Sarzana (SP): il Festival della Mente preoccupa il vescovo

La sesta edizione del Festival della Mente si terrà a Sarzana il prossimo settembre, ma già preoccupa il vescovo, monsignor Francesco Moraglia. Troppi partecipanti increduli, nelle scorse edizioni, potrebbero aver causato qualche fastidio di troppo. E così, racconta il Secolo XIX, durante la messa di domenica sera Moraglia ha esortato i fedeli a una coscienza vissuta e partecipata, “perché altrimenti basta un Festival della Mente qualsiasi, per metterci in crisi”. Se ne è rallegrato Andrea Camaiora, capogruppo PDL in consiglio comunale: le parole del prelato “non possono che destare l’esultanza del cuore per chi, come me, ha da tempo criticato l’orientamento laicista del Festival della Mente e il silenzio assordante di chi avrebbe dovuto levare la propria voce”.

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64 commenti

bright77

Ragionare è sempre stato il peggior nemico delle religioni.Il vescovo si preoccupa perchè chi coltiva la mente in genere rifugge la religione.Non sanno fare altro che dimostrare odio,non riescono mai a proporre qualcosa di alternativo,sanno solo accusare gli altri,indicando magari il piu’ grande organo umano “il cervello” come strumento di satana.Il loro è un ridicolo nichilismo antiumanitario.Spero che un giorno una persona del genere non possa piu’ nominare(gli altri professori devono vincere un concorso)i “prof” di religione.Il commento del capogruppo pdl non merita neanche un commento.

miro99

e si preoccupa si !!!! se le menti cominciano a pensare e dedurre ,, c’è il rischio che gli tocca andare a lavorare !!!!!!!!!!!!!!!

Loryz91

” Or non avete mai udico che la pazzia, ignoranza et asinità di questo mondo è sapienza, dottrina e divinità in quell’altro ? ”

Pazzesco aver paura di un ” Festival della Mente “, solo avveletori della storia e della gente come i preti possono averne.

crebs

L’ho già scritto altre volte: opponiamoci con forza al tentativo di dare alle parole significati nuovi e negativi.
Leggete la definizione di laicismo, laicista, etc. sul vocabolario della lingua italiana della Treccani (massima autorità nel campo, senza nulla togliere ad un qualunque papa).
Il significato di queste parole non ha alcunchè di negativo.

Stefano Grassino

Una volta, un’alto prelato, visitando la mostra di Osvaldo Licini, il più grande astrattista italiano disse: “ma voi artisti moderni dipingete inmaniera cos’ cervellotica”……… la risposta di Licini fù lapidaria: e che eminenza, dovremo forse dipingere con gli intestini?

ateopisano

Non ho più parole, non ci sono stato ma mi è stato riferito che è un festival fatto veramente bene.
Lorsignori sanno bene che l’equazione “ignorante = credente” e “cervello pensante =ateo”
è spesso vera

Loryz91

In effetti questo Festival si fa un po’ troppo lontanuccio per me terroncello, ma ho letto il programma e merita, deve essere proprio un posto da visitare. Alcuni eventi peraltro combaciano con quelli della Città della Scienza di Napoli, che ho trovato davvero ben fatta.

marco

i malati patologici preferiscono un festival dei dementi, troppa fatica pensare visto e poi tanto c’è dio che lo fa per noi. Forse non sanno che viviamo nel 2009 e le pecore sono oramai scappate dal recinto?

stefano

“io ho sempre saputo che la religione di Roma è perduta se gli uomini si mettono a pensare” – Voltaire.

simone

certo che dà soddisfazione essere presi in considerazione da una autorità quale un vescovo..potete far vacillare i bigotti e i pii uomini la cui fede è concepita come una filosofia di vita..dov’è la vostra sapienza?guardate al rispetto che vi portano i vostri figli,le vostre mogli o mariti,i vostri genitori e saprete quanto siete sapienti..sapere in latino vuol dire aver sapore di.. qui invece circola gente che ,in dialetto sardo, definirei:bamba,cioè senza sapore..parole molte,ma inappropriate;contenuti pochi,luoghi comuni molti.

libero

Il libero pensiero ha sempre proccupato i fondamentalismi, nazista, comunista e religioso, sono diversi ma tutti contro chi vuol pensarla a modo suo.

Bruno Gualerzi

Ma come, se non fanno altro che sostenere – B.16 in testa – che tra fede e ragione non c’è alcun contrasto… Ma forse per capirlo la mente non serve, anzi finisce per mettere fuori strada. Sono altri gli organi cui si deve fare riferimento per cogliere questa profonda verità.

Mario

Il vescovo ha ragione: “BISOGNA CREDERE E BASTA” – Se cominciamo a pensare, cade tutto.

Kaworu

@simone
come i contenuti di quel che scrivi?

luoghi comuni molti, contenuti zero

stefano

partendo da un assunto proprio della maggioranza delle “pecore nere” gli atei credono di non credere ma in realtà credono…io penso che loro credono di farci fessi ma non hanno capito che i primi fessi sono proprio loro.

francesca

Sono di Sarzana e il festival della mente è una boccata d’ossigeno per i neuroni. Pillole di conoscenza che chi vuole potrà approfondire (io in modo particolare sono interessata alle scienze cognitive). E le letture serali di Odifreddi non me le perdo per niente al mondo (l’anno scorso leggeva darwin….). Se credo in qualcosa credo nel dovere della conoscenza.

Macklaus71

Quando la gente si informa, pensa con la propria testa, vede le verità del mondo… solo allora i regimi cominciano a preocuparsi. La conoscenza porta alla libertà.

stefano

“la prima libertà fondamentale di un uomo deve consistere nel poter affermare, davanti a tutti e tutto, che 2+2 fa 4; tutto il resto segue da ciò” – George Orwell.

vico

cero che certa gente potrebbe organizzare la festa dei mente-catti

c.j.

“Ragionare” fa venire i brividi a chi vuole controllare le masse e non far ragionare i fedeli

“…per chi, come me, ha da tempo criticato l’orientamento laicista…” semplicemente non è una frase democratica. In una democrazia al contrario dovrebbero esser benvenute le opinioni differenti, ma in Italia non ci si aspetta opinioni diverse. Come le pecore, tutte a belare.

“…e il silenzio assordante di chi avrebbe dovuto levare la propria voce…” semplicemente lol

…il tizio in questione è pure poeta, s’è presa ‘sta licenza “assordante”… 🙂 ma va kag…

Third Eye

Presto proporranno di bruciare gli osservatori perché così si vede che non c’è Dio in cielo?

Mah, non capisco proprio perché non lasciar correre, piuttosto che farsi simile autogol…

Popinga

Nessuno mette in evidenza il totale appiattimento a 90° dell’esponente del PdL? (Come si possa essere appiattiti ad angolo retto è cosa che lascio agli esperti di geometrie non euclidee, o ai servi). Eppure è ancora peggio della CCAR in quanto a cervelli all’ammasso. Lì uno solo pensa, gli altri si adeguano per tornaconto personale e per comodità. Almeno nella chiesa cattolica qualche forma di dissenso c’è.

simone

si..si..guarda alla tua vita e dimmi quale vantaggio pratico trarrai dal festival della mente..
forse non sei già libero di pensare con la tua testa?
ma sei davvero convinto che il pensare con la tua testa ti porti alla verità?
e se ognuno è libero di pensare con la propria testa e le sue idee non coincidono con le tue,dove sta la verità?
se ad esempio tuo padre non la pensa come te?lo reputi un ignorante?
sul concetto di “libertà” poi,ti dico una cosa:forse tu pensi che “libertà”sia fare quello che voglio;in realtà la definizione di “fare quello che voglio” è :ISTINTUALITA’.La parola libertà invece ha la stessa radice di “liberi”che in latino vuol dire:figli;i figli sono quelli che fanno la volontà del padre..che obbediscono!paradossale?no,libero è quello che sa scegliere il bene..perchè che cosa sia il bene non lo puoi sapere da solo,te lo dice chi ti ha generato,il padre appunto.Ma se pensi che questa sia aria fritta,allora pensa a tutte le scelte concrete della tua vita,fatte agendo di testa tua, e vedi se hanno avuto conseguenze positive sulla tua vita..
Sul valore della verità invece ti chiedo:le tue azioni corrispondono sempre e con tutti a ciò che pensi e che dici?o forse come tutti gli uomini pensi una cosa,ne dici un’altra e ne fai un’altra ancora?anche in questo caso guarda alle tue relazioni concrete..
questo ti dice quanto ogni uomo è lontano dalla verità perchè nessuno è capace di essere veritiero al cento per cento..
perciò questo festival del libero pensiero mi sembra paragonabile per utilità a una gara di rutti..ARIA E BASTA

ParkaDude

“ognuno è libero di pensare con la propria testa e le sue idee non coincidono con le tue,dove sta la verità?”

Sta dove e’ possibile dimostrare qualcosa oggettivamente.

Caro simone, l’aria e i rutti stanno purtroppo nel tuo commento arzigogolato e male argomentato. Se fossi piu’ malizioso, penserei che il festival lo odi a priori perche’ ti hanno escluso/sbeffeggiato.

rododentro

Il festival della mente è malvisto dal clero perchè mente significa pensiero e se pensi non credi, rifletti, e riflettendo arrivi a concludere che la favoletta di dio non regge e li mandi a cag..e.

Oxiuranus

@ Francesca
non so se l’hai presentato come motto quando è stato fatto il sondaggio (mi è in ogni modo sfuggito) ma credo sia semplicemente fantastico, grande:

. SE CREDO IN QUALCOSA CREDO NEL DOVERE DELLA CONOSCENZA

Alcuni anni fa, 1987 mese di agosto, la giornalista Mafai su REPUBBLICA commentò così il fatto che l’allora ministro della protezione civile gaspari non si presentò sul luogo del disastro, in Valtellina: “Se l’imbecillità uccidesse il ministro non sarebbe più tra noi”. Credo che questo si possa tranquillamente girare a certi personaggi che, non avendo altro da fare che fomentare il gregge contro chi usa la testa di suo, sparano idiozie a destra e a manca.

Stefano

@ simone

a questo punto penso ti si possa tranquillamente considerare un provocatore.
Quel che dici è semplicemente senza senso. Aggiungo, denota una profonda ignoranza in ogni campo dello scibile umano, e profonda competenza dell’aria fritta venduta dalle religioni. Girala come vuoi, ma ti stai avvitando su te stesso. Hai ragione per definizione, perchè l’ha detto la chiesa del tuo Dio. E di lì non esci. Senza contare che tutta, dico tutta l’aria fritta che vendi presuppone l’esistenza di un dio che non hai dimostrato. E se anche tu avessi dimostrato l’esistenza di una astratta divinità ti rimarrebbe da provare che è quella in cui credi. E quella in cui credi è veramente miserevole…
Fino a quando non porterai prove più solide sei pregato di prendere le tue terga ed andare a fare catechismo da qualche altra parte.

Prova = cosa che tanto infastidisce i credenti perche’ impedisce loro di aver ragione (ParkaDude in altro post)

Andrea

@simone
Sei libero di non partecipare al “Festival della Mente”.
Per festeggiare “la mente” prima di tutto bisogna averla, ma non basta, bisogna anche poi usarla.

Ciao a tutti

Luc

@ Simone

Noto nel tuo commento un poco di concitazione. Forse non ti fa bene.

Vantaggi pratici: io non amo il calcio e non vedo “vantaggi pratici” in un campionato che gioca ogni domenica. Eppure migliaia di persone vi assistono. Ed a volte si abbrutiscono. Libera scelta. (prova ad associare qualche altro evento domenicale, vale lo stesso)

Verità: termine delicatissimo in quanto nella logica esistono affermazioni di cui non si può decidere se vere o false (Gödel). Al limite la “verità” non è una sola (e forse nella tua accezione cessa di essere verità). Spero non ti dispiaccia.

Istintualità/padri/figli: penso tu confonda l’istinto con l’arbitrio. Posso fare ciò che voglio conservando l’arbitrio sulle mie azioni. L’equivalenza non funziona.
Se conoscessi il fantomatico “bene” solo dal ?padre? (presumo ti riferisca a colui ha maggior esperienza in termini di tempo) potremmo avere stirpi intere
di “malvagi” a prescindere. Il principio causa-effetto in molti casi si è, da tempo, rivelato fallace.

Coerenza: il requisito base di chi pensa è cercare di essere coerente. Le mie azioni sono improntate alla massima coerenza. Massima (per quanto la mia mente mi consente), non assoluta. La probabilità uno (o 100%) è una condizione limite, quindi non raggiungibile. E sto tranquillo.

Utilità e rutti: l’utilità è un concetto che richiede pagine di discussione. E’ così arbitrario che si presta ad ogni tipo di interpretazione. Usarlo con leggerezza può portare a sonore smentite. Meglio parlarne tra sei mesi.

Dalila

@ simone

Salve,

oggi mi sei un po’ scaduto, se mi permetti.
Parti da un discorso etimologico già di per sè poco corretto, lasciamelo dire da “addetta ai lavori”, per poi sostenere che libertà è obbedienza al padre.
Potrei dire che nell’antica Roma anche gli schiavi da poco affrancatisi dalla loro condizione erano definiti “liberti’.
Scegliere la via del padre non significa necessariamente scegliere il meglio (allora non esisterebbero le diverse personalità, nè il progresso nè il gap generazionale, ad esempio).
Dicendo questo incoraggi una sorta “pecorismo cristiano” (tema che fu caro persino a Carducci, che l’apice della trasgressione proprio non era).

Tornando al tema del post: il festival della mente probabilmente piace perchè ci si puo’ incontrare e scambiare idee trovando spesso, tra cervelli pensanti, dei punti comuni.
Certo, forse un modo per sentirsi meno soli in un pianeta in cui la popolazione pensante non mi pare rappresentare la maggioranza (e ne riscontriamo i risultati tutti i giorni).

La libertà inoltre mi sembra il modo migliore dell’essere umano di crescere, evolversi sbagliare ed imparare dalle proprie esperienze.
La libertà fa ancora paura? Come mai c’è bisogno (urgente) di questo controllo delle menti?

E se di aria si tratta, perchè il vescovo ha paura?
Pensa di trovarsi ad un raduno di seguaci di satana?
Siamo ancora a questi livelli beceri di dualismo manicheo (male/bene)?
Scusami ma il vescovo avrebbe fatto meglio magari a partecipare e dibattere democraticamente dall’alto delle sue solide (?) argomentazioni.

“El sueño de la razón produce monstruos”
Francisco de Goya

ateismo

Mente, creatività, personalità: tutte cose che spaventano chi vive e propaganda una fede cieca (sì, lo so, sono “laicista” e ne sono fiero… 🙂 )

Piero

Mi permetto di fare una piccola segnalazione OT (ma non troppo).
Ieri sera un TG nazionale (credo fosse raidue) ha trasmesso un servizio su Galileo, in cui il giornalista ha tranquillamente affermato che la condanna dello scienziato fu causata da “reciproche incomprensioni” (sic!!!) tra questi e la chiesa.
Mistificazione ed asservimento totale alla volontà della ccar, dimostrata (ammesso che ce ne fosse bisogno) anche dall’assenza di qualsivoglia contraddittorio: è stato intervistato solo un religioso spagnolo che ha appena pubblicato un libro sull’argomento, a quanto mi è parso di capire (non sono stato molto attento finché non ho ascoltato la frase che ho riferito sopra).
Sarebbe interessante provare a pescare il servizio e linkarlo…

Alessandro Bruzzone

Io mi rallegro di constatare che preti e fascisti non mancano mai di mostrare quello che sono.

Giovanni Bosticco

Il vescovo preferirebbe il “Festival del demente”,
al casinò di Sanscemo, in provincia di Imperatoria
detta così per ricordare la Chiesa.

Rothko61

La fede è un crampo, una paralisi, un’atrofia della mente in certe posizioni (Ezra Pound, «Selected Prose», 1921)

Silvia

@piero

Anche io ho visto quel servizio e purtroppo stavo mangiando, così ho rischiato di affogarmi quando ho sentito le parole “reciproche incomprensioni”. Sembra anche a me che fosse rai2. Sul sito della rai si dovrebbero poter recuperare le varie edizioni dei tg. Io son la negazione in quanto a computer e non sono in grado di inserire un link, ma magari qualcuno più telematicamente abile di me lo può fare…

Silvia

“Reciproche incomprensioni”! Quindi si può dire che anche Hitler ha avuto “reciproche incomprensioni” con gli Ebrei?!

simone

Cara Dalila,
da una addetta ai lavori mi aspettavo una confutazione scientifica sull’errata etimologia..come ben sai,ogni schiavo deve meritare la sua libertà..e la merita obbedendo al padrone.Infatti proprio nell’antica Roma,una volta affrancato,lo schiavo prendeva il nomen del “padre”..e veniva chiamato liberto,cioè :liberato..e aggiungerei, anche eternamente legato al pater familias che lo aveva affrancato e del quale portava il nome..
La questione dei figli nelle civiltà classiche è indissolubilmente legata al padre..sono società patriarcali;saprai allora che innanzitutto il padre doveva riconoscere il figlio al momento della nascita e imporgli il nomen..il liber o filius è sempre legato ad una familia…e nella familia chi comandava?il pater familias al cui volere i liberi erano sottoposti.
Ora,a parte questo,su cosa si basa la tua osservazione sul mio errore circa l’etimologia di libertà? Non ha la stessa radice di LIBERI?
Non sarà invece che oggi la parola ha subito uno slittamento semantico per cui alcuni,come Luc,non sono capaci di definirla?
Luc dice:”penso tu confonda l’istinto con l’arbitrio. Posso fare ciò che voglio conservando l’arbitrio sulle mie azioni. L’equivalenza non funziona.”
Ora:cosa vuol dire fare ciò che voglio se non seguire l’istinto?
L’arbitrio implica una scelta fra diverse opzioni e non sempre chi sceglie,opta per ciò che il suo istinto vuole fare,eppure esercita comunque il suo LIBERO ARBITRIO!
Quindi sia chi fa ciò che vuole,sia chi fa ciò che non vuole compie una scelta:solo che nel primo caso sottomette il suo arbitrio all’istinto,nel secondo caso invece sottomette l’istinto all’arbitrio.Per definizione chi è sottomesso è schiavo.
Nel rapporto fra padre e figlio è sottointeso che un padre vuole il bene per il figlio.
E’ vero che esistono molti genitori che invece se ne fregano dei figli..è evidente che non possono definirsi padri.
Visto che siete degli interlocutori colti,vi porgo un’altra etimologia:PATER latino >PATEO:essere esposto + -TER:suffisso d’agente =pater:colui che espone:i figli nella Roma antica venivano esposti pubblicamente,riconosciuti dal padre davanti a tutti.
Chi invece se ne sbatte dei figli non può definirsi padre.
Ci sono poi quelli che insegnano il male ai figli..io però mi riferivo a quei padri che orientano i figli verso il bene..molti figli però non rispettano il padre in nome del loro libero arbitrio e sono convinti di fare il proprio bene..io sono fra quelli che hanno sperimentato che era meglio obbedire al padre perchè ricercando la felicità con il mio istinto e piegando ogni idea al mio istinto ho trovato la sofferenza e la disperazione.
Non mi interessa aver ragione,ne sono convinto che i miei argomenti siano più validi dei vostri;ma se devo parlarvi con sincerità e per quello che ho sperimentato non posso mentire a me stesso.
Che poi si svolga un festival della mente non mi cambia la vita,né mi infastidisce;non posso però valutarlo se non per quello che è: inutile.Può essere luogo di incontro,di cazzeggio di scambio di idee,di sfogo delle proprie emozioni..di alienazione dalla vita reale ..esattamente come mi sono alienato io per fabbricare questo commento!E’ tardi..se avete piacere o anche se non ne avete torno a provocarvi più tardi.

roanzel

Ahi Simone…..il significato etimologico di una parola ha un valore relativo per spiegarne il significato, direi un valore “storico” e poco più!!!
che il termine libero derivi dal termine latino per figlio…che dovrebbe significare OGGI??
Che DUEMILA anni fa il senso della parola libertà era probabilmente quello che OGGI gli dai tu!! Evviva!!! Però magari in duemila anni qualcosina è cambiato nella società, è cambiato nei rapporti fra gli esseri umani, è cambiato nella visione del mondo!!! O no?
Vedo con piacere che sono sempre i “” credenti “” che continuano ad appellarsi a concetti, a libri, a “” fatti ” ( ?? ) di VENTI secoli orsono ( senza risparmiare però a noi atei l’accusa di
sollevare questioni ottocentesche!!!!)
Una cosa è certa: libertà=sottomissione è neolingua!! C’è poca da arzigogolarci intorno, c’è poco da fare bizantinismi; il termine, ormai, ha acquisito un valore molto lontano dalla sua etimologia;secondo me è uno di quei termini realmente indefinibili e non catalogabili: è libertà la tua voglia di sottomissione, è libertà la mia voglia di indipendenza, è ugualmente libertà…in parole povere : libertà è scegliere, non necessariamente il “””” bene “”””, che cosa sarà mai poi il BENE? basta la scelta,chcchè ne dica il catechismo CCAR!!!
Chiudo citando Nietschze: esser liberi non significa fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa!!!!

Il Filosofo Bottiglione

be’, al festival della mente per forza che vengono dei laicisti, mica ci si può aspettare che vengano dei clericalisti.
sarebbe ridicolo un festival della mente inaugurato con la benedizione del vescovo.

Dalila

@ Simone

la cara Dalila, fra un commento e l’altro lavora e magari non ha tempo di mettersi a confutare lungamente con chi ha già un’idea prestabilita e direi un po’ prevenuta delle cose.

Il liberto non si affranca dal pater familias bensi’ dal dominus che diventa patronus (padrone) che ha un’etimologia affine a pater, padre ma anche PROTETTORE (e non sempre nel senso buono del termine, basti pensare al termine che utilizziamo per il protettore delle lucciole). Per “Slittamento semantico”? No, c’è di più nell’evolversi di un idioma, credimi.
Padre e padrone provengono quindi dalla stessa origine ma ho tirato in ballo il liberto non per caso:il liberto è uno schiavo affrancato, libero ma non del tutto, pur sempre schiavo di un padrone che vanta ancora diritti su di lui.

Credo che il latino “pateo” sia arrivato solo DOPO il sanscrito non credi? 😀
Pati in sanscrito= proteggere, nutrire
Esporre i bambini inoltre è una pratica che riguardava gli orfani o i bimbi NON riconosciuti (ne abbiamo tracce nel celebre cognome napoletano “esposito”-esposto sulla ruota).
Chi riconosceva i figli nell’antica Roma, adagiava il neonato sulle ginocchia dopo averlo preso in braccio.
Qui hai un po’ toppato, onestamente

Poi dici:
“Io sono fra quelli che hanno sperimentato che era meglio obbedire al padre perchè ricercando la felicità con il mio istinto e piegando ogni idea al mio istinto ho trovato la sofferenza e la disperazione.”

Peccato: c’è chi solo sperimentando esperienze ALTRE da quelle dei genitori e del nido natale trova la vera felicità!

Insomma se sei convinto delle tue argomentazioni (come hanno detto altri, assai decontestualizzate e finalizzate al solo scopo di affermare che “dio è grande”) perchè venire a “provocare” proprio qui?
Pensi di farci cambiare idea con cosi’ poco?
Credo ci voglia un po’ di più onestamente (più apertura mentale in primis, più sforzo di capire…)

E se tali convegni sono inutili, cosa sono allora le messe cattoliche? Una totale perdita di tempo?
Già, meglio restare a casa ed ubbidire al padre…

fab

“basta un Festival della Mente qualsiasi, per metterci in crisi”.

L’unico motivo per cui questa frase non è vera è che la chiesa è GIA’ in crisi.

@ Simone

Naturalmente, i genitori formano i giudizi di valore dei figli in modo decisivo.
La maggioranza dei genitori dà giudizi sani su che cosa è bene e che cosa male.
I figli che riflettono si rendono presto conto che una divinità onnipotente in questo mondo, anche senza bisogno di credere alle aggravanti bibliche, rientra nella classe delle cose cattive e che pertanto i monoteismi, con la loro pretesa di divinità benevole, sono falsi.
Sempre naturalmente, i figli che riflettono apprezzano i festival della mente.

Stefano

Per essere liberi bisogna fare la volontà del padre:

a) Come si determina l’esistenza di un padre che ha caratteristiche indistinguibili da quelle di un ente immaginario.

b) Come si fa a sapere che si tratti del padre giusto tra i molti pretendenti (spero non si tratti di una scelta…”istintuale”). Tutti i padri, del resto, fanno miracoli, sono onnipotenti, hanno ispirato un bel libro, hanno il loro popolo preferito e chi più ne ha più ne metta.

c) Come faccio a sapere di non aver fatto la scelta solo in base a criteri geografici, culturali o familiari.

c) Come si conosce la volontà del padre cui si parla.

d) Come si fa a sapere che quel che vuole è bene per me ( quello di simone non ha una buona reputazione, più o meno un apprendista stregone, ma è nello standard degli altri).

e) Chi ha creato gli “istinti”?
(orrenda cosa che ha fatto precipitare simone nel baratro – ma leggere qualcosa di psicologia? No! scusate, si occupa della mente…-)

Cari miei, tutte queste cose necessiterebbero di qualche riflessione, di una mente forse. Ma essa, come il suo festival, è inutile.

Stefano Bottoni

Mi rendo conto che 200 euro non sono una piccola somma per chi già lotta per arrivare a fine mese, ma comprarsi un Nintendo DS e il programma Brain Training è un buon investimento. Se si ha voglia di allenarsi ogni giorno. Personalmente pensavo di avere una mente molto sveglia, anche grazie al mio lavoro, e invece ho scoperto che avevo parecchia ruggine. Ci sono voluti vari giorni per scrostarla via.
Non voglio fare nessuna pubblicità; è solo un’idea che consiglio a tutti.
Certo, da quando mi sono scrostato parecchia ruggine faccio molto più in fretta a identifikare le tavanate che dicono i “dottori della chiesa” e i loro attuali interpreti…
A quando la scomunica per il dottor Kawashima (l’ideatore di Brain Training)?

Dedo

@ simone
Libero:radicale di libère, antico lubère, nel significato di: <> (le utlime definizioni sono quelle che mi piacciono di più!).in: http://www.etimo.it/?term=libero ( versione on line del Vocabolario etimologico della lingua italiana di Ottorino Pianigiani). E’ un pochino datato (1907) ma è ancora uno dei migliori dizionari etimologici italiani in circolazione. Come vedi la derivazione libero= figlio è un pcohino più complessa di quanto da te sostenuto. Bene al festival della mente- soprattutto se spaventa un vescovo- ed anche a quello dell’etimologia.

Dedo

Accidenti mi è saltata la definizione, scusate l’imperizia:
Libero: radicale di libère, atico lubère, far piacere, aggradare, da cui libens, in quanto solo chi è libero può fare ciò che gli piace, che ha il godimento della sua persona, che non è sottoposto ad alcun padrone. Che fa o può fare da sé, a suo senno a piacere
in: http://www.etimo.it/?term=libero (Vocabolario etimologico della lingua italiana di Ottorino Pianigiani)

Luc

@Simone

Da questa affermazione sei partito.
“si..si..guarda alla tua vita e dimmi quale vantaggio pratico trarrai dal festival della mente..”

A questa sei arrivato.
“non posso però valutarlo se non per quello che è: inutile.”

In mezzo avvitamenti sul signifihato e l’etimologia di varie parole.
Orbene, è tutto lecito: per te è inutile. Per altri no.

Nota storica che io trovo interessante: nel 1967 Andrea Viterbi pubblica i suoi studi su di un algoritmo in pratica inutilizzabile con le capacità di calcolo del tempo. Potremmo quasi definirla un’ “inutile” perdita di tempo. Grazie a tale algoritmo io e te siamo in comunicazione in questo momento in quanto su questo si basa il controllo della trasmissione dei dati. Ah, è fondamentale anche per le comunicazioni dei telefoni cellulari e via satellite. Potremmo forse dire che è “inutile” questo nostro scambio di opinioni ma il lavoro “inutile” di Viterbi lo ha reso possibile.

In definitiva, io sarei sempre molto cauto nell’uso delle parole e nel signifihato che abitualmente attribuiamo. Potrebbe non essere universalmente condiviso.
E non è certo la storia che da lustro alla lingua ma la capacità dell’uomo di adattarla alle sue sempre nuove esigenze.

Giancarlo Niccolai

@ simone

“non posso però valutarlo se non per quello che è: inutile.”

Se inutile è tutto ciò che non porta un vantaggio: tu mi sei inutile. Allora, credo che non ti dispiacerà se ti estinguo, come vorresti che fosse fatto col festival.

Anzi, considerando che il contributo che dai all’entropia, bruciando ossigeno mentre respiri, che non ti è dovuto, e consumando watt mentre siedi al tuo computer, che non ti sono dovuti, penso che tu sia dannoso. Allora, non ti dispiacerà se trovo molto utile la tua estinzione.

Come vedi dal ragionamento appena fatto, bisogna stare molto attenti a chi si affretta a dichiarare inutile qualcosa. Altri potrebbero non pensarla allo stesso modo. Ad esempio, tu mi sei inutile, se non dannoso, ma credo che lo stesso non valga per te (credo che tu sia molto utile a te stesso). Ed è per il rispetto dell’utilità che tu hai per te stesso che non mi sento autorizzato a riprendermi l’aria che mi stai respirando reclamando la tua vita.

(So che troverai strano che, non rinonoscendo l’eistenza di alcun Dio, io consideri comunque importante rispettare l’utilità che hai tu di te stesso, eppure è così. La tua estinzione mi sarebbe favorevole, ma non desidero che sia perpetrata perché ho rispetto per la tua esistenza quanto ne ho per la mia).

Vedi di ricambiarmi la stessa cortesia; lascia stare l’aria che respiro io, e la cultura che da senso alla mia vita. Vedrai che allora vivremo nel reciproco rispetto.

E’ così semplice.

Andrea

@Simone
Visto che non hai capito cosa noi si intenda per libertà, ti faccio un esempio: io voglio che tu sia libero di credere nel tuo dio e mettere in pratica quello che lui ti dice, tu invece non vuoi che io sia libero di seguire la mia coscenza e mettere in pratica quello che lei mi dice.

Ciao a tutti

simone

cari miei parlando di padre io non parlavo di Dio..ho scritto padre e intendevo dire proprio quello che ho scritto.Invece tu,caro Stefano sei partito in quarta a sparare sentenze sulla base delle idee preconcette che hai su di me,solo perchè hai capito che credo in Dio,per poi accusare me di essere uno che sragiona perchè parte da preconcetti sbagliati;tu sei uno di quelli per i quali tutti i credenti sono dei coglioni;del perchè io creda in Dio non te ne ho mai parlato e non mi interessa parlartene;tantomeno mi interessa che tu e chiunque sia non creda in Dio e non rispetti la Chiesa..ancora di meno mi interessa far cambiare idea a chiunque sia..io continuo a mangiare sia che tu bestemmi sia che tu preghi e non me ne frega niente.
Quando ho scritto che liberi sono i figli e che i figli sono quelli che obbediscono al padre intendevo dire proprio quello che ho scritto..mio padre non è Dio e non ne è nemmeno il vescovo di dove vuoi:mio padre è un artigiano edile con due palle grandi quanto la tua testa.
Così è più chiaro?Poco metafisico come padre,molto materiale.
Ho scritto quel commento per porre un problema alle vostre belle menti pensanti:libertà è parola che evoca idee assolutamente positive..non a caso se l’è presa nel nome del partito il vostro amico Berlusconi..e come lui in molti,su questo blog,si riempiono la bocca di libertà associandola a cose che con la libertà ci azzeccano poco.
Io non ho voglia di sottomissione..io ho una esperienza concreta dalla quale traggo conclusioni e in base alla quale faccio le mie scelte..Qualcosa in contrario?.Non dormo con la Bibbia sotto il cuscino e non sapevo nemmeno che la sigla CAAR indicasse il catechismo prima di venirne a conoscenza proprio su questo blog.
Per Giancarlo Niccolai mi viene solo una considerazione:dire che per me il festival della mente è inutile non significa impedirti qualcosa..sinceramente potrebbero farlo anche ogni giorno che non mi disturberebbe e tuttavia continuerei a considerarlo inutile..io non tocco quello che non è mio;mio padre mi ha insegnato ad avere rispetto degli altri..sicuramente te l’ha insegnato anche tuo padre e tu lo fai..rispetti talmente che subito hai pensato ad eliminare quello che ti disturba..ho mai detto”non si deve fare il festival della mente”?
Ho detto:il festival della mente è una cosa vuota,inutile..ma che esista, secondo te, io me ne struggo?e se tu vai e lo trovi stupendo e utile,secondo te,me ne frega qualcosa?
Accusate tutti quelli che non la pensano come voi di essere limitati,superficiali e pregiudizievoli..come ho constatato mi avete risposto partendo da pregiudizi che avete su di me..solo perchè credo in Dio..embè..ho mai nominato Dio nei commenti precedenti?
Ho mai cercato di farvi cambiare idea?Ho solo scritto quello che penso..i vostri pensieri sono tutti vostri.
Ah..Dalila, controllati l’etimologia di pater..in skr il padre è pitar(con scwhà); pitar non viene da pati perchè,come saprai,il skr ha il solo vocalismo A comprensivo di tutti gli altri fonemi vocalici mentre proprio nel sostantivo pitar la radice ha una I che crspnde alla laringale i.e. schwà laringale non presente in pati dove quella A può corrispondere a qualsiasi vocale nelle lingue i.e.come il latino.

Dedo

@ simone
La foga è pregiudizievole ad una discussione civile. Tu scrivi:
Liberi sono i figli e che i figli sono quelli che obbediscono al padre. Per tua ammissione non lo riferisci a dio, ebbene? che senso ha questa tua affermazione?
Poi: se i figli sono liberi (non sarà che confondi un aggettivo con un sostantivo?) in che senso obbediscono al padre? Se qualcuno obbedisce non è libero! Se qualcuno rispetta è libero. Ora rispettare le opinioni altrui non è certo quanto traspare da molti interventi. se tu consideri il festival della Mente inutile (più o meno quello che io penso delle processioni e delle messe, più o meno) è tuo diritto. Come è un nostro diritto dissentire da te senza che tu ti scaldi, in fondo non sei tu a casa tua!

Giol

Che un vescovo abbia paura dell’uso della Ragione è ovvio. Chi usa la mente è un nemico per la Chiesa Cattolica.

Ma che un politico assecondi questa mentalità è a dir poco SCANDALOSO e DISDICEVOLE! E non a caso è un politico del PDL!!! Che schifo!!!

Luc

@Simone

Non ti ho accusato di nulla ne in maniera implicita ne esplicita. Riflettevo semplicemente.

Ed ancora rifletto sulle tue proposte (ma fra tre ore mi fermo).
Mio padre mi ha insegnato a disprezzare le donne compresa mia sorella: se io disprezzo le donne obbedisco all’insegnamento del padre e sono “libero”. Ma da quello che ho capito ( non ne sono sicuro) se mio padre disprezza le donne (ed anche sua figlia) non può essere considerato un padre e quindi se obbedisco non sono “libero”. Mi chiedo: come faccio a sapere che mio “padre” è veramente padre a cui obbedire per essere “libero”?

Sol

@Simone
“forse non sei già libero di pensare con la tua testa?”

sì, infatti non sono cattolica 🙂

“ma sei davvero convinto che il pensare con la tua testa ti porti alla verità?
e se ognuno è libero di pensare con la propria testa e le sue idee non coincidono con le tue,dove sta la verità?”

e chi se ne frega? mica ne esiste una sola, ognuno ha la propria… siete voi che dite che deve essere una sola per tutti, come se fossimo tutti identici, un enorme blobbone indifferenziato…

“se ad esempio tuo padre non la pensa come te? lo reputi un ignorante?”

non lo reputo, non giudico la gente. Lui vivrà secondo le idee sue e io secondo le mie.

“sul concetto di “libertà” poi,ti dico una cosa:forse tu pensi che “libertà”sia fare quello che voglio;in realtà la definizione di “fare quello che voglio” è :ISTINTUALITA’”

io penso che libertà SIA fare quello che voglio, fintanto che non danneggio nessuno. E l’istino non è un male come pensate voi cristiani, è una preziosa risorsa, che ci salva spesso vita e salute.

“La parola libertà invece ha la stessa radice di “liberi”che in latino vuol dire:figli;i figli sono quelli che fanno la volontà del padre..che obbediscono!paradossale?no,libero è quello che sa scegliere il bene..perchè che cosa sia il bene non lo puoi sapere da solo,te lo dice chi ti ha generato,il padre appunto.Ma se pensi che questa sia aria fritta,allora pensa a tutte le scelte concrete della tua vita,fatte agendo di testa tua, e vedi se hanno avuto conseguenze positive sulla tua vita..”

Assolutamente sì. Me ne sono andata di casa a 21 anni perchè non gradivo le impsizioni genitoriali su come dovevo vivere, e a quasi 42 sono una persona felice, amata e sono soddisfatta delle mie scelte, anche perchè sono state le MIE. I rischi della mia vita li vivo io, i dolori eventuali li patisco io, quindi chi decide quale sentiero percorrerò non posso che essere io. L’istinto pecorone non fa per me. E’ semplicemente una scusa per lamentarsi degli esiti delle decisioni altrui ed esimersi dalla responsabilità di prenderne di proprie e gestirne le conseguenze. Ubbidire è per chi non sa pensare o non ha voglia di farlo.

“Sul valore della verità invece ti chiedo:le tue azioni corrispondono sempre e con tutti a ciò che pensi e che dici?o forse come tutti gli uomini pensi una cosa,ne dici un’altra e ne fai un’altra ancora?anche in questo caso guarda alle tue relazioni concrete..
questo ti dice quanto ogni uomo è lontano dalla verità perchè nessuno è capace di essere veritiero al cento per cento..”

al cento per cento forse no, ma vivo come dico, e dico come penso, cercando di essere il più possibile onesta con me stessa e con gli altri. Spesso ci riesco, qualche volta no, ma credo di poter affermare di essere una persona coerente. E mi pare che tu abbia un po’ un’ossessione col concetto di verità….

“perciò questo festival del libero pensiero mi sembra paragonabile per utilità a una gara di rutti..ARIA E BASTA”

ci sei stato? o parli di quello che non conosci per partito preso? E giudicare quello che non conosci è verità?
mi sembri pieno di boria e di pregiudizi, e mi dispiace per te perchè sicuramente ci vivi male, si sente dal tuo tono accanito…

Stefano Bottoni

Ma lasciate perdere simone: è il tipico cattolico indottrinato a cui hanno insegnato a dire: -IO non voglio, quindi TU non puoi!-

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