TEHERAN – Dieci impiccati in un solo giorno. Il drammatico bilancio delle esecuzioni capitali in Iran viene riferito dall’agenzia Fars. Sei uomini sono stati giustiziati nel carcere di Zanjan, nel nord-ovest del Paese, dopo essere stati condannati per una serie di rapine a gioiellerie nel bazar della città. Altri quattro, riconosciuti colpevoli di omicidio, sono saliti sul patibolo nel carcere di Evin a Teheran.
48 ESECUZIONI DALL’INIZIO DEL 2008 – Le impiccagioni odierne portano ad almeno 48 il numero delle esecuzioni capitali dall’inizio dell’anno nella Repubblica islamica, dove la pena di morte è prevista per diversi reati, tra i quali l’omicidio, la rapina a mano armata, il traffico di droga, la violenza carnale, l’apostasia, l’adulterio e la “sodomia”. Nel 2007, secondo fonti di stampa, sono state 298 le esecuzioni capitali, un dato già in forte aumento rispetto alle 177 registrate da Amnesty International l’anno precedente. Molte sono state lo scorso anno le impiccagioni sulla pubblica piazza, ma con una decisione del 30 gennaio scorso il capo dell’apparato giudiziario, l’ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, ha ordinato di procedere di regola con le esecuzioni in carcere, salvo casi espressamente autorizzati da lui stesso.
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A proposito di pena capitale, ho inteso correttamente che il candidato democratico Obama alla presidenza degli Usa, cioè del paese faro di civiltà che si è incaricato di esportare la dmocrazia in tutto il mondo, costi quel che costi, è favorevole alla pena di morte?
Spero di aver capito male…
E’ così.
Il problema è che negli stati uniti il 70% dei cittadini ritiene che la pena di morte sia necessaria: non per via dell’inesistente effetto deterrente ma perché il senso della giustizia la richiede (ciò è dovuto anche a motivi biblici)
E’ probabile, visto che pare abbia anche invocato dio in qualche suo discorso….
Se il 70% della popolazione lo ritiene “giusto” la pena di morte, sarebbe antidemocratico a imporle altre soluzioni. Se lo ritengano “giusto” per motivi religiosi, beati loro!!
@ Bruno Gualerzi
Non ha inteso male
In America dichiararsi sfavorevole alla pena di morte è politicamente sconveniente, Ron Paul docet. Se Obama fosse stato contrario non sarebbe arrivato dov’è adesso.
Cmq sulla posizione di Obama riguardo la pema di morte ha detto che la pena di morte “rappresenta uno scarso deterrente per il crimine”, tuttavia il senatore dell’Illinois resta comunque favorevole alla sua applicazione nei casi in cui “la comunità sia giustificata nell’esprimere la piena misura della sua indignazione”. Quando era senatore, Obama spinse per riformare il sistema della pena capitale in Illinois e autorizzò una legge per consentire l’uso della videoregistrazione durante gli interrogatori e le confessioni.
Be’ se Ron Paul è fuori dalla scena non è solo perchè è contro la pena di morte…
Leggi qui
http://www.crismon.it/forum/showthread.php?t=4178 (post numero 6)
Ti riassumo il suo pensiero sui soli temi etici:
– Contrario all’aborto, che considera un omicidio.
– Ha votato contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
– Ha votato contro la clonazione umana.
– E’ contrario all’eutanasia, distinguendo dall’accanimento terapeutico.
– È per l’abolizione della pena di morte in tutti gli Stati dell’Unione.
– E’ disponibile ad attuare forme di legalizzazione delle droghe leggere
– Vuole depenalizzare la prostituzione, devolvendo comunque la materia agli Stati.
Io non lo voterei uno così 😯
Leggo che in IRAN impiccano a go go, anche per non reati come l’apostasia etc. poi qui nei post si scrive degl’usa di quanto sono barbari etc. è proprio vero che “non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”
@schock
Ron Paul è fuori dalla scena perchè è un taftiano, contrario alla guerra in Iraq, al Patriot act ed un isolazionista, nonchè l’unico vero fiscal conservative candidato tra i repubblicani.
@Peppe
E’ sì pro-life,ma contrario ad ogni legislazione federale in materia (pro o contro). Stesso vale per tutti gli altri tempi etici, competenza dei singoli stati. Nel tuo elenco questa distinzione manca, tranne sulla pena di morte ed è sbagliata. Poi è errato dire che abbia votato “contro la la ricerca sulle cellule staminali embrionali o la clonazione umana”,semplicemente ha votato contro l’uso di soldi pubblici stanziati dal governo federale per la ricerca sulle staminali,come farebbe anche un libertarian pro-choice. Sulla pena di morte a mè risulta ancora una volta contrario ad una legislazione federale in merito. Insomma,si è candidato alla presidenza,non come governatore di quelche stato,anche se è antiabortista chissene….
se nel caso di reati senza premeditazione, quali molti omicidi, la pena di morte può non essere un deterrente, forse essa lo è nel caso di reati premeditati; anche se palesemente sproporzionata all’offesa nel caso delle rapine.
certamente la pena di morte applicata a piccoli reati è un istigazione a vendere cara la pelle e non farsi prendere vivi, con grande gioia della polizia iraniana.
X lorenzo a.
La premeditazione in alcuni casi potrà anche trovare un deterrente nella pena di morte, ma con più probabilità (e del resto le cifre parlano chiaro, per es., al solito, negli USA) la pena di morte spinge chi premedita a freddo un delitto solo a ‘premeditare’ con più cura.
In ogni caso – a parte altre considerazioni che fai anche tu – la premeditazione di per sé non giustifica in alcun modo la pena capitale, che in genere viene praticata – come sottolinea Manuel – per motivi, direttamente o indirettamente, religiosi, per un sentimento astratto di giustizia. Per riscattare un’offesa fatta, più che ad altri uomini (che comunque, in caso di omicidio, non torneranno a vivere), ad una qualche ‘divinità’: naturale o trascendente che la si intenda.
@ Reed
Il fenomeno è inquietante ma ti propongo una chiave di lettura diversa da quella che mi pare sia la tua – ovvero una certa simpatia nei confronti dei regimi islamici.
Secondo me il motivo per cui dall’Iran si passa agli Stati Uniti è che in tema di Iran c’è l’assoluta unanimità (io credo) sul fatto che nessuno dei frequentatori del sito ci vorrebbe mai vivere, mentre molti di noi considerano gli Stati Uniti una specie di modello. Da qui il corto circuito quando i due regimi hanno punti di contatto.
Bene ha fatto Don Zauker, e lo ringrazio, per aver chiarito con Reed le ragioni di questo spostamento dall’Iran agli USA.
Personalmente credo che l’adozione o meno della pena capitale sia uno dei criteri più validi per misurare il grado di civiltà di un popolo, anche, e soprattutto perchè vi vedo, come già ribadito altre volte, più che l’adozione di un deterrente – che sarebbe la giustificazione ‘razionale’ – un riflesso religioso. Ora, per quanto riguarda l’Iran, e l’Islam in genere, in un blog UAAR, non occorrono molti commenti; meno evidente è la questione per popoli dove questa componente religiosa non dovrebbe essere così decisiva, e invece – anche se trova per fortuna ben altre resistenze – c’è, e come!
Il fenomeno è molto inquietante: chi proviene da una cultura illiberale, intollerante e totalitaria, rimane con quel modo di pensare: il nemico è la democrazia liberale e sente vicino al suo modo di pensare chiunque sia antidemocratico ed elegge ad idoli chi è anche anti usa. Non ci sono “punti di contatto” tra teocrazia islamica iraniana e democrazia liberale usa, la pena di morte, che non approvo, è l’ultimo atto di due sistemi giudiziari abissalmente diversi, accostare il diritto statunitense con la sharia iraniana è semplicemente “malafede”. Inquietante cmq che ci siano delle simpatie verso una teocrazia barbarica e si denigri uno stato laico, proprio qui tra atei, ma non mi stupisco, infatti il comunismo-fascismo ha tutte le caratteristiche delle religioni dogmatiche e chi, in italia, è visceralmente antiliberale-anti usa, è solitamente di quell’estrazione culturale, totalitaria. Forse sarebbe meglio per il nostro futuro, che compagni & camerati, facciano i conti col passato, affatto glorioso, ma vergognoso, accettino il fatto di essere stati ingannati dalla propaganda di partito, ma accettino anche il fatto che allora hanno chiuso gli occhi per non vedere… ed oggi stanno facendo la stessa cosa, chiudono gli occhi per non vedere.
X Reed.
Scusa, ma in fatto di malafede non scherzi nemmeno tu. Qui nessuno si è mai sognato di equiparare l’Iran agli USA, e anzi si è dato per scontato (e non meraviglia certo) che una teocrazia come quella iraniana se ne freghi bellamente della moratoria sulla pena di morte approvata dall’Onu. Un pò diverso il discorso, ne converrai, se a fare resistenza alla delibera dell’Onu – al punto che nessun candidato alle presidenziali si dichiari contro la pena capitale – è il 70% del popolo americano… e proprio perché si tratta del popolo americano, non iraniano!
Se poi tu in tutto questo vuoi vedere a tutti i costi i rigurgiti di non si sa bene quale comunismo-fascismo… beh, tieni solo presente che questi sono esattamente gli argomenti di una destra nostrana che con l’ateismo non credo abbia molto a che fare, e che, se si facesse un referendum in merito, voterebbe in massa per la pena di morte.
Ma guarda un po’ Bruno cosa ho letto in un post QUI su uaar un secondo fa circa l’Arabia Saudita, l’Iran..:”Peggiori se possibile di nazisti, fascisti e comunisti-stalinisti messi insieme. Situazione appena migliore negli Stati in cui il cristianismo impèra” …appena migliore, solo un’idea migliore, un cicinìn meglio, un capello, un nientesimo di millimetro… gli stati uniti solo appena meglio dell’Arabia Saudita, Iran, come diritti umani, laicità… cerrto… effettivamente hai ragione Bruno Gualerzi, QUI nessuno si è mai sognato di equiparare l’Iran agl’USA, in effetti gli usa sono “appena migliori” devo proprio essere in malafede, sorry.
Caro Reed, sì, l’ho letto quel commento ora che me lo hai segnalato (non era cioè in questo post, al quale invece ovviamente mi riferivo), ma se ti fa piacere continuare a dire che QUI sono TUTTI anti-americani, fai pure. Non ho ancora sentito però da te cosa pensi del fatto che negli USA il 70% della popolazione è per la pena di morte.