Nel corso di un programma trasmesso qualche tempo addietro da TelePadrePio padre Marciano Morra, Segretario Generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio, ha descritto come e quando sarebbero scomparse le stimmate sul corpo di Padre Pio: “le stimmate dei piedi e del costato sono scomparse un anno e mezzo-due anni prima della morte di padre Pio” come testimoniato da un confratello che lo accudiva; “le stimmate sulle mani scompaiono due mesi prima della morte” come testimoniato anche da alcune foto; “quando padre Pio muore cade nella bara l’ultima crosticina della mano sinistra”. Dunque, le stimmate ”si sono guarite piano piano [ma] il mistero delle stimmate di padre Pio consiste proprio qui […] nella scomparsa”: la guarigione di tali lesioni in un anziano con cattiva circolazione vascolare sarebbe infatti un evento inspiegabile, perché esse avrebbero potuto più facilmente esitare in cancrena.
Tali affermazioni possono sorprendere, in quanto comune credenza vuole che le stimmate siano scomparse ‘miracolosamente’ alla morte del frate, o per lo meno nelle sue immediatezze. Così infatti si legge in qualche testo sul frate di Pietrelcina: “nei due o tre giorni che precedettero il trapasso, le piaghe cessarono di gemere, non avevano più nulla da dare; i loro lembi si riavvicinarono, si rimarginarono, diventarono impercettibili”. [Peroni L.: Padre Pio da Pietrelcina. Borla, 1991, p. 565] “Al momento della sua sepoltura, i confratelli di Padre Pio rimasero stupefatti. Non c’era più alcuna traccia delle stimmate! Al posto delle piaghe aperte e sanguinanti, così spesso esaminate lungo cinquant’anni, non erano rimaste che sottili croste, che ben presto si staccarono. La pelle, sulla zona delle piaghe, era «liscia come quella di un neonato». Riconosciamo che alcuni rimasero perplessi, o addirittura scandalizzati. Per mostrarlo alla folla, si rimisero a Padre Pio le sue spesse calze e i mezzi guanti di lana. Ma furono i medici che lo curavano e lo conoscevano da anni a restare più disorientati. Le piaghe non cicatrizzano su un cadavere! E non c’era nulla neanche all’interno delle piaghe, quelle «trafitture da parte a parte» i cui frequenti e indiscreti esami tanto l’avevano fatto soffrire.” [Winowska M.: Il vero volto di padre Pio. San Paolo, 1988, pp. 184-185] “subito dopo la morte, dalle mani del frate, dai piedi e dl costato, sono scomparse per incanto le cinque piaghe della Croce e le profonde ferite delle stimate”. [Ruffo F.: Padre Pio da Pietrelcina. Brancato, 2000, p. 91]
Piuttosto ambiguo appare invece qualche racconto degli stessi frati cappuccini: “Come è noto, le stimmate di Padre Pio scomparvero definitivamente alla sua morte, la notte del 23 settembre 1968. Le piaghe avevano iniziato a chiudersi già nei mesi precedenti a cominciare da quella dei piedi e del costato. La notte del trapasso era presente tra gli altri il fotografo del Convento, padre Giacomo Piccirillo, che fotografò le mani, i piedi ed il costato a testimonianza della scomparsa delle piaghe.”
In realtà le cose andarono proprio come sostiene padre Marciano. Ma non è notizia recente, in quanto già nel 1984 era noto un più che credibile resoconto della sparizione di quelle piaghe, per bocca di Padre Pellegrino da Sant’Elia a Pianisi, testimone diretto degli ultimi anni di vita e della morte di Padre Pio: “Dopo un po’ portammo la salma sulla veranda attigua alla cella. Io e il dottor Sala cominciammo a prepararla e a vestirla. C’erano anche il superiore, padre Raffaele, e padre Mariano. Appena scoprimmo il corpo di padre Pio, ci accorgemmo che le stigmate erano sparite. Avevo visto spesso le piaghe delle mani di padre Pio: una ferita profonda, al centro del palmo, coperta di incrostazioni sanguigne. Una sola volta, nel 1958, avevo visto la ferita del costato. Padre Pio aveva perduto un bottone della maglia che aveva addosso, e mi pregò di riattaccarglielo. Fu costretto a scoprirsi: la piaga del costato era lunga sei, sette centimetri e larga due o tre. Mi sembrava molto profonda, ma non versava sangue. Negli ultimi anni, tuttavia, le stigmate delle mani e dei piedi erano andate progressivamente attenuandosi, fin quasi a scomparire. Inizialmente sui piedi erano rimaste delle ecchimosi, che ricordo di aver visto mentre il Padre faceva un pediluvio. Poi, però, rimanendogli accanto, mi accorsi che non ce n’era più traccia. Le estremità rimanevano tuttavia molto dolenti: bastava sfiorarne leggermente il dorso con un dito perché sul viso del Padre apparisse una smorfia di dolore. L’uso della sedia a rotelle si rese necessario perché negli ultimi anni padre Pio non riusciva più a mettere i piedi a terra. Quanto alle mani, le persone che frequentavano più da vicino padre Pio si accorsero che negli ultimi mesi di vita sul dorso non c’erano più le incrostazioni sanguigne. Guardando le pezzuole che il Padre adoperava per la ferita del costato, notai lo stesso fenomeno. Il 22 settembre, mentre il Padre celebrava la sua ultima Messa, dalle sue mani erano cadute delle scaglie quasi perfettamente bianche. Mentre il dottor Sala ed io preparavamo il corpo, dopo la morte, dalla mano sinistra cadde l’ultima scaglia. Esaminammo attentamente i piedi, il costato, le mani: la pelle era fresca come quella di un bambino. Dove c’erano state le ferite, non si vedeva niente, neppure l’ombra di una cicatrice. Padre Giacomo fece un servizio fotografico e il dottor Sala stese una relazione scientifica. La scomparsa delle stigmate ci lasciò perplessi. Il dottor Sala disse subito che quel fatto era un miracolo superiore alle stesse stigmate, perché si era verificata la rigenerazione di tessuti necrotizzati. Non sapevamo, però, quale decisione prendere. In attesa di riferire ai superiori, il padre guardiano stabilì che su quell’avvenimento si mantenesse il silenzio e che la salma di padre Pio fosse esposta con i mezzi guanti e le calze, in modo che la gente potesse vederlo come era da vivo” [In: Allegri R.: Padre Pio. L’uomo della speranza. Mondadori, 1984, p. 216-218]
Che le stimmate fossero già scomparse ben prima della morte viene comunque ignorato in molte delle biografie sul frate, più interessate a dimostrazioni teologiche. Come dimostra questo brano: “Il superiore del convento ed i confratelli, in lagrime, gareggiarono al fine di prestare, al corpo esanime del Padre, i pietosi uffici. Tutti erano ansiosi di poter finalmente esaminare o quanto meno osservare da vicino le stimmate, «i segni della Passione» che avevano stampato Cristo in Padre Pio. Ma quel corpo, ricomposto nella veranda, offrì loro ancora un prodigio, forse il più grande: le ferite delle mani, dei piedi e del costato erano completamente rimarginate. Anche le gambe ed i piedi non si presentavano più gonfi e tumefatti. Nessuna traccia di coaguli ematici, di cicatrici, di reazioni infiammatorie. Furono scattate molte fotografie per documentare l’eccezionale evento definito da un medico presente «fuori da ogni tipologia di comportamento clinico e di carattere extra naturale». È noto, infatti, che ogni ferita profonda lascia sempre una cicatrice. Nei punti in cui per cinquant’anni c’erano state piaghe visibili e ben delineate, la pelle si presentava uguale a quella di ogni parte del corpo, morbida, elastica, mobile. Il professor Sala, illustre clinico, scrisse che «alla pressione digitale non si evidenziavano più sprofondamenti di ossa o cedimenti delle stesse». Le stimmate erano state impresse in Padre Pio quale mezzo di personale partecipazione, in forma cruenta, alla Passione di Cristo. Esauritasi con la morte detta funzione, quei segni non avevano più motivo di rimanere in quel corpo. La scomparsa delle piaghe e la rigenerazione della carne nelle mani, nei piedi ed al torace di Padre Pio, era il segno che Dio aveva gradito l’immolazione e, in quel corpo martoriato, poneva ora un germe di resurrezione! Un’ipotesi, ma teologicamente attendibile anche perché, un principe della Chiesa, tre anni dopo, nel corso della solenne inaugurazione della monumentale Via Crucis a San Giovanni Rotondo, la confermò. Il Cardinale Corrado Ursi, Arcivescovo di Napoli, il 25 maggio 1971 disse, tra l’altro: «Padre Pio fu piagato nel corpo, come Cristo, per distruggere mali e sofferenze del mondo contemporaneo, ma subito dopo la morte la sua carne, nelle parti colpite dalle misteriose ferite, rigerminò, appunto per indicare la certezza della resurrezione finale, il rinnovamento dell’umanità, che lui in certo modo rivestiva, e anche per mostrare le credenziali della sua speciale missione avuta da Dio per il bene dei fratelli da richiamare alla salvezza».” [Padre Pio e i suoi miracoli. CEA Editore, 1996, pp. 117-118]
L’unico dubbio, se mai ve ne fossero, verterebbe dunque sulla presenza della stimmata sulla mano sinistra della quale si afferma: “Sul corpo del venerato Padre Pio le stigmate rimasero aperte, fresche e sanguinanti per mezzo secolo (1918-1968). Ma, verso la fine della sua vita, cominciarono a chiudersi. Le prime a rimarginarsi furono quelle dei piedi e del costato, probabilmente circa due anni prima della morte. Nell’estate (luglio-agosto) del 1968, non si vedevano le piaghe alle mani, almeno sui dorsi. Durante la celebrazione dell’ultima Messa (22 settembre 1968), era ancora visibile la stigmata nel palmo della mano sinistra. In meno di 24 ore, anche questa scomparve completamente. L’ultima rilevanza crostosa dalla faccia palmare sinistra cadde al momento della morte.” [http://www.sanpiodapietrelcina.org/stigmate2.htm] Questa ipotesi è stata ripresa anche in un recente documentario RAI della serie La storia siamo noi, secondo il quale la stimmata alla mano sinistra era ancora presente (per come dimostrerebbe un celebre filmato) in occasione dell’ultima messa (16 settembre 1968), celebrata da padre Pio sedici ore prima della morte.
Ma su questi fatti o presunti tali si sono scatenate polemiche e dietrologie; il che non appare strano in base agli enormi interessi che circondano la figura di padre Pio. A tal proposito è il caso di rileggere un illuminante articolo di parecchi anni addietro: “che le stigmate fossero scomparse durante l’ultima messa si e’ saputo solo nel ’91, quando a Mixer è stato trasmesso un filmato fino a quel momento inedito, e trovato proprio da Malatesta. In quel filmato si vede chiaramente che durante la celebrazione dell’eucarestia le stigmate vanno scomparendo. Ma purché fino a quel momento nessuno aveva detto come e soprattutto quando le stigmate erano scomparse? Malatesta dice che ci fu una congiura ordita da tre frati. Dei quali fa i nomi: padre Clemente di Santa Maria in Punta, “definitore provinciale”, in pratica “capo” dei Cappuccini della provincia; padre Carmelo di San Giovanni in Galdo, superiore guardiano del convento di San Giovanni Rotondo; padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi, incaricato dai primi due di interrogare padre Pio sulle stigmate: compito che svolse per quasi tre anni, dal ’66 al ’68, per tre volte al giorno. Questi tre, sostiene Malatesta, nascosero la scomparsa delle stigmate per un motivo molto semplice: la rivelazione di quell’evento straordinario avrebbe fatto accorrere a San Giovanni Rotondo legioni di medici da tutto il mondo; ed era questo che i tre non volevano, perché i medici avrebbero scoperto che padre Pio non era stato assistito a dovere durante la malattia, e neppure durante le sue ultime ore. I tre, sempre secondo Malatesta, avrebbero costretto un padre Pio già agonizzante (era sulla sedia a rotelle) a dire quella messa del 22 settembre 1968 perché era la giornata dei “Gruppi di Preghiera”, i quali garantiscono ogni anno enormi entrate economiche (oggi, 60 – 70 miliardi di offerte); e in quel giorno padre Pio avrebbe dovuto “consegnare” l’organizzazione proprio a padre Carmelo. Se padre Pio non fosse stato presente, quel “passaggio delle consegne” non sarebbe stato forse creduto dalle migliaia di fedeli aderenti ai “Gruppi di preghiera”. Ma quella celebrazione della messa – imposta, ordinata – costò cara alla salute di padre Pio. Il quale poi, scrive sempre Malatesta, passò la notte nella sua cella, senza assistenza medica: un assurdo, considerato che era il fondatore del più grande ospedale d’Europa, la “Casa sollievo della sofferenza”, che sta esattamente di fianco al convento. Solo alla fine arrivò un medico, il dottor Sala appunto, ma ci venne a titolo personale. Ecco, per nascondere tutto questo si sarebbe fatta passare sotto silenzio la scomparsa delle stigmate.” [Brambilla M.: Chi ha paura dei segreti di padre Pio. Due biografi: lobby di teologi contro il santo del Gargano. Corriere della sera, 15 gennaio 1997, p. 29]
Del nominato padre Carmelo (che sarebbe dunque corresponsabile di una mistificazione) esiste comunque questa personale ricostruzione: “Poiché la scomparsa delle stigmate restò segreta e nota solo a pochi noi, stimai opportuno lasciare il corpo coperto ai piedi con le calze e alle mani coi mezzi guanti. Non per occultare la verità ma perché in quel momento non era opportuno rendere pubblico il fatto che poteva prestarsi a false affrettate interpretazioni e a motivo di scandalo per i deboli. Così diedi il precetto grave di obbedienza proibendo nel modo più assoluto e permettendo solo di baciarlo sui guanti… Forse qualcuno mi interpretò anche male ma io non mi curai di nulla. [Ad alcuni superiori] svelai la verità la mattina seguente e con gli altri mi salvai dicendo che poiché Padre Pio così andava vestito in vita si era giudicato opportuno di lasciarlo tale anche da morto. Tutti pensavano che le stigmate fossero rimaste come prima e, non vedendo più le piaghe sarebbe occorso una spiegazione e una dilucidazione per tanti motivi impossibile. [Solo più tardi] i miei superiori approvarono nel modo di agire, informati, di non scoprire Padre Pio per motivi di prudenza e cautela in quel momento tanto delicata. Padre Clemente mi richiese una dichiarazione scritta: io mi rifiutai di farla”. [da: www.questotrentino.it/2008/06/padre_pio.htm]
Ma questa testimonianza appare chiaramente invalidata dalle altre che abbiamo preso in considerazione. Tornando a padre Marciano, il suo attuale racconto, che non aggiunge nulla a quanto già noto, conferma ancora una volta quanto un’interessata agiografia abbia lucrato sulla mistificazione o quanto meno sull’equivoco.
Francesco D’Alpa
ma quindi ci sono dei programmi su telepadrepio! ogni volta che capito sul canale si vede solo la tomba.
Nel caso si risvegli e vada a fare due passi… son cose importanti da documentare 😆
Ricorso un notissimo attore del sud, vicino a S.Giovanni Rotondo, che in tv ha affermato che probabilmente Padre Pio forse si faceva da solo le piaghe.
Non sembra che nessuno si sia scandalizzato.
Sono sicuro di ricordare bene, comunque ci sono altri che lo hanno sentito ?
ci sono diversi testi sul frate di Pietralcina che parlano delle piaghe prodotte artificialmente con sostanze chimiche; ci sono le prime relazioni mediche che diagnosticavano isteria. Mi viene in mente, tra i tanti, il libro di Guarino, Beato impostore, del 1999.
Yawn…
anche a farsi da solo le piaghe sarebbero rimaste le cicatrici!!!!
In due mesi di tempo ferite superficiali sono rimarginate senza lasciare cicatrici
P. Pio il più grande simulatore della storia del misticismo, ecco cosa ed è secondo me inaccettabile che non esista una spiegazione, perchè in queste cose c’è sempre una spiegazione, e l’inspiegabile non vuol dire miracolo, solo che si deve cercare ancora una spiegazione, è solo una momento di tramsizione tra il mistero e la risposta razionale definitiva.
E se imvece di comparire e di scomparire le stigmate non fossero nemmeno? Di chi tra i credenti ci si può fidare quando parlano in modo ambiguo e controverso sulla figura di p. Pio? Perchè dare per scontato che abbia avuto le stigmate, anche i fedeli si Sai Baba in una intervista affermano di averlo visto materializzare oggetti, ma il CICAP ha scoperto il trucco.
Mettiamo in discussione criticamente che sia accaduto a P.Pio quel che credono loro gli sia accaduto, l’evidenza secondo la fede di persone suggestionate a livello collettivo non è evidenza dei fatti ma un ulteriore mascheramento dialettico soprattutto.
In uno spettacolo di koperfield potete negare l’evidenza che davanti ai vostri occhi la statua della libertà non ci sia più? Eppure sapete che c’è come è vero che respirate aria che la momento non vedete, ma siete sotto la suggestione collettiva, il trucco c’è comunque. Così è per p. Pio, per quanto imbriglione sia stato, conosceva alcuni trucchi nel mostrare per vero quel che invece è illusorio.
Io ho assistito una volta ad uno spettacolo di un restigiatore in cui i miei occhi non potevano vedere quel che poi alla fine dello spettacolo rividi, ed era evidente a tutti che era sconparso, non solo a me. Poi vi è il caso di Gustavo Roll di cui si parla in alcune trasmissioni televisive tipo Voyager, egli riusciva a materializzare u una tela quel che pensava, rendendolo visibile e palpabile a tutti. Vi sono sempre dei trucchi comunque e l’illusione non è realtà materiale costante, la maschera al massimo e la deforma alla nostra vista ma non può mutarne la naturea atomica intrinseca.
Affermo che vi possono essere persone che hanno capacità illusionistiche e forse p.pio avrebbe fatt meglio ha rinunciarvi subito piuttosto che giocare con queste facoltà per rendere credibile dio e gesù e le sue stigmate.
soggettivamente la spiegazione della scomparsa delle stimmate di p.pio è semplice, NON CI SONO MAI STATE! e mi meraviglio che in pieno 21° secolo stiamo ancora qui a parlare di queste scemenze.
stigmate* errata corrige.
Quello che penso anche io. Perchè perdere tempo su ca**ate simili, e dibattiti su dibattiti e discussioni su discussioni a continuar a star dietro alla più insulsa delle credenze popolari.
Mi meraviglio che si occupi così tanto spazio per una panzana di questa fatta.
In codesto blog siamo, mi pare, sufficientemente fuori dal gregge per capire quanto questa accozzaglia di superstizione ed ignoranza ci sia lontana.Mi permetto di essere critico su questo tema, in questo luogo; diverso sarebbe il discorso se tale discussione venisse proposta in un blog di qualche trombone vaticanista credulone ed ipocrita.
Insomma: avevamo veramente bisogno di questi ulteriori elementi per dire che quel frataccio millantatore era solo un furbacchione approfittatore?
questo è dedicato anche a padre pio
http://ilfilosofobottiglione.wordpress.com/2010/02/02/idolatria/
Potete negare che esistano persone che conoscono leggi della fisica ottica che possono farvi vedere lucciole per lanterne? Potete negare che esistano persone che giocano con queste facoltà e conoscenze della fisica ottica fino a farvi vedere quel che vogliono? Esiste la suggesione colettiva?
Si esiste ed è stata dimostrata in molte circostanze anche di apparizioni della madonna, e di spettacoli di prestigio, ma anche tutti i giorni si vedono cose che si desiderano vedere mentre si sono atrofizzati i sensi che potrebbero vedere la realtà materiale esistenze ma purtroppo non sono sensi che noi habbiamo sviluppato e allenato a vedere, quindi, è possibile che padre pio sia riuscito a far vedere per anni cosa che non è mai accaduto e lo ha mistificato talmente bene da approfottare della creduloneria dlela gente perchè essa voleva credere a queste cose come uno spettatore di Silvan voleva esserne affascinato.
Il mistero sta nella nostra ignoranza su noi stessi, non conosciamo bene i nostri sensi e spesso non sono, ammettiamolo, abbastanza allenati a vedere cose che per esempio i cani perepiscono e i cieci altrettanto. Perchè ci ostiniamo a sostenere che solo gli occhi possono vedere l’evidenza dei fatti? ormai sappiamo da innumerevoli dimostrazioni che sono proprio gli occhi ad essere ingannati spesso e volentieri.
Dobbiamo conoscere meglio noi stessi razionalmente e sviluppare e allenare sensi che hanno più dimestichezza con l’olfatto per esempio o l’udito, o il tatto in senso del calore e di altri agenti atmosferici, ovviamente l’intuito e l’uso della ragione nell’approfondire contesti ed effetti collaterali di un certo fenomeno al momento inspiegabile.
Una volta mi è capito che un cieco mi abbia aiutato a vedere un pericolo non immediato che io non vedevo o intuivo, lui si, lui si era allenato ad una attezzione molto raffinata e indubbiamente precauzionale, ma il punto è questo, lui ha allenato un certo modo di percepire di cui io non sentivo il bisogno, ma era li il senso solo un po’ atrofizzato.
la cosa più interessante dell’articolo di d’Alpa è comunque il comportamento dei confratelli che gestivano il fenomeno (psichiatrico )padre pio, gallina dalle uova d’oro: mi ricorda molto la vicenda simile del “frate volante”, Giuseppe da Copertino, anch’egli uno schizofrenico ignorante e privo di educazione, santo controvoglia (cfr. il caso giuseppe da copertino, Sugarco 2003 Goffredo Sebasti)
ma è una leggenda Giuseppe da Copertino, allora tendevano ad esagerare un po’ sui fenomeni inspiegabili, infatti se sono tutti come i fedeli di p. pio a certidicare tali fenomeni, non ci si può credere sulla parola.
“certificare tali fenomeni” :per denaro, sempre per denaro
Stigmate o non stigmate. Ecco il problema. Credo che non ci dormirò, stanotte…
Invece dormici sopra, conosci te stesso e scoprirai i tuoi tesori naturali, talenti, intuizioni, conoscenza razionale di te stssso, non la trascendenza sopranaturale ma la conoscenza di te stesso come non dualistico, non più quindi, anima corpo e mente, ma Individuus, cioè indivisivile, geneticamente pronto per conoscere la tua stessa natura reale e non quella illusoria del misticismo che si autoinganna e inganna gli altri.
un mistico che ho conosciuto una volta aveva avuto l’eperienza intensa di avere le frustate come le ebbe gesù ma ad un certo punto mi confessò:
ho sentito odore di zolfo ma non ho pensato al diavolo come presenza reale, perchè mi sono ricordato che durante il lavoro in raffineria ebbei inalato dello zolfo e mi restò nella memoria olfattiva, quindi, alcune mie esperienze hanno contribuito ad elaborare sensazioni e memorie olfattive per ricreare una presunta nemesi cristica in cui mi sentivo coinvolto psico-somaticamente, il bello è che anche chi mi era vicino in quel momento percepiva il mio stesso odore e aveva notato che i segni sanguinosi sulla schiena scomparivano poco dopo essermi ripreso da quell’autoinganno mistico.
Io ho parlato con molti di questi soggetti ed alcuni li ho visti davvero intenzionati a svegliarsi da quell’autoimbroglio e a conoscersi meglio anche dal punto di vista psichiatrico.
Un giorno per divertimento ho provato a cercare su internet delle fotografie di queste famose stigmate. Visto il periodo in cui è vissuto padre Pio, ovvero un periodo in cui la tecnica fotografica era ormai diffusissima, economica e tecnicamente già molto avanzata, mi aspettavo di trovare parecchie foto nitide, prese a distanza ravvicinata, ricche di dettagli eccetera. Ebbene, SORPRESA! non ho trovato NULLA. Nessuna foto neanche appena decente, solo riproduzioni dei santini oppure foto fatte a distanza così grande e definizione così bassa da risultare del tutto inutili.
Comunque, se qualche CATTOLICO CREDENTE CONVINTO mi vuol passare dei link, sarò felice di darci un’occhiata.
Cya
non ci sono vere foto autentiche, anche io ho cercato, ma non ci si può fidare delle foto sui siti dei cattoilici.
forse “i cattolici convinti” basano la loro fede su ben altro che queste cose.
per questo le foto non interessano e non ci sono.
anzi!!!
Solita storia del dualismo metodologico che appesta le menti dei cattolici più pretenziosi: se la scienza non ha una plausibile spiegazione per un qualche spiegazione allora il fenomeno è “miracoloso” ed è supporto alla fede (ma non è ad essa necessaria, attenzione alla semantica!) ma se la scienza lo spiega (vedi sindone di torino et similia) allora la spiegazione del miracolo non ha nessuna importanza perchè “tanto ci crediamo lo stesso”.
Non credo faccia male ricordare che p. Pio si RIFIUTO’ ostinatamente di mostrare le stigmate a p. Agostino Gemelli, medico di fama internazionale nonchè incaricato da Giovanni XXIII (che a p. Pio non credette neanche per un minuto). Addusse un pretesto formale e cioè che la richiesta di p. Gemelli di esaminare le stigmate non aveva tutti i timbri della santa sede necessari. Il p. Pio sapeva perfettamente che un medico competente e non di parte come p. Gemelli lo avrebbe smascherato molto facilmente. I fan di p. Pio liquidano la faccenda dicendo che p. Pio si impuntò perchè p. Gemelli era prevenuto contro di lui perchè istigato dal Papa ma io dico: quale migliore occasione per p. Pio per mostrare la propria ragione? Eppure SI RIFIUTO’. Chi è in grado di capire tragga le sue conseguenze…
Cari amici, esistono i prestigiatori per lo spettacolo di suggestione collettiva, esistono pure i fachiri, ed i mistici possono usare le stesse suggestive tecniche solo che approfittano della creduloneria dei fedeli superstiziosi; almeno so che quando seguivo uno spettacolo di Silvan c’era il trucco, ma questi mistici nascondono tutto dietro al mistero della fede in dio, quindi, taroccato anch’esso per fini economici e di facciata.
Più che le stimmate il vero miracolo sarebbe riuscire a leggere tutta questa news! XD
Comunque posso capire le persone anziane con una bassa istruzione che credono a simili fesserie, ma ricordo alcuni compagni di scuola che erano convinti della veridicità del “frate mani bucate”…da brivido!
Se non sbaglio la “fede” in padre pio è uno dei tanti motivi per cui veniamo presi per il c*lo dal resto d’europa…però bisogna ammettere che l’Italia è un paese fortunato dal punto di vista Cristiano…padre Pio era italiano, la casetta di Gesù si è teletrasportata in Italia, Gesù voleva la costuzione del vaticano proprio qui, appaiono madonne ogni cinque minuti…se uno non fosse credente potrebbe pensare ad una mega isteria di massa ^^
Giovanni XXIII, detto anche il papa buono per distinguerlo dagli altri (presumo cattivi), aveva grossi dubbi su Forgione, in arte Padre Pio:
http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_25/padrepio.shtml
Ad un ipnotizzato, ai tempi di Freud, si
era fatto credere che lo stavano ustionando
in un certo punto del corpo.
Proprio lì sono comparsi subito gli effetti
dell’ustione.
Anche nel caso che non ci sian trucchi,
quelle piaghe si spiegano senza religione.
Poi c’è un altro argomento.
Le stimmate,tra l’altro, non sono messe
al posto giusto.
Nessuno è mai stato crocifisso con i chiodi
nelle mani, perché il peso del corpo le
lacererebbe. I chiodi vanno infitti negli
avanbracci.
Penso che basti.
@hexengut
il libro si intitola “il santo impostore” di Mario Guarino Kaos edizioni
la conferma della sua ciarlataneria!
e oltre a tutto un utile sostenitore del regime fascista: consiglio a tutti la lettura di questo libro
Sergio Luzzatto. Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del novecento. Einaudi, 2007.
Interessantissima storia del ciarlatano di pietralcina e dei suoi affari con il potere prima fascista poi democristiano
Quello su cui non si discute mai, e che la ragione vorrebbe in primo piano, è la posizione delle stimmate.
È fuori discussione che SE cristo è davvero esistito e SE davvero è stato crocifisso con chiodi, i CHIODI sono stati fissati NEL POLSO, non nel palmo.
Per motivi fisici e anche biblici (all’agnello non romperai neanche un osso).
Come può un miracolo sbagliare mira?
O è colpa dell’iconografia che, per non si sa quale motivo, piazzando le stimmate nei palmi ha innescato negli stimmatizzati (da francesco d’assisi in poi) la convinzione errata?
Anche ammettendo che le stimmate di Padre Pio siano state reali piaghe, se fossi un credente mi irriterei con un eventuale dio, o suo figlio, che perdesse il tempo a fare questi giochini – miracoli inutili e un po’ stupidi, tipo sangue di S.Gennaro o lacrime della Madonna e si dimenticasse di evitare i terremoti di Haiti e del Cile, con relativi morti: peggio che il flagello di Sodoma e Gomorra. Ma asciugherei il sudore a quei religiosi che fingono solidarietà con i disoccupati e poi “lavorano” giorno e notte a disquisire sulla realtà delle piaghe di un imbroglione. Come ateo mi sembra sproporzionato lo spazio dedicato a simili sciocchezze.
Mi sembra corretto quello che dici.
quoto faidate. ben detto!
I Romani all’epoca normalmente impalavano, le stimmate (è giusto anche così) dove gli sarebbero dovute venire?
La chiesa cattolica ha sempre osteggiato padre pio, poi annusato l’AFFARE lo hanno fatto santo.
esatto, pecunia non olet, come sempre.
“pecunia non olet, sed dolet”
per chi, come noi, ne patisce
le conseguenze.
A Anthony Logan.
I Romani non avevano in uso la crocifissione!
I Rmani, è assodato, usavano un palo e piantavano un solo chiodo che trafiggeva i due polsi. Questo sistema era molto più razionale, economico e sicuro.
In base a prove eseguite su dei cadaveri, con le crocifissioni così come comunemente da sempre descritte, il peso del corpo avrebbe strappato le deboli carni della mano e il corpo sarebbe caduto!
Lo abbiamo capito tutti che la croce è molto più estetica!!! Volete mettere un palo in tutti i luoghi pubblici, nelle scuole in cima ai campanili!!! Oppure al collo di quell’arrogante buffone che partecipa sempre alle trasmissioni televisive di Sposini.
PADRE PIO=BUSINESS
😉
L’ex vescovo ad Ancona, in precedenza, come religioso incaricato del Santo Uffizio aveva fatto una indagine sui fatti di Padre Pio che a suo giudizio non erano attendibili.
Ho sentito dire che l’ex vescovo era stato minacciato.
Davvero???…Questa mi giunge nuova. 😉
Sarebbe la prima ed unica volta che quel cattoscellerato ne combina una giusta! 😉