Idrogeno: energia pulita?

L’idrogeno è spesso confrontato al petrolio: il primo sarebbe inesauribile e pulito; il secondo, limitato e fonte di anidride carbonica, principale responsabile dell’effetto serra. È però forse più corretto dire che l’idrogeno è un vettore più che una fonte di energia, in quanto esso stesso deve essere prodotto.Ma come si produce l’idrogeno? Attualmente questo viene prodotto proprio attraverso successivi processi di raffinazione e di frazionamento degli idrocarburi. Con però ulteriore produzione di anidride carbonica. Eppure esiste anche una soluzione “ecologica”, data dall’elettrolisi dell’acqua, in cui l’energia elettrica necessaria per la reazione può, per esempio, essere fornita da celle fotovoltaiche. Purtroppo, però, produrre idrogeno con questa tecnologia è ancora troppo costoso.

Che fare, dunque? Investire in questo settore o rivolgersi ad altre fonti rinnovabili? Possiamo già prevedere se e come e quando l’idrogeno peserà più degli idrocarburi nella bilancia energetica del pianeta Terra?

Fonte: Caffè-Scienza Firenze

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22 commenti

Manuel

Per ora sarebbe meglio investire nel nucleare (alla faccia del referendum).
Infatti le centrali di oggi sono molto più sicure di quelle dell’86, quindi certi timori non hanno più motivo di esistere.

Sailor-Sun

Io aumenterei le sovvenzioni alla ricerca (prendendo i soldi da altre parti, tipo facendo pagare l’ici alla chiesa) e cercando di rendere più economiche le tecnologie all’idrogeno. Tanto prima o poi bisognerà farlo visto che il petrolio sta finendo, i biodisel su scala mondiale sono inapplicabili, il fotovoltaico non produce abbastanza energia, il metano ha poca autonomia e l’elettrico ha tempi di ricarica epocali.
Ho seguito una lezione all’università sull’idrgeno, dove se ne presentavano i problemi.
Da superare.

Roberto Grendene

Soldi alla ricerca. Per aumentare in rendimento del solare, per verificare la produzione da correnti marine, ecc.
Risparmio energetico? Certo.
Ma in attesa di altro, nucleare.
Se dovessi scegliere, piuttosto di vivere sotto una diga o a 2 km da una centrale a combustibile fossile, preferirei vivere a 2 Km da una centrale nucleare

Roberto Grendene

lorenzo a.

x sailor sun

forse il biocarburante su scala globale è inapplicabile, ma almeno in italia è applicabile alla grande.

in questi ultimi 3 anni in italia abbiamo tagliato più della metà della nostra capacità produttiva di zucchero da barbabietola. zucchero dal quale si sarebbe potuto ricavare alcool da miscelare alle nostre benzine. per intenderci la capacità produttiva del solo zuccherificio di ancona (di cui è stata annunciata la chiusura adesso) basterebbe a produrre 150mila ton di alcool (mica male per una provincia con meno di 150mila auto).

purtroppo anzichè vaneggiare di tecnologie complicatissime come l’idrogeno dovremmo vedere cosa possiamo fare ora con le tecnologie e le risorse disponibili.

pdp

Al politecnico di Torino tal Massimo Ippolito ha messo a punto un progetto che sfrutta l’energia eolica d’alta quota 600-700 metri. Lo stesso ha ricevuto, a livello mondiale il plauso di parecchi scienziati, e sembra che per primi Francia e Canada vogliano realizzare una centrale .
Il costo per unità di potenza è il più basso in assoluto rispetto a tutte le altre fonti energetiche rinnovabili e non.
Il progetto si chiama Kite Wind Generator, se volete saperne di più.
Sembra che in Italia la cosa non interessi ai nosti politici forse perche il progettista è un membro del partito radicale.

nrc

Nel triangolo della morte acerra-nola-marigliano, dove qualsiasi cosa si coltivi è altamente tossico, sarebbe possibile convertire l’agricoltura dell’area per la produzione di biocarburanti…

I biocarburanti però sono solo un palliativo e non sono certamente la soluzione definitiva, la quale, a mio avviso, può essere trovata solo attraverso una pesante ricerca nel settore dell’immagazzinamento della energia elettrica.

Azathoth

@ lorenzo a.

sono d’accordo che piuttosto che tener chiusi gli zuccherifici e decurtare la produzione di barbabietola è stata una colossale boiata, ma considera che:

a) il biodiesel è una soluzione al Problema temporanea, comunque comporta emissione di CO2 e dubito che il terreno possa sopportare una monocoltura intensiva a lungo con una domanda così ingente

b) dal momento che si tratta di diesel tutto sommato, si ritarderebbe l’avvento di motori NON a scoppio (i. e. con un rendimento pietoso)

c) poi magari giri per strada e vedi la mamma che porta il pargolo a scuola, 500 m da casa con il SUV: sono sicuro che quelle barbabietole potrebbero essere impiegate meglio, c’è gente che deve mangiare!

d) immagino che la richiesta di combustibile porterebbe molti del settore primario ad una conversione di coltura, i. e. tutti a girare per strada con lo stomaco vuoto, o prezzi di alimentari alle stelle!

gianfranco

facciamo motori k vanno a munnezza! con un colpo risolviamo 2 problemi…
un bel termovalorizzatore twin spark sotto il cofano..
e Napolì scalzerà Maranello dalla legenda. 😛

zorn

aumenti alla ricerca facendo pagare l’ICI a “loro”

P.S. oramai designo i cattolici col termine “loro”… sto facendo il possibile x aprire la mente a + persone possibile e segnalo sempre il vostro mitico sito 🙂

Aldo

Ai fautori del biocarburante prodotto in Italia sfruttando le eccedenze (?) della produzione agricola: in Italia abbiamo meno di 0,2 ettari di terreno agricolo pro-capite. Cosa credete di poter fare con 0,2 ettari a testa? Non ci si mangia neppure, altro che combustibili! (e questo vale anche per i fautori del “finito il gas ci scalderemo con la legna” e simili)

La soluzione, scontenterò qualcuno ma lo ripeto, è la riduzione della popolazione presente in Italia. Non ripeterò, invece, come è possibile ottenerla in modo incruento: troppo fuori tema.

Senofane

per andare a 50 all’ora basterebbe anche una dinamo a pedali. le alternative ci sono, ma sono sviluppate solo da volontari e con mezzi ridicoli, chissà perché! e usare i rifiuti di napoli? bah, guardatevi Idiocracy e visitate qualche link.
##http://www.theoscarproject.org/
##http://archinauti.blogspot.com/2008/01/aria-compressa-aggiornamenti.html
##http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_ad_aria_compressa
##http://www.fuocoelegna.it/editoriali/000039.php

gioled

..e lasciare le auto a casa NO?|?? sarebbe un ottimo sistema per contenere il prezzo del petrlio.
una soluzione terra terra? Una caldaia per produrre vapore con pannelli fotovoltaici e ripristinare sulla auto i motori a vapore!!!! (landini atesta calda)

Lazarus Long

Visto che in università mi occupo di queste cose “tesi in corso sui sistemi di immagazzinamento di idrogeno”, un paio di cose le posso dire dati alla mano:
1)Il picco di produzione del petrolio è stato raggiunto e superato, a meno di scoprire enormi giacimenti ad oggi sconosciuti il prezzo non potrà che salire continuamente nei prossimi anni.
2)Metano e gpl potrebbero rimandare il problema di dieci vent’anni massimo
3)Biodiesel e alcool posssono essere una soluzione solo in determinati contesti; e l’europa non è uno di questi; non quella occidentale almeno, o non su vasta scala
4)L’idrogeno attualmente si produce prevalentemente dal metano, e solo per un 10% (forse anche meno, di questo non sono sicuro) da elettrolisi. Questo è un sistema ben collaudato, solo che fino ad ora non se ne è mai sentito il bisogno su vasta scala.
5)L’energia per alimentare gli elettrolizzatori potrebbe essere utilizzata noi momenti in cui vi fosse eccedenza di energia; da qui investire pesantemente nella creazione di grandi e diffusi parchi eolici e del solare a concentrazione.
Per il resto, la tecnologia per creare un auto ad idrogeno ci sarebbe già oggi, a patto di alcune piccole rinunce rispetto alle prestazioni attuali; soprattutto per quanto riguarda l’autonomia (ad oggi circa 300Km, ma non penso sarebbe proprio un dramma!)
Il nucleare è si molto più sicuro, ma il problema dello stoccaggio delle scorie è tutt’altro che risolto, soprattutto in Italia, e le stime per la durata dell’uranio parlano di 30 – 40 anni massimo ai consumi attuali.

Sul Kite generator ho delle riserve del tutto personali, non avendo prove alla mano non mi sento in diritto di criticarlo… diciamo che mi sembra solo voler complicare una cosa che va benissimo così com’è: i generatori eolici attuali!

pdp

Concordo pienamente con Aldo il calo demografico si rende necessario in Italia e nel resto del pianeta, malgrado ciò una ricerca per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, non escludendo le biomasse, ma solo quelle di scarto, credo sia comunque necessaria. E’ già stato dimostrato che produrre etanolo dai cereali è un crimine contro l’umanità, a detta anche dei radicali, malgrado questo sistema sia fortemente voluto dgli usa. Scusate l’uscita, ma ha il preciso scopo di far capire ad alcuni frequentatori di questo sito che ci sono moltissime cose che i radicali contestano all’america imperialista accanto ad altre che condividono.
X Gioled
Vorrei ricordare che i trattori Landini a testa calda erano alimentati a gasolio, l’accensione di un fuoco sotto la testata posta nella parte anteriore dello stesso, aveva il solo scopo di riscaldarla per favorire lo scoppio d’accensione, e ti posso garantire che a resa non era certo un mezzo da considerarsi ecologico.

beppe

alcune considerazioni.
sono anni che si sta spingendo sull’idrogeno proprio per i motivi elencati, costa produrlo e comunque non affranca (non subito) dal petrolio e derivati… quindi i petrolieri stanno tranquilli.
Per edp, non trovi che quello che dici ti possa essere stato inculcato dai media ?
Tralasciando il calo demografico certamente non voluto dai governi (meno tasse. più ricchezza, più tempo per pensare…..) se fai un giro per l’Italia trovi ettari e ettari di terre incolte, se poi consideri le migliaia di tonnellate di materiale biologico da cui trarre metano ed etanolo, vedi che con l’insieme delle risorse associate ad una tecnologia che NON cerca cavalli (il mio collega ha comprato ieri un’auto da 190 cv… un SUV, 6 km al litro..) potremo andare benissimo avanti, magari la nostra auto non toccherà i 200 km orari e non peserà 5 tonnellate, però ci porterà al lavoro con 30 km al litro, di etanolo, di biodiesel, o con una carica di batterie oppure (chissa che fine ha fatto…) con la tecnologia ad aria compressa… alla faccia dell’idrogeno e degli imperialisti americani.

Il Filosofo Bottiglione

purtroppo ne so ben poco.
in ogni caso, parlando di un vettore, il parametro principale penso che sia la resa nel percorso dell’energia. se il procedimento ne riduce la dispersione allora è utile.

lorenzo a.

x azathot

scusa il mio intervento ma io di mestiere faccio l’agricoltore e la produzione dello zucchero è sempre stata un vanto.

la barbabietola viene coltivata con rotazione colturale triennale da oltre 50 anni, in questo modo non c’è riduzione della fertilità del suolo, il problema semmai lo crea il mais.

adesso che quasi non produciamo zucchero lo dobbiamo importare, un pò dall’est europa molto dal brasile, questo si è sottrarre risorse ad altri paesi. inoltre paghiamo i nostri coltivatori per non lavorare (set aside).

se qualcuno credesse ancora che così facendo aiutiamo i contadini brasiliani sappia che la dimensione media del produttore brasiliano è di circa 1000 ettari (latifondo) mentre da noi la media non supera i 5-6 ettari (proprietà diffusa), ossia i campesinos sono da noi, loro hanno padroni e schiavi.

il mio sospetto è che ora la lobby dello zucchero si faccia pagare dalla EU per tagliare la produzione ricevendo lauti compensi , per poi tornare sotto forma di lobby del biocarburante raccogliendo nuovamente altri contributi EU. nel frattempo gli agricoltori ricevono le briciole.
se la fiat avesse fatto una cosa simile sarebbe scoppiata la rivoluzione.

Lorenzo G.

“La soluzione, scontenterò qualcuno ma lo ripeto, è la riduzione della popolazione presente in Italia.”

Non credo che scontenterai qualcuno. Sono parole sante. E’ l’unico modo per rendere meno complicata la risoluzione di qualsiasi problema al mondo.

pdp

x Beppe
Certamente posso essere stato influenzato dai media, ma le notizie che produrre una bistecca crea piu effetto serra di un’utilitaria, che la produzione di un kg. di cereali costa ecologicamente uno sproposito per venir riciclata come carburante, possone essere entrambe tendenziose, e personalmente non sono in grado di verificarlo.
Newton, il periodico mensile da cui le ho ricavate, mi è sembrato dimostrasse abbastanza correttamente le motivazioni di questo giudizio.
Condivido quanto quì dicono in parecchi, che tanti mezzi in uso in Italia sono certamente ingiustificati e sono utili più che alle neccessita, alla proprio desiderio di apparire.

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