L’intelligenza artificiale viene utilizzata anche per rilanciare l’astrologia, dando una parvenza di modernità tecnologica a un’antiquata credenza illusoria. Affronta il tema la divulgatrice Hayley Stevens, di cui abbiamo tradotto un articolo sul numero 4/2025 di Nessun Dogma. Per leggere la rivista associati all’Uaar, abbonati oppure acquistala in formato digitale.
Al giorno d’oggi non c’è bisogno di cercare molto lontano per trovare affermazioni progettate per vendervi l’idea che, attraverso il solo pensiero positivo, anche voi potreste condurre una vita soddisfacente se solo imparaste a controllarvi; come se l’unico autore della vostra felicità personale foste voi.
Non siete felici? Non siete soddisfatti? Avete provato a seguire il regime di frullati, integratori e solitudine di questo superguru del club delle 5 del mattino?1 Avete provato questo caffè ai funghi? Avete provato questa maschera per il viso al cannabidiolo che farà sparire le vostre paure più profonde e oscure (e le zampe di gallina)? Il 96% di 11 persone la raccomanderebbe.

Le statistiche mostrano che, nel solo 2023/24, ben 3,1 milioni di persone nel Regno Unito hanno dichiarato di sentirsi spesso sole, mentre 776.000 lavoratori britannici hanno riferito di aver sperimentato stress, depressione o ansia legati al lavoro. Quando così tante persone sono in difficoltà, in un Paese in cui la vita quotidiana è resa più difficile dall’aumento del costo della vita e dalla scarsità di alloggi a prezzi accessibili, è poi così sorprendente che le persone si rivolgano a qualsiasi metodo che possa fornire la rassicurazione, di cui hanno bisogno, che tutto andrà bene?
Benvenuti, quindi, nella “nuova era della nuova era”: l’astrologia basata sull’intelligenza artificiale. L’astrologia e altre forme di divinazione sono da sempre oggetto di interesse per chi cerca la rassicurazione che alla fine andrà tutto bene. Tuttavia, negli ultimi anni, gli oroscopi hanno vissuto una sorta di rinnovamento e rinascita, grazie ad applicazioni basate su algoritmi come Co-Star, The Pattern e AstroSage AI.
Tutte vantano milioni di utenti attivi, in particolare tra le giovani generazioni, attratti dalla promessa di poter intervenire con opportune tecniche sulla propria vita per raggiungere i propri obiettivi, attraverso informazioni iniziatiche altamente personalizzate sulla propria personalità, le proprie relazioni e il proprio futuro.
Una donna dai lunghi capelli castani siede a gambe incrociate con delle cuffie nere sovrauricolari, collegate al suo smartphone, mentre con una mano naviga sullo schermo.
Il trasferimento dell’astrologia da grafici e rubriche iniziatiche sul retro dei giornali scandalistici a eleganti “app” è stato notevole, se non (un po’ ironicamente) prevedibile. Mentre un tempo gli astrologi disegnavano i loro grafici a mano, le moderne piattaforme promettono ora precisione grazie ad algoritmi addestrati sui dati della Nasa (il sito web di Co-Star afferma che stanno «hackerando la tecnologia, la cultura e la coscienza per costruire nuove pratiche di riflessione e collettività», qualunque cosa significhi).
The Pattern e Sanctuary offrono astrologia comportamentale (un modo elegante per dire “temi natali”), nonché interazioni virtuali all’interno dell’applicazione, che creano esperienze immersive e personalizzate (che sono, ovviamente, tutt’altro che personalizzate). Applicazioni come Nebula e AstroSage AI fondono approcci astrologici tradizionali con interfacce basate sull’intelligenza artificiale, accrescendo ulteriormente il loro fascino con l’offerta di tradizioni mistiche unite a un tocco di scienza new age. Ma The Pattern evita il gergo astrologico tradizionale, descrivendo invece “modelli” di comportamento emotivo o relazionale identificati tramite l’analisi algoritmica dei dati di nascita e delle valutazioni di personalità. In altre parole, l’astrologia.
Perché funzionano
Questa presentazione dell’astrologia è attraente, perché offre rassicurazioni a portata di mano, cioè ovunque si sia lasciato il telefono. È un’atmosfera davvero coinvolgente. Tuttavia, sotto la patina di sofisticatezza tecnologica si cela una pratica antica, non scientifica e molto elementare, che utilizza affermazioni vaghe o universalmente applicabili, che promuovono un senso di accuratezza e rilevanza personale nelle loro interpretazioni.
Strumento del mestiere di ogni astrologo, sensitivo, cartomante o autore di test della personalità, l’effetto Forer è un fenomeno psicologico comunemente sperimentato, in cui le persone percepiscono affermazioni vaghe e generiche come uniche e significative per loro stesse. L’astrologia, in tutte le sue forme, sfrutta ampiamente questo pregiudizio cognitivo, e le app più recenti non fanno eccezione. L’effetto è una potente illusione di accuratezza e personalizzazione, che spinge gli utenti ad attribuire credibilità alle previsioni, alimentando la fedeltà all’app e l’utilizzo ripetuto.
A prima vista, sembra una mistica complicata: le app di astrologia basate sull’intelligenza artificiale offrono agli abbonati informazioni personalizzate e approfondite attraverso l’uso di algoritmi predittivi; le app raccolgono dati degli utenti, tra cui date, orari e luoghi di nascita, per generare temi natali e previsioni giornaliere.
Eppure, nonostante la complessità tecnologica (che, francamente, sembra la scelta del metodo più difficile per leggere gli oroscopi), il risultato rimane fondamentalmente vago, garantendo una generalizzata accuratezza. Ho usato a lungo i tarocchi e la tasseomanzia per fornire ad amici e familiari previsioni assurde e palesemente inventate sulla loro vita e sul loro futuro, basandomi sulle esperienze che ho avuto visitando decine di fiere di parapsicologia nel corso degli anni. È relativamente facile decifrare le persone, perché le affermazioni di Forer sono facili da usare quando si sa come fare.
La differenza è che, mentre Marc o Lou potrebbero offrire letture di carte per pochi soldi presso il vostro circolo ricreativo locale il sabato mattina, non avranno mai la presenza, il marketing o la portata di queste app. Ma nonostante i loro algoritmi complessi e la grafica sofisticata che offrono un’ulteriore illusione di rigore scientifico, il processo sottostante rimane arbitrario quanto le pratiche astrologiche standard che vengono propinate altrove.
In definitiva, l’efficacia delle app di astrologia si basa in larga misura su pregiudizi cognitivi come il bias di conferma e sul desiderio umano di significato. Chi si affida all’astrologia e ad altre forme di divinazione spesso cerca inconsciamente la conferma di convinzioni preesistenti su se stesso, accettando prontamente vaghe previsioni come indicazioni profondamente personali. Questo sistema non è diverso.
Inoltre, il coinvolgimento emotivo spinge a fare affidamento su queste piattaforme: chi trova conforto in affermazioni quotidiane, messaggi rassicuranti e intuizioni profonde sulle sfide che deve affrontare nella vita continuerà a tornare e a condividere le app con amici e follower. Scaricale oggi e potresti migliorare il tuo futuro, più e più volte.
Perché è importante
Di conseguenza, le app di astrologia e la loro capacità di creare dipendenza non hanno nulla di profondo; si tratta di un meccanismo psicologico incorporato in un sistema basato su algoritmi, progettati per far sì che le persone tornino e per garantire che l’app generi profitto. Ed ecco il motivo cruciale del perché questo sia importante: la crescente dipendenza dalle app di astrologia solleva preoccupazioni per gli utenti, che sempre più spesso basano sugli oroscopi generati dagli algoritmi le decisioni cruciali della loro vita: dai cambiamenti di carriera agli impegni sentimentali, fino agli investimenti finanziari e altro ancora.
Sebbene le app di astrologia abbiano abilmente adattato delle pratiche antiche all’era digitale, l’uso di previsioni algoritmiche per creare illusioni di accuratezza sfruttando pregiudizi cognitivi rimane fondamentalmente pseudoscientifico. Utenti e sviluppatori dovrebbero riconoscere che, nonostante i progressi tecnologici, la metodologia fondamentale dell’astrologia – radicata in tecniche come l’effetto Forer e sostenuta da una popolazione sempre più insicura e insoddisfatta – rimane invariata.
Gli sviluppatori hanno la responsabilità etica di chiarire che queste applicazioni sono strumenti di intrattenimento, piuttosto che strumenti di consulenza scientificamente validati, e gli scettici devono sottolineare attivamente questa distinzione, promuovendo l’alfabetizzazione mediatica e il pensiero critico. Incoraggiare lo scetticismo sulla legittimità scientifica dell’astrologia algoritmica protegge i consumatori dai potenziali danni derivanti da una fiducia mal riposta in pratiche pseudoscientifiche.
Non c’è bisogno di guardare lontano per vedere come l’offerta di messaggi vaghi sulla propria vita da parte di un algoritmo possa potenzialmente causare danni. Tutto sommato, forse avremmo dovuto prevederlo?
Hayley Stevens
Per gentile concessione di The Skeptic.
Traduzione a cura di Leila Vismara
Approfondimenti
- Si riferisce a un libro che incoraggia a svegliarsi presto e dedicare del tempo a se stessi per migliorare salute, produttività e benessere. (NdT)
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“Se Dio non esistesse, bisognerebbe inventarlo”, disse Voltaire!……..
“Se l’astrologia, la medianità, la telepatia, dio, il creazionismo, il disegno intelligente, la precognizione, le esperienze extracorporee, la psicocinesi, ecc., non esistessero, bisognerebbe inventarli anch’essi” : a patto che non vengano strumentalizzati per rimbecillire oltre che sfruttare $ l’umanità !…..Contrariamente a quanto sembrano pensare gli astrologi, i bambini nascono dalle donne, non dalle stelle. NB : Mi chiedo perché la pseudoscienza, come in questi casi ma non solamente, non viene commentata quindi chiarita nelle scuole di qualsiasi orizzonte…..
“…non viene commentata quindi chiarita nelle scuole…”
Sarà forse perché la prima testa che cadrebbe sul patibolo dei ciarlatani
sarebbe proprio quella della Città del Male? 😛
Ho visto che negli USA circa 1 americano su tre ritiene l’astrologia “scientifica” (e confonde astrologia ed astronomia), mentre il 13 % nell’UE. In Italia la cifra oscillerebbe tra il 30 % ed il 50 % a seconda delle indagini e circa 11 milioni di italiani si rivolgono a maghi, cartomanti, astrologi, ecc. Più elevata la percentuale di persone che legge gli oroscopi, ma se si pensa che pure la RAI li presenta come cosa normale in diverse trasmissioni.
C’è una correlazione inversa nella credenza rispetto al titolo di studio, mentre non sembrano esservi differenze riguardo alla religiosità delle persone e alle loro posizioni politiche.
Da notare che spesso si sente lamentare la scarsa cultura finanziaria degli italiani, però a fronte di varie rubriche con oroscopi, sia sulla stampa che in TV, si nota la quasi totale assenza di informazione su titoli e Borsa. E non meraviglia che il popolo venga sollecitato a investire in titoli che rendono meno del 3% annuo… lordo!