Sul sito di Ragionpolitica.it, organo di formazione di Forza Italia (ora Popolo della Libertà) ispirato da don Gianni Baget Bozzo, è apparso un duro articolo di critica nei confronti di Corrado Augias e Vito Mancuso. L’autore dell’articolo, Aldo Vitale, se la prende con la partecipazione dei due al programma Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio, dove hanno presentato il loro libro Disputa su Dio e dintorni (che Vitale non sembra aver letto, e che è stato pubblicato per Mondadori, la casa editrice di proprietà di Silvio Berlusconi). Vitale accusa i due autori di essere i “gran sacerdoti dell’anticattolicesimo militante”, arrivando ad attribuire loro un decalogo, il cui primo ‘comandamento’ sarebbe addirittura “Dio non esiste”. Va ricordato che Augias, sebbene si sia dichiarato non credente, non può certo essere definito un vessellifero dell’ateismo, mentre Vito Mancuso è un teologo dichiaratamente cattolico, per quanto non sempre allineato con le gerarchie ecclesiastiche. Ma per Vitale la lotta all’ateismo è fondamentale, ed eccolo sostenere che “la posizione dell’ateo, o meglio di colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”. L’ateismo, sostiene Vitale, “assume dunque i contorni grotteschi di una fede anti-fede”, per cui l’ateo rimane “intrappolato in una contraddizione logica, ma essendo inconsapevole di questa sua paradossale condizione, mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza”.
Dal centrodestra un attacco ad Augias, Mancuso e l’ateismo
99 commenti
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Che figata, sembra di essere nel 6-700, quando qualsiasi differenza dall’ortodossia era chiamata “ateismo” a prescindere.
Si dovrebbe stabilire per legge un limite massimo di idiozia, come c’è per il tasso alcolemico.
“l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”
Ferraris, nel suo libro “Babbo Natale, Gesù adulto”, ha abbondantemente e convincentemente dimostrato che è il credente a credere di credere. Dunque la stessa accusa gli si rivolge contro come un boomerang.
Il credente (cattolico, nel caso specifico) crede di credere in dio; in pratica, messo alle strette, deve alfine ammettere di credere al papa.
Io, come ateo, non credo di non credere. Io sono sicuro di non credere. E’ una mia posizione personale, e pretendo venga rispettata. Posso essere messo alla prova in tutti i modi: fra me e un credente, alla fine sarà il credente a non superarla.
Alla domanda “Dov’era dio quando è accaduto questo o quel disastro?”, io rispondo: “Chi non esiste non può essere da nessuna parte”. I credenti devono aspettare le parole di qualche teologo (Betori ha appena pontifikato riguardo al terremoto in Abruzzo) prima di aprire bocca, perchè da soli la risposta sensatamente l’avrebbero… ma non osano dirla neppure a se stessi.
Che tristezza
“la posizione dell’ateo, o meglio di colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”.
Io un ragionamento così contorto era tanto che non lo sentivo… Io sono sempre dell’opinione che questi fumano roba o troppo buona o troppo cattiva.
Filosoficamente (e anche etimologicamente) l’ateismo puro non esiste. Si crede sempre in un assoluto mentre si può non credere in un Dio personale. Comunque dire che Mancuso è un teologo “cattolico” è come dire che Ignazio Marino è un medico cattolico ecc…. (non a caso sono sempre in TV).
ma con l’avvicinarsi della pasqua, gli resuscitano i neuroni a questi qui?
(solo le aree motorie che servono per l’emissione di suoni dalla cavità orale ovviamente, dato che visti i contenuti, tutto il resto sembra silente)
Che noia infinita questi personaggi!
Sono terribilmente ottusi e superficiali, e si permettono di accusare di superficialità chi non la pensa come loro.
In realtà cercano di capire un punto di vista diverso dal loro usando sempre è solo il loro ottusissimo punto di vista. Non ha senso!
Non mi stupisce che non capiscano nulla e non trovino di meglio che offendere e denigrare il prossimo.
“Comunque dire che Mancuso è un teologo “cattolico” è come dire che Ignazio Marino è un medico cattolico ecc…. ”
E come sarebbeto allora? ortodossi?
Sarebbe divertente se due personaggi come Daniel Dennett e Richard Dawkins potessero rispondere alle argomentazioni di Vitale. Il primo ha dedicato un intero capitolo del suo Rompere l’incantesimo al concetto di “credere nella credenza”. Il secondo ha ampiamente descritto il paradosso come “la coda di pavone” dei memi religiosi, mettendone in evidenza la fitness evolutiva, su un piano puramente darwiniano.
I ragionamenti totalmente privi di significato come quello di Aldo Vitale fanno ormai parte della storia delle religioni, ampiamente documentati e riconosciuti come tali dall’esegesi laica, ma fanno sempre presa ed esercitano grande fascino sulle menti più propense ad accoglierli. Peccato che continui a non esistere un vero contraddittorio.
Non capisco perchè noi atei o agnostici dovremmo “credere di non credere”, come dire che in realtà crediamo in dio, ma non lo sappiamo, quindi ci sbagliamo. Come diceva Stefano B., non é che “pensiamo di non credere”, ne siamo sicuri. Boh, a me sembra una delle loro solite imposture.
Molti cosiddetti troll che circolano su questo blog hanno formulato condanne dell’ateismo più brillanti (si fa per dire) di quanto sproloquiato da questo Vitale.
In quanto alla trasmissione incriminata, forse sbagliando, dopo le prime battute ho cambiato canale perché mi sembrava una raccolta di argomenti abbastanza scontati per chi sui problemi relativi ‘a Dio e dintorni’ ha riflettuto con impegno. Ma cosa non si fa per lanciare un libro!
questa è bellissima… ancora a fare i giochini filosofici tipo “pesa più un chilo di piombo o uno di paglia”? una manciata di fumo negli occhi e via. tanto chi legge questi riccioli logici è già d’accordo con lui a prescindere, alla faccia di un minimo di logica anche blanda.
come nella news sui darwin day di bari, simone dice “non si può pensare a qualcosa che non esiste, dunque se possiamo pensarlo allora esiste”.
allora esistono anche i numeri immaginari, i numeri transfiniti, gli universi paralleli, la macchina del tempo, i vari dii e dei delle varie religioni, esistono le cose false (perché basta poter pensare una cosa perché esista) come le pecore blu, e così via…
L’ateo e’ per definizione una persona che nega l’esistenza di Dio.
L’ateo NON e’ una persona che non crede in niente.
Dategli un vocabolario della lingua italiana, al recensore !
http://dizionari.hoepli.it/cerca.aspx?idD=1&query=ateo&Cerca.x=0&Cerca.y=0
Non è che io creda di non credere.
Semplicemente non mi faccio amici immaginari.
Dopo aver letto le frasi di Vitale, mi è venuto un gran mal di testa.
Tutti noi comunque abbiamo bisogno di credere in qualcosa: io credo che ora mi prenderò una birra.
Allora se sono ateo io credo di credere di non credere, ma in realtà credo in gesù e non voglio ammetterlo (è qui vogliono andare a parare tanto).
Domanda: ma se io sono induista credo di credere in un centinaio di divintà fra cui anche gesù oppure credo di credere in centiania di vinità me in realtà credo solo in gesù?
E se uno è buddista in cosa crede di non credere e in cosa crede di credere?
😆 Adoro le contorsioni mentali, simili alle convulsioni di un impiccato, dei cristicoli. 😆
Ragazzi, è quasi meglio del “Comma 22”.
Quello delle Sturmtruppen, intendo! 😀
Poveri piccoli uomini. Lasciamo che si convincano di aver ragione, ne hanno bisogno.
@ Paolo
tu dici che “Si crede sempre in un assoluto”
ti ricordo che non esiste alcunchè di assoluto.
@ sandra.roma
il termine ateo viene usato solo perchè non ne esistono altri nella nostra lingua ma NON è etimologicamente corretto perchè significa senza dio.
La parola infatti presuppone la privazione ( la “a” privativa) rispetto al dio che implicitamente viene dato esistente.
Dal momento che non esiste alcun dio bisognerebbe chiamare teisti i credenti e non definire in alcun modo gli atei essendo questa la condizione di verità dell’essere nel mondo.
Saluti.
@ Enrico Bianchi
Ah ah, il famoso Comma 22: “Chiunque sia pazzo può chiedere il congedo immediato. Però chi chiede il congedo immediato non è pazzo”.
Potremmo travisarlo così:
“Chiunque abbia un amico immaginario e non sia più un bambino è pazzo. Però se questo amico immaginario è dio allora è un religioso”
E ancora:
“Se parli con dio sei religioso. Se dio parla a te sei schizofrenico”.
“Non sono io che sono ateo. E’ dio che non esiste”
E via andare… 8)
come scrisse il filosofo russo ex marxista Nikolaj Berdjaev «non esiste un ateismo perfettamente coerente con se stesso » in quanto l’ateismo « pur negando Dio, contiene una potente idea messianica
Berdjaev aveva forse preso notizie sugli atei dal Bignami. Spiacente di deluderlo, ma “ateismo” significa semplicemente non credere nell’esistenza di deità varie, senza paranoie sull’attesa di salvezze o Salvatori (forse quelli sono gli atei che Baget Bozzo ha intortato da piccoli, a catechismo…).
l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria.
L’ateo crede di non credere per fede nell’esistenza di Dio, il che non è in contraddizione con il credere su basi razionali in parecchie altre cose: scarsini, eh, in logica! I filosofi aristotelici medioevali li avrebbero bocciati…
Ha ragione Bruno Gualerzi, il primo papaboy che passa sarebbe in grado di far meglio di ‘sti cialtroni.
Io NON credo di non credere, bensì SO di non credere.
C’è una certa differenza…
L’ateismo, per definizione, non è una fede, bensì il rifiuto degli atteggiamenti fideistici.
Chi vuole spacciare l’ateismo per una fede non ha capito nulla nè dell’ateismo nè della fede.
L’ateismo non predica nulla, non afferma nulla e non nega nulla. E’ il credente che afferma l’esistenza di un essere metafisico e immaginario. L’ateo si limita a NON credervi. L’ateismo quindi è la posizione più neutrale e più razionale che si possa assumere.
A parte i contorcimenti logici, la cosa grave è che tali fesserie siano pubblicate su un organo di “formazione” di quello che ahinoi è il principale partito italiano che ha perfino il coraggio di proclamarsi laico che probabilmente per loro significa non ecclesiastico ma sempre prono agli insegnamenti di Santa Madre Chiesa.
Siamo ben messi
@ Paolo: anche B 16 è sempre(per somma disgrazia) in TV, ergo….
Hanno paura, ve lo dico io.
Serriamo i ranghi, avanti compatti con la forza delle nostre idee.
Niente ingiurie, niente violenze. Ma fermezza sì, di ribadire i nostri diritti e di far conoscere alla società la forza e la coerenza del nostro pensiero!
“la posizione dell’ateo, o meglio di colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”.
Ahahahahah che gigante del pensiero è costui!
Quindi lui crede di non credere nei folletti della foresta? Mitico!
Aldooo! Se sei più felice se ti diciamo che crediamo non c’é problema. Tu ci dici in cosa credere e noi crediamo 😀
Ma perché queste idiozie devono trovare spazio nella politica come succede in Iran?
Se non vogliamo confinarle negli istituti di igiene mentale, restino almeno nelle parrocchie.
A mio parere Augias non è nè ateo, nè agnostico, nè tantomeno razionalista ………
è solo uno dei tanti vecchi giornalisti-scrittorucoli, paraculi e cerchiobottai, di cui si potrebbe fare francamente a meno sia sulla carta che in tv!
La TV è proprietà di Chiesa Nostra, guai a chi osa ospitare anche solo per una brevissima intervista i non allineati, anzi, più precisamente, i non affiliati.
Poverino! Pietà per un uomo malato, molto malato!
Fa senso, però, sapere che esistono scuole di partito, il principale partito, che lavorano per combattere i non credenti e i non cattolici. Che ancora faticano ad accettare l’esistenza legittima di ciò che è altro dalla dottrina cattolica ufficiale e formale.
Ma tutto fa pensare solo a ripicca e paura.
E vai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
tanta pubblicità per il libro!!!!!!!!!
Chissà perchè, queste opere che cercano di far sentire anche l altra campana,
vendono centinaia di migliaia di copie !
E questo non riescono a sopportarlo !!!!
@lindoro:
dio esiste in quanto fandonia.
“l’ateo crede di non credere”
E io che pensavo di credere nell’inesistenza di Dio. E invece no: io credo di non credere. Grazie Vitale per avermi aperto gli occhi!
E poi se la prende con Augias, manco fosse un ateo “militante”.
Anche nel caso estremo che un dio dovessere esistere, ciò che è assolutamente certo è che non avrebbe mai la fisionomia del barbuto Javè. Questi cattolici credono nel barbuto Javè, con figlio e madonna a carico, e poi vanno in giro a darsi un mucchio di arie spaccianodsi per “credenti”, come se loro credessero effettivamente a qualcosa di serio.
@ Kaworu
I neuroni (come qualunque cellula) una volta morti non possono “resuscitare” (neanche sotto la pasqua cattolica, se capisci l’ironia); tuttavia, se adeguatamente stimolati post-mortem possono ancora condurre corrente elettrica (se ti son noti gli esperimenti del XVIII Secolo sul galvanismo).
Ora abbiamo finalmente una risposta al quesito: il dottor VICTOR VON FRANKENSTEIN ha lasciato questi esperimenti e dei sensori elettrici stimolano le parti del cervello dei politici ad intervalli più o meno regolari.
Le domande ora sono: chi sta nella stanza dei bottoni a mandar scariche elettriche ai cervelli mummificati? E quali aree del cervello sono stimolate (oltre quella del broca e del wernicke)?
Se questi giochetti di prestigio filosofici sono l’unico argomento che hanno per denigrare l’ateismo, dormiamo sonni tranquilli.
Con l’occasione vorrei porgere i migliori auguri di “Buon Venerdì che precede la prima domenica di luna crescente dopo l’equinozio di primavera ” a tutti gli atei di Italia e del mondo!
Ma quindi questo allegro giro di parole insensato vale anche per Babbo Natale, i Puffi e i Pokemon? No, perché mi sarebbe sempre piaciuto averne uno, non si sa mai.
Sono dei poveri dementi. Ma non fanno pena. Fanno paura.
La posizione dell’ateo, o meglio di colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria
Perfettamente in linea con chi dimostra l’esistenza del diavolo dicendo che esiste perché la sua più grande invenzione è stata quella di far credere che non esista.
Dal mio punto di vista la più grande invenzione della chiesa è stata quella di far credere che esista qualcosa che non esiste, battezzarlo come diavolo e diffondere la voce che esso agisce nell’ombra per far credere di non esistere.
Ma come cacchio fanno a saper tutto questo? Si auto-mandano delle lettere a Roma mettendo come mittente satana e con tanto di timbro in ceralacca dalle poste infernali???
Essere atei significa non credere in dio, o, per essere ancora più precisi, non credere all’esistenza di un dio personale.
Questa solfa dell’ateo che non crede in niente sta proprio stufando.
hahahahahahaha l’ateo crede di non credere ma credendo di credere non crede 🙂 ma lasciate stare questo imbecille, tra l’altro dare dell’ateo a Corrado Augias significa non aver mai letto nemmeno una riga dei suoi libri.
aldo vitale: “l’Ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa”
Affermazione palesemente SBAGLIATA.
L’Ateo non è Ateo in quanto non crede in generale in nulla, ma in quanto non crede nell’esistenza di dio.
In buona sostanza, questo tizio prima da una definizione ERRATA di Ateo e poi la utilizza per dire che gli Atei sbagliano.
Arrivare a queste bassezze significa veramente non avere alcun argomento serio da proporre.
Se per quello io credo nell’Heavy Metal…la fede per eccellenza!!!
Ma queso signore esiste veramente? Se sì, sò uccelli per diabetici.
L’onere della prova spetta al proponente, in genere chi crede dice: Non posso dimostrare l’esistenza di Dio ma tu non puoi dimostrarne la non esistenza.
L’errore logico sta che il credente è il proponente non l’ateo.
Mi chiedo perchè il centro destra dove abbondano personaggi con un rapporto così difficile col codice penale sia tanto integralisticamente clericale e baciapile.
>>L’ateismo, sostiene Vitale, “assume dunque i contorni grotteschi di una fede anti-fede”, per cui l’ateo rimane “intrappolato in una contraddizione logica…<<
alla base di questo contorsionismo c’è un dettaglio che gli sfugge, dall’alto della sua presunzione: credere è un’opinione (e in quanto tale opinabile, oltre che legittima) come lo è pure “non credere” (e in quanto tale legittima, oltre che opinabile, appunto)
… ma in ogni caso “l’anticattolicesimo militante” è un reato o è semplicemente un’opinione?
Oppure ogni cosa che non garba al PDL, Belusconi, e company (anzi camerati) è diventato in qualche modo come minimo disdicevole?
taran tapioca come se fosse antani, la superc_azzola con scappellamento a destra
taran tapioca come se fosse antani, la supercazz0la con scappellamento a destra
“l’ateo crede di non credere ma credendo di non credere crede a qualcosa”
Vitale è che sta giocando con il senso delle parole, in quanto usa la parola “credere” con due significati diversi, uno dei quali è “credere” nel senso di “essere convinto di qualcosa”, ma l’altro è “essere consapevoli di qualcosa”. Se invece il senso è unico, allora è l’ateo che deve confermare la premessa, ma diversi atei ne hanno attestato la falsità. Essendo falsa la premessa, il ragionamento perde di valore.
Usando invece i significati espliciti e rimuovendo l’ambiguità linguistica, l’affermazione del Vitale diventa “L’ateo è consapevole di non credere, ma essendo consapevole di non credere è consapevole di qualcosa”, che credo (!) sia una tautologia, cioè una frase che non dice nè dimostra un bel nulla.
Un trucchetto retorico disonesto ma facilmente smascherabile nel migliore dei casi, da ladro di polli della filosofia, o una prova di crassa ignoranza da parte del Vitale.
mi pare un attimino fuori logica quello che il nostro amico cronista sta dicendo. Poniamo per esempio che io sia credente…Allora stando a quanto dice…. Io non sono credente in quanto essendo credente non credo ma sapendo di essere credente allora sono credente……
pongo direttamente la soluzione a Vitale… tu non sei drogato ma non sapendo di drogarti ti droghi.in quanto non sapendo che ti droghi,ti droghi.
Equivocare sul termine “credere”, senza specificare a che cosa, è una delle cose più banali che poteva fare.
se l’anticattolicesimo militante è reato anche l’antiateismo militante lo è o per loro signori vige una speciale indulgenza rilasciata dalla locale sede del tribunale del Sant’Uffizio? che razza di imbecilli ipocriti!
Forse Vitale non ha considerato che:
“la posizione del credente, o meglio di colui che non crede di essere non credente poiché crede che Dio esista, è una posizione paradossale in quanto il credente non crede di non credere, ma non credendo di non credere non crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria. La religione, assume dunque i contorni grotteschi di una ateismo anti-ateismo, per cui il credente rimane intrappolato in una contraddizione logica, ma essendo inconsapevole di questa sua paradossale condizione, mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza”.
Il discorso fila lo stesso con lo stesso gioco di parole da lui inventato ed arriva a conclusioni diametralmente opposte alle sue.
Ergo: è meglio che personaggi come Vitale evitino di creare giochi di parole da quinta elementare perchè potrebbero ritorcerglisi contro.
Poi se Vitale ha qualche altra cosa da dire per tentare di arrampicarsi sugli specchi può venire benissimo a dirla su questa pagina (dato che abbiamo offerto anche troppa visibilità ai suoi deliri).
Come ha detto Odifreddi questi credono che chi non gioca al calcio pratichi uno sport…
Se si può essere più stupidi…
Ma forse sotto sotto intuiscono di esserlo e quindi cercano di confondere le acque con qualche parola apparentemente profonda:
““la posizione dell’ateo, o meglio di colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”. L’ateismo, sostiene Vitale, “assume dunque i contorni grotteschi di una fede anti-fede”, per cui l’ateo rimane “intrappolato in una contraddizione logica, ma essendo inconsapevole di questa sua paradossale condizione, mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza”.
Triplo salto mortale con avvitamento!
Vitale cosa hai sniffato prima di scrivere quell’articolo? Ma dai, cambia pusher!!!
Leggere certi ragionamenti da scolastica medievale a tarda ora fa venire un gran mal di testa!
Sono tanto bravi con la logica che non hanno ancora capito che, logicamente, chi muore non resuscita…
“Se per quello io credo nell’Heavy Metal…la fede per eccellenza!!!”
grande prionace, altro ateo/agnostico/razionalista metallaro 😀
dovremmo cominciare a contarci… io, te, tomaraya, lucy…
“colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria.”
Che è ‘sta roba? Io piuottosto CREDO che Vitale stia dicendo un sacco di fesserie.
“…per cui l’ateo rimane “intrappolato in una contraddizione logica, ma essendo inconsapevole di questa sua paradossale condizione, mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza”
Non direi proprio, l’ateo ( meglio NON CREDENTE ) se lo è diventato è perchè si è informato molto,ha pensato e ha tratto le sue conclusioni. L’IGNORANZA é propria nei credenti ed è addirittura incoraggiata,vedi Ignazio di Loyola che diceva di sacrificare l’intelletto a dio.
Proviamo a vedere se l’assunto funziona ribaltando i dati:
“Il Credente crede di credere,ma credendo di credere non crede comunque in niente,cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa credenza.”
Il Credente, lui sì,intrappolato in una inconsapevole contraddizione logica mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza!
se dio ci fossa la pdl non ci sarebbe
ops
se dio ci fosse la pdl non ci sarebbe
“il cui primo ‘comandamento’ sarebbe addirittura “Dio non esiste””
E che c’è di strano? Intanto non è un comandamento, ma un’affermazione. Comandare significa usare forme verbali “imperative”, tipo “CREDI in un solo Dio”, “NON AVRAI altro dio all’infuori di me”. “Dio non esiste” tra l’altro mi sembra un’affermazione sensatissima.
“colui che crede di essere ateo poiché crede che Dio non esista, è una posizione paradossale in quanto l’ateo crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria.”
Sembra che un’arrampicata sugli specchi si sia fusa con una supercazzola del buon conte Mascetti. E questi sarebbero degli intellettuali? Dei filosofi?
PS.Io non credo che io non esista. Io lo so. Prrrr
@Salesal
Mi spiace che tu pensi questo di Augias: lo seguo da anni è non mi sembra proprio un cerchiobottaio, anzi. Afferma senza problemi le sue idee, anche estreme (come quella sull’eutanansia) e le sue trasmissioni televisive sono sempre improntate al ragionamento.
Ma forse il ragionamento fa paura a priori, sia agli estremisti cattolici che agli estremisti di altra natura…
Io credo che chi crede che i non credenti credano poiché credono di non credere 🙂 sia un imbecille!
@ Dysphoria_noctis
Faccio parte della lista 😀
Mi infastidisce questa storia trita e ritrita dell’ateo-ignorante.
L’ateo non è ignorante proprio in quanto dubbioso e quindi avido di informazioni, filosofo ovvero amante della luce, a caccia della verità.
Allora se l’ateo “crede di essere ateo e per ignoranza bestiale crede di non credere…”:D insomma sono ridicoli in tutte le loro forme e manifestazioni e ovviamente non sanno più dove andare a parare.
Invidio la pazienza di chi si prende la briga di spiegare i grossolani strafalcioni logici di questo Vitale.
Resto dell’idea che le contraddizioni sono tutte dei credenti, il cui oggetto di fede è incoerente con la realtà, dato che è impossibile che una volontà onnipotente e benevola determini un mondo in cui c’è sofferenza.
Traduco dal greco antico Epicuro: ” non so se Dio esista però se c’è sicuramente se ne sbatte i cog…. di noi”
non so se la traduzione sia fedelissima comunque…
Le frasi riportate ( l’ateo crede di non credere ecc. ) non possono in nessun modo essere classificate come ragionamenti ( se uno studente di scuola media scrivesse cose del genere in un tema scolastico il suo prof. di italiano apporrebbe un grosso punto di domanda con quel che segue ) ma sono soltanto sintomo di qualche forma di malattia mentale, che, come sanno gli psichiatri , si manifesta in diversi modi.
cmq mancuso è un comico nato, dice cose, tentando di passare per esperto di scienza, che fanno morire dal ridere, è riuscito anche a ricavare la formula dell’anima d e=mc^2…..
ve lo consiglio per farvi quattro risate…
certo che se penso alle copie che ha venduto il suo libro mi vien da piangere…
@ vico scrive:
10 Aprile 2009 alle 8:10
se dio ci fossa la pdl non ci sarebbe
Lapsus freudiano??? 😉
Un ateo non crede di non credere, non crede in Dio e basta.
la posizione dell’aBabbo Natale, o meglio di colui che crede di essere aBabbo Natale poiché crede che Babbo Natale non esista, è una posizione paradossale in quanto l’aBabbo Natale crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa, cioè si contraddice proprio sul punto fondante della sua stessa teoria”. L’aBabbo Natalismo, sostiene Vitale (mica tanto…), “assume dunque i contorni grotteschi di una fede anti-fede”, per cui l’aBabbo Natale rimane “intrappolato in una contraddizione logica, ma essendo inconsapevole di questa sua paradossale condizione, mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza”.
Leggo appena adesso dell’attacco ad Augias. Più che l’attacco in sè (ovvio che si verifichi) mi ha colpito la contorta “pseudo-logica” della presunta contraddizione contenuta nella definizione di ateo. Chi ha mai detto che l’ateo NON crede in qualcosa?!?! l’ateo CREDE, ma crede nella ragione e nella libertà di pensiero non impastoiato da vecchie ed obsolete affermazioni tenute oggi in vita solamente grazie ad artifizii (leggasi “interpretazione” e “libero arbitrio”)
@ liberal
mi pari poco liberale, caro sedicente Liberal.
se pure il ragionamento dell’ateo=credente zoppica dal punto di vista logico, con quale grandioso ragionamento tu ne derivi una diagnosi di insanità mentale?
forse che chi dice sciocchezze o non la pensa come te è automanticamente pazzo?
suvvia, un poco di misura!
“crede di non credere, ma credendo di non credere crede comunque in qualcosa,”
Ma Vitale non ha nulla di meglio da fare che farsi le seghe mentali ?
Ah, poveri i miei soldi spesi male.
Ritengo che ci siano due tipi di atei: gli antagonisti ed i colti.
– Gli antagonisti sono persone che si dichiarano atei solo per principio e senza alcun contenuto culturale e, pertanto, sono facilmente convertibili sul punto di morte;
– I colti, invece, sono coloro che hanno voluto e saputo coltivare ed arricchire mediante approfindite conoscenze storiche in cosa consista la vita e quanto di vero ci sia in certe istituzioni che poggiano la loro esistenza ed il loro potere sull’immaginario e sulla fantasia, catturando così le menti il cui istinto di religiosità possa essere soddisfatto non già con elementi concreti, ma con il fascino attrattivo della contemplazione.
Infatti, il papa, proprio per soddisfare detto fascino, veste sempre più con paramenti arricchiti di ornamenti ed aumenta sempre di dimensione quel baldacchino che porta sulla testa ricco di pietre ed ornamenti.
Parlando di Augias, mi viene spontaneo di ritenerlo un uomo colto, intelligente, brillante e moderato, a cui molti intellettuali dovrebnbero riferirsi.
f. valentini
La prova va esibita da chi crede……ossia da chi afferma l’esistenza di Dio
non essendovi questa non è corretto dire che noi atei “non crediamo” perchè? perchè l’entità in questione NON esiste, non si è dato prova della sua esistenza. Dunque noi non affermiamo di non credere, insomma non esprimiamo un parere ma constatiamo la non esibizione della prova
qual’è la posizione dell’ateo? conosco quella del missionario, ma quella dell’ateo mi manca. se qualcuno ne sapesse qualcosa me lo faccia sapere.
@ francesco
La tua distinzione mi lascia un pò perplesso. Forse valida in astratto, ho però conosciuto molti atei, come li chiami tu, ‘antagonisti’, i quali in punto di morte non si sono affatto ‘convertiti’, mentre tanti atei ‘colti’ (mi riferisco a tanti personaggi noti proprio nel mondo della cultura, comunque espressa), non solo si sono convertiti in prossimità della fine, ma spesso hanno anche fatto di tutto perchè lo si sapesse. Credo che la cultura, se non ha dietro di sé un coinvolgimento esistenziale che come tale può essere vissuto non necessariamente con le conoscenze di cui parli, di fronte alla scadenza cruciale non serva a molto.
Concordo sulla gradevolezza di Augias (con quello che passa in TV ci vuol poco), ma il suo ateismo, o agnosticismo che dir si voglia, ammesso che ci sia, è molto, come dire, trattenuto, non professato, nel panorama attuale, con quel tanto di convincimento che comporta alcuni rischi. Almeno come intrattenitore televisivo.
Non è vero che l’ateo “crede” di non credere; l’ateo “sa” di non credere.
dysphoria_noctis 10 Aprile 2009 alle 0:45
Aggiungetemi alla lista….METALLICAAAAAAA! 😉
Augias – a differenza di giornalisti che la destra ha sempre bollato come “faziosi” o “schierati” (come se i loro non lo fossero, ma costoro hanno ben presente la favoletta del lupo e dell’agnello) – piace a tutti – e soprattutto a tutti i telespettatori – per il suo stile pacato e la sua capacita’ di fare divulgazione, anche agli strati meno colti degli italiani, anche e soprattutto forse a quelli che hanno votato a destra. Non e’ certo per l’uscita di uno dei suoi libri infatti che si sono levate le proteste. Augias conduce anche un programma verso mezzogiorno credo, quindi diretto alla fascia un po’ anzianotta. E’ una seria minaccia al mono pensiero.
augias …grande
Ci sono i cretini che hanno visto la Madonna, ci sono i cretini che non hanno visto la Madonna… io sono un cretino che non ha mai visto la Madonna…
Nostra signora dei Turchi
Carmelo Bene
@ Dysphoria
ecchime sorella, heavy metal the true faith!!!!!!!!!!!!!
Vitale (chiunque sia costui): “[l’ateo] mostra di trovarsi in uno stato di brutale ignoranza […]”
Questa non è un’offesa, vero? Com’è umanamente delicato, lei, sig. Vitale!
I credenti sono così limitati e primitivi che non riescono a capire la differenza tra chi pensando arriva ad una conclusione razionale e chi credendo di pensare in realtà si morde la coda.
Tomaraya, Dalila, io, lucy, Simplicius, prionace… Metallicatea go on! 😀
@Fri
lapsus freudiano, ma adeguato al venerdì santo 😉
@ Macklaus71 disse:
“Dopo aver letto le frasi di Vitale, mi è venuto un gran mal di testa.
Tutti noi comunque abbiamo bisogno di credere in qualcosa: io credo che ora mi prenderò una birra.”
🙂
Lo sproloquio del Vitale rientra nella copiosa categoria delle “pippe mentali in libertà” di cui in questi tempi, sotto il cioioso auspicio di B16, i curiali del Vaticano sono prolifici artefici.
Oggi pomeriggio attorno alle 6 ho sentito per Radio 1 un prete (mi sembra che l’avessero presentato come Raniero Cantalamessa, ma non ne ho la certezza) che durante una predica ha tirato in ballo ancora una volta questo discorso.
E’ partito parlando degli ateobus londinesi, affermando che la frase “probabilmente dio non esiste” è illogica se detta da un ateo, il quale quindi ne ammette l’esistenza (ovvio…).
E poi, con una serie di passaggi il cui rapporto causa-effetto mi è sembrato un po’ fumoso, è andato a parare sulla solita scommessa di Pascal.
“Se anche dopo la morte non c’è nulla”, diceva, “io non ho perso niente. Ma tu, ateo in ascolto (parlava con me?), se dopo la morte c’è qualcosa hai perso tutto!”.
Il che potrebbe anche aver senso, se però si ammette che quello cristiano sia l’unico dio possibile e che effettivamente premi o castighi in base a quanto si crede in lui: un po’ tirchio, come dio…
Ecco, l’unica cosa decente che ha detto è stata la frase di chiusura: “l’ateismo è un lusso che molti non possono permettersi”. Peccato che molti vivano in condizioni misere a causa (o perlomeno concausa) della religione, qualsiasi essa sia.
“Se uno non ha niente”, diceva, “dio è una speranza che non gli si può togliere”. Può anche essere; in questo caso, però, si può togliere chirurgicamente solo la chiesa.
Devo chiarire che, quando ho fatto riferimento agli atei colti, mi riferivo alla cultura conoscitiva delle fonti religiose.
A proposito devo confessare che mi ha lasciato sgomento il discorso dell’arcivescovo durante il rito funebre per i defunti del terremoto abruzzese, il quale, nel presentare il cardinale Bertone, si è così espresso “sua eccellenza l’eminentissimo signor cardinale segretario di stato”.
Che squallore ascoltare quelle parole! A parte il fatto che la qualifica di segretario di stato è politica e non religiosa.
f. valentini
Ho letto l’articolo di Baget Bozzo e devo dire che sono molti i punti irriverenti ma fra tutti spicca questo capolavoro di goffaggine ed ignoranza storica impareggiabile:
“se la Chiesa si adagiasse sulle maree storiche, da un punto di vista etico, politico, teologico, giuridico, dottrinale, ecclesiologico, rischierebbe di legarsi a doppio filo con le vicende storiche stesse, che in quanto tali, appunto, sono storicamente superate o superabili, rischierebbe cioè di essere superata al pari di qualunque altro evento tipico della contingenza storica.”
Bozzo vorrebbe ragionare per assurdo, ammettendo una premessa che si è verificata più volte nella realtà storica e facendone derivare una conseguenza che egli rifiuta ma la quale si è effettivamente manifestata nel mondo moderno di cui la chiesa NON fa parte
ma che caz …… oooo vogliono ??? questi infami ???? giu’ le mani da persone come agiuas: intelligenti e liberi uomini. non servi di papi ho padroni di tv . attenti la corda sta’ per spezzarsi .w la liberta’ di espressione e di pensiero w garibaldi abbasso i manigoldi