Quello che la «8200» scopre nei sotterranei della base affollata di computer è segreto. Ma la squadra è diventata famosa. Non perché da questi monitor sia stata intercettata la Karin A, una nave carica di armi destinate ai palestinesi. O perché vengano decifrati i messaggi in codice tra l’Iran e il Pakistan. È l’unità dell’esercito israeliano con il più alto numero di omosessuali tra i suoi militari. Per la festa di Purim, una sorta di carnevale ebraico, i ragazzi hanno tolto la divisa e indossato parrucche, tacchi a spillo, minigonne per partecipare a un concorso di bellezza en travesti ed eleggere Miss 8200. «I giovani sanno di non dover nascondere nulla, anche tra gli ufficiali ci sono molti gay. Il lavoro di intelligence richiede apertura mentale. Così provano a essere arruolati qui», racconta un soldato al quotidiano Maariv. Le forze armate israeliane hanno cancellato nel 1993 la norma che espelleva dall’esercito chi si dichiarava apertamente omosessuale. E come la «8200» ci sono altri gruppi, anche nel quartier generale di Kirya, il pentagono di Tel Aviv, dove può capitare di sentire un capitano rivolgersi ai suoi uomini urlando «sbrigatevi, ragazze». «Proprio come succede nella nostra comunità — spiega Shaul Gonen, che guida l’associazione Aguda —. Le parole sono declinate al femminile, il clima è amichevole e rilassato. Alla “8200” hanno aperto un forum per scambiarsi foto e informazioni sulle serate gay. Ormai tutti hanno cambiato il nome della strada dove si trova la base, da Glilot a Gaylilot». […]
Il testo integrale dell’articolo di Davide Frattini è stato pubblicato sul sito del Corriere della Sera