Roma – Il vescovo Luigi Bettazzi voleva offrirsi in ostaggio ai brigatisti, in cambio di Aldo Moro. Ma la Segreteria di Stato di Paolo VI lo invitò a lasciar perdere: «Ha già fatto tanto il Papa, non occorre esporsi di più». Emergono nuovi retroscena sul ruolo avuto delle autorità ecclesiastiche nei terribili giorni del sequestro Moro. Li ha descritti la giornalista Annachiara Valle nel libro Parole, opere e omissioni. La Chiesa nell’Italia degli anni di piombo (Rizzoli, pp. 268, 17 euro), in libreria dal 19 marzo, del quale anticipa oggi un capitolo il settimanale Famiglia Cristiana.
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L’articolo completo di Andrea Tornielli è consultabile sul sito de Il Giornale
Credo che la “sonora lezione” auspicata da Kissinger e inflitta a Moro per aver osato aprire le porte ai comunisti trovasse molti sostenitori in Vaticano.
Non mi sembra che dall’articolo emerga nulla di sostanzialmente nuovo. Se poi a Moro è stata inflitta una lezione per la sua apertura ai comunisti (non era l’unico però, ricordo anche Zaccagnini, per esempio), vuol dire che i brigatisti, nella loro delirante pazzia, erano manovrati: in che modo? Da chi? Sono queste le domande a cui, finora, nessuno ha risposto (supposizioni a parte).