Un socio UAAR di Taranto si è visto rifiutare dal parroco la sua richiesta di sbattezzo. Il locale circolo UAAR è intervenuto in prima persona per diffidare il parroco: della vicenda ha dato notizia anche la Gazzetta del Mezzogiorno. L’UAAR ricorda che la legge sulla privacy impone ai parroci di dar corso alla richiesta entro quindici giorni dal pervenimento: contro la mancata risposta si può ricorrere al Garante, che in tutti i casi sottopostigli ha sempre dato ragione allo sbattezzando.
Taranto, sbattezzo negato, l’UAAR diffida il parroco
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Tipo il battezzato è mio e lo gestisco io. Mi ricorda quando nell’800 sequestravano i neonati degli ebrei per battezzarli in nome del Dio cattolico. Brava gent…aglia allora come oggi.
In una società civile, qualunque azione sui minori, che non sia finalizzata ad una laica formazione degli stessi, lasciandoli liberi di scelte religiose o non una volta adulti, è una violenza.
In definitiva. lo Stato, la famiglia e la congregazione religiosa di cui fanno parte, ognuno nel loro ruolo, si macchiano del reato di associazione a delinquere finalizzata alla vessazione psicologica ed in alcuni casi violenza fisica su minore, quando questi venga sottoposto a rituali religiosi tipo battesimo cresima comunione inculcazione della religione nella scuola pubblica, circoncisione, infibulazione e tanti altri assurdi riti che lo condizioneranno nella sua futura vita. E’ ora di farla finita, ogni individuo ha diritto ad una istruzione laica in modo da poter fare le sue scelte da adulto obiiettivamente, senza dover lottare per questo contro assurdi precetti religiosi impostigli quando era minore, il parroco che gli mette i bastoni tra lle ruote, opponendosi allo sbattezzo, non fa altro che continuare questa violenza psicologica subita da neonato e per questo andrebbe denunciato asieme allo Stato che irresponsabilmente permette queste cose.
OK il parroco dovrà allora rassegnarsi a pagare i 500 euro di multa che gli infliggerà il garante della privacy.
menomale che non sono battezzato, devo ringraziare la mia mamma repubblicana che mi ha evitato tutti questi fastidi
Mie figlia invece, quando sono venute a conoscenza dello sbattezzo, ci hanno scherzosamento rimproverati per non averle battezzate e conseguentemente impedito di sbattezzarsi.
Io e mia moglie ci siamo sbattezzati (con conseguente scomunica) senza problemi e lungaggini.
Mi ricordo che mesi fa si era parlato di un indirizzo uaar a cui spedire i documenti di sbattezzo per poterci contare. Non sono più riuscito a trovarlo e comunque penso che, se vogliamo censirci, occorrra qualcosa di più visibile a cui fare riferimento.
mario
l’intera pagina 14 della Gazzetta del Mezzogiorno in edicola riporta il caso del sig. G. con interviste al prof. Nicola Colajanni ( docente di diritto Ecclesiastico all’università di Bari, già giudice di cassazione e dichiaratamente laico), e al garante dott. Pizzetti. sono poi riportati stralci presi dal sito Uaar.; secondo me il parroco di Taranto lo trasferiscono in Sardegna per la pubblicità gratuita che ci ha fatto 🙂
Ci sono ancora preti che rifiutano di sbattezzare? Sicuramente è perchè non sanno neanche che esista lo sbattezzo e allora non sanno di conseguenza che hanno un preciso l’obbligo giuridico.
Sbattezzata dopo due raccomandate con diffida e sottoscritta (la seconda) come socia Uaar (così il parroco capisce che non scherzo e che sono assistita per eventuali continui silenzi).
Bisogna tener duro e lancio una proposta: creare un fondo UAAR per ricorsi sbattezzi.
Se consideriamo gli obblighi giuridici, a parte la pennellata di acqua, i segni per aria ed i rumori emessi durante la cerimonia, cosa esiste di vincolante alla fine di un battesimo?
I genitori firmano qualche documento?
In tale documento, oltre alla menzione di battesimo – in sè assolutamente priva di significato – esiste qualche impegno definito?
Tutto ciò a che livello impegna il battezzato, nel 99.9% dei casi incapace di intendere e volere al momento del fatto?
Mi pare che l’impostazione in Germania (il battezzato alla maggior età conferma la sua adesione al cattolicesimo od ad altra religione, altrimenti non appartiene ad alcuna religione) sia ragionevole, semplice ed equa.
Il percorso in Italia per chi voglia uscire da tale stato di cose è assurdo ed aberrante come la maggior parte degli iter burocratici, ma è l’unica via al momento percorribile.
mario
A me e a un mio amico non socio è successa la stessa cosa lo scorso 25 ottobre. Alla fine (verso marzo) abbiamo lasciato perdere; rifacciamo la procedura questo 25 ottobre, e se il parroco si rifiuta ancora sporgiamo denuncia.
successe anche ad una mia amica. Mi semmbra che poi lei si rivolse al vescovo il quale impose al prete lo sbattezzo….però non so com’è andata a finire.
pensate che mi avete così convinto che nel censimento di quest’anno, da mandare in curia, ho dichiarato a forfait un 10% di parrocchiani come “acattolici battezzati”.
Mario 47 scrive:
23 Ottobre 2009 alle 11:34
Vedi su http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/ quali sono questi obblighi ed effetti giuridici del battesimo in Italia. In particolare, leggiti la sezione “PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?” e il documento cui rimanda: http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/sbattezzo-sentenza-fiordelli-1958.pdf.
don alberto scrive:
23 Ottobre 2009 alle 13:15
E di acattolici annotati come considerantesi non più aderenti alla confessione religiosa denominata “Chiesa cattolica apostolica romana” invece quanti ne dichiari? Perché una cosa è essere non cattolico ma battezzato magari in altra chiesa cristiana, un’altra è essere una persona che ha rigettato la religione imposta in età neonatale.
Ma poi a questi preti che fanno difficoltà a sbattezzare le persone che lo richiedono o che magari si presentano alle famiglie per dare il triste annuncio (neanche che lo sbattenzando avesse minacciato di morte qualcuno o commesso qualche grave reato) mettendo ansia a tutti, capita qualcosa? 500€ di multa solamente? Ci vorrebbe una legge che specificasse il divieto di iscrivere dei minori a qualsiasi congrega religiosa, altro che proteggere l’ora di religione a scuola.
Sbattezzato senza problemi. Mia nonna cattolica, l’ha pure trovato legittimo e coerente.
Già qualche giorno fa avevo inviato in un altro “post” il lungo messaggio che segue, relativo alla procedura d’apostasia formale (impropriamente chiamata “sbattezzo”).
E’ abbastanza assurdo che per uscire da un qualunque “club” si debba ricorrere alla Magistratura, appellandosi a complicate norme di Legge e alle sentenze che hanno “fatto giurisprudenza” in materia, ma in “Vaticalia” a questo ci ha costretto la CCAR per poter ottenere ciò che ci è dovuto.
Per uscire da qualunque altra “associazione” sarebbe bastata una normale lettera di dimissioni dal tono cortese e gentile, ma dati i precedenti e la viscida protervia della CCAR ho dovuto elaborare per mio conto (dopo essermi documentato) una variante piena di riferimenti legali a norme di Legge e pregresse sentenze di tribunale, benché io non abbia una specifica cultura giuridica ma solo una generica cultura umanistica e una più profonda cultura tecnico-scientifica (chimico industriale, specialista di “Ricerca Operativa”, competente di “Pianificazione” e di “Ingegneria dei Sistemi Impiantistici e Territoriali”).
Se qualcuno è interessato a utilizzare per il proprio “sbattezzo” il mio documento, diverso e un poco più ampio di quelli standard solitamente proposti dall’UAAR o da altre associazioni, lo riporto quì integralmente; sul piano legale è inattaccabile e costringe i destinatari a rispondere positivamente nei tempi richiesti, senza tergiversare e senza furbesche “manfrine” curiali (già concessi loro 30 giorni per rispondere, con ampio margine rispetto ai 15 giorni minimi di Legge).
Credo che il testo che segue chiarisca anche i dubbi giuridici, che alcuni commenti riportati in questa “ultimissima” lasciano trasparire.
Raccomandata A/R
Al Parroco della parrocchia di ……
……………….
…. città …, …. data (g/m/a) ….
OGGETTO: Apostasia formale (Istanza d’integrazione dei dati personali ex art. 7 del Decreto Legislativo n.196/2003)
Egregio Sig. Parroco,
io sottoscritto, ……., nato a ……., il ……… e residente a ……….., via …….., con la presente istanza (presentata ai sensi dell’art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo
n. 196/2003) mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei Registri parrocchiali.
In data a me ignota, ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, il mio nome è stato iscritto nel “Registro dei Battezzati” della sua Parrocchia.
Ovviamente (visto che ero in età pediatrica e ho dovuto subire passivamente le vostre “procedure battesimali”, per me prive d’ogni senso sin da quando ho avuto l’età della ragione), all’epoca del fatto non ho potuto esprimere il mio consenso informato riguardo alla mia iscrizione in tale Registro e alle sue conseguenze formali nei rapporti fra la Chiesa Cattolica Apostolica Romana e il sottoscritto.
Per evitare che la presenza del mio nome in tale Registro possa indurre chiunque a ritenere, erroneamente, che io mi consideri membro di tale Confessione religiosa (denominata “Chiesa Cattolica Apostolica Romana”), Le chiedo cortesemente di voler apporre sul Registro dei Battezzati, accanto al mio cognome e nome, la seguente nota a margine:
«… cognome e nome … si professa ATEO. Ha pertanto espresso la sua inequivocabile volontà di NON essere considerato membro della Chiesa Cattolica (a nessun fine, ivi compresi quelli statistici, ma non limitatamente ad essi). In fede: … cognome e nome …, … data (g/m/a) …»
Chiedo inoltre che dell’avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente da Lei sottoscritta e recante il timbro della Parrocchia.
Ritenendo che risponda all’interesse della Chiesa disporre di dati il più possibile rispecchianti la realtà riguardo alla consistenza numerica e all’identità di chi se ne considera membro, confido che Ella sarà ben lieto di accogliere tali richieste.
Le rendo comunque noto che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente istanza entro 30 giorni, mi riservo (ai sensi dell’art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003) di rivolgermi all’Autorità Giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali.
Ciò in ottemperanza del Decreto Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall’1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 13/9/1999 e alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000.
Le ricordo inoltre che la pretesa del Vicariato di Roma (lettera circolare del Pontificio Consiglio per i testi legislativi del 13 marzo 2006, inviata alle Conferenze Episcopali, firmata dal cardinale Herranz e approvata da Benedetto XVI), con la quale si è tentato di richiedere che «l’atto di separazione sia manifestato dall’interessato in forma scritta» davanti al Vescovo o al Parroco, vìola platealmente l’ordinamento giuridico italiano; infatti, già nel 2003 venne presentato e accolto un ricorso al Garante della “privacy”, il quale il 5 novembre 2003 chiarì che «Una volta accertata (anche con documento di riconoscimento, come avvenuto nel caso di specie) l’identità del soggetto che presenta l’istanza …… (ritualmente anche a mezzo raccomandata), resta legittima ogni eventuale attività del destinatario della richiesta volta a richiamare l’attenzione dell’istante sugli effetti che l’istanza comporta. Tuttavia, la disciplina in materia di protezione dei dati personali non prevede che il mittente della nota raccomandata debba anche recarsi personalmente e necessariamente presso il destinatario».
Quindi se Lei e/o il Signor Vescovo di … città … volete inviarmi per posta notizia degli “effetti che l’istanza comporta” e anche “formale scomunica”, siete liberissimi di farlo; la cosa, essendo ateo e non riconoscendo alcuna autorità alla Chiesa Cattolica, mi lascia del tutto indifferente, ma vi diffido dal non ottemperare nei tempi richiesti alla mia legittima istanza d’integrazione dei miei dati personali nel “Registro dei Battezzati”, eventualmente pretendendo che io mi rechi di persona presso i vostri uffici “per dimostrare e controfirmare la mia richiesta in modo inequivoco”, nel qual caso mi riserverò parimenti di rivolgermi all’Autorità Giudiziaria, configurandosi illecito penale ai sensi dell’Art. 167 del Decreto Legislativo n. 196/2003 (illecita diffusione o comunicazione a terzi di dati sensibili).
Allego fotocopia della mia Carta d’Identità (N° ………….. rilasciata dal Comune di ……. a …… cognome nome ……., il … data … e valida sino al … data …).
Distinti saluti.
… cognome e nome …
via …..
….. città ….
A chiunque decida d’attuare la procedura d’apostasia formale in base a questo testo o ad altro simile, suggerisco comunque d’effettuare la spedizione per lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, allegando la fotocopia fronte-retro della propria carta d’identità, anch’essa debitamente FIRMATA e con la stessa data della lettera accanto alla firma (è meglio che la firma e la data sulla fotocopia della carta d’identità siano autografe e non a loro volta fotocopie o firme digitali prese da computer).
Poiché NON E’ AMMESSA L’IGNORANZA DELLA LEGGE da parte dei destinatari e nella forma sopra indicata la VOSTRA VOLONTA’ E’ CHIARAMENTE ESPRESSA ed ha assoluta VALIDITA’ LEGALE, entro i 30 giorni richiesti debbono PER FORZA ottemperare alla vostra istanza, altrimenti potete denunciarli alla Magistratura e/o al Garante della “privacy” (e quindi dovranno pagarsi la multa e le eventuali spese processuali se si finisse in giudizio).
In particolare, se informano parti terze (ad es. vostri famigliari, come già accaduto in passato per tentare vili pressioni indirette), o provano a venirvi a cercare a casa, o pretendono che vi rechiate in Curia di persona, commettono comunque un reato perseguibile.
Nel mio testo già avevo concesso implicitamente al parroco d’informare il Vescovo, perché trovavo divertente che la mia lettera finisse sul tavolo di Bagnasco (conoscendo il carattere untuoso e al tempo stesso “acidulo” e freddamente stizzoso del Presidente della CEI, potevo immaginare la sua faccia), ma non sarebbe nemmeno necessario in quanto, se si scrive ESCLUSIVAMENTE al parroco senza altri riferimenti, il solo parroco deve rispondere (a voi e anche in tribunale). Quindi, se preferite, potete ritoccare il mio testo, togliendo ogni riferimento a Vescovi o Cardinali, ma vi suggerisco di lasciare invece tutti i riferimenti legali ai commi di Legge e alle sentenze pregresse, che “inchiodano” i parroci senza via di scampo.
Che pena che mi fa’povero pretuncolo.
p. alessandro mio
il 10 % (stimato) di “acattolici battezzati”, siete voi
(“… (chi) ha rigettato la religione imposta in età neonatale”).
in PIU’ ci sono gli altri, tipo ortodossi, protestanti, tdg …
Una domanda: ma se una persona si sbattezza, poi, dopo alla sua morte, avrà i funerali in chiesa?
@ Mario 47 23 Ottobre 2009 alle 10:23
Se ricordo bene l’uaar chiedeva di mandare un messaggio alla redazione in occasione della giornata dello sbattezzo 2008 per contare tutti quelli che avevano mandato la richiesta.
Per quanto riguarda i certificati di sbattezzo, ne sto raccogliendo alcuni in questo sito, dove trovi anche le istruzioni se vuoi partecipare:
http://sbattezzocounter.blogspot.com/
Che il parroco (e la parrocchia intera) abbia quello che si merita. E’ ora che chierici e clericali affrontino la legge come tutti gli altri cittadini, vedremo se succederà in questo caso…
@ don alberto
Peccato che la chiesa nelle sue “statistiche” si ‘dimentichi’ sempre anche di questo 10%…
(‘Non mentire’ non era fra i 10 comandamenti?)
@don alberto
il 10% è un dato sottostimato. In diversi sondaggi le persone che in Italia si dichiarano atee sono all’incirca il 14% come dato costante.
Nelle suddivisioni, invece, fra cattolici praticanti, praticanti assidui, saltuari e non praticanti c’è una confusione pazzesca, con dati parecchio discordanti fra i vari sondaggi.
Evidentemente gli atei sono quelli più sinceri e coerenti.
@ don alberto
a proposito di sacramenti, ora che i preti anglicani possono rientrare nella chiesa cattolica portandosi appresso le mogli, anche voi potrete sposarvi?
Hai già trovato una fidanzata?
Sono un socio di Taranto e sono il diretto interessato. Ci tengo a precisare che pur essendo contento del riscontro mediatico che abbiamo ricevuto, mi riterrò pienamente soddisfatto solo quando riceverò la lettera dal parroco con l’avvenuta trascrizione. Invito coloro che ancora non l’hanno fatto a sbattezzarsi, solo così potremo far capire non solo alla ccar, ma anche allo Stato italiano che esistiamo e soprattutto che ci riteniamo ITALIANI e non VATICANI. Vorrei inoltre ringraziare tutti gli amici soci di Taranto per il sostegno in questa vicenda (che oserei definire grottesca) ed in particolare Giuseppe che tra l’altro è l’ideatore del mio pseudonimo.
@rosAtea
don alberto ha gia’ troppe grane con le suore,per volere anche una moglie….^_^
Bruno Rapallo, apostata e ateo scrive:
23 Ottobre 2009 alle 14:51
Grazie per lo cortese ed indispensabile collaborazione,questo blog serve anche a questo.
grazie ancora.
Non ho ancora provveduto allo sbattezzo per cause estranee alla mia volontà,ma non
appena si verificheà la condizione sarà immediata la richiesta.
Comunque al lato pratico sono già Latiae Sentetiae .
@don alberto
….. ma quando posti ,
sempre ‘ste figure, devi fare………..ma và, và, và, ti saluto.
@don alberto
hai già tanti problemi , e perdi pure il tuo tempo con gli acattolici?
l’acattolico che cos’e ? un ateo prima cattolico …
quindi ci sono gli aprotestanti,gli aortodossi,gli aevangelici,gli atestimoni di geova…^__^
@Mario 47
Forse ti riferisci a “La mappa dello Sbattezzo”. La puoi trovare su google.
@ Luca
Grazie.
L’ho vista e mandero il documento mio e di mia moglia (inaugurando il profondo nord-est.
Suggerisco a chi gestisce il sito uaar di spingere per la raccolta dei documenti di sbattezzo (apostasia per i puristi?).
mario
[…] avendo grande rilievo locale il caso dello sbattezzo negato a un socio UAAR di Taranto. Ieri la Gazzetta del Mezzogiorno gli ha dedicato un’intera pagina […]
Quanti sono gli scomunicati latae sententiae, sbattezzati in automatico? La chiesa ha mai reso pubblica una stima ufficiale? No? Molto male, dovrebbe farlo (basandosi sui comportamenti per i quali il diritto canonico prevede l’esclusione dalla comunità cattolica). In alternativa, se ne ha i mezzi, potrebbe farlo UAAR. Sarebbe un dato davvero interessante.
evvabè, qui sembra di dover precisare l’abc: gli scomunicati – tramite processo canonico o latae sententiae – NON sono sbattezzzati. Ne’ in automatico, ne’ per modo di dire: sono battezzati cattolici sottoposti alla sanzione della scomunica.
BRRRRRR!!!!! La “sanzione” della scomunica! Quella faceva tremare i polsi all’epoca dei roghi. Per fortuna quell’epoca è alle nostre spalle. Ora è l’epoca dei pernacchi, all’indirizzo di queste proterve gerarchie ecclesiastiche, tanto proterve da pretendere di “possedermi” per sempre solo perché uno dei loro stregoni, dietro più “alto” mandato e col benestare dei miei genitori troppo conformisti, ha spruzzato un po’ d’H2O sulla mia fronte quand’ero poco più che neonato, Neanche i venditori di enciclopedie e di abbonamenti a Sky arrivano a tanto! Se non ci fosse una legge che minaccia gravi sanzioni (quelle vere) per le offese al papa, a questo punto aprirei un ulteriore capitolo di sberleffi, ma accordi a me invisi tra i miei cosiddetti “rappresentanti” e uno Stato extracomunitario me lo impediscono. Puah, che schifo!
rosAtea scrive:
“il 10% è un dato sottostimato”
ma siete incontentabili …
“Hai già trovato una fidanzata?”
a differenza degli anglicani io ho fatto “voto” di celibato
PS: e se non basta leggiti il post di roberta.
roberta scrive:
“l’acattolico che cos’e ? un ateo prima cattolico …”
il censimento dell’anagrafe curiale prevede:
-cattolici
-acattolici (non cattolici) battezzati (ortodossi, protestanti, apostati, tdg …) e
-acattolici (non cattolici) non battezzati (atei, mussulmani, animisti ecc)
Faccia una cosa veramente saggia don alberto….si sbattezzi pure lei..!! pensi che bel esempio può dare ai colleghi…un giorno potrebbe diventare famoso come primo parroco del web sbattezzato.
che zio sia con lei.
Facciamo un sondaggio, del tipo quanti si dichiarano Latiae Sentetiae .
latae sententiae
marco,
ci sono modi più intelligenti per diventare famosi.
Tipo essere eletti papa per evitare grossi guai!