La clericalata della settimana, 49: il Comune di Roma intitola il Ponte dell’Industria a san Francesco

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della Giunta del Comune di Roma che

ha approvato una delibera per intitolare il Ponte dell’Industria a san Francesco, con tanto di «collocazione permanente di una statua in bronzo del patrono d’Italia».

L’operazione, che viene effettuata contestualmente alla ristrutturazione del ponte, alla realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e al riordino delle aiuole e della rotatoria, rientra nelle iniziative per il giubileo in corso e per l’ottavo centenario della morte di san Francesco in vista l’anno prossimo. Il progetto verrà realizzato da Anas ed è voluto dalla presidenza del Consiglio in coordinamento con Roma Capitale, l’Ufficio del commissario straordinario per il giubileo (lo stesso sindaco capitolino Roberto Gualtieri), il Ministero della Cultura e la Prefettura di Roma.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

La sindaca di Genova Silvia Salis, rispondendo alle accuse dell’opposizione di centrodestra di non aver voluto allestire il presepe a Palazzo Tursi come avvenuto nei due anni passati della precedente loro amministrazione, ci ha tenuto a specificare che «il presepe storico del Comune è quello di Palazzo Rosso, che ci sarà anche quest’anno e, altra novità, sarà visibile a tutti, camminando in via Garibaldi. Abbiamo invitato il nostro arcivescovo, mons. Marco Tasca, a inaugurarlo e benedirlo l’8 dicembre».

La Lega ha lanciato una campagna nazionale con manifesti per promuovere il presepe, sostenuta dalle europarlamentari Anna Maria Cisint, Susanna Ceccardi e Silvia Sardone. Per Cisint «vogliono cancellare il Natale con una strategia ideologica che punta ad annullare i simboli delle nostre radici cristiane»; per Ceccardi «difendere le nostre tradizioni significa difendere ciò che siamo, mentre burocrati e élite globaliste provano a cancellare la nostra identità»; mentre Sardone proclama: «la Lega è l’unico partito che si oppone all’islamizzazione del continente e alla censura dei nostri simboli». Sardone è intervenuta anche contro l’istituto comprensivo di Chiuduno, nel bergamasco, che come fa da diversi anni ha optato per festeggiamenti e momenti conviviali senza riferimenti religiosi, nel rispetto della laicità e considerando che circa il 40% degli alunni è di origine straniera. Si è scagliata contro questa impostazione, dichiarando: «Una nuova follia progressista ha invaso le nostre scuole».

In occasione della festa di santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, sono state organizzate una sequela di messe in tutta Italia con rappresentanti istituzionali e forze dell’ordine. A Roma, nella chiesa di San Luigi dei Francesi, è stata officiata la messa dal cardinale Baldassarre Reina, alla presenza tra gli altri del Capo del Corpo nazionale Eros Mannino. A Torino, nella sede del Comando provinciale, il vescovo ausiliare e vicario generale monsignor Alessandro Giraudo ha presieduto la messa dedicata, sempre con le autorità civili e militari. Alla basilica papale di san Francesco d’Assisi la messa, officiata dal vicario generale delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno Giovanni Zampa, ha visto la partecipazione del personale dell’Umbria e delle rappresentanze di numerose altre direzioni regionali dei Vigili del Fuoco. A Ragusa la ricorrenza è stata celebrata con la deposizione di una corona d’alloro nello spazio verde della caserma in Viale dei Platani e a seguire con la messa in cattedrale, celebrata dal vescovo Giuseppe La Placa. Nel duomo di Udine si è svolta la celebrazione, officiata da monsignor Luciano Nobile e dal cappellano dei Vigili del Fuoco don Ezio Giaiotti, cui hanno preso parte anche il presidente del Consiglio della Regione Friuli Venezia Giulia Mauro Bordin e i rappresentanti istituzionali cittadini. A Sulmona (AQ) la messa in cattedrale presieduta dal vescovo Michele Fusco è stata seguita dalla benedizione dei mezzi nel piazzale antistante.

Diverse autorità civili – compresi sindaci con tanto di fascia tricolore – e militari hanno partecipato alla messa presso il santuario diocesano di Maria Santissima Mater Domini a Laterza (TA), presieduta dal vescovo di Castellaneta Sabino Iannuzzi, per il giubileo della politica e delle forze armate organizzato dalla diocesi locale.

Il Servizio Turismo del Comune di Latina ha organizzato, in collaborazione con la diocesi, il giubileo dei bambini: l’evento si è svolto presso la curia, con il vescovo Mariano Crociata, l’assessore al Turismo Gianluca Di Cocco e la sindaca Matilde Celentano che hanno accolto gli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole “Aldo Manuzio”, “Alessandro Volta”, “Giuseppe Giuliano”, “Madre Giulia Salzano” e “Giovanni Cena”. I bambini avevano prodotto diversi lavori (come disegni, testi, opere multimediali) dedicati al giubileo e in questa occasione li hanno esibiti. L’iniziativa è l’ultima della serie di eventi giubilari organizzata da amministrazione comunale e diocesi.

Il primo cittadino di Avezzano (AQ) Giovanni Di Pangrazio, altri sindaci della Marsica e rappresentanti politici della Regione Abruzzo hanno presenziato all’incontro presso l’Istituto Don Orione riguardante il ritiro dei sacerdoti dell’Opera orionina da Avezzano, previsto per giugno 2026.

Anche se non ricadono nella settimana appena trascorsa, questi ulteriori episodi meritano di essere menzionati.

Al giubileo dei sub, organizzato dalle diocesi di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia nel porto turistico di Santa Marinella, hanno preso parte anche nuclei subacquei di diversi Corpi dello Stato.

Diversi amministratori comunali e del territorio nella diocesi di Vigevano hanno preso parte al giubileo dei sindaci organizzato dalla curia locale. L’evento si è aperto con un incontro nell’aula consiliare del municipio di Vigevano e i saluti del sindaco Andrea Ceffa ed è proseguito con l’intervento del presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli e del vescovo Maurizio Gervasoni. Quindi le autorità si sono recate in corteo alla cattedrale per la messa, durante la quale il presidente Palli ha offerto l’olio per la lampada votiva dedicata al patrono.

L’ospedale Perrino di Brindisi ha ospitato una giornata giubilare dedicata agli ammalati, alla presenza anche delle autorità sanitarie tra cui il direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio.

La redazione

4 commenti

Diocleziano

Che dire del perdurante e orrido imbecillismo di benedire oggetti inanimati convinti che possa avere effetti sul loro funzionamento, quando un abile manutentore veramente potrebbe fare miracoli! …e senza nemmeno sperare nella gloria degli altari!
In settimana si è avuta notizia della polemica circa la traduzione di ‘Jingle bells’ da far cantare ai bambini di una scuola: lo scandalo era dovuto al fatto che dal testo sarebbe stato espunto il nome di Gesù e del natale… peccato che nel testo originale non vi sia né l’uno né l’altro… e non è nemmeno una canzone natalizia.

Diocleziano

Questa mattina (11 dic.) in un tg rai2 verso le 8, il conduttore alla collega riferiva il fatto gravissimo della cancellazione (immaginaria) del nome di Gesù dalla nota canzoncina… dopo pochi minuti è partito uno spot pubblicità-progresso sull’attenzione verso le fake news… Il fatto in sé è una baggianata, ma non ci voleva molto a verificare…

RobertoV

Cosa c’entra l’industria con San Francesco per sentire la necessità di aggiungere al nome ponte dell’industria anche quello di san Francesco? San Francesco non è mai stato collegato neanche dalla stessa chiesa cattolica all’industria o alle varie attività lavorative. Per di più il ponte è situato lontano dal Vaticano. Non avevano qualche ingegnere o industriale italiano a cui dedicare il ponte? Pensano di rilanciare il settore industriale in declino affidandolo a San Francesco?
Cisint come regolarmente fanno i clericali mischia i loro simboli cattolici spacciandoli come simboli della cristianità in generale. Il presepe ha avuto una diffusione pubblica come strumento della controriforma da parte dei gesuiti e francescani, cioè come strumento della repressione della riforma da parte di inquisitori cattolici. E la diffusione nelle case private è solo del XX secolo, ma in un’epoca dove c’era ancora la liberticida religione di stato e dove i preti potevano entrare tranquillamente nelle case delle persone per controllarle (peggio della polizia). Quindi in democrazia e nella supposta era “della scelta” si è obbligati a riconoscersi in un passato liberticida e antidemocratico? Nel 2023 un sondaggio demos indicava che il 55 % degli italiani faceva il presepe, contro l’86 % l’albero di Natale, mentre un’altra indagine nel cattolico nord-est indicava che per solo il 20 % delle persone il natale era vissuto come festa religiosa.
E basta con questo ricatto che se non fai come vogliono i clericali vuoi cancellare il Natale e i loro simboli religiosi. Nelle loro case e chiese possono fare quello che vogliono. Una “tradizione” che devi sostenere col ricatto, l’intimidazione, l’imposizione ed incentivi economici che tradizione è?

GBK

Effettivamente il ponte dell’Industria, nome appropriato e carino per quel ponte, e san Francesco non hanno niente in comune. Solo un Comune molto clericale.

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