Un gruppo di genitori dell’istituto scolastico comprensivo “Gaetano Salvemini” [sic!] di via Negarville 30, nella zona di Mirafiori a Torino, sta avviando una raccolta firme per imporre i crocefissi nelle aule, da inviare all’ufficio regionale scolastico del Piemonte.
Quando sono ricominciate le lezioni il 15 settembre la maggior parte delle aule è stata trovata infatti senza crocefissi esposti. La protesta dei genitori ha colto di sorpresa la preside dell’istituto, Loredana Orlandini: “Prima dell’avvio delle lezioni sono stati svolti una serie di piccoli lavori di manutenzione all’interno dell’edificio: non escludo quindi l’ipotesi che gli insegnanti, a cui permetto di decidere in maniera autonoma se esporre o meno il crocifisso, si siano solo dimenticati di risistemarli. Non so dire, adesso, quanti siano quelli mancanti dai locali ed i motivi per cui non siano presenti, visto che mai nessuno prima d’ora aveva sottoposto il problema alla mia attenzione. Credo però che i genitori, prima di avviare iniziative del genere, dovrebbero discutere con noi i problemi legati all’istituto, in modo da studiare insieme la migliore soluzione per i propri figli”.
Proteste anche a livello istituzionale: un consigliere locale di An, Alberto Acquaviva, attacca: “Eliminare il crocifisso, da sempre simbolo di pace e fratellanza, significa compiere un atto d’odio gratuito e discriminatorio nei confronti della maggioranza dei cittadini che sono cattolici. Ho già presentato, insieme a tutti i partiti della minoranza, un documento in Circoscrizione per chiedere che venga rispettata la legge, ma più di tutto perchè vengano conservate e consolidate le tradizioni sulle quali si basa la nostra comunità”.
Torino: genitori vogliono imposizione crocefisso in una scuola
107 commenti
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Crocifisso, da sempre simbolo di pace e fratellanza? Sì, come no. Che incredibile faccia di tolla che hanno ‘sti bizzochi di rimando.
Ennesimo esempio di violenza dei “Valori”
A colpi di maggioranza si impone una ideologia sulle altre.
E la cosa assurda e’ che ormai la maggioranza non segue piu’ i dettami della religione cattolica.
A Bologna, ad es., sono anni che i matrimoni religiosi sono inferiori a quelli civili: queste scelte in eta’ adulta parlano chiaro.
Aridaje con questa storia del crocefisso “simbolo di pace e fratellanza”! Io, e non sono certo il solo, la penso ben diversamente.
In un luogo pubblico di uno stato laico ci sta bene la foto del Presidente della Repubblica, la bandiera tricolore e quella azzurra europea, ma non c’è posto per alcun simbolo di alcuna religione.
Oltretutto le classi (particolarmente in una città come Torino) sono sempre più multietniche. E allora che facciamo? Togliamo le cartine dai muri per piazzare tutti i simboli di tutte le religioni?
Se fossi un genitore mi preoccuperei che le aule siano pulite, che il materiale didattico sia adeguato, che i professori siano competenti… altro che crocefisso!
Ci sono 3 prese di posizione:
quella dei genitori
quella della preside
quella del consigliere di An
Francamente quella che mi ha sconcertato di più (dando per scontate le altre due) è quella della preside, che ci tiene sostanzialmente a giustificarsi per l’assenza in alcune aule dei crocifissi, rivendicando un’autonomia dell’istituzione, formalmente corretta, ma di fatto tendente a considerare la presenza del crocifisso un diritto per qualcuno.
Ponzio Pilato (per quel che simboleggia, sia ben chiaro) non avrebbe fatto di meglio.
Si facciano fare dal falegname di fiducia un bel crocifisso nel legno da loro considerato piu’ appropriato e lo appendano al collo dei loro figlioli. Che un istituto debba sborsare soldi e provvedere a decorare le aule di simboli religiosi mi sembra davvero una cosa incivile.
Sono d’accordo con Stefano Bottoni.
In un luogo pubblico non devono essere esposti dei simboli religiosi, anche è soprattutto tenendo conto che le nostre classi sono sempre più multietniche e multireligiose.
L’uscita dei genitori torinesi mi sembra alquanto fuoriluogo e denota un certo grado di bigottismo e soprattutto mancanza di elasticità mentale e di rispetto verso le istituzioni laiche di un paese laico.
Ma in una nazione come l’Italia può capitare questo ed altro.
la croce, oltre tutti i significati negativi di cui è carica, è pure un simbolo estraneo alla tradizione occidentale, visto che i Romani importarono questo tipo di supplizio dai Persiani…
Al solito, quanta arroganza… quanta vigliaccheria!
Secondo questi signori basta nascondere il crocefisso per attaccare e ferire, forse in modo irreparabile e mortale le tradizioni “consolidate” della comunità!!!
Ma se fossero tradizioni consolidate e significative, ci vorrebbe ben altro per scalfirle!
La reazione isterica dimostra solo quanto siano fragili e superficiali queste consolidate tradizioni!
Davvero resto deluso da questi genitori, con tutti i dati allarmanti sullo scarso rendimento scolastico in Italia, sulla deprimente preparazione tecnica e scientifica, su tutti i problemi reali e gravi che affliggono il sistema scolastico italiano, questi bei tipi strepitano e scalpitano perché manca un macabro pupazzetto inchiodato ad una croce dalle aule in cui i loro figli dovrebbero imparare qualcosa…
E che preside poi!
Davvero degna di Pilato!
Subito pronta a scusarsi, giustificarsi, prostrarsi!
già che ci sono, potrebbero raccogliere firme anche per imporre in ogni aula la presenza di una forca, di una scure, di un palo e di una sedia elettrica tutti simboli di fratellanza e di pace 😀
Il mio ragazzo lavora in un ospedale e mi ha raccontato che il primario del suo reparto ha rimproverato un infermiere che indossava un rosario. Sono quindi ottimista riguardo alla capacità dei VERI laici di argomentare le ragioni del pluralismo culturale.
tornando all’articolo, affermare che “Eliminare il crocifisso significa compiere un atto d’odio gratuito e discriminatorio nei confronti della maggioranza dei cittadini che sono cattolici” è come pensare di costringere i mancini – una minoranza – a scrivere con la destra, altrimenti i destrimani ne sarebbero offesi in quanto maggioranza.
E i bambini NON scelgono di essere cattolici, musulmani, ecc così come NON scelgono di essere mancini o destrimani!
Inoltre, l’attaccamento dei bigotti ai loro simboli dimostra quanto la loro ideologia sia debole e bisognosa di conferme “materiali”.
E’ davvero triste pensare che questi genitori pro-crocefisso educheranno i loro figli previa consulenza del parroco – infatti, è altamente probabile che in questa situazione non abbiano agito di propria iniziativa, ma “ispirati” da sedicenti padri spirituali…
Scusate, ma a me, che in una scuola, o ufficio pubblico ci sia il crocifisso o no non me ne importa nulla. Siamo in un paese cristiano, ci sono abituato, fa parte del paesaggio. come quelli che, quando vanno a votare, piantano casini perchè il crocifisso c’è o non c’è. E allora?
la laicità è un’altra cosa. è rispetto per gli altri, i diritti umani e la libertà. Trovo penose ‘ste polemiche.
@Angelo Ventura.
Anche se penosa, non so quanto questa polemica sia sterile.
E’ una questione di presa di coscienza.
E subito direi, di definizione di laicità… temo che la tua sia decisamente errata…
Laicità non è rispetto per gli altri, non è rispetto per i diritti umani, non è niente di tutto questo!
Laicità è non riconoscersi in una confessione religiosa. Ergo uno stato laico non si riconosce in nessuna confessione religiosa… non ne privilegia nessuna.
Il rispetto dei diritti umani, della libertà altrui… sono tutti argomenti strettamente connessi con la laicità, certo… ma va capito il succo di una polemica prima di bollarla come patetica.
Qui abbiamo dei genitori che strepitano perché in una scuola pubblica non hanno trovato un simbolo religioso.
La reazione della preside della politica dimostrano a chiare lettere che c’è un grande equivoco “sommerso” sulla laicità e queste polemiche lo portano in superficie.
Credo che tutti noi stiamo prendendo la cosa troppo alla leggera. Mi spiego: il crocefisso è un simbolo, e pertanto ci meravigliamo che i credenti facciano tutto sta cagnara per una cosa così banale. Beh, il punto è proprio questo: se andiamo a scavare nel mondo della religione, ci accorgiamo che i simboli sono tutto. Ovvero: tolti i simboli, non rimane NULLA. Per questo i simboli sono così importanti per i credenti, e per questo dovremmo seriamente impegnarci a far notare questa cosa. Operazione, peraltro, abbastanza banale: come mi capita di ripetere ogni tanto, i libri sacri sono carta e inchiostro, le chiese sono pietre e mattoni, santi e profeti sono uomini in carne ed ossa, le reliquie sono soprammobili, e le storie di miracoli sono sempre storie. Di soprannaturale, in tutto ciò, non vi è nulla.
sono d’accordo con Chinsky, e sempre comodo quando vuoi imporre qualcosa a tutti senza sborsare un centessimo di tasca propria. questi bravi genitori se voglio una chiesa cattolica per i loro figli che lo scelgono e lo pagano.
@ Angelo Ventura
Senza offesa e con la massima tranquillità, ma io trovo penoso il tuo commento, o perlomeno farcito delle solie non-argomentazioni frutto di lassismo.
L’ Italia è ormai un paese allo sfascio e a testimoniarlo sono anche queste notizie. Mentre le scuole vanno a pezzi, il corpo docenti e quello studenti trattato a pesci in faccia, i programmi ridotti all’ osso, questa gente si preoccupa dell’ assenza di quel pezzo di legno.
Il fatto che a te non interessi la questione riguarda te nel privato, ma non avvalora la tua tesi. L’ Italia non è un paese cristiano, ma uno stato laico, quindi come qualcuno ha ricordato se proprio vogliamo farcire le aule di simboli, ce ne sarebbero di più adatti (se vogliamo riprendere il solito discorso delle radici cristiane, ricordiamo a tutti che un salto in libreria, o una lettura di qualche buon manuale di storia, male non fa). La laicità è (anche) rispetto per gli altri. Non è rispettoso imporre la presenza di un simbolo che risulta superfluo, fuoriluogo e offensivo. Oppure a questo punto riempiamo le classi di simboli di tutte le religioni, bandiere di tutti i paesi, il Che, Hitler, Mao, Valeria Marini e ammenicoli vari. Potrebbe risultarne una simpatica bancarella.
e, per par condicio noi atei invece di INRI ci vogliamo scrivere dio non esiste.
nel crocefisso ovviamente, non sul genitore… 🙂
“da sempre simbolo di pace e fratellanza”
Questo politico è un ignorante perchè non sa niente di storia e/o si rivolge agli ignoranti per fare bella figura nei confronti del Vaticano.
“significa compiere un atto d’odio gratuito e discriminatorio nei confronti della maggioranza dei cittadini che sono cattolici”
L’odio lo prova la Chiesa nei confronti di coloro che hanno culture e opinioni differenti. Solo un cretino/disinformato direbbe il contrario.
La scuola è un luogo pubblico e la Costituzione dice che l’Italia è laica. Non c’è nulla di male a togliere il crocefisso.
Se poi uno è cattolico nulla gli vieta di andare in chiesa o di pregare a casa sua.
non si riesce a trovare la mail di questo signor acquaviva?
tanto per dargli un paio di riferimenti storici di massima
Anche io la pensavo (con le dovute riserve) come Angelo Ventura, ma mi sono reso conto è il problema è la pochezza che aleggia dietro al crocefisso imposto. Effettivamente “lasciar perdere” questo argomento equivale a sottovalutare un sottobosco culturale che alimenta palloni gonfiati come il politico di AN di turno.
I luoghi pubblici sono e devono rimanere tali, i luoghi di culto ci sono apposta. Il crocefisso viene spacciato (sulla base di cosa?) fino alla nausea per simbolo di amore, fratellanza, verità, amicizia, e quant’altro: imporlo nelle scuole non è che uno squallido retaggio dell’epoca fascista, che può piacere soltanto ai repubblichini di salò o loro simili.
Sono ossessionati da questa baggianata della maggioranza cattolica, e credo che lo sbattezzo sia molto utile a screditare concretamente questa falsità. Siamo in Italia, dove le benedizioni negli uffici ed i crocefissi nelle aule del tribunale sono all’ordine del giorno…
Quand’è che la gente capirà che imporre un simbolo religioso a chi religioso non è, non è una questione di “maggioranza”? Ma i diritti che fine hanno fatto?
@ salvatore
Quando mi dicono che la maggioranza è cattolica, io gli tiro fuori il 36 (circa) percento delle firme dell’ottopermille alla chiesa cattolica. Se uno è cattolico, va da se che firma per la chiesa. Ergo i cattolici in Italia sono il 36%. Quindi una minoranza.
🙂
@ Paolo Garbet
Sono pienamente d’accordo con te… tranne che per un particolare (che da un certo punto di vista potrebbe però anche essere di fondamentale importanza).
Affermi del tutto giustamente che dietro i simboli c’è il NULLA, e che pertanto per i credenti quasi sempre i simboli sono TUTTO, e infine che su questo bisogna insistere… ma poi aggiungi la considerazione che far notare questo è ‘operazione banale’.
Qui non condivido. In un modo o nell’altro tutti viviamo ‘anche’ di simboli, che come tali rivestono sempre – a mio parere – carattere ‘religioso’, almeno per quel tanto che ci servono per conquistarci un piccolo spazio di autonomia di fronte ai limiti insormontabili propri della condizione umana. Il problema è – e questo secondo me necessita di un’operazione tutt’altro che ‘banale’ – far riconoscere nello stesso tempo l’esigenza del simbolo e la sua illusorietà se ontologizzato, cioè se vissuto come qualcosa di oggettivamente esistente al di là della nostra esigenza.
Ciò che poi distingue un qualsiasi credente da un ateo consapevole.
i problemi della scuola sono questi, mica i tagli, il maestro unico e le altre idiozie della gelmini…
geniali come sempre.
io comunque voglio anche la foto del re.
chi è che trova il poster di Emanuele Filiberto col barattolo delle cipolline sottaceto?
Prendiamo quel nostro adesivo “non spandere dogmi nell’ambiente” e attacchiamolo in ogni luogo pubblico dove questa semplice regola di convivenza laica e civile non viene rispettata.
Se dovessero mai appendere un crocefisso in una mia aula, il giorno dopo ci sarebbe di fianco un bel simbolo pacifista.
@ Roberto grendene
” la maggioranza non segue più i dettami della Chiesa cattolica…” sei proprio sicuro?…se non mi sbaglio il numero degli sbattezzati è una cifra al massimo con tre zeri…il fatto che a Bologna i matrimoni civili sono più di quelli religiosi non può rappresentare l’italico pensiero sull’insegnamento della Chiesa….
@ N2RT
sono felice per voi se i cattolici in italia sono solamente il 36 %, vuol dire che non avrete più problemi per avere, alle prossime elezioni, in parlamento una rappresentanza del 64% di Parlamentari atei, per cui potrete fare tutte le leggi anticattoliche che vi piacerenno….ma non credo che sia così…
@ Bruno Gualerzi
Hai ragione. E’ banale se si affronta la cosa in modo strettamente logico e razionale. Cosa, di questi tempi, difficilissima!
ciao
@Angelo Ventura
Dovresti piuttosto trovare penoso che vengano raccolte firme per rimetterlo, che un preside debba cercare giustificazioni per aver compiuto un atto previsto dalla legge, e che un consigliere locale si metta a fare la voce grossa.
Trovo penoso che la legge si pretenda di metterla ai voti.
Questo trovo penoso.
O no?
Ciao a tutti
Laicità è aconfessionalità, ed è anche non voler imporre le proprie credenze ed idee a nessuno. Quella madre sbagliava a voler imporre il crocefisso, ma secondo me sbaglia anche chi si incavola perchè lo vede in un ufficio pubblico. Un’altra cosa che secondo me la laicità non è è essere contraria alla religione per partito preso. Ognuno deve essere libero di praticare una religione o non praticarne nessuna, purchè, come ho detto, non pretenda di inporre le sue idee a chi non le condivide. C’è chi se la prende per un crocifisso su una parete e poi non spende una parola sui cristiani bruciati vivi in Orissa, india, o non si scompone per gli attentati dei fondamentalisti islamici alle Torri gemelle. saranno anche “laiche”, queste persone, ma non hanno ben chiaro il senso delle proporzioni.
@ Paolo Garbet & Bruno Gualerzi
Fondamentalmente l’intervento di Paolo mi trova d’accordo, e anch’io lo utilizzo quando necessario. Ma l’intervento di Bruno è (come al solito) degno di considerazione.
E’ vero, l’utilizzo di simboli è innato nell’essere umano. Se non è una legge di natura, è quantomeno un imprinting culturale.
Farò un esempio molto terra terra: prima di suonare mi piace leggere frasi di libri (o ancora meglio, guardare pezzi di concerti) che riguardano i miei musicisti preferiti. Mi sento molto più ispirato.
Certo, so che Jimi Hendrix, Syd Barrett, Richard Wright (e molti altri) sono esistiti, e ne ho le prove. Così come ho le prove che esistano ancora Roger Waters, David Gilmour, Jimmy Page, Jeff Beck, Mark Knopfler (la pianto qui sennò intaso il server… ‘ccidenti, dimenticavo Gene Simmons e Paul Stanley).
Ma i credenti?
Che prove hanno dell’esistenza dei loro idoli?
Esiste forse un “Jesus Christ live in Jerusalem”?
O un “Mehemeth live in Medina”?
Sono stato cattivo questa volta, lo so… Ma non chiedo perdono.
effetto collaterale di questa guerra di religione ampiamente sostenuta dal Vaticano.
Io penso che a molti di questi genitori freghi un piffero del crocifisso nelle aule, ma e´stato fatto diventare il simbolo dell’opposizione allo straniero ( extracomunitario e musulmano prevalentemente), percui vai con l’ennesima crociata, alla faccia della pace e della fratellanza!
@Massi dove lo trovo questo adesivo?
@N2rt
una curiosità, quanti atei hanno firmato per lo stato?
@ Angelo Ventura
Hai ragione, “laicità è aconfessionalità, ed è anche non voler imporre le proprie credenze ed idee a nessuno”, quindi esattamente il contrario di chi vuole esporre a tutti i costi il proprio simbolo di fede in luoghi inadatti allo stesso.
La laicità non significa indifferenza verso le imposizioni di chi laico non è, ed è sbagliato pensare che i laici sono la parte che offende, si ricade sempre nel “rovesciamento di frittata” del problema.
Ti assicuro che, come laico e ateo, non sono certo contento per le morti di chicchessia, ma non penso che il crocefisso appeso in un’aula scolastica ricordi agli alunni nè le torri gemelle nè i morti in Orissia…manteniamo le debite proporzioni! 😉
In un ufficio vicino al mio giorni fa una collega ha pensato bene di appendere un quadretto della madonna.
Non sono riusciti a levarlo … la tipa sgranava subito gli occhi e cominciava a piagnucolare facendo la vittima e l’offesa.
Io dietro la mia scrivania ho messo la rana di Kippenberger.
Eh bè, questi sì che son problemi, che gente.
@ Flaviana
L’immagine è stata ricavata da una copertina de L’Ateo di qualche tempo fa.
Da noi a Firenze questi adesivi li abbiamo ai banchini che allestiamo in varie occasioni.
Se qualcuno non ti può dare notizie più precise di queste cerca di contattare il nostro referente di Firenze (che è anche redatore de L’Ateo).
@ Massi
Una cosa che mi da particolarmente fastidio è che ‘sti cattolici fanatici hanno infestato pure le cime delle montagne con le loro croci.
In prima istanza pensavo ad abbatterle, ma ora ho deciso che adotterò la tua idea, mi pare più che appropriata e forse contribuirà a sollevare un punto interrogativo anche in qualche altra testolina; arriverà il giorno in cui chi le ha piantate sarà costretto a “smaltirle” 😉
Siamo un paese che deve vivere in uno stato di perenne confusione istituzionale, civico, politico, ecc. solo perché chi deve farlo non decide di applicare le regole che ci siamo dati (meglio e ciò è assolutamente ipocrita: che quelli che dovrebbero farle rispettare ci hanno dato) e che ci sono e sono molto chiare. Un paese, insomma, mai nato. Una pura identità geografica, un errore della carta geopolitica dell’Europa, un paese destinato solo a sparire nel gran mare dell’impero.
Scusa Angelo ma che discorso è… a parte che sui cristiani in India ci siamo pronunciati: questo mi pare il classico discorso per sviare la questione. Ma chi impone cosa, noi? Qui c’è gente che impone simboli religiosi nei luoghi pubblici e torto ce l’abbiamo noi quando chiediamo la neutralità degli spazi pubblici?
“Eliminare il crocifisso, da sempre simbolo di pace e fratellanza, significa compiere un atto d’odio gratuito e discriminatorio nei confronti della maggioranza dei cittadini che sono cattolici.”
Le solite esternazioni preconfezionate: a prescindere dalla storia del cristianesimo, della sua diffusione e soprattutto della sua istituzionalizzazione, che è tutto fuorché pacifica, non esistono “simboli di pace e fratellanza” che siano imposti per forza poiché voluti da una supposta “maggioranza”. Già questa contraddizione basta a chiudere la questione: i post-fascisti restano post-fascisti, che in una democrazia le minoranze abbiano stessa dignità della maggioranza (sempre supposta, insisto) non lo capiranno mai.
@ Angelo Ventura
Io trovo penoso il tuo qualunquismo. Questione di punti di vista.
@ Angelo Ventura
Anche io come Alessandro Bruzzone trovo veramente penoso, ridicolo e vagamente ignorante il tuo commento, ma di una persona che finge di esserlo…comunque io ribadisco che non vedo l’ora di abbeverare i cavalli a san pietro
da sempre simbolo di pace e di fratellanza…. vai a dirlo alle streghe… agli indigeni d’america e alle altre migliaia di vite distrutte a causa del vostro simbolo di pace…
Ma poi… invece di sprecare tempo e energie a scaldarsi tanto con il “Gaetano Salvemini”, se a questi piace proprio il crocefisso nelle aule, perchè non spostano i figli presso l’istituto salesiano?
Spero solo che l’ufficio regionale gli risponda a dovere…
@ Maurizio
anch’io ho apprezzato l’ida (è un modo pacifico di rigettare al mittente la sua invasività in luoghi che non sono solo suoi), ma non è mia l’idea.
Una volta nei posti di lavoro,nelle fabbriche,ecc. veniva esposto un cartello con su scritto:”QUI NON SI FA POLITICA,SI LAVORA!”.Ebbene,vedrei bene nelle aule di ogni ordine e grado esposto un cartello con su scritto:”QUI NON SI FANNO ATTI DI FEDE,SI STUDIA!
Veramente non capisco il punto di vista di Angelo Ventura.
Ora concordiamo sulla definizione di laicità, ma non capisco il discorso sui bruciati vivi o sugli attentati vari.
Mi pare lo stesso rimprovero mosso a chi, impegnato in canili o per la cura dei randagi, si sente dire: “con tutti i bambini che muoiono di fame!!!”
E’ stato sollevato in questo post un problema, da un fatto accaduto e su questo si è commentato e si riflette. Ovvio che la riflessione porta ad allargare la visuale. Ma attaccare chi solleva un problema sbattendogli in faccia tutti i problemi dell’universo… non mi sembra, onestamente, un argomentare in buona fede.
Ma di quale legge parla Acquaviva?
Non c’è alcun obbligo di affiggere il crocifisso nelle aule scolastiche,trattandosi soltanto di norme regolamentari risalenti agli anni Venti, per cui se la giustificazione della preside risulta sorprendente, ancor di più lo è l’intervento del politico.
Entrambi dimenticano che il nostro è uno stato laico(purtroppo da ritenere confessionale nei fatti),che la scuola pubblica è laica e che,pertanto,non dovrebbe esserci spazio per alcun simbolo religioso.
Tutta questa cagnara quando gravano sulla scuola problemi
drammatici,rispetto ai quali però il consigliere non ritiene necessario intervenire.
Acquastagna?
quoto in pieno N2RT bisognerebbe fare un censimento delle varie religioni in Italia, dopo non avrebbero piú scuse ad imporre a tutti i voleri di una minoranza.
Io i crocefissi poi non li voglio, sono un vampiro…
Il fatto che alcuni genitori si scaldino tanto per la mancanza del crocifisso in una scuola pubblica, la dice lunga sulla mentalità “democratica” dei credenti. La scuola pubblica è di tutti, però – secondo loro – è un po’ di più dei cattolici.
A me sembra una reazione piuttosto scomposta, da una parte, alla crescente secolarizzazione delle coscienze e, dall’altra, alla sempre maggiore presenza in Italia di altre confessioni religiose. Così, visto che perdono consenso, se il bambino non va al crocifisso deve essere il crocefisso ad andare dal bambino.
Rispetto delle sensibilità e delle credenze altrui….questa è la base della laicità e della libertà.
Come ebbi occasione di dire a in altro post, finchè rimane anche 1 sola persona che non si riconosce in una decisione pubblica, bisogna adeguare le regole.
Per questo inisito che l’ unico modo per realizzare una verà laicità è eliminare tutti i credi, i simboli, le bandiere, le foto, i motti, le frasi , ecc. ecc. dai luoghi pubblici, perchè solo nel privato uno può credere e adorare ciò che vuole.
Quindi via crocefissi ma anche bandiere di stato, foto di presidi e presidenti, bandiere arcobaleno, ecc. ecc. ecc.
SE NON SARA’ COSI’ CONTINUEREMO SOLO A PARLARE DI ARIA FRITTA !!!
La Democrazia non è altro che la dittatura delle maggioranze ! Questi che ci governano poi ne sono i migliori (!) interpreti. La fede poi dovrebbe essere un problema personale, senza chiese o crocicchi interpretativi. Io aspetto con ansia un prossimo 14 Luglio.
come pastafariana,la mia sensibilità è offesa da questa decisione.per stare zitta,esigo che si esponga un’effige di sua spaghettosità.ramen
e che la sua spaghettopsa appendice vi tocchi tutti
per il crocifisso realizzato dal falegname di famiglia suggerisco dimensioni di un ciondolo da rapper(peso medio due chilogrammi).ancora ramen
Posso proporre a Agnese, come compromesso, di vestire il cristo di turno crocifisso con il costume da pirata? 😉
Genitori privi di veri valori da trasmettere che si aggrappono al simbolo di un patibolo!!!
Poi a casa fanno guardare ai figlioli il grande fratello e l’isola dei famosi!!!
CHE SCHIFO!!!
per chiedere che venga rispettata la legge….
Che io sappia NON esiste una legge che imponga il crocifisso nelle aule scolastiche e nei luoghi pubblici in genere. C’ è una disposizione amministrativa dell’epoca mussoliniana che lo qualifica “oggetto di arredamento”.
Le sentenze della Corte Costituzionale sono insulse proprio perchè chiamate a discettare sulla giustezza o meno dell’esposizione in relazione ad una legge che NON c’è e pertanto non può dirsi anticostituzionale. I cattolici avvertiti fanno valere la forza della tradizione e si guardano bene a volere una legge ad hoc che solleverebbe un bel polverone buono solo per noi.
Quel consigliere di An deve essersi rammentato del discorso di Mussolini alla Camera del 5 maggio 1929 :
“..le idee religiose hanno ancora molto impero, più di quanto non si creda…Essendo d’accordo col papa si domina ancora la coscienza di cento milioni di uomini”.
Come ci ricorda il prof. Odifreddi nel suo “Perché non possiamo essere cristiani …” oggi le coscienze dominate sarebbero un miliardo!!!
Riflettiamo continuamente sul concetto di “coscienze dominate”… da altri che forse vogliono tutto
meno che pace e fratellanza.
“Eliminare il crocifisso, da sempre simbolo di pace e fratellanza”… vaglielo da dire agli indios quanta pace e fratellanza hanno conosciuto. o a quelli che si imbattevano nei crociati.
ma va..
E ‘ora di abolire l’ora di religione in ogni scuola e sostituirla finalmente con l’ora di educazione civica ( ed insegnanti licenziati…che vadano a vendere bibbie e foglietti al mercato o all’uscita della metro come i loro compari T.d.Geova)…
I cristicoli hanno sicuramente ragione !!!
Però pretendo una gigantografia del mio amato PAPERINO !!!
@ Eridanus
e no, e no!!!!!
Le bibbie ed i foglietti sono stampati a spese dello Stato!!! ( vedi finanziamento all’editoria !!!!)
Ciao
Chiedono che venga rispettata la legge.
Bene.
Essendo l’Italia uno stato laico il crocefisso non sarà nuovamente esposto in aula.
Magari….
Comunque mi piacerebbe proprio capire da quando l’immagine di un’uomo condannato a morte e torturato sulla croce è un simbolo di pace.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli indiani d’america, gli aborigeni dell’Australia, e le civiltà Precolombiane.
Ma che che cosa potrei aspettarmi in fondo?
Il cristianesimo è una religione fondata sul sacrificio. Altrui.
@ kefos
si…ma almeno senza l’autorità della cattedra dietro a cui siedono voglio vedere se saranno cosi bravi a vendere le loro puttanate ai passanti che van di fretta!
@ Stefano Bottoni
@ Bruno Gualerzi
Però tutto ciò ha un segno positivo: sento rabbia in questi genitori che nasce dalla paura nel sentire il terreno che scricchiola sotto i loro piedi. La stessa preoccupazione che pervade le gerarchie della chiesa. Trent’anni fà non avrebbero mosso un dito contro nessuno mentre oggi li vediamo attaccare e l’attacco è la miglior difesa.
Anch’io penso che non si tratti solo e semplicemente di un simbolo. Anch’io penso sia importante opporsi al crocefisso in classe. Per questi genitori significa continuita’ con la tradizione, significa rassicurazione perche’ e’ quello con cui sono cresciuti loro, e pensano quindi sia positivo. E’ un po’ come il grembiule, e’ un simbolo, di eguaglianza sociale per alcuni e di un inganno per me, perche’ le scarpe, la cartella l’astuccio e magari il telefonino continueranno a essere ben visibili e a marcare le differenze, ma per certe persone verra’ venduta, e verra’ comprata, come una svolta epocale. Purtroppo i simboli, o le immagini, sono gli strumenti preferiti degli ipocriti. I genitori mi fanno pena, sono ignoranti e forse hanno piu’ paura loro dei loro figli (ognuno ha il suo “bullo” nell’armadio), quello che deve sapere e’ il preside, e con lui i docenti, quali sono i diritti di TUTTI i loro alunni.
POVERO SALVEMINI! POVERA ITALIA!
Ecco le loro libertà, quelle di imporre agli altri i propri VALORI !
“La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della Chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le loro libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro”
(Gaetano Salvemini)
insiomma, l’errore è voler imporre. Ma quando i musulmani pretendono d’imporre la sharia, mi aspetto almeno altrettanta foga che con i crocifissi nei locali pubblici. I crocidìfdssi non fanno malre a nessuno, la sharia comanda di UCCIDERE infedeli, lapidare adultere, impiccare omosessuali- Ma no, noi ci preoccupiamo di qualche crocifisso alla parete! Insomma, lo volete capire che CI SONO COSE PI§u’GRAVI DI CUI OCCUPARSI? Tipo i diktat della chiesa su unseminazione artificiale e coppie di fatto?
“La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della Chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le loro libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro”
(Gaetano Salvemini)
Esattamente. E non solo i fondamentalisti cristiani, ma anche quelli musulmani e indù- E gli ultimi due gruppi UCCIDONO ANCORA.
@ Angelo ventura
🙂 mi fai tenerezza 🙂
@Angelo Ventura…
Aridaje…
Abbiamo capito che ci sono problemi, secondo te, più gravi.
Dunque dobbiamo discutere solo dei problemi che ti garbano?
@Angelo Ventura
Quello che non va è che una legge stabilisca che il crocifisso cattolico è un simbolo dello stato italiano, perché ciò significa a livello simbolico che il cattolicesimo è “religione di stato” (infatti il regolamento risale al 1924, ed è un’anticipazione dei Patti Lateranensi), malgrado nei fatti non lo sia più da 24 anni.
Se il crocifisso fosse appeso da privati cittadini, a nome di se stessi, potrebbe andare bene il tuo discorso: non ci sarebbe differenza tra un crocifisso e un poster di Cristiano Ronaldo, o la foto di Che Guevara (ma perché appendere alle pareti scolastiche cose che non c’entrano?? Boh…).
Invece non è così: quel crocifisso ha la pretesa di rappresentare tutti. Come se da domani cucissimo lo stemma della Juventus sulla maglia della Nazionale di calcio…
@ Angelo ventura
🙂 mi fai tenerezza 🙂
Anche voi. A me.
Abbiamo capito che ci sono problemi, secondo te, più gravi.
Dunque dobbiamo discutere solo dei problemi che ti garbano?
No, occupatevi di tutto quello che vi pare.
“secondo me”? nche secoondo altri.
@nemo
ma certo.anche quello al collo dei bambini,però.altrimenti il tutto non fa abbastanza figo
poveri bambini.cristo a scuola e grande fratello a casa.pornografia da tutte le parti!
@Angelo Ventura
In linea di principio sarei d’accordo con te (e lasciamo perdere, per favore, le provocazioni sulla sharia). Al posto tuo però mi chiederei anche, ma se davvero si tratta di una quisquilia, di un innocuo suppellettile, perché loro, i cristianisti strepitano tanto?
La questione è chiara: non c’è nessun motivo valido per cui nelle scuole pubbliche di uno stato laico debba essere esposto in tutte le aule il simbolo di una religione (peggio ancora che debba essere garantito l’insegnamento di una sola religione). Allora il fatto che gli integralisti si impuntino tanto su una cosa in fondo così poco importante è il segnale di quanto ci sia in gioco dietro la pura apparenza, la pura formalità di un simbolo. E anche per chi è duro di orecchie c’è la rivendicazione esplicita del fascis… (pardon che si offendono) del clericale di turno:
Chiaro no? Quel marchio a fuoco sulle scuole, negli edifici pubblici, nelle strade, sulle montagne, sta ad indicare che qui in Italia regna Cristo, che la maggioranza è cattolica e quindi (secondo la particolare declinazione della democrazia e della laicità di coloro che sono in maggioranza) l’Italia deve restare cattolica, fin nelle sue fondamenta, cioè nelle sue istituzioni. Tutto in nome di Cristo, cioè della pace e della fratellanza, ovviamente.
L’attaccamento ai simboli, la pretesa di mantenere per legge il paese sotto il giogo delle “radici” culturali sono – è vero – precisi sintomi della crisi di quella cultura (nessuna società in cui una tradizione culturale è già viva si preoccuperebbe di ripetere continuamente il mantra delle “radici”), ma esprimono anche la determinazione di voler mantenere la società soggiogata a quella tradizione.
@ Angelo Ventura
ti stai scordando degli iracheni morti ammazzati dalle bombe sganciate dai bombardieri o dal piombo dei marines mandati da bush su ordine di dio in persona.
Ad Angelo Ventura, laico, il crocifisso non dà (troppo) fastidio. Ne prendiamo nota. Ed è vero che ci sono problemi più gravi.
Agli altri, a tanti, anche a me, invece quel simbolo dà veramente molto fastidio, Angelo. Prendine nota anche tu senza scandalizzarti troppo.
E prova a chiederti perché ai preti, al Vaticano e a tutte le sue truppe, di destra e sinistra, atei devoti compresi, dà maledettamente fastidio che si tolga questo simbolo. Una ragione ci deve essere. Il crocifisso è un simbolo come la bandiera: dove c’è il crocifisso i cattolici si sentono a casa, è il loro territorio.
Ovunque questo odioso simbolo, solo al cesso non ce l’hanno (ancora) messo.
Fra parentesi qui (Svizzera) il crocifisso nelle scuole non c’è, e nemmeno negli ospedali e nei tribunali. E nessuno ne sente la mancanza, anche se la religione cristiana – nelle due versioni, cattolica e protestante – è ancora largamente diffusa. Credo che il crocifisso non ci sia nemmeno nelle chiese protestanti (nelle loro chiese le immagini sono bandite).
@ eridanus
credimi molti degli insegnanti di religione sarebbero felici di convertire la loro ora in educazione civica
@Angelo ventura
Anche quelli cattolici… ti rcordo, e solo qui in talia, che negli ultimi mesi abbiamo avuto:
-2 tentativi di omici da parte di genitori verso figli gay
-parecchi pestaggi di gay
– attacchi incendiari a circoli culturali
– processi farsa a chi osava criticare la CCAR
— ecc
In cosa i caottolici sarebbero meglio dei wahabiti o dei khoministi?
Il fatto che la violenza cattolica non sia ammessa per legge è dovuto al fatto che la maggioranza della gente NON crede più nelle delusion cattoliche ed ha modificato leleggi di conseguenza.
Ricordiamoci che il vaticano,, proprio come lgi estremisti islamici, ammette la pena di morte (vedi catechismo) e NON ha mai ratificato la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
Se fosse per i cattolicos avremmo la sharia in salsa vatica. Non per niente stanno già di fatto in parte imponendo per legge le loro follie religiose: unioni di fatto, testamento biologico, eutanasia, fecondazione assistiza, ecc…
@Angelo Ventura
Sopra il tuo ultimo post comparirà, prima o poi, una mia risposta a te.
Il simbolo, oltre ad avere un significato, essenzialmente è indice di marcatura del territorio. Tante croci, tanti cristiani = E’ tutto nostro, tutto ci appartiene. Chi non lo accetta è contro i cristiani. La logica del “Chi non è con me è contro di me”. Una logica ILLOGICA! Se un cristiano-cattolico ha bisogno di imporre i propri simboli con la forza denuncia una debolezza, la paura di essere invisibili, di perdere il controllo.
Io mi sento libera da qualsiasi sigla, simbolo, figuriamoci quello religioso impostomi da qualcun altro.
Posso io, di grazia, cittadina ITALIANA non subire questa marcatura del territorio? Posso non subire il significato simbolico che non mi appartiene???? :-O
il crocefisso è un simbolo di ignoranza, è opportuno che sparisca dalle pareti delle aule scolastiche perchè in contrasto con il fine educativo.
Il problema, com’é ovvio, non é il crocifisso in sè, ma la smisurata importanza che i cattobigotti gli attribuiscono, fino al punto di creare queste polemiche al limite dell’idiozia quando viene toccato. Nel mio ufficio ce ne sono due sopra le porte d’ingresso, e a onestamente a me non me ne é mai potuto fregar di meno: sono ben altre le cose che mi fanno incazzare della religione, come ad esempio medici e anestesisti obiettori di coscienza presenti in buon numero nell’ospedale dove lavoro, fra cui certe ostetriche nel reparto maternità al piano di sopra l’ufficio, e un bel po’ di altre cose.
I simboli religiosi, é evidente, sono solo una conseguenza secondaria della dittatura di fatto della cultura cattolica nel nostro paese: fossero solo quelli il problema, ci metterei la firma! Il problema, cioé, come si suol dire, é “a monte”: una volta rimossa o comunque drasticamente ridimensionata tale “cultura” di base, anche i crocefissi spariranno da sè. Poi é chiaro che per questo ci sarà veramente tanto da lavorare, lo sappiamo bene tutti!
@angelo ventura
A) vengo spesso accusato di essere filoislamico su questo forum ma posso garantirti che se qualcuno tentasse di imporre la sharia in italia sarei il primo a prenderlo a calci nel sedere, ma non mi risultano richieste in tal senso. Invece i cattolici…
B) gli islamici e gli indù uccidono i cattolici no? prova a digitare genocidio(1300000 morti) e ruanda , con vescovi, preti e suore condannati x omicidio
C)mi indigno per le twin tower esattamente come per Abu Graib, per i cristiani in orissa come per i panamensi (3000) ammazzati dai bombardamenti USA fatti x abbattere un dittatore che loro stessi avevano imposto… ma per queste e le altre mille stragi non posso fare molto. Contro questo piccolo sopruso che ci viene fatto possiamo e dobbiamo reagire
La piccolezza intellettuale di queste persone è la cosa che mi intristisce maggiormente. Dubito che si tratti di ferventi cattolici praticanti… e con questo inorridisco ancora di più. Piuttosto penso che utilizzino il crocifisso come un oggetto per marcare il territorio in un periodo di confusione identitaria…
Che in un locale pubblico non siano presenti simboli religiosi è una cosa logica, che non ha bisogno di spiegazioni e pretendere il contrario trovo sia il sintomo di una stupidità davvero sorprendente.
“significa compiere un atto d’odio gratuito e discriminatorio nei confronti della maggioranza dei cittadini che sono cattolici.”
BUUUH! Populista!
Alberto Acquaviva, rispetti i principi democratici di questo stato e la smetta di pretendere di mettere i piedi in testa alla gente. Prepotenti!
“Eliminare il crocifisso, da sempre simbolo di pace e fratellanza”
Il crocefisso NON è simbolo di pace e fratellanza. Smettiamola di giustificare assurdità con altre assurdità!
Sotto il crocefisso sono stati compiuti numerose torture ed omicidi!
la croce simbolo di pace
i cattolici si sentono sotto assedio
l’apocalisse è vicina
solite castronerie, solite lagne.
Basta.
La tradizione la lascino a quei trogloditi di mussulmani.
Noi italiani con quello stato tutto oro non vogliamo avere niente a che fare.
troglodite sono il 99% delle religioni.
il cattolicesimo non lo è meno dell’islam, credimi.
Ma, se cristo fosse nato, diciamo nel 1950, forse avrebbe potuto far parte delle brigate rosse, e quindi sarebbe già libero. Alla peggio sarebbe all’ergastolo o ai domiciliari. Potrebbe essere diventato papa, ma questa sarebbe la cosa peggiore da augurargli. Potrebbe essere immigrato clandestinamente in italia ed essere stato rispedito in palestina con foglio di via. Potrebbe aver organizzato un traffico internazionale di 21 grammi di erba e quindi essere stato estradato in grecia. Potrebbe essere un grosso personaggio politico e quindi essere assolutamente intoccabile grazie a leggi fatte per sè medesimo. O altro.
Allora, fra duemila anni, quale sarebbe il “simbolo di pace e fratellanza”? Una stella a cinque punte? Una tiara con bandiera bianca e gialla? Un foglio di via? Uno spinello? Un paio di scarpe con rialzo e tricotrapianto? E chi più ne ha più ne metta…
Fermi tutti. Fate mettere Crocifissi ovunque: Dio c’è!!
W Fabio De Pasquale.
Quando c’è un miracolo, bisogna arrendersi. Ciao.
Non fateci caso…. Ho bevuto… Champagne!
Tempesta2008 …felice. ^.^
come si può pensare di far passare le imposizioni dei cristiani oggi e non farlo con gli islamici magari domani? cioè, e se domani qualcuno ci dicesse che c’è ben di peggio di un po’ di sharia… e su, che cosa volete che sia. vero angelo?
Certo che se la preoccupazione dei genitori è che nella classe dei loro figli manca la rappresentazione di un antico strumento di morte stiamo proprio messi male!
Affrontiamo anche la presenza di questo simbolo a scuola dal punto di vista pedagogico.
E’ un dio figlio di se’ stesso e partorito da una vergine che escogita un piano per darsi la morte come agnello sacrificale per riscattare l’umanita’ da un peccato che nessuno ha mai capito bene in cosa consista (“mistero”)
Ora il concetto del sacrificio umano del proprio figlio per riscattare un peccato imprecisato e commesso da antenati e’ pedagogicamente una cosa da proporre a dei bambini/ragazzi? In particolare poi se a molti di questi viene insegnato e ripetuto nella stessa scuola durante le due ore settimanali di religione cattolica che questo non e’ un racconto a cui da grandi potranno decidere di credere o no, ma che e’ una cosa vera e storicamente fondata
“Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te!”
belàroba!
Se come laicisti abbiamo paura del crocefisso e delle richieste dei genitori, vuol dire che siamo alla frutta.
Se quello è uno strumento che non significa nulla, allora concediamolo: mica ci toglie la libertà !!!
Tutto questo caos si potrebbe evitare con una vera azione laica….lo ripeto ancora: eliminiamo tutti i simboli e rimandi, vuotiamo i luoghi pubblici, solo pareti tinteggiate,
e che ognuno creda a quello che vuole (cristo, budda, marx, rock-no-war, bandiere arcobaleno, bandiere di stato, inni nazionali, inni militari, maedici senza frontiere…la gnocca, ecc. ecc.) MA SOLO ED ESCUSIVAMENTE NEL PRIVATO DI CASA SUA)
dopo anni di crescita laica della società italiana, oggi assistiamo ad un rigurgito dell’imposizione dei simboli e dell’educazione religiosa.
stanno smantellando la scuola per costruire, al suo posto, una chiesa.
@ Roberto Grendene
Condivido in pieno!
All’inizio non credevo alla notizia, pensavo forse uno scherzo di carnevale fuori stagione.
Poi non ci lamentiamo se gli adolescenti a volte sono fuori di testa….
Cosimo scrive:
26 Settembre 2008 alle 12:28
“da sempre simbolo di pace e fratellanza”
Questo politico è un ignorante perchè non sa niente di storia e/o si rivolge agli ignoranti per fare bella figura nei confronti del Vaticano.
Da quale pulpito viene la predica !
@Filosofo Bottiglione
non stanno costruendo chiese al posto delle scuole, ma solo parole, parole, parole……
se non ci deciadiamo a intervenire richiudendo tutti i simboli nel privato delle case,
la chiesa ricatterà sempre lo stato e la laicità.
Il motto è uno solo: SIMBOLI SI, MA SOLO IN CASA !!!
Ovviamente per SIMBOLI intendo TUTTI, di qualsiasi genere e appartenenza, religiosa e laica, di stato o di etnia…..insomma tutti e tutto !!!
La croce, in effetti è un simbolo geometrico antichissimo per quanto rappresenta un semplice incrocio tra due linee. Poiché è stato reperito come segno già presso l’uomo di Cromagnon (35 mila anni fa) è chiaro che non è per niente un “simbolo cristiano” a meno che non si voglia pretendere che già l’Homo Sapiens Sapiens stava annunciando la venuta di Gesù Cristo.
Sono mamma di un bambino di 6 anni, e non mi sognerei mai di mettermi a protestare perchè tolgono i crocefissi, anzi! La religione dev’essere un fatto privato e la società dovrebbe tendere a sostenere attraverso la scuola e i mass media una visione scientifica della vita, non religiosa, per favorire via via uan vera laicità: come diceva Bertrand Russell, “non abbiamo bisogno di dogmi, abbiamo bisogno di libera ricerca”. Questo è calore, fratellanza, rispetto per la vita!
Bisogna anche sottolineare il fatto che quando capitano discussioni di questo tipo, i cattolici sono sempre quelli piu’ prepotenti !!
Forse perche’ sono convinti di parlare per conto di Dio…
In generi sono i laici che di fronte a tanta determinazione fanno un passo indietro e si arrendono, giusto o sbagliato che sia.
@ Tak
Infatti bisogna cominciare a ragionare che “dalla parte dei diritti PER TUTTI” ci stanno i LAICI (poi se sono atei o di altre religioni non importa): ai cattolici che “pretendono” bisogna ricordargli i punti fondamentali della libertà individuale, e non lasciarsi sottomettere dal loro atteggiamento di “superiorità”.
La conclusione e’ che la costituzione non la conosce nessuno,i protagonisti cittadini stranieri in uno stato estero.Benvenuti nel mitico FAR WEST.