Le caricature di Maometto che nel 2005 provocarono un’ondata di violenza nel mondo islamico non costituiscono un insulto nei confronti dei musulmani. Lo ha affermato oggi la Corte d’appello di Parigi, confermando il proscioglimento in primo grado – perché il fatto non costituisce reato – di Philippe Val, direttore del settimanale satirico Charlie Hebdo, che aveva riprodotto i controversi disegni pubblicati nel settembre 2005 dal quotidiano danese Jyllands-Posten. Si chiude cosi’ definitivamente il caso delle “vignette sataniche”, almeno in Francia. Charlie Hebdo, che ha fra i suoi bersagli preferiti i fanatici religiosi di ogni tipo, era stato oggetto di una denuncia da parte dell’Unione delle organizzazioni islamiche di Francia (Uoif, vicina ai fratelli islamici) e della Lega islamica mondiale, che si erano costituite parte civile e avevano chiesto i danni morali. Un anno fa il Tribunale di Parigi aveva prosciolto Val, stabilendo che le vignette in questione non offendono i musulmani in generale, ma solo i fondamentalisti, ma l’Uoif aveva fatto appello, contro il parere del pubblico ministero, mentre la Grande moschea di Parigi aveva accettato la sentenza di primo grado. […]
Lingue disponibili
Articoli recenti
- Dirigenti scolastici, scegliete i libri di Alternativa!
- La clericalata della settimana, 18. Il forum del Ministero degli Esteri sulla “libertà religiosa”
- Presunte possessioni, rimedi religiosi e conseguenze concrete (negative)
- Buone novelle laiche
- La clericalata della settimana, 17. Giorgia Meloni invita papa Francesco al G7
- Carne santa (l’agnello di Dio muore male)