Sulla scia delle dichiarazioni del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (cfr. Ultimissima del 23 aprile), oggi anche Benedetto XVI ha detto la sua sull’insegnamento, in Italia, della religione cattolica. Ricevendo oggi in udienza i partecipanti all’incontro dei docenti di questa materia, il pontefice ha detto che l’IRC rappresenta un “valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un paese ha sempre bisogno”. Rivolgendosi direttamente agli insegnanti, ha dichiarato: “voi contribuite, da una parte, a dare un’anima alla scuola e, dall’altra, ad assicurare alla fede cristiana piena cittadinanza nei luoghi dell’educazione e della cultura in generale”. Il discorso conteneva anche una critica alle tesi di Karl Marx: “la dimensione religiosa non è dunque una sovrastruttura; essa è parte integrante della persona, sin dalla primissima infanzia”.
Benedetto XVI: insegnare religione cattolica è “laicità positiva”
137 commenti
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Un’ora di insegnamento della religione cattolica cos’ha di laico? O.o
Vorrei che mi spiegasse perché l’insegnamento di un’altra religione, a questo punto, non sarebbe altrettanto laico, ma temo che la spiegazione non mi convincerebbe.
Odio ammetterlo, ma ripongo così poca stima in questo individuo che, se dovesse dimostrarsi fermamente convinto della sfericità della Terra, io inizierei a dubitarne.
In Italia l’insegnamento della religione nelle scuole è “LAICO”, certo come no…
Peccato che all’estero la chiesa cattolica (per bocca di Asianews, che è organo di informazione filovaticana, dunque insospettabile) dica esattamente l’opposto
http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=8350
Sarà che dove sono minoranza preferiscono adottare due pesi e due misure?
Che facce di bronzo…
L’unica soluzione è non far fare religione ai figli nelle scuole perchè nessuna soluzione politica ci può salvare
Se insegnare la religione cattolica rappresenta un valido esempio di laicità, insegnare le tecniche di tortura rappresenta un valido esempio di promozione e tutela dei diritti umani!
Bisognerebbe rindergli in faccia…se ci fosse qualcosa da ridere!
“ci sono milioni di persone che non professano nessuna religione e non credono in nessun dio.sono gli atei. altri gli agnostici credono che dio sia sconosciuto e probabilmente inconoscibile.ovviamente questo non significa che siano persone prive di principi o di etica non più di quanto professare una religione significhi esserne dotati.” questo pensiero non lo dico io ma è scritto su un libro dei testimoni di geova. per inciso io non professo nessuna religione e la stessa non mi interessa .
Niente male come ossimoro 🙂
Il problema è che qualcuno ci crede pure!
sarebbe bello se ogni cosa avesse il suo posto.
l’insegnamento della religione cattolica in canonica, nelle ore di catechesi, solo per chi vuole parteciparvi.
l’insegnamento della civiltà nella scuola pubblica, dove tutti partecipano.
è tanto difficile? (domanda retorica)
risposta 1: se le cose venissero fatte come andrebbero fatte, no
risposta 2: le cose non vengono fatte come vanno fatte, ci sono i soliti giochi di potere ed i favori fra gruppi potenti. gli insegnanti di religione, ingiustamente privilegiati, il fatto che se le cose fossero come dovrebbero essere, meno della metà dei malleabili bambini parteciperebbe alle lezioni di religione, eccetera eccetera.
“la dimensione religiosa non è dunque una sovrastruttura; essa è parte integrante della persona, sin dalla primissima infanzia”
esattamente come la bava del cane di Pavlov al suono della campanella.
Sin dalla prima infanzia,queste piccole vittime, subiscono la violenza dell’ indottrinamento da parte dei picciotti di Acquasanta, cosa ancor più grave ( ed anticostituzionale ) col benestare dei genitori.
“… rispetto reciproco… dialogo leale…”
In bocca a questo signore simili espressioni suonano irrimediabilmente false.
Hanno crocefisso Gesù per poter aprire bottega, adossando nel contempo la colpa all’uomo della strada, scrivendo nella coscienza di uomini e donne il tradimento dell’uomo Gesù compiuto da loro.I laici sono ricchi di spiritualità sopra tutto quando sognano di dividere equamente le risorse della terra e quando lottano per far realizzare questo sogno.Laici di tutto il mondo rivendichiamo la nostra spiritualità.
Ormai anche i cattolici sanno che certe dichiarazioni non hanno nè senso nè significato se non quello di dire che “laicità positiva” non è altro che tutto ciò che vuole la Chiesa obbedito dal popolo.
Bestemmiare e’ religiosita’ positiva.
Perché quando il papa tenta di definire il concetto di laicità, la finisce sempre col dire tutto l’opposto?
Ratzinger vorrebbe farci credere che perché uno stato sia laico non deve esserlo di fatto… Un concetto privo di logica, ma molto opportunista.
…E i nostri politici non gli danno torto: siamo in Italia, rispettare i precetti della democrazia non è un obbligo, anzi sembra essere sconsigliato.
“laicità positiva”,”atei devoti”etc….ma chi vogliono prendere un giro????????????
Ancora questa barzelletta della ‘laicità positiva’? Ma quali contorcimenti mentali hanno potuto elaborare un concetto che, da qualunque parte lo si guardi, non sta nè in cielo né in terra… o forse solo in cielo? Va bene che deve servire per legittimare una intrusione della dottrina cattolica nella scuola pubblica, ma almeno l’altra assurda ‘giustificazione’ che in questo paese i cattolici sono in maggioranza non ha la pretesa di basarsi su simili ridicole invenzioni para sociologiche.
E però vedrete che qualche ‘intellettuale’, magari qualche ateo devoto, sarà già all’opera per sviluppare un così profondo concetto.
Mi stupisce sempre la capacità di questi individui di rigirarsi le fritttate come gli fa più comodo…
La cosa tragica però è che i nostri politici baciapile gli credono pure!!
o in buona fede = mentecatto
o in malafede = impostore
se esistono alternative a queste equazioni ditemelo.
Al solito ha detto un sacco di boiate condite dalle sempre presenti tonnellate di fumo e nulla.
Laicita positiva ? Ma da dove spunta questa imbecillità ? Pochi anni or sono esisteva la laicita e basta. Ma chi ha inventato questo, su quale basi e che cosa significa ? Se cerco in qualsiasi dizionnario anche quelli più eruditi, non trovo da nessun parte la laicita negativa o quella positiva ?
E come per le cosidette ” radici ” di un uomo . Vorrei anche sapere da dove spunta questo organo nuovo .
Io non sono una pianta e non so che cosa vuol dire ” radici ” di un uomo .
Imparare la religione cattolica e’ un dovere altrimenti tutti kaput
la cosa più deprimente è che fuori da questo forum non riesco mai a sentire una critica degna di questo nome alla affermazioni di questa gentaglia.
“valido esempio di quello spirito positivo di laicità”
Da notare come i cattolici (la chiesa in questo caso), per “spiegare” le loror posizioni, fanno sempre ricorso al concetto della laicità, anche se distorto.
Mi chiedo perchè, si vergognano forse ad affermare che sono mossi da intenti religiosi ? Evidentemente la “laicità” sta diventando un qualcosa da cui non possono più prescindere neppure loro per far presa sull’ opinione pubblica.
Attenzione però, perchè dietro il loro falso concetto di laicità si nasconde sempre il solito lupo che al massimo può perdere solo il pelo, ma non il vizio.
Visto che Ratzinga è così gentile da venirci a spiegare cos’ è la “giusta” laicità, per fargli un favore potremmo dare noi a lui una bella lezione sulla “clericità positiva”.
LAICO è l’insegnamento della STORIA DELLE RELIGIONI (come fatto antropologico/culturale e non come asfissiante “lavaggio del cervello” sin dall’infanzia), come lo è la storia della mitologia, l’etnologia, l’antropologia, la storia della filosofia, ecc.
Parlare di “…laicità positiva…”, riferendosi all’insegnamento di una sola religione propinata sin dalla più tenera infanzia in modo acritico, oltre che un ossimoro è una bella ipocrisia, in puro stile curiale.
Per chi abbia l’antenna parabolica e anche uno buona conoscenza della lingua francese o di quella tedesca, raccommando la visione sulla rete ” ARTE ” il 30. di aprile alle ore 9.55 di un dibattito di altissimo livello
Tema : La battaglia per i diritti dell’uomo .
Si riferisce molto alla richiesta da parte di certi paesi di condannare tramite l’ONU le critiche alle religioni, qualsiasi sia …
Tratta molto anche della laicita che i religiosi vorebbero distruggere …
Per lui importa solo plagiare le piccole e deboli menti, sin dall’infanzia ,affinche diventino
sudditi devoti e ubbidienti ,e’ in atto un golpe alla costituzione repubblicana, meso in atto dai teodem dei due schieramenti , sanno che se non obbligano!!!! presto saranno scancellati dalla faccia della terra ,per fortuna la rete sta’ imparando a tutti ,vedi : concilio di nicea ,il falso degli scritti detti vangeli,ecc ecc sempre meno frequentano le chiese sempre meno si sposno in chiesa…….. il popolo apre gli occhi e loro vogliono imporre e plagiare. lo stato e’ laico. e le religioni sono tutte eguali ,infatti sono tutte balle.
Certo…sarebbe come dire che investire i pedoni sulle strisce serve ad aumentare la scorrevolezza del traffico…
Io credo che, vista la continua invadenza delle gerarchie ecclesiastiche e dei clericali nella scuola (e non solo, ovviamente), sia opportuno un appello ufficiale dell’Uaar alle famiglie e agli studenti a non avvalersi dell’insegnamento dell’ IRC. Si potrebbe pensare ad una campagna in questo senso da svolgersi nel prossimo autunno, prima delle preiscrizioni all’a.s. 2010-2011?
darik scrive:
25 Aprile 2009 alle 16:33
Decisamente IMPOSTORE
Mi associo a g.b. – mi apprestavo a scrive la stessa proposta.
Una campagna (la più capillare possibile) per far conoscere ai genitori la possibilità di non frequentare l’ora di religione ed inoltre portargli a conoscenza delle attività religione non consentite in orario di lezione: benedizioni, visite di vescovi ecc.
Farò la proposta al mio circolo UAAR.
Per anni ho avuto insegnanti di religione che mettevano il piede in due staffe, dicevano e non dicevano, strizzavano l’occhio al concilio vaticano II, ammettevano che molto nella bibbia era allegoria. Io non sapevo se credere o no, ero confuso.
Poi, in III superiore il vento è cambiato, è arrivata una zitella acida e bigotta a sostituire quelli di prima troppo laicisti. Quando ho provato a dire che l’etica non è assoluta, sfuriata in classe è minacce d’inferno. Poichè già ero maggiorenne nei due anni successivi ho scelto di non avvalermi della religione e pian piano ho rinunciato del tutto alla religione.
Come vedete, quindi, l’ora di religione serve moltissimo!
AGGIUNGO UNA CITAZIONE TRATTA DA 1984 DI ORWELL, ESTREMAMENTE AZZECCATA, CHE UN LETTORE HA MESSO SU REPUBBLICA A COMMENTO DELLE DICHIARAZIONI PAPALI:
“Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile. (da Teoria e prassi del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein, Capitolo I: L’ignoranza è forza; 2000)”
in coda a g. b. e ignazio ritengo estremamente utile una campagna uaar incentrata
su ragguagli sull’ora di religione.
ovviamente pure tutti noi, oltre alle “lagne” ke facciamo qui, dovremmo darci da fare
per diffondere tali informazioni.
non dico di fare come i t.d.g. e andare di porta in porta a far proseliti; però una sana discussione con parenti amici e colleghi può essere proficua.
non possiamo aspettarci tutto dall’uaar.
el condor scrive:
decisamente impostore!
però io domandavo alternative; e non conferme… 😉
l’ora di religione è l’ora più inutile che ci sia
a parte che in quell’ora molti si fanno i compiti per l’ora dopo 🙂
quindi tanto varrebbe non avvalersi dell’ora di religione
Per caso ho letto i commenti alle esternazioni del papa su Repubblica e sono rimasto veramente sorpreso: tutti sparano a zero sul papa. Dunque almeno un po’ di resistenza laica esiste nel paese. Ecco una protesta:
«Le parole del Papa sono inappuntabili ma, umilmente chiedo, perchè i Professori di religione conseguono un posto statale a tempo indeterminato con relativa retribuzione e mio figlio, invece, medico-chirurgo e prossimo specialista di anestesia, rianimazione e terapia del dolore con 23 anni di studio e di lavoro quando si sarà specializzato andrà incontro alla disoccupazione e, nel migliore dei modi, a contratti capestro a tempo determinato e quindi incerti ed aleatori? Dunque perchè per la religione, che in ipotesi essendo opzionale potrebbe sparire [[non è opzionale, santo cielo, è facoltativa!]], ha questo trattamento di super lusso mentre un medico specializzato che ha in mano la vita di una persona nelle condizioni più estreme non è titolare degli stessi diritti? Se qualcuno della Santa Sede facesse leggere questo commento sarebbe interessante conoscerne gli eventuali seguiti.»
Anch’io concordo con la proposta di g.b. e mi offro volontario per qualsiasi iniziativa.
@ Sergio I
“Le parole del Papa sono inappuntabili ma, umilmente chiedo (…)” secondo te è da intendere in senso ironico? Perché, in caso contrario… verrebbe quasi da dire che il figlio di questo signore si merita la sua sorte!
Insomma, basta con queste discrimazioni! Benedetto XVI non è fondamentalista, è solo “diversamente laico”.
@ Bruno
Sei cattivo, ma credo che sia come dici tu: non mi sembra per niente ironico, piuttosto un paparino tutto preoccupato della sorte del figlio. Polemizza, ma non troppo o garbatamente, fino a dichiarare “inappuntabili” gli sproloqui papalini.
In Sicilia si dice “Carnilivari nun è Carnilivari, ma cu cci va apprissu” = Carnevale non è Carnevale, ma chi gli va dietro.
Infatti anche se la chiesa cattolica dice le stesse cose in tutto il mondo, altrove se ne infischiano altamente, qui in Italia invece piegano la schiena tutti, destra e sinistra.
A parte la piccola, ma agguerrita, pattuglia dell’UAAR e quella non più grande dei Radicali, in Italia nessuno osa criticare le tonache, qualunque scemenza dicano o facciano.
E chi pontifica, se riceve sempre applausi e genuflessioni, siccome io non credo sia così scemo da non rendersi conto da solo che l’ha sparata grossa, credo che provi anche gusto a spararla ancora più grossa … “per vedere di nascosto l’effetto che fa”(Iannacci).
La nostra unica “fortuna” è che, proprio perchè siamo italiani, tra le tante cose che cronicamente non funzionano, c’è anche l’insegnamento della religione, infatti con il pesante condizionamento culturale e sociale e con l’indottrinamento che parte dalla materna e finisce nei licei dovremmo essere un popolo compatto di talibani cattolici, se non di santi e fratacchioni, invece le “vocazioni” languono e il numero di chi non crede cresce.
Peccato che con questo ritmo penso ci vorranno almeno due secoli prima che qualcuno cominci in Italia a mettere in carcere oltre alle Wanne Marchi anche papi e cardinali!
A questo punto insegnare il nazismo è un modo per insegnare i dititti umani (chiaramente da punto di vista di B16 “in modo positivo”)
Questi sono CRIMINALI, anzi sono “i” CRIMINALI par excellence.
Vergogna!
Chiediamo l’insegnamento del punto di vista ateo e agnostico come “valido esempio di quello spirito positivo di religiosità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un paese ha sempre bisogno”!!!!!!
a parte che l’ora di religione già presuppone che chi non voglia farla debba obbligatoriamente rendere pubblica una sua scelta personale che in teoria dovrebbe essere tutelata da privacy. già per questo mi fa pensare che possa creare squilibri e discriminazioni…
L’anima a scuola è presente con la letteratura italiano, brutto pretaccio nazistaccio!
Seconda cosa, se insegni religione, una sola religione, che c’azzecca la laicità?
Almeno insegna anche un ateismo composta dal più alto disprezzo verso i libri “sacri”, giusto per pareggiare!
L’ora di religione è solo una rottura di palle. E’ noto che non serve a niente. Di solito gli studenti fanno i compiti per l’ora successiva, o leggono la Gazzetta o guardano una videocassetta su tematiche sociali. I preti lo sanno più di tutti gli altri, ma si guardano bene dal proporre di abolirla perchè rappresenta per molti di loro uno stipendio e anche una forma di potere.
L’unico vantaggio è che può spingere alcuni ad allontanarsi dalla religione. Ricordo che cominciai a prendere le distanze dal cristianesimo in cui ero stato educato anche per essere entrato in conflitto con il prete che mi insegnava religione in IV ginnasio (50 anni fa).
Ans(i)a delle 20:35 25-04-09
Papa Benedetto XVI: “L’ora di ateismo a scuola contribuisce ad una sana religiosità”.
Prima entra il professore di chimica e di fisica che illustra la legge sui liquidi e la forza di gravità. Poi entra il professore di religione che dice che è possibile camminare sull’acqua e salire al cielo. E’ ovviamente questo il significato che il papa intende quando parla della religione e della fede come “una forma di sapere che integra la cultura scientifica”. Poveri noi.
Secondo me a nazinger converrebbe fare il pusher,come ha detto qualcuno di voi come vende lui il fumo non lo vende nessuno!
Zio Benny presidente della agenzia di viaggio più costosa del mondo.
E fregano pure sui servizi.
Viva la sana concorrenza per scegliere quella che costa meno ma c’è pure la gente che non
viaggia.
Io sono un turista fai da te.
Insegnare religione è laicità positiva se lo fai con i tuoi soldi
E’ veramente FARNETICANTE E DELIRANTE ildiscorsodi questo.” La dimensione religiosa è parte integrantedella persona sin dalla primissima infanzia” E’ proprio nella primissima infanzia, a causadell’insegnamento religioso che si verificano casi gravissimi di NEVROSI,PSICOSI,SCHIZOFRENIA S U I C I D I. Costui e tutto il suo reame sono veramente dei folli che rovinano a vita delle persona. FOLLI TOTALMENTE, APPROFITTATORI, MALFATTORI, vorrei bestemmiare ma lascio perdere.
Concordo con nemo quando parla della cosa più deprimente in tutto questo <_<…
(A parte che non si tratta propriamente di un forum, ma non siamo fiscali…)
L’insegnamento della religione nella scuola è un delitto impunito di circonvenzione di minori.
I quali impiegheranno anni per riprendersi dalle menzogne a loro insegnate in tenera età, o peggio non si riprenderanno mai più.
Che facce di bronzo. Se dovessero mai rinunciare all’infiltrazione del catechismo (perché l’IRC altro non è) nelle scuole, perderebbero un altro bel numero di menti da plasmare.
Come capitato di recente con ateismo/atomismo, direi i giornalisti hanno preso un abbaglio.
B16 avrà parlato di laicità impositiva, non posivita.
Dunque, volendo prender sul serio il discorso, il papa sostanzialmente afferma: la laicità è positiva fin quando non è tale.
Dove puo’ portare l’avidita’ del potere??io credo alla follia .
Dove puo’ portare il potere religioso??io credo all’avidita’.
Dove sono arrivati alla cei ??io credo al delirio di onnopotenza.
DOVE LI PORTERA’ tutto cio’??io credo alla sconfitta.
leggendo tutto l’articolo a un certo punto j.r. dice “la dimensione religiosa rende l’uomo più uomo”.
o leggiamo questa frase come la leggerebbe freud, e ci facciamo una bella risata, o il papa, essendo la massima espressione della dimensione religiosa, lo è anke di quella umana. come è possibile allora ke faccia continuamente figure barbine ogni volta ke apre la bocca?
Secondo me il papa ha semplicemente distinto tra due tipi di laicità, uno negativo e uno positivo. Perché l’insegnamento della religione cattolica è “laicità positiva”? Perché proprio il fatto che si possa insegnare la religione dimostra la forza della scuola italiana, che è così sicura della sua laicità da poter riconoscere l’importanza, per la formazione dell’uomo, del senso religioso e non soltanto dell’inutile storia delle religioni, senza per questo essere meno laica. La scuola italiana è laica perché in una giornata di cinque ore convivono l’insegnante di religione cattolica, il filosofo ateo, l’insegnante di lettere marxista, la prof di matematica che segue le filosofie orientali e quella di scienze che crede nella selezione naturale.
La “laicità negativa” è quella che vorrebbe far tacere qualcuna di queste voci. Alcuni pensano ad esempio che l’insegnamento della religione sia una forma di indottrinamento e che per questo andrebbe eliminato. Io non credo basti un’ora di lezione alla settimana per indottrinare qualcuno, anche se giovane; se così fosse la sinistra in Italia avrebbe la maggioranza assoluta da quarant’anni. Credo invece che la formazione di una persona avvenga proprio nel momento in cui ha la possibilità di entrare in contatto con diverse culture. Per questo togliere ai ragazzi la possibilità di riflettere sulle tematiche religiose signifika condannarli ad essere “meno uomini”.
@precariatoassicurato: tutto il tuo discorso avrebbe un senso se si si parlasse di “religioni comparate”, “storia delle religioni” o qualcosa del genere. Si potrebbero allora sostenere le tue argomentazioni, se pure con qualche fatica. Invece, qui si tratta di religione cattolica. Di un’unica religione. Si tratta di insegnarne i dogmi e i valori.
Ancora una volta dobbiamo sottolineare che nessuno vuol far tacere nessuno. Non si tratta d’imbavagliare nessuno. Si tratta di capire se l’insegnamento della specifica religione cattolica sia compatibile con una scuola laica in uno stato laico e quindi, per definizione, aconfessionale.
Se dovessimo decidere che l’insegnamento di una specifica religione non va d’accordo con la definizione di scuola laica non avrebbe comunque molto senso inventarsi una nuova definizione di laicità positiva per reintrodurre furbescamente ciò che la logica ha escluso.
Aggiungo:
La storia delle religioni non è affatto inutile. Certo è chiaro che è distruttiva per la fede. Studiare la nascita e l’evoluzione di una religione la spoglia di ogni elemento mistico, la riduce ad un fenomeno umano. Quello che viene a mancare non è il senso religioso ma la reverenza. Si comincia a provare meno reverenza e soggezione verso la religione poiché si comincia a inquadrare la religione come un fenomeno umano e non divino.
se insegnare la religione è un atto laico allora chi è ateo è religioso perchè l’ateismo è pur sempre un credere in qualcosa? ma benny è seguito da uno specialista serio? mah…
Se il boss non sentenzia da quella impalcatura sita in san pietro…non se magna!
Mangiare mattonelle alla stricnina è gastronomia positiva.
Bravo NEMO. Hai centrato il problema.
Sergio I: uno stato laico dovrebbe dare gli stessi diritti/doveri a tutti i suoi servitori, medici ed insegnanti, operatori ecologici e impiegati al catasto. Idem uno stato etico. Ancor di più uno stato teocratico. Ma i nostri stati non sono niente di tutto ciò e adorano solo il libero mercato.
Siccome a me piace Totò, credo che il principe della risata avrebbe detto a fronte di tale scemenza: “Ma mi faccia il piacere!”.
Posso dire che quando frequentavo il liceo l’ora di religione in quanto tale non si è mai fatta; durante l’ora di religione si ripassavano (gli interrogandi) le altre materie o si giocava alla battaglia navale; nessuno aveva il libro di religione.
Questo succedeva decenni fa.
Mio figlio ha frequentato un famoso liceo cattolico (era considerata una delle migliori scuole di Roma, da qualche anno non esiste più).
Ebbene, anche nella scuola cattolica l’ora di religione serviva a ripassare le altre materie.
Ne deduco che l’ora di religione serve a due scopi:
1) abituare alla presenza in qualunque attività della religione, permeando ogni ambiente.
2) assicurare, mediante finanziamento statale e quindi a spese della collettività, una forte presenza politica della chiesa (decine di migliaia di famiglie hanno lo stipendio legato al gradimento del vescovo).
Ritengo inoltre che il non fare effettivamente lezione di religione, almeno al liceo, sia voluto e studiato; il rischio di discussioni che evidenzino a tutti le incongruenze della religione, con ragazzi di quell’età, è sicuramente troppo alto.
@ Nemo
Credo di aver capito cosa intendi e cerco di spiegarmi meglio. Tu metti sul tavolo tutte le religioni e vedi il pluralismo a questo livello. Parli giustamente, a questo proposito, di storia delle religioni. Io trovo che la storia delle religioni possa essere paragonata, per la sua utilità, alla storia delle idee politiche, alla storia della moda, alla storia dello sport. Utili, ma non fondamentali per la formazione dell’uomo. Naturalmente non mi sfugge che la storia delle religioni sarebbe solo un pretesto per insegnare altro ma quand’anche si facesse seriamente, a cosa servirebbe? Quale sarebbe il suo obiettivo didattico peculiare, se non quello di negare l’oggetto stesso del suo studio? Lo sviluppo dello spirito critico? Ma quello è interdisciplinare e si potrebbe esercitare tranquillamente in qualsiasi materia già nel curricolo!
Io parlo invece di formazione globale dell’individuo. Ho letto di recente alcuni interventi di persone che si lanciavano in riletture storiche che non avevano né capo né coda solo nel tentativo di negare il ruolo positivo che il cristianesimo ha avuto nella formazione della civiltà occidentale. Queste persone sono cieche da un occhio, non sono libere nel loro pensiero perché schiave di un pregiudizio. Se vogliamo vedere con due occhi e capire la cultura in cui viviamo, dobbiamo essere consapevoli dei valori che l’hanno formata e tra questi non possiamo fingere non ci sia il cristianesimo. Conoscere non significa condividere, questo è ovvio, e allora perché porre un freno alla conoscenza? “Possono impararle in parrocchia, certe cose!” Così la scuola laica dovrebbe delegare una parte importante della formazione degli studenti alle parrocchie? Ma per favore! Fortunatamente la scuola italiana sa benissimo che tolta la religione cattolica, diventano incomprensibili la Divina Commedia, la cattedrale di Modena, la cappella Sistina, i Promessi Sposi, così come Moravia, Dan Brown, Kippenberger. “Allora bisogna presentare anche idee diverse!” Così torniamo da capo.
@ crebs
Se fosse l’insegnante di matematica a tenere un simile comportamento, come reagiresti? Ti limiteresti a fare deduzioni o andresti a parlare col preside? Se l’ora di religione non interessa per primi ai genitori che l’hanno scelta per i loro figli il problema è l’ipocrisia dei genitori, non della scuola o della chiesa.
Che sfrontatezza questi cattolici.
Ma del resto, l’Italia ha delle concezioni sui generis per tutto. Dalla laicità, alla democrazia, al fascismo, alla corruzione.
Per la sociologia, l’antropologia e la scienza politica ci sarebbe molto materiale per studiare la peculiarità occidentale dello stato e della società italiana. Un piccolo feudo conservatore che finge di essere moderno.
tutto quello che hanno fatto tutti gli editti papali da 2009 anni; sono un atto di sfida all’intelligenza dell’uomo e della donna ,visto tutte la violenze che ci sono dentroa sti editti,
ragazzi in campana questi e tutti i loro fanatici collaborazionisti non anno che in mente una cosa riaccendere i roghi e riedificare magari non potendolo fare piu’ con gli ebrei , i ghetti x noi atei.
Anche perche ‘ con gli ebrei ora avrebbero qualche problemino del tipo vedi striscia di gaza.
LA GELMINI, la binetti, buttiglione ,volonte, ecce ccc ….. lorda dei barbari del nuovo millennio.
ha dimenticavo il santo della lombardia…il vergine formigoni.
Secondo me l’ayatollah ha semplicemente distinto tra due tipi di laicità, uno negativo e uno positivo. Perché l’insegnamento della religione islamica è “laicità positiva”? Perché proprio il fatto che si possa insegnare la religione dimostra la forza della scuola italiana, che è così SICURA (!) della sua laicità da poter riconoscere l’importanza, per la formazione dell’uomo, del senso religioso e non soltanto dell’INUTILE (!) storia delle religioni, senza per questo essere meno laica. La scuola italiana è laica perché in una giornata di cinque ore convivono l’insegnante di religione islamica, il filosofo cattolico, l’insegnante di lettere fascista, la prof di matematica che segue le filosofie occidentali e quella di scienze che CREDE (!) nella selezione naturale. La “laicità negativa” è quella che vorrebbe far tacere qualcuna di queste voci. Alcuni pensano ad esempio che l’insegnamento della religione sia una forma di indottrinamento e che per questo andrebbe eliminato. Io non credo basti un’ora di lezione alla settimana per indottrinare qualcuno, anche se giovane; se così fosse il cattolicesimo in Italia sarebbe maggioranza assoluta da quarant’anni. Credo invece che la formazione di una persona avvenga proprio nel momento in cui ha la possibilità di entrare in contatto con diverse culture. Per questo togliere ai ragazzi la possibilità di riflettere sulle tematiche religiose signifika condannarli ad essere “meno uomini”.
Non venite a pregare nelle nostre scuole, ed noi non andremo a pensare nelle vostre kiese.
Dimenticavo…
trovare le 7 differenze col post di [b]precariatoassicurato[/b] e trarne le debite conclusioni.
Scriba, fariseo, ipocrita di un papa! Casomai l’insegnamento della Storia delle religioni e della storia dei rapporti tra la religione cattolica e lo Stato italiano insegnata da docenti non necessariamente cattolici sarebbe un passo avanti verso la laicità. Questa di adesso non solo non è “laicità positiva” ma neppure negativa: semplicemente non è laicità. Ignorante di un papa!
è veramente scandaloso utilizzare il termine laicità per descrivere la situazione opposta….non hanno vergogna questi paladini del nulla!
@ precariato.
Scusa, ma il tuo discorso si presenta in maniera ingenua.
L’ora di religione è semplicemente un’ora di POTERE.
Un’ora di occupazione dello spazio culturale e del tempo educativo dei ragazzi.
Un’ora di marcatura del territorio (come il crocifisso).
Un’ora di gestione delle clientele, attraverso il controllo degli insegnanti.
Un’ora di propaganda ideologica fatta solo di sé stessa e in realtà priva di contenuti.
Cercare di discuterne i contenuti (che, come hai letto dalle testimonianze, non ci sono) come fai tu e come, sapientemente, fanno i tuoi superiori gerarchici, è un modo per distogliere l’opinione pubblica dalla centralità dei problemi.
Tu ci sei cascato come un ingenuo, o ti stai aggiungendo a quanti cercano di deviare l’attenzione?
Soliti scherzi da prete… mica va preso sul serio 🙂
Basta guardare come si veste, ancora non ha capito che carnevale é passato da un pezzo.
Come volevasi dimostrare, al programma “a sua immagine” il tema è “quei prof. che aprono al mondo”.
La propagnada vaticana è ormai insopportabile e inaccettabile sul servizio pubblico!!
L’ora di religione sarà un esempio di laicità positiva il giorno in cui sarà soppressa.
@ precariatoassicurato
Attenzione: l’ora di religione cattolica settimanale preoccupa, ma è un altro il fronte che crea allarme.
Sono le due ore di religione cattolica dai 3 anni di età.
I bambini vengono separati a seconda dell’appartenenza religiosa (dei genitori) o piu’ spesso dal loro conformismo e dal clericalismo della scuola, che finanzia l’ora di religione cattolica e trascura l’ora di attività didattica e formativa per chi sceglie di fare scuola e non religione.
@precariatoassicurato
“La scuola italiana è laica perché in una giornata di cinque ore convivono l’insegnante di religione cattolica, il filosofo ateo, l’insegnante di lettere marxista, la prof di matematica che segue le filosofie orientali e quella di scienze che crede nella selezione naturale.”
Le sfugge? che gli altri insegnanti non insegnano marxismo, ateismo ecc. ma si limitano alle loro materie. L’insegnante di religione ha una materia ridicolmente di parte, quindi non laica.
A meno che non si introduca la norma x cui gli insegnanti di filosofia DEVONO essere atei, quelli di lettere marxisti…
“La scuola italiana è laica perché in una giornata di cinque ore convivono l’insegnante di religione cattolica, il filosofo ateo, l’insegnante di lettere marxista, la prof di matematica che segue le filosofie orientali e quella di scienze che crede nella selezione naturale.”
Già, peccato che alla fine solo il prof. di religione può parlare (e inculcare) agli allievi in modo diretto la sua ideologia, gli altri, se solo ci provano, vengono subito additati e messi alla gogna da voi di (centro)destra e questo prova la vostra tolleranza nonchè quanto tu creda veramente alle cacchiate che hai appena sparato.
Quanto alla selezione naturale, quella non è materia di fede, ma di scienza e pertanto è cosa inconfutabile.
@ precariatoassicurato
inutile la storia delle religioni?
Forse. Sicuramente eccessivo dedicare due ore settimanali per un corso del genere!
Per me e’ un argomento che potrebbe e dovrebbe essere trattato nel programma di storia, o di filosofia, o anche di geografia. Assieme alla storia del libero pensiero.
Un altro problema e’ che il tema non viene trattato perche’ urterebbe con il programma di religione cattolica: spesso gli insegnanti evitano certi argomenti per lasciare che li tratti chi insegna religione cattolica.
Credo che anche i cattolici debbano ammettere che è più costruttivo l’insegnamento della storia delle religioni, che evidenzino non solo le differenza tra la nostra religione e le altre cristiane, ma anche con altre religioni, quali quelli orientali, che credono in un Dio impersonale sconfinando nella filosofia. Tollerenza e cultura aumenterebbero enormemente, così come il credere in un etica. La religione cattolica è molto invadente ma sempre meno credibile, sopratutto quanto afferma certi dogmi non più proponibili; così, nonostante questa invadenza, abbiamo sempre più corrotti e materialisti che si spacciano per cattolici.
E se oltre l’ora di religione i ragazzi devono sopportare il filosofo cattolico, l’insegnante di lettere fascista, la prof di matematica che odia le filosofie orientali e quella di scienze che crede nella selezione naturale solo perchè non è possibile ignorarla?
Si, perchè non si parla di una posizione minoritaria da tutelare e garantire, ma di una tendenza modale enormemente più riscontrabile del professore ateo o buddista.
Piove sul bagnato.
“L’insegnamento delle scienze, della matematica e della fisica nelle scuole è l’emblema di quel laicismo malato e distruttivo che mina i rapporti tra chi spara minghiate e chi non ne spara”
parola di Nitto quattro alla seconda
Ho provato a visitare qualche altro sito sull’argomento. Si tratta sicuramente di un numero limitato, ma li caratterizza un comune denominatore. Molti i consensi: che vanno dall’apprezzamento senza riserve delle parole del papa, al riconoscimento comunque del suo diritto a pronunciarle. Qualche timida critica riguardava il tono forse un pò troppo ‘forte’ usato. Altri muovevano critiche più severe, anche radicali, ma dal punto di vista di cristiani che imputavano al papa (e alla chiesa in generale) di muoversi più come uomo di potere che come capo religioso. Non molti, ma c’erano, denunciavano poi l’invadenza della chiesa in un’istituzione pubblica.
Ora, questo era prevedibile, ma ciò che mi ha lasciato perplesso è che nessuno (ripeto, sono comunque molto pochi i siti visitati), credenti o non credenti, ha parlato della ‘laicità positiva’, vuoi perchè non vi hanno fatto caso, vuoi perchè hanno ritenuto comunque plausibile, anche se non condivisibile usata in questo contesto, tale nozione. A mio parere invece (come di molti in questo blog) se non si smonta questo pseudo concetto nella sua inconsistenza ‘teorica’, si lascia aperta la strada per un suo utiilizzo che ne celerebbe l’pocrisia di fondo. Se ci si mette a disquisire tra laicità ‘positiva’ e/o laicità ‘negativa’ come se fossero due espressioni contrapposte ma corrette, si finisce per accreditare questo papa, anche non consentendo col suo pensiero, come ‘pensatore’… mentre la laicità – come anche qui è stato detto – o E’ laicità, quindi positiva in quanto laicità, o NON E’ laicità, e solo in questo senso negativa. Credo che in tutto ciò giochi pur sempre, per un stragrande maggioranza, una sorta di sudditanza intellettuale che fa ritenere comunque degne di interesse teorico (teorico, perchè invece sul piano pratico, politico, bisogna tenerne conto, e come!) ogni stupidaggine che esca dalla sua bocca.
Pensate veramente che un insegnante sappia essere così “laico” da non trasmettere le proprie idee politiche e religiose agli agli studenti quando spiega la sua materia? Gente come il prof. Coppoli, per intenderci? E poi sarei io l’ingenuo… Mi sa che la scuola di cui parlate esiste solo nei vostri discorsi e vi fa comodo che sia così. Ad esempio: la storia delle due ore di religione a partire dai tre anni da dove salta fuori?
Ho una risposta per Nemo bloccata da ore.
Saluti
@Gualerzi
intervento molo pertinente.
tolte le vuote parole, per il clericali diventa molto difficile spiegare come possa essere laico l’insegnamento di una religione.
in ogni caso ribadisco le seguenti equazioni:
laicità=positivo
laicista (colui che sostiene la laicità)= positivo
laicismo (il sostenere la laicita)= positivo
clericalismo (insegnare una religione nella scuola pubblica)= negativo
non capisco dove sta il problema se la scuola è laica e laici sono gli insegnanti…non è forse così in tutti i paesi civili? in quale di questi si insegna religione o meglio si inculca nei cervelli dei bambini il cattolicesimo? qui e basta.
E questo sarebbe il fine teologo?
O piuttosto colui che cerca di rigirare frittate con scarso successo?
x Dalila
e cosa sarebbe un teologo? 😉
uno che studia sistematicamente la divinità, ossia il nulla creato dall’ignoranza.
rigirare le frittate è la loro specialità, giocare con le perifrasi e i sofismi l’unica arma che hanno per mantenere i privilegi finchè l’uomo si farà pecora del loro gregge.
scusate…meraviglie dell’html…
@i.v.
Ti quoto!!!!!!!!!!!!
“Un bel modo per stare sempre dalla parte dei buoni. E se io ti dicessi che il cristiano o E’ cristiano, quindi ama il prossimo, non uccide, non è pedofilo, non ruba… fa insomma quello che c’è scritto nel vangelo, o NON E’ cristiano, e quindi sono fuori bersaglio il 100% delle vostre critiche? Scusa l’impertinenza ma oggi non sono il primo che gira la frittata…”
Sto ancora ridendo… la cosa buffa è che (sicuramente) non ti sei accorto di esserti fregato con le tue stesse mani: se il metro di valutazione è l’osservanza dei precetti e dei testi sacri, stai dicendo – e io sono perfettamente daccordo – che i veri cristiani non esistono e che quelli che si professano tali sono degli ipocriti incoerenti. Che argomento sopraffino a difesa della cristianità… che ridere…
Contro “storia delle religioni” a scuola.
È mortalmente noiosa e non interessa veramente nessuno. Che me ne frega di sapere quante religioni si professino oggi nel mondo e se ne siano professate in passato? Centinaia, migliaia forse. Sicuramente precariatoassicurato non le ha studiate tutte e nemmeno lo interessano veramente (e ha anche ragione: una barba infinita).
La prova: sfogliate (sfogliate soltanto, per carità!) il “capolavoro” di Mircea Eliade, «Storia delle credenze e delle idee religiose», Sansoni, 3 volumi. Madonna, ma quante cretinate (la religione degli hittiti e dei cananei, Zeus e la religione greca, I misteri eleusini, Zarathustra e la religione iranica, La religione d’Israele all’epoca dei re e dei profeti, eccetera eccetera eccetera eccetera).
E’ mai possibile, coi problemi che urgono, perdere il tempo con tutto questo guazzabuglio di credenze idiote? Chi non ha altro e di meglio da fare, prego, studi tutte queste scemenze, buon pro e buon divertimento.
Ai ragazzi tutte queste cose non interessano, e nemmeno a persone adulte con un po’ di buon senso (con tutti i problemi quotidiani che li assillanno!).
Il fenomeno religioso e le sue espressioni possono essere però spiegati e trattati all’interno di altre materie (storia, filosofia, arte, antropologia, qualcuno ha anche aggiunto geografia).
La storia comparata delle religioni non può non distruggere la pretesa di una religione di essere la sola e vera. Ciò è tanto vero che, per sopravvivere, la Chiesa ha riconosciuto dopo millenni quarti di nobiltà anche ad altre religioni (ma intendiamoci: alle “grandi” religioni, non ai testimoni di Geova e ai valdesi, questi miserabili quattro gatti).
La scuola dovrebbe formare lo spirito critico. La religione non può ammettere lo spirito critico nei suoi riguardi (credo bene!).
“Un uomo solo al comando: la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi:”
Un uomo solo al comando: Il suo nome è Berlusconi, il suo nome è Ratzinger.
oOggi ho ascoltato a ltg l’intervista al monsignor fisichella:”la laicità positiva è un principio cristiano cattolico,è indispensabile che ‘Italia e gli italiani si ricordino che le basi della loro storia e cultura sono le radici cristiane etc…”
RIFLESSIONE:un telespettatore ascolta,avolte con superficialità,le notizie del Tg,spesso al momento in tutt’altre faccende affacendato,ma analizzando bene le singole frasi dell’intervista(accade anche quando fanno l’omelia in chiesa)sono parole che non hanno un senso logico,un’accozzaglia di affermazioni!!!!
@ Peppe
Mentre ridi pensa che mi stai dando ragione.
Certo che a fronte di 800 milioni di stipendio garantito all’anno, contribuire a dare un’anima alla scuola suona come un obiettivo opportunemente vago e percio’ non quantificabile. Ma chi pensa a contribuire alla formazione e alle molto quantificabile
possibilita’ di trovare un lavoro decente nel mondo ai nostri figli? Perche’ leggendo il rapporto PISA 2006 dell’Oecd sembra che avranno parecchia competizione. Quanto li aiutera’ sapere che la dimensione religiosa e’ parte integrante della persona una volta disoccupati?
da http://www.oecd.org/document/22/0,3343,en_2649_34487_39713238_1_1_1_1,00.html :
In un periodo in cui le conoscenza scientifika e tecnologica contribuisce alla crescita nelle economie sviluppate, i risultati PISA 2006 rivelano ampie varazioni nei livelli di competenza.
L’attitudine scientifika sara’ cruciale nel potenziale economico nel mondo di domani, e PISA 2006 fornisce un quadro dettagliato di quanto gli studenti nel mondo sono preparati per la sfida della societa’ della conoscenza.
I top performer in scienza sono Finlandia, Hong Kong-China, Canada, Chinese Taipei, Estonia, Giappone e Nuova Zelanda. Australia, Paesi Basi, Corea, Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria, Belgio e Irlanda, Liechtenstein, Slovenia e Macao-Cina si sono classificati sopra la media OECD.
In Australia, Canada, Finlandia, Giappone e Nuova Zelanda almeno uno studente su 7 ha raggiunto il massimo risultato in ambito scientifiko. In Grecia, Italia, Messico, Portogallo, Spagna e Turchia, per contro, il rapporto e’ inferiore a uno su 20.
L’insegnamento “della” religione (cattolica) non è laicità positiva e neppure negativa: non è laicità. Casomai l’insegnamento di storia “delle” religioni sarebbe un passo verso la laicità. Unico riferimento privilegiato al cattolicesimo, dovrebbe essere l’insegnamento della storia dei rapporti tra Stato e Chiesa in Italia, la cui obiettività potrebbe essere garantita solo da insegnanti non proposti dalla Chiesa stessa.
Secondo voi un’ora di religione alla settimana significa indottrinamento?Se così fosse ci sarebbero schiere e schiere di giovani cattolici pieni di fede e Chiese stracolme di persone, il che non mi sembra visto che l’età media si aggira attorno ai 50 anni.
Le ore di religione servono ai ragazzi per comprendere almeno un pochettino la realtà italiana che, si voglia o no, comprende anche il cattolicesimo.
SEGNALAZIONE:
L’altro giorno non ricordo piu’ chi ha segnalato un’intervista di Augias a Fisichella. L’ho guardata venerdi sul sito della rai, una puntata di Le storie dal titolo “…quanto siamo cristiani?”: Fisichella presentava il suo ultimo libro edito da Mondadori, e nel garbatissimo come sempre stile di Augias si e’ ritrovato alle corde in piu’ di un’occasione di fronte a domande sul testamento biologico e alle ingerenze tra stato e chiesa.
Volevo rimettere il link qui, visto che Barbara ha nominato Fisichella, dato che appunto non ne era uscito molto bene. Indovinate un po’? L’intervista non si puo’ piu’ vedere!!!!
E’ l’unica tra l’altro ad essere sparita, puf! Sono tutte li’, si vede anche l’immagine con Fisichella, ma proprio e solo quella non si puo’ piu’ vedere. Controllano tutto, predicano l’umilta’, e non hanno nemmeno il coraggio di risultare in perdita in un’intervista di dieci minuti!! Tutta l’intelligenza di Fisichella si schianta di fronte a dieci minuti di domandine facili facili! Buffoni! Rai sempre piu’ serva.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f3410bbb-bcb5-4ca0-8a6b-8512c29e35c6.html?p=0
@ Barbara
Hai ragione, ma queste accozzaglie di affermazioni, queste esternazioni prive di senso logico, quando vengono ripetute sui media ogni giorno con tanto di giornalisti compiacenti che strombazzano dalla loro parte, poi diventano senso comune, entrano nella testa in maniera subdola anche alla massaia che le ascolta distrattamente magari mentre sbuccia le cipolle.
Così vale per i giovani che a forza di sentire in sottofondo queste fesserie, alla TV mentre pensano ad altro, nell’ora di religione mentre studiano per l’interrogazione dell’ora successiva, al catechismo metre cercano di toccare il culo alla compagna, finisce che poi, qualcuno ci crede pure a queste baggiatate e si condanna ad un “precariato assicurato” della mente e finisce per diventare paranoico e vedere atei e marxisti da tutte le parti! Misteri di un paese governato da ciarlatani, con o senza tonaca bianca!
Allora deve essersi “schiantato ” anche Luciano Canfora visto che neppure la sua si vede;
ha ragione Berlusconi, la rai è in mano ai comunisti 🙂
Tranquilli, non si vede neanche Morgan, forse per par condicio…
io Morgan lo vedo
“Mentre ridi pensa che mi stai dando ragione.”
http://img407.imageshack.us/img407/4048/smiley14pr1.gif
in queste (e non solo) parole di nazinger vi è la prova che solo dei dementi possono ascoltarlo e prenderlo sul serio senza riscontrare la malafede e l’ illogicità delle sue frasi farneticanti.
@precariatoassicurato
Scusa, ma non ho capito cosa vuoi dire.
Quando ho iscritto mio figlio a quella scuola (con raccomandazione, perchè vi era selezione nell’accettazione) dissi esplicitamente al preside (non laico) che dell’insegnamento della religione mi importava poco o niente, mi interessava tutto il resto.
Mi rispose cge capiva, ma che loro avrebbero insegnato anche religione.
Cosa che in realtà non è mai avvenuta, come credo in tutte le altre scuole.
Per questo ritengo che il non fare effettivamente lezione di religione, almeno al liceo, sia voluto e studiato; il rischio di discussioni che evidenzino a tutti le incongruenze della religione, con ragazzi di quell’età, è sicuramente troppo alto.
Per 5 anni di liceo in classe NON si è MAI parlato di religione durante l’ora di religione. Il catechismo non interessa una mazza a nessuno. O ci ripassavamo la roba per l’ora dopo, o raccontavamo i fatti nostri alla prof. (bella donna, tra l’altro) o uscivamo in mandrie di 5-6 a turno per andare dai bidelli a prenderci il caffè… ah, sì, qualche volta ci facevamo i tornei di tresette. In un liceo con 900 iscritti NON ho mai conosciuto nessuno che avesse mai comprato il testo di religione.
Io, da ateo, ho sempre avuto un pagellino di religione esemplare: come tutti i miei colleghi liceali. E allora… siamo seri: è un’ora di buco che serve a foraggiare gente che non fa una fava, e a piantare un paletto ideologico della chiesa per dire “eccoci, ci siamo” anche nella scuola di stato.
Tutto il resto è fuffa. E chi ne parla convinto che stesse dicendo chissà quali verità, decantando chissà quali virtù taumeturgiche e culturali dell’ora di religione o mente sapendo di mentire o vive completamente fuori dal mondo.
Tranquilli, si vedono tutti, basta far passare la pubblicita’. Se non li vedete, probabilmente vi segnala che dovete installare del software (e’ il messaggio che ricevo sul mio pc di scorta). L’unico che non si vede PIU’ e’ quello di Fisichella. Ergo, siccome non gli devono essere piaciute le domande a cui non ha risposto in modo convincente:
-sulle radici cristiane che non sono state messe nella bozza della costituzione europea
-sulla sacralita’ della vita: alla sua “nascita” per amore, Augias ha replicato “o per un preservativo rotto”, cioe’ “per caso. Augias ha detto mi piacerebbe che lei dicesse Io ritengo che la vita sia sacra, ma rispetto il fatto che tu voglia decidere per la tua vita.
– sull’ingerenza della chiesa: dal libro di Fisichella, Augias aveva letto un paragrafo in cui il mons. scriveva che e’ giusto che eventualmente la chiesa ingerisca nelle faccende dello stato, ma non il contrario dato la natura “divina” della chiesa. Augias ha proseguito facendo notare che nel corso dell’ultima sua visita in Francia il papa si e’ ben guardato dal pronunciare una frase simile, “per accortezza e per dottrina” se ricordo bene, al che Fisichella ha ammesso che si’ l’Italia e’ un caso “peculiare”.
-sulla diversa interpretazione di bene e male. Augias faceva notare che la chiesa ha preso decisioni diverse nei secoli, Fisichella si e’ un po’ arrampicato sugli specchi parlando di diverse priorita’ nella scala dei valori.
-alla richiesta di Fisichella di non ridicolizzare i cattolici, Augias ha risposto che nessuno li vuole ridicolizzare, ma che anzi “seguiamo sempre con attenzione e talvolta con preoccupazione” quello che viene dal mondo cattolico.
Mi correggo, non si vede il video di Fisichella E quello di Canfora (deputato dei comunisti italiani nel 1999). Che sia un caso, mah, non so cosa abbia detto Canfora, ma sono riuscita a sentire Fisichella, e di fronte a un signore come Augias, forse l’unico giornalista che non cade mai nella polemica e nel coivolgimento emotivo personale, non ha portato acqua al mulino della chiesa, seppur recitando abilmente il proprio ruolo. Posso facilmente immaginare che abbiano rimosso l’intervista, dato che venerdi mattina c’era.
Mi spiegherò meglio per qualcuno. Cosa significa ‘laicità positiva’ se non l’esistenza di una ‘laicità negativa’? E cosa dovrebbe distinguere l’una dall’altra? Tutt’al più un diverso modo di intendere la laicità, ma, comunque la si intenda, ognuno ritiene laicità vera, cioè sola laicità, quella che lui intende come tale. Cosa c’entrano il positivo o il negativo? A meno che, e torniamo sempre lì, non si intenda per ‘nagativa’ ciò che, pur avendo questo nome, NON E’ laicità, e per ‘positiva’ la VERA laicità. In ogni caso la laicità resta laicità. E questo non è un giochino di parole, perché è del tutto evidente che parlando di ‘laicità positiva’ in realtà si vuol distinguere una laicità vera (quella cattolica) da una laicità falsa (il famigerato laicismo). Poi ognuno può vedere il voltafrittate dove più gli fa comodo.
Allo stesso modo, o si è cristiani, indipendentemente dal livello di testimonianza del proprio cristianesimo, o non lo si è. Che poi ci sia chi ritiene che solo osservando coerentemente la morale e i dogmi cristiani si è veri cristiani, non modifica la natura del cristianesimo. Forse che esiste un ‘cristianesimo positivo’ e un ‘cristianesimo negativo’, se non per chi cristiano non è?
Insomma, come diceva quella signorina incappata in un guaio: “Sono incinta… ma solo un pò”.
Detto questo, ho una mia opinione, indipendentemente da quanto argomentato sopra. C’è la laicità, cioè ‘estraneità rispetto alle confessioni religiose e alle gerarchie ecclesiastiche’ (Devoto – Oli) e c’è l’osservanza religiosa. Quando c’è l’una non c’è l’altra. Tanti credenti si definiscono laici (quasi tutti se non fanno parte della gerarchia ecclesiastica)? Ebbene, a mio parere, come ho già avuto più volte modo di dire, o sono in malafede o rischiano la schizofrenia.
@Bruno Gualerzi
Pur concordando su tutto, non mi è chiaro “il famigerato laicismo”
Nel laicismo non c’è niente di negativo (nel significato che ha nella lingua italiana, mentre non mi interessa il significato che ha nella testa del papa e degli altri prelati).
Non mi è chiaro se pensi che il laicismo sia una degenerazione della laicità (positiva o negativa o vera o falsa, che non esistono, esiste solo la laicità) o se te la prendi anche tu con chi tenta di cambiare il significato delle parole per interessi di bottega.
@ crebs
Nel contesto del mio discorso pensavo risultasse evidente che il laicismo è ‘famigerato’ per la chiesa, e non certo per me! Comunque, se mi sono espresso male, questo intendevo.
@precariatoassicurato
insomma non sai nemmeno che nella scuola dell’infanzia (cosiddetta “materna”), ossia dai 3 anni di età, si fa religione cattolica con insegnanti scelti dalla Curia e pagati dallo stato per due ore la settimana?
Le stesse due ore la settimana di religione cattolica, sempre con insegnanti pagati dallo stato ma scelti dai vescovi, ci sono per tutto primo ciclo della primaria (ossia la scuola elementare).
Sono genitore di due bimbi di 7 e 9 anni, consigliere nell’istituto comprensivo frequentato dai miei figli, lo so bene. Ma basta che chiedi in giro.
Anche l’UNICEF ha espresso preoccupazione per questo stato di cose!
Il problema dell’ora settimanale di religione cattolica alle superiori e’ trascurabile rispetto a questo indottrinamento precoce (aggiungici anche il catechismo, i ritiri, le messe a cui sono sottoposti i bambini dalla piu’ tenera eta’ per avere un quadro sconfortante).
Alle superiori i ragazzi sanno come difendersi, e hanno anche la possibilita’ di scegliere di non avvalersi della religione cattolica in autonomia. Dai 3 anni di età, invece, non hanno queste possibilità, subiscono e basta
“da non trasmettere le proprie idee politiche e religiose agli agli studenti quando spiega la sua materia?”
Quindi, per risolvere il problema, tu vuoi istituire un’ apposita materia dedicata proprio a questo, cioè all’ indottrinamento, magari anche obbligatoria, come se non esistesse per i cittadini la libertà di andare a messa o frequentare il catechismo per i bambini (e qui siamo già più nel campo dell’ obbligo che in quello della libera scelta).
Basta poi con questa storia della scuola in mano alla sinistra. Io, quando ero al liceo, per di più scientifico, avevo un’ insegnante (donna) di italiano per nulla laicista, anzi, era molto incline alle ragioni del romanticismo e c’ era un altro insegnante di lettere clericalista sfegatato, che nel corso di una lezione di supplenza, ha sproloquiato per più di un’ora sulla disperazione della cultura moderna che ha abbandonato i buoni valori dell’ antichità, una litania a dir poco soporifera che abbiamo dovuto sorbirci senza fiatare… alla faccia della scuola pubblica laica, magari lo fosse, ma così non è.
Anzi, ti faccio una proposta. Mi va bene che nella scuola ci sia un’ora di religione (facoltativa), a patto che però ci sia anche la possibilità per gli studenti di scegliere in alternativa un’ ora di educazione laica fondata sull’ insegnamento dei principi dell’ illuminismo. In base alla risposta che darai a questa mia proposta, si capirà subito il tuo (e quello di chi la pensa come te) reale interesse per la laicità.
@gul
Con un insegnante convincente, un’ora alla settimana è sufficiente per gettare le basi di una dottrina.
In pratica l’ora di religione è un’ora buca che serve a fare i compiti delle altre materie, ma potrebbe essere usata per cose più utili, persino per insegnare ai ragazzi la teoria dell’utilizzo del preservativo. Non dimentichiamo che anche l’AIDS è una realtà con la quale bisogna fare i conti.
Gli atei, così come i cristiani, sono perennemente protesi nel raggiungimento di obiettivi.Tuttavia, se questi ultimi ( quelli veri) hanno imparato a convivere con quelli che non professano la loro religione, sapendo esprimere TOLLERANZA, gli atei dal canto loro sembrano desiderare più di ogni altra cosa la MORTE del cristianesimo ( oltre che delle religioni in generale, certo), manifestando ben poco di quei valori propri di uno stato laico quale vorrebbero veder realizzarsi.
CHI CREDE NELLA RAGIONE CREDE IN UN COMPLESSO DI FUNZIONI CHE SI DIMOSTRA ( E SI E’ DIMOSTRATO) POSSIBILMENTE FALLIBILE. A MENO CHE UN ATEO CREDA CHE L’UOMO SIA INFALLIBILE, COSA CHE SOLTAMENTE SI ATTRIBUISCE AD UN ESSERE PERFETTO E DIVINO.
L’UOMO NON E’ DIVINO IN ALCUN MODO.
NE’ MAI LO SARA’.
Ho sempre trovato l’ora di religione molto utile: infatti essendo stata messa come ultima ora delle lezioni del venerdì mi regalava la settimana corta…
Fortuna mia non ne ho mai fatta subita una in tutta la mia vita scolastica
non sarebbe troppo chiedere che assieme alla notizia invece di lasciarli ai lettori l’inserente aggiungesse anche un suo giudizio o commento…
nella scuola pubblica non si deve insegnare la religione cattolica pagando oltretutto insegnanti nominati dallo stato vaticano. Poi dovreste vedere come nella scuola circolano continuamente preti, suore che con il pretesto dell’insegnamento invitano i ragazzi alle attività dell’oratorio. Tutti i comuni della bergamasca finanziano i cre estivi e non mi pare sia giusto: si difendono dicendo che non possono organizzare delle attività troppo costose. Ma se danno soldi ai preti per pagare gli animatori perchè non lo fanno direttamente incaricando delle cooperative e mettendo a disposizione i centri sociali? Purtroppo quando parlo di queste cose con i miei conoscenti compaesani e anche con qualche amministratore vengo subito criticata. anzi credo di essere considerata antipatica e anticlericale, una da evitare. Una rompiballe! PENSO CHE NON SARA’ MAI POSSIBILE CAMBIARE MA SONO ALMENO GRATIFICATA DAL FATTO CHE CON VOI è BELLO PARLARNE GRAZIE!
esiste la laicità e basta, qualsiasi aggettivo accostato a questa parola è solo fumo negli occhi.
Roberto Grendene scrive:
26 Aprile 2009 alle 18:45
insomma non sai nemmeno che nella scuola dell’infanzia (cosiddetta “materna”), ossia dai 3 anni di età, si fa religione cattolica con insegnanti scelti dalla Curia e pagati dallo stato per due ore la settimana?
————————
Se a precariato dài dell’ingenuo se la prende.
Per controbattere lui però usa argomentazioni che dimostrano quanto sia ignorante.
Gli ingenui siamo noi che gli badiamo…
Confermo che il video-intervista di Augias a Fisichella NON è visibile sul sito. La lunga mano censoria del vaticano ha colpito ancora… speriamo che qualcuno lo metta presto su youtube.
@Roberto Grendene
Questa proprio non la sapevo. Anzi, a dire il vero non sapevo nemmeno che all’asilo ci fossero le materie. Confesso la mia ignoranza e la mia perplessità. Forse sarebbe opportuno sostituirla con “storia delle religioni”.
@Marco C
La tua “proposta” suona un po’ come una sfida provocatoria, che naturalmente accetto.
Ecco quello che farei io:
1. Ora di religione cattolica obbligatoria per tutti.
2. Voto finale espresso in decimi che faccia media al pari delle altre materie.
3. Insegnanti di religione equiparati a tutti gli altri, assunti per concorso dopo anni di precariato e pagati uno sputo dallo stato.
Per me una scuola è laica se offre a tutti, senza distinzioni, gli strumenti per capire il mondo che li circonda.
Adesso, per continuare il gioco, spiegami tu che differenza c’è fra una scuola laica e una scuola atea.
@ marilena maffioletti
sono presidente di un centro socio culturale:
http://www.casalecchionet.it/cscmeridiana/
A giugno, chiuse le scuole, organizzeremo due settimane di “campo solare”.
Nel nostro comune i centri estivi sono quasi tutti laici. Ricevono un contributo dal comune. La nostra associazione, se andrà bene, riceverà il pranzo dalla mensa comunale e forse un ingresso gratuito in piscina per i bimbi.
Ci sono anche i campi estivi delle parrocchie: ricevono altri soldi dal comune oltre a quelli che ricevono dall’8×1000 e dagl onoeri di urbanizzazione secondaria (circa 40.000 euro l’anno, qui a Casalecchio di Reno)
Ma non avete ancora capito che Ratzinger chiama “laicità positiva” il cattolicesimo e “laicità cattiva” quella che è la normale laicità?
E non avete ancora capito che è da fessi credere a questo suo trucchetto linguistico?
Umorismo involontario? vatikanata ? Scherzo da prete ?
Come se potesse essere una setta cristiana a definire cosa sia la laicità !
Caro benny vanzina, il tuo show fa ridere, ma manca di spessore. Siamo noi laici che definiamo il nostro pensiero nei confronti di chi assume posizioni rivelate, deliranti, ultraterrene e simili accozzaglie definite “teologiche”.
Per me, infatti, siete democraticamente tutti uguali e nessuno di voi conta nulla fino a quando non cercate di impormi i vostri disturbi. Io vestito come benny non ci andrei nemmeno se mi nominassero papa…e a loro di certo non chiedo di vivere come vivo io.
Finalmente ha confessato …. per B16 laicità positiva è sinonimo di imposizione della dottrina che rappresenta. “Laicità” è solo un termine vuoto messo lì perché è di moda e confonde l’uditore.
L’Italia purtroppo ha scelto costituzionalmente la laicità positiva (le tesi di Mortati sono minoritarie) ossia NON è indifferente al fatto religioso. MA….. questo non significa dover privilegiare il cattolicesimo che in questo caso non vi è più laicità. Significa invece consentire altre ore per le altre confessioni ed anche per gli atei, avere i simboli di tutti alle pareti ecc ecc
Il parlamento (cattolico a stragrande maggioranza) ha detto però NO alle interpellanze (ultimo Mastella) ed ha negato tutto questo: per loro la laicità positiva è quella che sceglie di privilegiare…. un non senso in uno stato che si è dato principi democratici
“Ecco quello che farei io:
1. Ora di religione cattolica obbligatoria per tutti.”
Appunto, confermi quello che sospettavo, laico tu non lo sei affatto, nemmeno un pò.
“Adesso, per continuare il gioco, spiegami tu che differenza c’è fra una scuola laica e una scuola atea.”
Ti rispondo subito. Una scuola laica è una scuola aconfessionale (nel vero e proprio significato semantico della parola) in cui non si inculca una certa religione piuttosto che un’ altra, bensì è una scuola che parla in maniera critica di tutte le religioni e di tutte le ideologie, senza attribuire ad una caratteristiche di superiorità sulle altre, poi sta a ciascuno di noi, nel suo intimo, scegliere se credere o non credere in Dio. I valori che una scuola laica deve insegnare sono quelli costituzionali e questo lo si può fare con un bel corso di educazione civica, mentre, per parlare di religione, non serve affatto un’ora dedicata, lo si può fare (e già si fa) benissimo all’ interno di altre materie come storia e filosofia.
“Insegnanti di religione equiparati a tutti gli altri, assunti per concorso dopo anni di precariato e pagati uno sputo dallo stato.”
Qui sono d’ accordo con te, puoi provare a proporlo a Brunetta.
Masque scrive:
>sarebbe bello se ogni cosa avesse il suo posto.
l’insegnamento della religione cattolica in canonica, nelle ore di catechesi, solo per chi vuole parteciparvi. l’insegnamento della civiltà nella scuola pubblica, dove tutti partecipano.
In una facoltà di teologia (cosa c’è di più confessionale?) il tema è svuppato in modo razionale (ci sei stato?). Non è l’oggetto di studio a determinare l’atteggiamento laico ma il metodo usato.