Tibet: “Ci sono centinaia di morti”

DHARMASALA (INDIA) – «Le vittime in Tibet sono centinaia». Ora il parlamento tibetano in esilio avverte: il genocidio dei tibetani vittime della repressione cinese non è più solo culturale, come spiegato dal Dalai Lama, ma reale. Le centinaia di vittime tibetane sarebbero il bilancio degli scontri avvenuti nel fine settimana. E si teme cosa possa avvenire martedì dopo che sarà scaduto l’ultimatum posto dalle autorità cinesi ai rivoltosi.
Da Dharamshala, nel nord dell’India, dove ha sede il Parlamento in esilio, gli esuli tibetani hanno detto che la comunità internazionale deve intervenire. «Le massicce dimostrazioni iniziate il 10 marzo nella capitale Lhasa e nelle altre regioni del Tibet, che hanno provocato la morte di centinaia di tibetani, e il successivo uso della forza… richiedono di essere portati all’attenzione delle Nazioni Unite e della comunità internazionale», si legge nel comunicato diffuso in India dal Parlamento tibetano in esilio.

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5 commenti

lacrime e sangue

Che pena infinita per la stupidità umana…

Io da anni boicotto i prodotti cinesi, con grande sforzo, insieme a quelli delle multinazionali. Ci sono testi del commercio equo e solidale che elencano i prodotti da non comprare…
All’inizio è faticoso, poi ci si abitua.
Solo la pressione economica può piegare questi mostri disumani: lasciare le loro merci a marciere invendute è la nostra arma pacifica.

ren

Il problema non sono solo le violenze cinesi in Tibet. Tutte le minoranze son schiacciate. La UE dovrebbe reagire con la stessa energia per condannare la discriminazione dei gay e lesbiche in iran. E anche in italia visto che c’è.

Alessandro S.

ren scrive:
17 Marzo 2008 alle 21:00

Il problema non sono solo le violenze cinesi in Tibet. Tutte le minoranze son schiacciate.

Vero. Ovunque le basi dei diritti democratici sono messi in secondo piano rispetto alla detenzione del potere, che sia politico, finanziario, industriale o militare. I diritti civili si direbbero, ovunque nel mondo, considerati ormai soltanto un impaccio, un ostacolo verso il potere assoluto.

ren

@ Alessandro S.

Sono d’accordo con te. La situazione sta peggiorando vistosamente, ad eccezione dell’area del nord Europa, qualche paese come la Spagna e pochi altri come nuova zelanda e australia, molto civili. Nel resto del mondo il potere utilizza le tensioni di ogni tipo, non ultimo quelle finanziarie come pretesto per controllare tutto in modo sempre più soffocante. Spero che Obama insieme a una sua possibile elezione possa portare una ventata di consapevolezza e democrazia.

ccarie

concordo con ren e lacrime e sangue……
1-basta con la Cina!!W il made in Italy, in Europa e w il commercio equo e solidale
2- cncordo: le minoranze vanno rispettate per quello che sono….

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