Ecco il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.
La copertina di Paolo Ferrarini per il numero 3/2025 vuole rendere l’idea della “fuga” dalla religione nella società italiana, dall’ora di religione cattolica nelle scuole e non solo. Il segretario nazionale Roberto Grendene infatti presenta i dati aggiornati e in crescita della non frequenza dell’IRC. Dal canto suo Valentino Salvatore esamina le analisi (anche cattoliche) che fotografano l’apostasia “silenziosa” in Italia. Il direttore Raffaele Carcano però ci mette in guardia: chi si allontana dalla religione non sempre approda al razionalismo.

In questa uscita abbiamo affrontato tante altre tematiche. Il nostro addetto stampa Daniele Passanante, rispondendo alle polemiche del governo Meloni, ricorda l’importanza del Manifesto di Ventotene per la costruzione dell’Unione Europea e il suo carattere laico. Il giornalista Federico Tulli ripercorre vent’anni di privilegi fiscali della Chiesa cattolica. La responsabile iniziative legali Uaar Adele Orioli riflette sull’ambiguità del concetto di tolleranza. Abbiamo interpellato la sociologa Chiara Saraceno sui cambiamenti sociali e familiari nel nostro Paese, prendendo spunto dal suo recente libro-intervista con Maria Novella De Luca La famiglia naturale non esiste (Laterza). Invece sul tema dell’educazione sessuale (e sull’arretratezza italiana su questo fronte) abbiamo intervistato la politologa e attivista Flavia Restivo, di cui è uscito da poco Gli svedesi lo fanno meglio (Rizzoli). Il chimico e divulgatore Silvano Fuso ricorda l’importanza degli investimenti pubblici sulla ricerca scientifica. Di contro, l’attivista Paolo Ferrarini approfondisce lo sdoganamento dell’antiintellettualismo negli Stati Uniti governati da Donald Trump e non solo. Lo storico dell’arte Mosè Viero fa una carrellata del kitsch nella rappresentazione del sacro della Chiesa cattolica. La formatrice e critica Micaela Grosso esamina Conclave, film di Edward Berger che romanza gli intrighi degli esponenti ecclesiastici dopo la morte di un papa.
Per venire a questioni che vedono l’impegno diretto dell’associazione, prima di tutto abbiamo un resoconto di Maria Pacini del XIV Congresso svoltosi a Rimini il 29 e 30 marzo, che ha visto il rinnovo delle cariche e l’aggiornamento di Statuto e Obiettivi. La responsabile circoli Irene Tartaglia ci presenta le attività del circolo Uaar della Provincia di Parma.
Non mancano le rubriche ricorrenti del bimestrale. L’Osservatorio laico dedicato a leggi e sentenze in Italia e all’estero, positive o negative. Impegnarsi a ragion veduta a firma del segretario Roberto Grendene per ricordare ciò che l’Uaar ha fatto e sta facendo in concreto. La carrellata delle attività dell’associazione sul territorio a cura della responsabile circoli Irene Tartaglia. Il “giro del mondo” per rilanciare iniziative di altre associazioni laico-umaniste, del responsabile relazioni internazionali Giorgio Maone. La rassegna di studi accademici su religione e non credenza che ci presenta Leila Vismara. Le proposte di lettura per segnalare tre libri recenti che ci sono sembrati interessanti. La sezione Arte e ragione in cui Mosè Viero rilegge con sensibilità laica un’opera d’arte per ogni uscita. Infine il riflettore di Agire laico per un mondo più umano, su piccoli e grandi fatti che ci raccontano l’impegno per la laicità e i diritti nel mondo.
Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Uscita.
Il fenomeno non è soltanto italiano, ma mondiale. Sempre più persone lasciano la religione, anche se non ovunque nella stessa quantità, non ovunque in modo facile e senza conseguenze, e non necessariamente verso la stessa destinazione. Se ne parla e scrive pochino, per essere un fenomeno che riguarda una realtà così pervasiva come la fede. Forse perché negare le evidenze sta diventando impossibile, e allora il silenzio diventa la strada più semplice. Ma se ne parla e scrive comunque più spesso che in passato.
Ed è un fenomeno che ne produce altri a cascata. Uno dei più importanti, nel nostro Paese, è che piano piano anche l’iscrizione all’ora di religione sta diventando meno frequente. È un’ulteriore conferma della secolarizzazione ed è molto significativa, perché incide su un ambito più complesso di altri, con molti genitori che non scelgono alternative per timore delle ricadute negative.
E tuttavia, anche dalle famiglie ci si stacca sempre più spesso, e in direzioni che non collimano col modello “tradizionale” veicolato dalla Chiesa. Lo stesso accade per la vita relazionale e sessuale. Ovviamente, non è che i vescovi stiano con le mani in mano a osservare il proprio declino. E non è esattamente una novità che per frenarlo si alleino col potere politico. Far uscire la politica dal nostro “tradizionale” clericalismo è più difficile che per i singoli cittadini.
Ma non impossibile. Soprattutto se ci si prova insieme. Lo dimostra Il fatto che dietro i primi due fenomeni citati poc’anzi ci sia anche l’impegno dell’Uaar. L’associazione si è ritrovata a congresso, a ribadire il senso e l’utilità dell’attivismo laico-razionalista. Più nuova linfa vi entra, più pessime e arcaiche decisioni politiche usciranno dalle nostre vite.
Leila, Micaela, Paolo, Raffaele, Valentino
La redazione
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