Il Tarcisio Furioso

di Maura Cossutta

L’intervista a Famiglia Cristiana del segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, è proprio un bel finale per l’anno che se ne va. Il cardinale racconta con grande naturalezza dell’incontro avvenuto qualche giorno fa con Veltroni, nuovo segretario del partito democratico, senza preoccuparsi di fare alcuna gaffe di natura istituzionale, così convinto che l’abitudine dei politici di casa nostra di andare a relazionare e a spiegare al Vaticano le mosse prossime venture sia tanto consolidata quanto doverosa. Anche i tempi dell’informazione, evidentemente, ormai li detta direttamente il Vaticano. Mentre né Veltroni né il suo moderno staff di comunicatori hanno pensato di dare notizia dell’incontro; nonostante – immaginiamo – non di colloquio privato si trattasse ma appunto di colloquio politico, ora il cardinale decide di raccontare persino i particolari. Non è dato sapere cosa abbia detto o risposto Veltroni, ma veniamo a sapere che di valori “non negoziabili”si è discusso. Quindi dei temi “caldi”, su cui la maggioranza di questo governo da tempo è in difficoltà. E mentre a gennaio Prodi attende la sua verifica, che anche su questi temi inevitabilmente verterà, il segretario del Partito democratico ascolta il cardinale dichiarare che “la posizione della Chiesa non è partigiana, ma corrisponde al diritto naturale”. Il cardinale parla a nuora perché suocera intenda e infatti subito la senatrice Binetti e il senatore Bobba reagiscono. Veltroni è avvertito. No Chiesa, no party.

L’uscita del cardinal Bertone non è ingenua, è stata pensata, programmata. Le gerarchie vaticane fiutano l’aria e con il tempismo di chi sa ben navigare nelle acque della politica italiana, fanno il “più uno”. Il cardinale entra a gamba tesa nel dibattito interno al Partito democratico, sapendo che Veltroni ne sarà pesantemente condizionato. Il messaggio è chiaro: da domani possono aprirsi scenari nuovi, il governo è ballerino, si apre l’ipotesi di un governo istituzionale, anche la possibile nuova legge elettorale può servire a stabilizzare quelle che sono state in questi ultimi anni prove di egemonia, di scompaginamento e riunificazione di schieramenti politici. Nulla è scontato, neanche il Partito democratico. Veltroni è avvertito. E, soprattutto, i parlamentari cattolici sono messi all’erta. Sui temi eticamente sensibili non si passa, embrione, omosessuali o coppie di fatto. “Valori non negoziabili” per la Chiesa significa un “aut aut” definitivo, senza appello. E il cardinale incontra Veltroni, ma anche Berlusconi: si gioca a tutto campo, senza distinzione né preconcetta preferenza, ponendo le condizioni per l’atteggiamento futuro della Chiesa nel panorama politico italiano. L’operazione neocentrista a stampo cattolico ritorna così come una variabile non solo possibile, ma già pronta, da far pesare ora, subito.

Il cardinale è però persona colta, sottile, comprende che occorre argomentare e così si lancia in un inedito revisionismo culturale e storico, per offrire una nuova lettura degli eventi. Oggi non si tratta di difendere la laicità, non si tratta di impedire l’invadenza della Chiesa negli affari interni di uno Stato. La laicità non è in discussione (e tant’è – tiene a ribadire il cardinale- sono gli stessi politici a chiedere gli incontri, a voler sapere il parere della Chiesa, e non viceversa), come non è mai stata in discussione anche in passato. Non è la Chiesa ad essere cambiata, semmai è questa politica che sta perdendo le sue origini, le sue stesse radici. E si dilunga così in un excursus sulla storia dei comunisti, del Partito comunista italiano, dei suoi massimi dirigenti, da Gramsci a Togliatti fino a Berlinguer. Loro sì che avevano capito e oggi “non avrebbero mai approvato le derive che si profilano”. Non si tratta quindi di laicità né di arrogante invadenza della Chiesa, ma si tratta di laicismo senza morale.

Il cerchio si chiude: i comunisti erano laici ma morali, questi dirigenti sono laicisti senza valori. Ma il cardinale ovviamente (altrimenti non di revisionismo storico si tratterebbe) non ricorda gli scontri, i conflitti, le scomuniche che proprio quegli stessi comunisti del passato hanno subito, né ricorda le battaglie per i diritti civili, la legge sul divorzio, la legge 194 e anche la riforma per la scuola pubblica che prevedeva una scuola privata ma “senza oneri per lo Stato”. Tutte conquiste che la Chiesa ha tenacemente osteggiato Il revisionismo del cardinale recupera la strategia del PCI dell’apertura ai cattolici, senza ricordare che ben distinta era la posizione verso le posizioni retrive delle gerarchie della Chiesa. Il revisionismo del cardinale recupera stravolgendola la storia della sinistra per dimostrare che oggi questa sinistra non esiste più, recupera la storia dei comunisti proprio quando il Partito democratico se ne è già definitivamente allontanato.

Il messaggio è chiaro e il cerchio si chiude: l’azzardo dell’inedito revisionismo sta nel fare i conti definitivamente con la storia del Novecento, segnata dal ruolo, dalla cultura, dai valori e dai principi della sinistra. Questa sinistra non esiste più e di fronte al becero laicismo e all’anticlericalismo tocca alla Chiesa salvare quel patrimonio di “laicità morale”. Allora, serve più rispetto per la Chiesa, perché la sfida sui temi eticamente sensibili è frontiera decisiva, che trova sguarnita di “moralità” la politica. Il laicismo e il minimalismo etico sono avversari di tutti, non solo dei cattolici, ma anche di quelli che una volta erano comunisti. E la posizione della Chiesa non è “partigiana, ma corrisponde al diritto naturale”, intendendosi così definitivamente superata la stessa stagione del pensiero giuridico democratico.

Le conseguenze stanno diventando aberranti: gli omosessuali devono essere “salvati” e quindi curati, l’embrione va difeso come “un bambino già nato”, il Movimento della vita deve “salvare” le donne che decidono di abortire, le coppie di fatto non possono essere riconosciute, la scelta all’orientamento sessuale non deve essere considerata un diritto umano. Soprattutto, la politica deve sempre fare un passo indietro di fronte alla parola della Chiesa, perché non può essere la politica a costruire e cercare lo spazio e le forme di una moralità pubblica ispirata al riconoscimento dei diritti di ognuno, ma è solo la Chiesa a poter indicare i valori non negoziabili su cui costruire l’ordine sociale.

Non sappiamo cosa abbia risposto Veltroni al cardinale, né soprattutto cosa farà e cosa sarà il Partito democratico. Ma mentre i silenzi continuano, le scelte si rimandano e l’indignazione neppure si affaccia, la Chiesa continua a fare politica, rilancia. Si sta aprendo nel nostro paese uno scenario possibile di un nuovo clericalismo, che nulla c’entra con il riconoscimento della parola pubblica della Chiesa (sancito dalla carta costituzionale, che – giova ricordarlo- è stata scritta anche dai comunisti), ma che sta diventando strumento della costruzione di un nuovo pensiero dominante, che già oltre Atlantico ha prodotto nefasti smottamenti del pensiero politico democratico. Se i valori non negoziabili della dottrina religiosa vengono subìti, significa che la politica dichiara fallimento: non sarà la politica a diventare più etica, ma soltanto la nostra legislazione. La Chiesa di don Milani o di Dossetti è sempre più lontana e non si intravede il futuro, ma solo un moderno medioevo.

Fonte: Altrenotizie 

32 commenti

Enrico

Penso che sia vero che la moralità dei vecchi comunisti non esiste più. Berlinguer esaltava e rispettava Santa Maria Goretto ora si candida e viene eletto il Sig. Wladimiro Guadagno.

Mifepristin

è veramente ridicolo, Bertone vorrebbe far credere alla gente poco informata che i “veri” comunisti e i socialisti di un tempo erano contrari al divorzio, all’aborto e alla diffusione dei mezzi antifecondativi, in ossequio al diritto naturale cattolico! Per quanto riguarda gli omosessuali e le loro unioni è ovvio che essi neppure le prendessero in considerazione, perché a quell’epoca, nella società, non c’era ancora la richiesta di regolarizzazione e normazione delle convivenze omosessuali. L’omosessualità, appena uscita da secoli di repressione, si esprimeva soprattutto in comportamenti ludici e libertini. Poi le aspirazioni degli omosessuali si sono modificate e la sinistra di oggi non può fare altro che prenderne atto. Quanto al riconoscimento delle unioni di fatto eterosessuali la questione è meramente ideologica, perché non c’è nessuna differenza tra coppia sposata con il rito formale e coppia che si limita a registrare la propria convivenza nei registri di stato civile, si tratta solo di alleggerire e rendere meno pompose le procedure per contrarre matrimonio.

Mifepristin

è veramente ridicolo, Bertone vorrebbe far credere alla gente poco informata che i “veri” comunisti e i socialisti di un tempo erano contrari al divorzio, all’aborto e alla diffusione dei mezzi antifecondativi, in ossequio al diritto naturale cattolico!

Roberto

La storia di Maria Goretti è stata strumentalizzata dalla Chiesa a scopo di farsi pubblicità e darsi una verniciata di moralità per attrarre e rafforzare la loro presa sulla parte meno acculturata della popolazione in modo da usarla per accrescere il proprio potere sulla Società, mantenenendo e incrementando i propri privilegi fiscali, attraverso la superstizione e il ricatto morale, consentendogli di continuare a speculare finanziariamente nel mondo e riciclare il denaro sporco delle mafie. Cosa ha avuto di santo Maria Goretti ? Purtroppo la Storia è piena di ragazzine e ragazzini violentati (soprattutto dai preti come negli USA, l’ultimo episodio scoperto in Alaska dal 1961 al 1987). Molto meglio Wladimir Luxuria che l’amico dei nazifascisti Pio XII, l’amico dei pedofili Giovanni XXIII, l’assassino e torturatore prete Kreesten Von Viernich, ecc.

Roberto

Molto meglio Wladimir Luxuria che l’avvelenatore Papa Alessandro VI, l’amico di Pinocht Giovanni Paolo II, Papa Ratzingher che regala un’appartamento al suo amante a Velletri con i soldi dell’ 8 X 1000.

Giuliano l'Apostata

forse non si è ancora capito che da questa sinistra non ci si deve aspettare nessuna difesa della laicità in modo attivo, quante volte dovrò ancora ripetere che molte norme costituzionali vergognose clericali sono passate grazie al voto favorevole del PCI insieme alla DC? gli unici che si sono laicamente opposti sono stati il PLI il PRI e il PSI, oggi gli unici laici in parlamento sono il Partito Socialista e i radicali tranne qualche sparuto repubblicano.. basta vedere le votazioni sull’abolizione dei privilegi fiscali come hanno votato i rifondaioli e comunisti vari.. co

BX

X Mifepristin.
A chi ti riferisci quando parli di ‘gente poco informata’?.
Purtroppo il cardinale, nel suo revisionismo interessato, può gesuiticamente sfruttare un dato storicamente difficile da nascondere e per chi, come me, ha l’età per ricordare quei tempi, viene quasi voglia di dire: ben vi sta, compagni comunisti! Non vede la signora Cossutta una sorta di continuità tra ciò che sta accadendo e ciò che accadde nell’immediato dopoguerra? Perché negare che c’è stato un bigottismo ideologico della sinistra che, anche quando si riconosceva in un altro tipo di chiesa, sempre ad una chiesa faceva riferimento e sempre di bigottismo si trattava? Tutto questo naturalmente al di là di alcune scelte di fondo in linea di principio inconciliabili oltre che dalla testimonianza personale coraggiosa (parlo di donne comuniste soprattutto, quelle che più subivano questo bigottismo) di autentica laicità.
Io credo che riconoscerlo non farebbe male ed aiuterebbe ad evitare di ricadere nello stesso errore.

paolo di palma

Non sò quanto togliatti e berlinguer avversassero la chiesa o quanto la temessero, sta di fatto che per quanto riguarda divorzio ed aborto la voce delle sinistre è stata molto flebile fino al punto in cui la vittoria di abortisti e sostenitori del divorzio non è stata più che evidente Di queste battaglie si sono occupati Fortuna (PSI) Baslini (PLI) Pannella (PR). In più la DC del tempo era molto più laica del PD di ora. Bertone credo si incazzi perchè veltroni non è in grado di parlar chiaro, perche è preoccupato per l’enorme fascia di elettori che vanno dagli omosessuali a quelli che pur non essendolo non tollerano che costoro vengano discriminati, e l’altra enorme fascia che ancora subisce l’influenza vaticana, ed un collaboratore pechè questo è veltroni per bertone che non sai se collabara è peggio di un nemico.
La cosa positiva è che stanno perdendo le staffe, e fanno movimenti platealmente falsi, basterebbe un rigurgito di dignità da parte di chi ci governa e sarebbero facilmente disarcinati.
Forza bertone mostra i moscoli così finalmente ancora qualcuno potrà capire cosa si nasconde sotto la pelle d’agnello.

g.b.

“La Chiesa di don Milani o di Dossetti è sempre più lontana e non si intravede il futuro, ma solo un moderno medioevo.”
Magari i due religiosi menzionati alla fine dell’articolo saranno stati inclini al populismo sul piano sociale, cosa che piaceva a certa sinistra, ma quanto a laicità non mi risulta fossero particolarmente aperti. Basti pensare che il numero 1 della campagna contro il divorzio, Fanfani, era un cattolico di formazione dossettiana.

paolo di palma

Scusa Giulaino ma credo di aver ripetuto più omeno quanto tu avevi già detto. Vuol dire che lo condivido.

Giorgio Mancini

La chiesa cattolica unica, sola, infallibile interprete e custode del “diritto naturale”? Bella mossa.
Tanto più che il concetto di “diritto naturale” è talmente malleabile da coincidere sempre, ma veramente sempre, con la posizione (ufficiale) della chiesa cattolica.
[Sarà stato il “diritto naturale” a far sì che la chiesa cattolica è sempre stata dalla parte di chi le ha assicurato potere e denaro? Mah!?
E la chiesa luterana svedese che in questi gioni ha ammesso -e quindi celebra- il matrimonio religioso tra persone dello stesso sesso, non è al corrente che esiste un “diritto naturale”, lo fa per dispetto, o è meno “chiesa”?
Sarà per “diritto naturale” che noi paghiamo l’ici e gli alberghi e negozi del vaticano (purché ospitino un angolino per il culto -piccolo per carità, ché toglie metri quadri agli spazi che rendono!) no?.
Un tale “diritto naturale” sen non esistesse bisognerebbe inventalo.]

Ma se ci fosse UN “diritto naturale”, non saremmo in grado di riconoscerlo come tale?
Più semplicemente, se il “diritto naturale” esistesse in quanto tale, avremmo bisogno di farcelo spiegare dal vaticano?

watchdogs

bertone è il capo di un governo straniero, chi si fa dettare la linea politica da lui tradisce la nazione italiana

laura

@ Roberto
Cos’è questa storia dell’amante e dell’appartamento? Io non ne so niente. Non ditemi che l’amante è quel bel pezzo d’uomo del suo segretario! Che invidia! Come vorrei essere il papa!

BX

X g.b.
Don Milani e Dossetti erano due religiosi (il secondo diventato tale dopo una lunga militanza politica) con tutti i limiti che un ateo non può non cogliere nelle loro scelte… ma – sempre in tema di verità storica – si sono dimostrati molto più corrosivi nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche (Fanfani a parte) di tanti presunti laici.
Tanto per dirne una: ha fatto molto di più per svecchiare la scuola e per toglierla dalla sua connotazione ‘di classe’ un Don Milani che tanti ministri di governi del centrosinistra, da Berlinguer a Fioroni.

Mifepristin

E’ vero che anche tra i comunisti italiani negli anni ’50 c’era molto bigottismo, però non direi che vi fosse una avversione programmatica verso le riforme che avrebbero dovuto ampliare i diritti civili, forse c’era una certa prudenza, una sorta di acquiescenza verso i pregiudizi che ancora dominavano ampiamente nella società, però non si può dimenticare che Lenin(sebbene non fosse per nulla favorevole a politiche denataliste) fu il primo a legalizzare l’aborto e il divorzio in Europa e che in tutti i paesi comunisti(salvo la parentesi stalinista e Ceacescu)il diritto di abortire e il divorzio sono stati sempre assicurati.

Mifepristin

Anzi, Lenin si può dire che introdusse in Russia il matrimonio secondo il modello del diritto romano classico, che si poteva dissolvere istantaneamente con una semplice comunicazione unilaterale da parte del coniuge che non voleva proseguire nel rapporto

Mifepristin

quindi questi comunisti e socialisti impegnati a difendere il diritto naturale secondo la visione cattolica(che è quanto di più contrario alla natura umana ed animale si possa immaginare) non sono mai esistiti

Mifepristin

in realtà il primo paese ad introdurre il divorzio fu la Francia, durante l’esperienza rivoluzionaria, però gia nel code Napoleon furono apportate delle restrizioni alla facoltà di divorziare e fu introdotta una procedura molto macchinosa…invece Lenin introdusse la prima volta un tipo di divorzio assolutamente libero ed informale

Mifepristin

poi vorrei sapere cosa c’è di antietico nel sostenere la possibilità di più modelli di famiglia giuridacamente riconosciuti, il divorzio, l’eutanasia e l’aborto, è anticattolico, ma non contrario all’etica umana

BX

Caro Mifepristin, il bigottismo è bigottismo, quello religioso come quello ideologico, così come le chiese sono chiese, quelle rosse come quelle bianche. Per chi, come me, per ragioni di età e di collocazione geografica, si è sorbito la ‘cultura’ dei Peppone e don Camillo, non fa fatica a capire su cosa fa leva – con furbizia tipicamente pretesca, è chiaro – il cardinal Bertone.
Che poi nel dna storico della sinistra ci sia la laicità, lo spero bene! Purtroppo questo non è di per sé garanzia di comportamenti conseguenti.

IDIC2

Non perdo neanche 10 secondi a leggere le vaccate di Bertone e compagni di merende… considerali vuol dire dargli importanza e finchè continuerema a dargliene le cose non cambieranno.

Per un 2008 più laico, auguri a tutti.

libero

Nilde e Palmiro furono clandestini per un decennio abbondante, questioni di opportunità…
Un 2008 di Libertà e Amore a tutti

Massimo

“Morto il comunismo, W il comunismo!” dice Bertone.
Ma davvero proprio non lo capite (da molti interventi anticomunisti si direbbe proprio di no)?
Già nel 1891 Leone XIII con l’enciclica Rerum Navarum proponeva un pietismo solidale, come già fu nel Medievo (e come torna ad essere adesso), che si opponesse alle lotte di classe di ispirazione marxista. Pio XI nel 1937 nell’enciclica Divini Redemtoris (mentre la Germania nazista ci stava portando alla II Guerra mondiale) indicava nel comunismo ateo il peggior nemico della fede cristiana. Nel 1947 Pio XII scomunicò i comunisti. Nessuno chiede a chicchessia di condividere cose che sul piano della distribuzione della ricchezza non condivide, ma un pò di correttezza storica in più non guasterebbe: perché quel “morto il comunismo, W il comunismo!” di Bertone, fra le righe, significa proprio: “abbiamo sistemato loro, ora tocca a voi, laicisti dei miei stivali!”.
Da qui una nuova politica di alleanze, che occorre saper controbilanciare. Auguri!

lorenzo a.

x Massimo

si hai ragione ora vogliono fare i conti con i laicisti che sono gli unici ad opporsi al loro controllo sull’italia.

la chiesa controlla il nostro paese da dietro le quinte di una politica debole.

se il governo sta per cadere…con un giro di telefonate, colloqui segreti, avvertimenti.. sono in grado di far andare un governo allo sbando o sostituirlo con un altro a loro gradito.

e intanto succhiano come un vampiro un filo costante ed inesauribile di 8 per mille, ici, e altri privilegi. facendoci sprofondare sempre di più nel baratro

dv64

“Non sappiamo cosa abbia risposto Veltroni al cardinale…”

Niente, prendeva nota come un cameriere.

Daniela

per massimo, scusami ma l’articolo 7 della costituzione, il preludio all’invadenza cattolica, non è stato votato anche dai comunisti di togliatti? Con il solo voto contrario dei liberali e socialisti? I comunisti hanno delle responsabilità storiche, in riferimento al ruolo invadente della chiesa, importanti ed evidenti. Quel voto fu un vero e proprio voltafaccia.

Massimo

@ Daniela
Hai ragione fu proprio un errore, ma a tal riguardo credo che fu un errore indotto dalla supponenza che ognuno ha per se proprio, al quale Togliatti credeva di poter far fronte grazie alle proprie forze, alle altre forze laiche uscite dalla Resistenza, alle rimanenti parti della Costituzione ben più laiche e garantiste per i diritti dei singoli e delle associazioni ( Fin dall’art. 1,2,3 della Costituzione).

darik

# dv64 scrive:
31 Dicembre 2007 alle 21:40

“Non sappiamo cosa abbia risposto Veltroni al cardinale…”

Niente, prendeva nota come un cameriere.

forte! la mia prima risata del 2008…..

😉 darik

claudio r.

Ad onor del vero lo sconcio dell’8 per mille fu introdotto dal socialista craxi, morto latitante
ad Hammamet.

BX

Craxi socialista? Ma non era nemmeno socialdemocratico! Era berlusconiano ben prima di Berlusconi, che del resto è il più autentico frutto del craxismo. Chi socialista cercava di esserlo per davvero (Eugenio Scalfari, Giorgio Bocca, per esempio, più alcuni – pochi per la verità – tra noi poveri militanti), e se ne rese conto, non potè purtroppo fare molto.
E, sempre purtroppo, siccome collezionava cimeli garibaldini, passava per laico!

Red Passion

@ BX
Craxi era socialista come De Michelis ed altri compagni di merende. E vogliamo ricordare anche quante persone ai tempi della prima repubblica si iscrivevano al PSI per avere privilegi come la pensione che non spettava, il posto sicuro da fancazzista etc.? Guarda che mio padre per anni è stato schernito da iscritti al PSI che si vantavano, loro sì, di essere furbi e di aver capito tutto dalla vita. Era sufficiente la tessera perchè si aprissero porte di ogni tipo. Eri tu ed altri compagni a trovarvi, forse, nella compagnia sbagliata.

BX

X Red Passion.
Infatti ne sono uscito, da quella compagnia, ben prima che arrivasse il berlusca.
Però, scusa, ma c’è una storia del socialismo italiano, e non solo italiano, che non ha niente a che fare con il craxismo (“socialismo o barbarie” era la ragione della mia adesione al socialismo, che per me vale tutt’ora, sia pure aggiornato, sempre per me, in “ateismo o barbarie”) a condannare il quale sono stati i socialisti che in quel socialismo si riconoscevano.
In quanto agli scherni, tu non hai idea del come fossero trattati i socialisti da certi compagni comunisti – se a questo ti riferisci – quando denunciavano (per esempio i reportage di Giorgio Bocca dall’Unione Sovietica) lo stalinismo!

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