Benedizioni in orario scolastico a Cerea (Vr), ennesimo caso di bullismo clericale

Qualcosa di surreale è andato in scena a Cerea in provincia di Verona, dove la dirigente scolastica Silvia De Mitri dell’Istituto Comprensivo Fratelli Sommariva ha invitato gli alunni di terza media a partecipare a un evento che prevedeva preghiere e benedizioni in occasione dell’inaugurazione di opere pubbliche.

Un atto illegittimo, visto che la sentenza del 27 marzo 2017 del Consiglio di Stato stabilisce che gli atti di culto sono vietati all’interno dell’orario scolastico e, se organizzati al di fuori, la partecipazione deve essere facoltativa per gli studenti. A scandalizzare la preside e il sindaco Marco Franzoni, presente alla cerimonia, è stato invece il comportamento di quattro studenti che si sono tappati le orecchie e che per questo rischiano di subire provvedimenti disciplinari. Per la preside infatti avrebbero mancato di rispetto alla religione cattolica.

«Abbiamo scritto alla preside De Mitri – dichiara Roberto Grendene, segretario dell’Uaar – per ricordarle che la scuola è laica e che è illegittimo prevedere atti di culto in orario di lezione. Ci auguriamo che ritratti prontamente l’accusa di “comportamento inqualificabile” e la minaccia di provvedimenti disciplinari a carico di studenti che hanno semplicemente provato a non ascoltare preghiere e benedizioni. A ben vedere se c’è qualcuno da sanzionare, si dovrebbe guardare al vertice dell’istituto».

Il comportamento palesemente illegittimo da parte della preside di Cerea non è un caso isolato. Considerando anche le frequentissime violazioni al diritto all’attività alternativa all’Irc si può parlare di gravi carenze dell’intera categoria oppure, e forse è più grave, di arrendevolezza a pessime prassi e a pressioni che provengono anche dalla politica. Tornando a Cerea il sindaco Marco Franzoni ha infatti denunciato offese alla «nostra fede cattolica» e ha auspicato che i provvedimenti annunciati dalla dirigente scolastica servano da esempio.

«Il sindaco – sottolinea Cristina Righetti, coordinatrice del circolo Uaar di Veronadimentica che la religione di Stato è stata abolita nel 1984 e che nel suo ruolo istituzionale dovrebbe rappresentare tutta la cittadinanza, inclusi i sempre più numerosi non credenti e i fedeli di religioni diverse dalla cattolica. Incommentabile il richiamo a punizioni esemplari da infliggere a ragazzi che si sono limitati a dissentire in modo civile e non violento rispetto a imposizioni identitarie che non possono e non devono trovare spazio nella scuola pubblica».

Comunicato stampa

4 commenti

Diocleziano

Che dire a questi bigotti?:

FRANZONI DIMETTITI! 😛

DE MITRI DIMETTITI! 😛

RobertoV

Nel parere del 2009, (Nel 2009 venne trasmessa la nota del Gabinetto del MIUR prot. AOOUFGAB n°900 del 29 gennaio 2009, unitamente al parere reso dall’Avvocatura Generale dello Stato) si chiarisce che:
– messe e benedizioni sono riti religiosi;
– si possono svolgere fuori dagli orari scolastici e fuori dalla programmazione didattica;
servono:
– delibera degli organi collegiali;
– comunicazione interna.
Non sono ammissibili atti di culto durante l’orario scolastico.

La sentenza TAR Emilia-Romagna n. 250/1993 afferma:
– la religione come materia scolastica è cultura;
– i riti sono espressione di fede e vanno svolti in luoghi appropriati (es. chiese);
– non possono sostituire le lezioni né far parte del tempo scolastico.
Il caso delle benedizioni pasquali
La sentenza Consiglio di Stato n. 1388/2017 ammette la benedizione a scuola, ma:
– fuori orario scolastico;
– senza obbligo di partecipazione;
– con libertà totale per chi non vi aderisce.

Chissà cosa non capiscono queste persone. Su quali basi legali potrebbero punire quegli studenti? L’essersi ribellati ad un sopruso?
La loro fede cattolica si esplica solo imponendola agli altri e ritenendosi offesi se non la accettano con entusiasmo. E poi fanno le vittime. Diranno che una benedizione non ha mai fatto male a nessuno?
Vorrebbero anche la polizia religiosa? Troppi nostalgici della religione di stato. Il papa intenderà questo come sana laicità?
Purtroppo temo che alla fine non potranno punirli, ma gliela faranno pagare a livello scolastico, condizionando i professori.

Diocleziano

La sentenza TAR Emilia-Romagna n. 250/1993 afferma:
– la religione come materia scolastica è cultura.

Che la religione sia cultura è un’idiozia, alla luce di ciò che afferma Nietzsche:

“NESSUNA RELIGIONE HA MAI CONTENUTO, NÈ DIRETTAMENTE NÈ INDIRETTAMENTE, NÈ COME DOGMA NÈ COME ALLEGORIA, UNA VERITA’.

Tanto varrebbe introdurre l’insegnamento della lettura dei tarocchi.

GBK

Si potrebbe liquidare la faccenda insultando la preside come diversamente intelligente. Ma hanno fatto benissimo i genitori a rivolgersi all’uaar. E benissimo ha fatto l’associazione a scrivere a questa scuola e a questa comunitá. Seguiremo gli sviluppi.

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