpellata Adriana Pisciella, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Teramo 4 San Nicolò a Tordino, con una percentuale del 7,2% di alunni che non si avvalgono dell’ora di Irc. Questa scuola adotta i libri di testo di Alternativa nella primaria pur non essendo a conoscenza della campagna dell’Uaar e attiva l’ora con un docente dedicato già all’inizio dell’anno scolastico.

Circa 200 scuole e migliaia di studenti hanno ottenuto gratuitamente supporto dall’Uaar per l’Attività alternativa all’Irc con progetti finanziati negli anni 2022, 2023 e 2024. È inoltre possibile contribuire grazie a una raccolta fondi per garantire a bambine e bambini della scuola pubblica l’insegnamento alternativo a quello dottrinale della religione cattolica.

I fondi raccolti saranno utilizzati per devolvere libri di testo a scuole primarie statali che hanno fatto domanda all’Uaar. L’erogazione liberale può essere detratta dalle imposte o dedotta dal reddito. Per farlo, basta inserire i propri dati e acconsentire alla trasmissione all’Agenzia delle entrate da parte dell’Uaar che è iscritta al Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale.

«A parte i casi in cui la scelta se adottare o no i libri è consapevole da parte delle scuole – ricorda Grendene – ci sono numerose testimonianze di come i referenti degli istituti che hanno contattato l’Uaar per ricevere la donazione fossero titubanti sull’impegno da sottoscrivere per gli anni scolastici futuri: ossia l’adozione ufficiale da parte del collegio docenti di libri analoghi a quelli che l’Uaar avrebbe donato a bambine e bambini dell’Attività alternativa frequentanti quella scuola nell’anno 2023/24».

L’indecisione riguardava infatti sia le procedure da seguire per ottenere il rimborso tramite cedola libraria, sia il fatto che l’assessorato alla scuola del Comune si sarebbe poi fatto carico della spesa. E così alcune scuole hanno rinunciato a presentare la richiesta per la donazione.

Delle 16 che hanno ricevuto i libri in regalo, ben sei scuole non risultano presenti negli archivi ministeriali delle adozioni 2024/25 per quanto riguarda i libri di Attività alternativa. In un caso la spiegazione fornita è che il collegio docenti ha discusso in merito, ma ha preferito rimandare l’adozione di un anno per chiedere all’assessorato se davvero ci sarebbe stato il rimborso. Ovviamente l’assessorato ha risposto affermativamente, aggiungendo che l’avrebbe fatto soltanto a fronte della delibera che il collegio docenti ha preferito però non approvare.

Indicazioni molto chiare arrivano dalla capitale. Il Comune di Roma mette a disposizione tramite avviso pubblico diffuso a cadenza annuale la «Fornitura gratuita libri di testo per gli alunni e le alunne residenti a Roma della scuola primaria».

Non sorprende che nella mappa la città metropolitana di Roma Capitale superi il 20% di classi in cui è garantito il libro di testo di Attività alternativa, mentre nella confinante provincia di Viterbo la percentuale si ferma a un indecente zero. «Qualora i genitori abbiano deciso di non avvalersi dell’insegnamento della religione – riportano le istruzioni diffuse dal Dipartimento scuola, lavoro e formazione professionale di Roma Capitale – i relativi libri potranno essere sostituiti con testi di materie alternative.

È compito dei collegi dei docenti deliberare le adozioni dei testi delle materie alternative, seguendo la procedura in uso per l’adozione del materiale librario alternativo all’unico libro di testo. La scelta del libro di testo di religione o della materia Alternativa dovrà essere evidenziata al momento del caricamento a sistema, da parte della scuola, dei nominativi degli alunni/e frequentanti.

È compito della scuola comunicare ai genitori l’offerta educativa e le modalità organizzative delle attività previste per coloro che non si avvalgono dell’insegnamento di religione e indicare il libro prescelto per l’insegnamento alternativo che gli aventi diritto potranno acquistare utilizzando la cedola, fino alla concorrenza del prezzo del testo di religione determinato dal ministero dell’istruzione e del merito».

C’è anche un ultimo fattore che ostacola la diffusione dei libri di testo per l’Attività alternativa nelle scuole italiane: il bastone tra le ruote rappresentato proprio dagli insegnanti di religione cattolica all’interno del collegio docenti. Lo confermano anche gli esperti di riferimento che rappresentano la categoria e la Conferenza episcopale italiana secondo cui far acquistare allo Stato un libro di Alternativa anziché di Religione sarebbe un furto.

Bene, quest’anno hanno avuto luogo per l’esattezza 12mila e 107 furti in altrettante classi, dato che a ognuno di quei 12mila e 107 bambini e bambine che non si avvale dell’Irc è stato addirittura garantito un libro di testo.

Daniele Passanante

 


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