Sta per iniziare il 2026 e sarà un altro anno in cui ci impegneremo per rendere migliore questa unica vita che abbiamo a disposizione, convinti che la laicità sia lo strumento chiave e che tuteli anche chi non la pensa come noi. È tempo di bilanci, di valutare come sta cambiando il Paese e quanto ci sia bisogno di un’associazione come l’Uaar e delle attività che realizza grazie all’indispensabile sostegno di persone come te. Per questo, prima di iniziare, vorrei invitarti a prendere adesso la tessera 2026 o ringraziarti se l’hai già fatto.
Partiamo dalle ultime settimane. Siamo riusciti a impedire messe e attività religiose in orario scolastico, proprio quando i più alti esponenti istituzionali usavano il periodo natalizio per soffiare sul fuoco dell’identità nazionale nel nome del presepe e del crocifisso. Abbiamo fatto rettificare circolari di istituto che limitavano i diritti di chi sceglie di non seguire l’insegnamento della religione cattolica e dato supporto a genitori che si sono rivolti allo sportello S.O.S Laicità.
Sempre negli ultimi giorni del 2025 abbiamo avviato un’altra iniziativa legale, il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Lazio che per noi è stata “una bella sconfitta”. Il tribunale amministrativo lo scorso aprile ha infatti respinto la nostra richiesta di eliminare l’inutile supplizio, foriero di documentati disguidi e discriminazioni, di frapporre cinque mesi d’attesa tra l’iscrizione scolastica e la consegna del “modulo C” per la scelta delle attività alternative all’Irc.
Al tempo stesso ha però stabilito che «le scuole devono contemplare nella propria offerta didattico-formativa, assieme all’insegnamento della religione cattolica, un insegnamento ad essa alternativo: ciò a prescindere se vi siano o meno studenti che intendano avvalersene» e che la programmazione di tale insegnamento alternativo «non sorge per effetto delle positive manifestazioni di preferenza dei non avvalentisi, bensì direttamente dal sistema normativo».
Da una sconfitta che ci auguriamo momentanea abbiamo così ottenuto importanti leve giuridiche che potremo usare e che mettiamo a disposizione di tutti per rendere laica la scuola pubblica. Su questo fronte, oltre alle iniziative legali, abbiamo agito con gli ormai consueti accessi civici per liberare i dati sulla non frequenza dell’ora di religione cattolica e che abbiamo reso pubblici lo scorso marzo. L’Irc è sempre sempre meno frequentato: nel 2023/24, ultimi dati disponibili, hanno scelto di non subire le lezioni conformi alla dottrina della Chiesa 1.164.000 studenti (+68 mila). Ed è spuntata la bella sorpresa dello storico sorpasso laico a Firenze, dove solo il 48% degli studenti resta in classe quando entra il docente scelto dal vescovo.
Il capoluogo toscano è stato anche protagonista del Giubilaco, il festival che ci voleva, una due giorni per respirare boccate d’aria fresca nell’asfissiante clima politico e mediatico di devozione per l’anno santo. Attiviste e attivisti di Firenze e Lucca non a caso hanno scelto sabato 20 settembre per dare il via alla fitta serie di incontri che hanno toccato temi quali l’aborto, il fine vita, la sessualità, la laicità della scuola, i costi pubblici della Chiesa e i rapporti privilegiati che intrattiene con lo Stato in virtù del famigerato concordato.
Tra i tanti vorrei sottolineare tre momenti salienti: la testimonianza di Mubarak Bala che ha ripercorso l’odissea giudiziaria subita in Nigeria per il reato di apostasia e blasfemia, trasmettendo la ferma e pacata determinazione di tornare in patria e renderla un posto migliore, nonostante le crudeltà e la prigionia che ha patito sulla propria pelle e che potrebbe fronteggiare nuovamente; l’assegnazione del Premio Lautsi alla ginecologa Elisabetta Canitano per i decenni di concreto e faticoso impegno per l’autodeterminazione sessuale e riproduttiva delle donne; infine l’evento di apertura, Caro Giubileo, durante il quale i docenti e ricercatori coinvolti hanno presentato il progetto dell’Università di Firenze che l’Uaar ha promosso e finanziato allo scopo di analizzare con rigore scientifico gli impatti urbanistici e giuridici, oltre a quelli sulle finanze pubbliche, del già citato (d)anno santo.
Non è stato l’unico contributo alla ricerca da parte dell’Uaar: a giugno abbiamo firmato una convenzione con l’Università “Sapienza” di Roma per finanziare una borsa di ricerca sulla tutela della libertà dei non credenti nel mondo, nell’ambito del Corso di Dottorato di Interesse Nazionale in Peace Studies e con la partecipazione dell’Università di Pisa.
Il Giubilaico è stata solo una delle centinaia di attività organizzate da circoli e referenti Uaar nel 2025: i Darwin Day che si sono tenuti in tutta Italia, da Catania a Venezia, da Palermo a Verona; le iniziative per il 20 settembre; la quarta edizione del Festival Margherita Hack organizzato tra novembre e dicembre dal circolo di Bergamo; gli stand Nessun Dogma alle fiere librarie a cura dei circoli di Livorno, Napoli, Palermo, Roma e Torino, oltre a quello al Lucca Comics&Games organizzato dal gruppo di Lucca e dal circolo di Firenze; le presentazioni di Scettici dell’islam, ultima uscita del progetto editoriale Nessun Dogma; l’incontro organizzato dal circolo di Venezia per i vent’anni del Premio Brian assegnato dall’Uaar alla Mostra internazionale del cinema di Venezia e che quest’anno è andato a La grazia di Paolo Sorrentino (in programmazione nelle sale proprio in questi giorni). E poi la raccolte firme per l’eutanasia legale, i tavoli informativi a contatto con la cittadinanza, le partecipazioni ai Pride, gli incontri anche informali e conviviali tra socie, soci e persone che hanno a cuore ragione e laicità.
A giugno, al cimitero di Lambrate (MI), abbiamo partecipato alla cerimonia di inaugurazione dell’opera vincitrice del Premio Uaart, che rimarrà in esposizione permanente all’ingresso della sala del commiato. È stata donata dall’Uaar per valorizzare le ancora troppo poco diffuse sale per i funerali civili. In un paese dove atei e agnostici sono discriminati pure quando muoiono, l’Uaar si impegna infatti per ottenere dalle amministrazioni comunali una presenza capillare di luoghi in cui piangere la morte di una persona cara in maniera coerente con le convinzioni che aveva, senza vincolare la scelta tra un’inopportuna cerimonia religiosa e un ritrovo improvvisato in un angolo del cimitero.
È un tema che rientra fra quelli trattati durante i corsi per celebranti laico umanisti che l’Uaar ha organizzato anche nel 2025 all’interno di Cerimonie Uniche, progetto che punta a dare la possibilità di celebrare i momenti importanti della propria vita in maniera autentica e nel quadro di concezioni laiche, razionali e basate su valori esclusivamente umani.
Il 2025 è stato l’anno del nostro XIV congresso nazionale, che in marzo ha visto riunirsi a Rimini più di cento delegate e delegati da tutta Italia per confrontarsi e decidere democraticamente sulle linee associative, ma anche per scambiare esperienze e conoscersi di persona. A giugno, con una due giorni di incontri a Roma alla Casa internazionale delle donne, abbiamo invece celebrato i cinque anni di Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano, la nostra rivista associativa che ogni due mesi dal 2020 dedica le sue sessanta pagine a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato.
Obiettivi ambiziosi, perché la situazione politica è deprimente. Sono salite sul podio del nostro sondaggio per la peggior clericalata del 2025 tre imbarazzanti e retrograde scelte governative: la Bibbia a scuola, i cinque giorni di lutto nazionale per la morte del papa e la restaurazione della festa nazionale del santo patrono d’Italia.
Basterebbe davvero poco all’opposizione per smarcarsi. Invece non solo resta in silenzio, ma quando ha l’occasione vota in maniera compatta e devota assieme alla maggioranza, come accaduto in Parlamento nel caso del patrono. Uno scenario avvilente che contrasta con la crescente secolarizzazione della società: cala la frequenza dell’Irc, calano i matrimoni religiosi, calano le vocazioni, calano le firme per la Chiesa nell’8×1000 (e crescono quelle per lo Stato).
Il clericalismo sembra mantenere salde le proprie posizioni solo all’interno della classe politica. Ma quando è possibile agire dal basso le vittorie possono arrivare. È accaduto con l’approvazione da parte dell’Europarlamento dell’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) sottoscritta da più di un milione di persone per garantire l’aborto libero e sicuro in tutti i Paesi dell’Unione e promossa da My Voice, My Choice, progetto che l’Uaar ha sostenuto in rete con altre associazioni.
Un ultimo passo avanti del 2025 che vorrei ricordare riguarda le adozioni dei libri di testo per l’attività alternativa. Anche grazie alla nostra campagna di sensibilizzazione Libri per chi ha diritto di averli per il terzo anno consecutivo abbiamo documentato una decisa crescita delle classi della scuola primaria in cui i piccoli studenti che non frequentano l’Irc ricevono gratuitamente il libro per svolgere le due ore settimanali di materia laica. Abbiamo scritto agli istituti che hanno compiuto per la prima volta questa scelta nella direzione della pari dignità educativa e 17 di questi riceveranno in tutto oltre 700 libri donati dall’Uaar per coprire le classi rimaste scoperte. I pacchi sono pronti e le consegne avverranno a partire da gennaio.
Prima di salutarci qualche altra anticipazione. Stiamo acquisendo i dati aggiornati sulla frequenza dell’Irc dalle province autonome di Trento e Bolzano e dal Ministero dell’istruzione e del merito e a breve li renderemo pubblici, con statistiche territoriali e dettaglio scuola per scuola. Il 26 gennaio partirà il nuovo corso per celebranti laico umanisti (qui i dettagli e le modalità di partecipazione). Il 7 e l’8 febbraio si terrà nella nostra sede nazionae di Roma il Campus Uaar, un evento dedicato a coloro che si sentono parte attiva della nostra associazione e desiderano approfondire i temi della laicità ed entrare nel vivo delle nostre battaglie: per partecipare contatta il circolo o il referente Uaar più vicino a te.
In particolare a queste persone e a coloro che appoggiano l’Uaar con l’iscrizione o altre forme di sostegno voglio portare un sentito ringraziamento a nome dell’Associazione.
Con i migliori auguri per un felice, laico e civile 2026.
Roberto Grendene
Segretario Uaar


Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.