Diritti umani, ONU: documento IHEU contro Egitto e Malaysia

Il consiglio ONU per i diritti umani ha pubblicato un documento dell’IHEU (l’internazionale etico-umanista di cui fa parte l’UAAR) sulle violazioni della libertà di coscienza nei paesi appartenenti all’Organizzazione della Conferenza Islamica. In particolare, l’IHEU ha sottolineato come in due paesi, l’Egitto e la Malaysia, i cittadini siano costretti a specificare la propria appartenenza religiosa sui documenti ufficiali.

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27 commenti

laverdure

“l’IHEU ha sottolineato come in due paesi, l’Egitto e la Malaysia, i cittadini siano costretti a specificare la propria appartenenza religiosa sui documenti ufficiali.”

A me risultava che tali paesi fossero ben piu’numerosi.

myself

Bene, speriamo che l’ONU continui così.
Quando si obbligano i cittadini a scrivere la propria religione non si fa altro che schedarli, per possibili atti vendicativi in futuro.

Ernesto

Diritti umani: documento OSCE contro l’Italia:

italiadallestero.info/archives/7650

Magar

In Egitto peraltro dagli anni Novanta si trascina una questione di discriminazione religiosa sorta con la computerizzazione delle carte di identità: alla domanda “religione” poteva essere barrata solo una delle tre caselle corrispondenti alle religioni riconosciute dallo stato (Islam, cristianesimo ed ebraismo): chiunque non rientrasse in queste tre categorie, a meno di non mentire nei documenti ufficiali, non poteva dunque avere una carta d’identità, con tutte le conseguenze del caso. La minoranza religiosa “non riconosciuta” più grande è quella bahaista.

Solo di recente (il mese scorso!), dopo anni di dispute giudiziarie, e una sentenza della Corte amministrativa, il governo ha adottato la soluzione più ovvia: lasciare la possibilità di inserire una lineetta (–) nel campo “religione”, per significare “nessuna delle tre religioni riconosciute”.

http://en.wikipedia.org/wiki/Egyptian_identification_card_controversy

Marco C.

A me l’ ONU fa veramente ridere, per non dire piangere.

Infatti è di non molto tempo fa la notizia che la cossiddetta organizzazione a tutela dei diritti umani aveva sancito, nel nome di una grottesca concezione della libertà religiosa, il divieto alla blasfemia (quindi anche alla critica) delle religioni.

E oggi hanno il coraggio di lamentarsi delle discriminazioni, quando gli artefici sono stati loro stessi. Infatti l’ iniziativa di cui sopra è stata presa per pressione dei paesi islamici all’ interno dell’ ONU, che non si capisce bene cosa ci stiano a fare là dentro.

Claudio B.

Concordo pienamente con Marco C. l’ONU è una barzelletta e la risoluzione contro la “diffamazione” delle religioni (presentata dai paesi islamici) ed approvata è una verca porcata.

strozzapreti

bisogna guardare con attenzione ciò che avviene negli altri paesi, perchè qui da noi, si profila all’ orrizzonte un brutto oscurantismo, con la scusa di difendere questa fantomatica identità cristiana, ci ritroveremo automaticamente sulla nostra carta d’ identità la religione d’ appartenenza ed avremo l’ obbligo di andare a messa almeno una volta a settimana,…UTOPIA O FUTURA REALTA ? Tutto dipende da, se staremo a guardare e lasciarli fare, con questo Governo/braccio e questo Vaticano/mente, stiamo camminando sul filo del rasoio.

Ivo Mezzena

Marco C.

A me risulta che non sia mai stata approvata la risoluzione contro la blasfemia, era stata presentata da alcuni paesi islamici e sostenuta anche dal Vaticano, ma mai approvata. Mi auguro di non sbagliarmi.

bardhi

Fino a 5 anni fa in Grecia mettevano l’appartenenza religiosa sulle carte d’identità, da quanto hanno adottato il formato europeo per le loro carte hanno tolto l’appartenenza religiosa e scrivono i dati anche in caratteri latini. Ci sono stati dimostrazioni ad Atene contro questa decisione. :-((
Ancora oggi anche se ti sposi civilmente devi dichiarare l’appartenenza religiosa, una mia conoscente si è sposata ad Atene e l’impiegata del comune non sapeva se poteva essere scritto agli atti di non avere un appartenenza religiosa ????

stefano f.

l’ONU è un ente completamente anacronistico, all’interno comandano all’incirca le solite grandi lobbyes governative (USA, Cina, Russia, Israele, Giappone) di 50 anni fa, predomina una grande ipocrisia e una spiccata auconservazione del privilegio della poltrona 🙂 in pieno italian style 🙂 gli emolumenti mensili dei rappresentanti peraltro sono un vero schiaffo alla miseria (circa 30.000 euro mensili credo).

don alberto

voi vi sentirete discriminati ecc.
ma io per sicurezza, sulla carta d’identità
ci ho scritto: operaio.
Non si sa mai.

Andrea

# don alberto scrive:
25 Settembre 2009 alle 12:45

voi vi sentirete discriminati ecc.
ma io per sicurezza, sulla carta d’identità
ci ho scritto: operaio.
Non si sa mai.

Sicurezza per cosa?
Non hai un dio onnipotente dalla tua?

Ciao a tutti

fab

In Italia non ci possono schedare, si scoprirebbe che i cattolici sono molti meno di quanto si sbandiera in giro.

Macklaus

Scusate il fuori tema ma credo che lo meriti questa notizia:

* Affondo Del Papa Sulle Famiglie Allargate: ”Danneggiano l’Educazione Dei Figli”

Parlando a un gruppo di vescovi brasiliani in visita in Vaticano, Benedetto XVI ha detto oggi che il divorzio e le famiglie allargate rovinano la vita di molti bambini, “che si sentono orfani non perché figli senza genitori, ma perché figli che ne hanno troppi”. Continua a leggere questa notizia
Secondo il Pontefice i bambini che vivono in “famiglie allargate” o che provano l’esperienza del divorzio dei genitori sono “privati dell’appoggio dei genitori, vittime del malessere e dell’abbandono e si sentono orfani non perché figli senza genitori, ma perché figli che ne hanno troppi”.
La famiglia che si fonda sul matrimonio tra uomo e donna è “assediata”, secondo il Papa che denuncia anche “la profonda incertezza” nel “mondo secolarizzato” “specialmente da quando le società occidentali hanno legalizzato il divorzio”.
In passato più di una volta il Pontefice si è espresso su temi come famiglia e coppie di fatto ribadendo le posizioni della Chiesa contro il divorzio e a favore di una famiglia basata sull’unione tra uomo e donna.

Eh già, in Brasile le va a dire ste cose antidiluviane… non sia mai che rimproveri il Papi di essere un divorziato!

Dalila

@ Macklaus

Ho letto anche io e sono profondamente disgustata.
La religione fatta di “amore” alimenta in realtà la discirminazione nei confronti di chi non passa a “timbrare il cartellino” in chiesa.

Io penso che i preti pedofili danneggino maggiormente l’educazione dei bimbi.
Penso anche che inculcare una religione ad un bambino sia un modo stupido di agire, spesso nocivo anche al comportamento dell’individuo nell’età adulta (senso di colpa, senso del peccato, distorta visione della sessualità, mancanza di libertà, assoluto non rispetto per chi ha un’altra visione delle cose, chiusura mentale, doppia morale…).

Un amico senegalese mi raccontava di essere cresciuto in una famiglia in cui il padre poligamo aveva più mogli e si è sentito amato come non mai da tanti fratelli e da tante “mamme”.
Ora, non amo particolarmente la poligamia ma credo che questo solo esempio possa far capire al “papi chulo” che la brava famiglia cristiana patriarcale sia un’immensa bufala da propaganda anni ’50.

Claudio B.

@Ivo Mezzena: no, la vergognosa risoluzione ONU contro la diffamazione delle religioni è stata purtroppo approvata, se ne era parlato anche qui.

peppe

voi vi sentirete discriminati ecc.
ma io per sicurezza, sulla carta d’identità
ci ho scritto: operaio.
Non si sa mai.

Gli operai sgobbano e quando non perdono il posto, capita che perdano la vita.

I preti campano di privilegi, si ingrassano a scrocco e quando delinquono restano impuniti.

Non vedo nessun punto di contatto tra le due cose.

tomaraya

@mangia a spese mie donalberto
infatti è pieno di preti che occupano fabbriche, fanno scioperi della fame, si incatenano a gru sospese per aria perchè rischiano il posto. ma fammi il piacere!!

erasmus

L’osservazione di FAB mi rassicura un poco, ma quella scritta non indica una “pratica”
religiosa, ma solo un’appartenenza generica.

stefano f.

x tomaraya

qualche prete onesto a dire il vero si batte o si è battuto in passato per cause onorevoli.

certo sono pochini e non fanno notizia.

mi ricordo anche di un vescovo, un certo Romero 😉 quello che si opponeva alla squadracce fasciste pagate dalla Cia in Salvador, ammazzato in chiesa mentre celebrava la messa…niente santificazione ovviamente 😉

roberta

@ don alberto
facciamo il cambio,lei al mio lavoro e io al suo?^_^

stefano f.

x peppe

vedila da un altro punto di vista 😉

l’operaio che perde il posto riceve la solidarietà del prete/vescovo/cardinale del paese/città’metropoli dove abita 😉 ti pare poco?

la solidarietà pretesca è una gran cosa, al forno con le patate è ottima e la mangiano anche i bambini hehehehe

p.s. ho 39 anni e da 3 lavoro part time in un supermarket, a 850 euro al mese, e pensare che un prete ne prende circa 950 mi fa in…are non poco 🙁

Paul Manoni

Solo l’Egitto e la Malaysia???
Strano che nessuno abbia menzionato Iran, Pakistan, Libia, Arabia Saudita, Indonesia…e il nostro fardello Vaticano!
Non ditemi che in Vaticano c’e’ liberta di coscenza perche’ a me non risulta…

@don alberto
Se gli stati fossero tutti LAICI nel vero senso del termine, non avresti bisogno di scrivere bugie sulla tua carta di identita’.
Buona omelia

bumbum

@roberta
le donne non possono fare “il lavoro del prete” ^=^

roberta

@ bumbum
in altre chiese si…..ma mi sa che non guadagnano come i preti cattolici….

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