La sezione Laicità del sito UAAR si è arricchita oggi di una scheda sul velo.
Scheda sul velo sul sito UAAR
33 commenti
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La sezione Laicità del sito UAAR si è arricchita oggi di una scheda sul velo.
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Grazie.
Ottima risposta a tutti i cialtroni che su questo sito accusano l’UAAR di filo-islamismo.
Forse qualcuno non sa (o volutamente ignora) che ateo significa contemporaneamente:
a-dio
a-allah
a-brahma,shiva,visnù
a-buddha
a-spongebob
….
uaar filoislamica.. 😀
comunque mi aspettavo una presa di posizione ufficiale da parte dell’associazione.
Tutto bene… salvo che buddha non era un dio…
ma anche spongebob a quanto ne so, era a titolo d’esempio 🙂
Ma chi è che accusa l’UAAR di filo-islamismo?
Sicuramente esistono parecchi atei (o pseudo tali) che usando due pesi e due misure si scagliano sempre con veemenza contro la Chiesa ed il Vaticano, rimanendo però piuttosto indulgenti nei confronti dell’Islam e dei musulmani in genere (visti come “deboli” e quindi meritevoli di compassione a prescindere), tuttavia l’UAAR, perlomeno su questo sito, mi è sempre sembrata piuttosto equilibrata (così come è abbastanza equilibrato il nuovo pezzo sull’utilizzo del velo).
E invece no caro perché appare un testo di Annamaria Rivera favorevole al velo e grande amica di Tariq Ramadan, l’Uaar qui non prende nessuna posizione di fatto, quindi nessuna risposta.
(test per moderazione)
ho idea che ci sia un difetto nel sistema della coda di moderazione: non c’è più la funzione che fa visualizzare all’autore il proprio commento come in attesa di approvazione.
semplicemente il commento scompare e non si capisce se è stato preso in carico o si è perso in giro per la rete, col rischio di moltiplicare i post doppi.
Segnalo un “difetto” nella scheda (per il resto fatta bene): la prescrizione del fariseo romanizzato Paolo di Tarso discende dalla Bibbia. Mica se l’è inventata lui.
Dice la Bibbia nel Levitico:
«Ogni donna che prega o profetizza a testa scoperta, reca un affronto al suo capo [il maschio], infatti sarebbe come se essa fosse rasata. Pertanto se una donna non vuole mettersi il velo, si tagli addirittura i capelli! Ma, se per una donna è vergognoso tagliarsi i capelli o essere rasata, si copra col velo. L’uomo invece, non deve velarsi il capo, essendo egli immagine e riflesso di Dio; mentre la donna è riflesso dell’uomo.»
Per chi ha peli sullo stomaco, vedere anche
Aforismi e citazioni religiose monoteiste contro le donne
http://cfivarese.altervista.org/Aforismi_contro_le_donne.html
Per il resto: VIVE LA FRANCE!
(In attesa che berlusk-sarkozy la mandi a binetti…)
Fortino sto sito….
Davvero per chi ha stomaco!
Grazie Bruno….Divulgo tutto! 🙁
Giusto sapere e fare sapere!
(ma perché la parte scritta non è del Corano?)
“nel nome di Dio giusto e misericordioso”
Le immagini (queste immagini) valgono più di mille parole…
Diffondo senz’altro.
Sulla scheda VELO appare un PERCORSO D’APPROFONDIMENTO che contiene anche il “Rapporto sulla laicità della commissione Stasi”; ma cliccandoci sopra appare una pagina vuota.
Inoltre sarebbe il caso di mettere oltre al rapporto Stasi, anche l’indagine parlamentare fatto dopo un anno dall’entrata in vigore della legge che proibiva il velo a scuola (SOLO nella scuola), dove si vedeva che quella legge aveva risolto il problema della ragazzine di famiglie islamiche che negli anni precedenti venivano uccise, bruciate, deturpate con l’acido, violentate dal clan perche’ rifiutavano di andare a scuila col velo.
Sulla scheda VELO appare un PERCORSO D’APPROFONDIMENTO che contiene anche il “Rapporto sulla laicità della commissione Stasi”; ma cliccandoci sopra appare una pagina vuota.
Inoltre sarebbe il caso di mettere oltre al rapporto Stasi, anche l’indagine parlamentare fatto dopo un anno dall’entrata in vigore della legge che proibiva il velo a scuola (SOLO nella scuola), dove si vedeva che quella legge aveva risolto il problema della ragazzine di famiglie islamiche che negli anni precedenti venivano uccise, bruciate, deturpate con l’acido, violentate dal clan perche’ rifiutavano di andare a scuola col velo.
Non sono un fan del divieto di velo integrale “sempre e ovunque”, però io sapevo che anche l’art. 85 del Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza (del 1931) ha a che fare con la materia:
Art. 85
E’vietato comparire mascherato in luogo pubblico.
Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da € 10,00 ad € 103,00.
E’ vietato l’uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l’osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall’autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto.
Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da € 10,00 ad € 103,00.
Non so se ho informazioni sbagliate.
Questa legge riguarda l’abbigliamento in maschera, ma non l’abbigliamento ordinario. Secondo questa legge, potrei essere perseguito se vado in giro vestito da uomo ragno il 15 agosto, ma non se vado in giro con un passamontagna.
Ulteriormente, questa legge riguarda solo i “teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico”, quindi non le strade o le piazze.
Bene fai la prova vai in giro con un passamontagna poi quando sei dietro le sbarre ci fai ciao con la manina. Ma il buonsenso esiste ancora?
Magar mi sembra che tu sia un fan del velo integrale sempre e ovunque. Il problema di fondo è il buonsenso, le società hanno norme di buonsenso che non hanno bisogno di essere scritte. Non c’è bisogno di fare leggi perché un professore non entri in classe con un ananas sulla testa mentre oggi c’è pure gente che pretende insegnare in niqab (vedi inghilterra)
Ti sembra male, Tino, perché io alcune limitazioni sull’abbigliamento di un pubblico ufficiale in servizio le porrei. Ad esempio, niente ananas e niente viso coperto.
Ciò non toglie che al parco uno debba poter girare liberamente con l’ananas in capo, con il burqa addosso, o con un costume da drag queen.
Il buonsenso non sempre è un buon consigliere. A molti (e non solo clericali bigotti, purtroppo) suggerisce che una coppia di omosessuali non è adatta a sostenere il ruolo di genitori.
@Emilio Gargiulo
Grazie per il commento, ma questa interpretazione è consolidata? In particolare la distinzione tra maschera e abbigliamento ordinario?
Firestarter
Non vado a leggere tutti giorni i commenti su questo sito ma non mi ricordo di aver letto qualcuno che accusava l’ uaar di essere filo-islamica .
Esiste una frange di ” estrema-sinistra ” ( e che di communismo ha ben poco ! ) che ha fatto confusione fra terzo-mondialimo e diffesa dell’ Islam, vedendo in quest’ultimo ( chi sa perchè ? ) una minoranza (in occidente ) oppressa . Anche queste persone, le considero come squilibrati .
Giudico anche interessante far notare che molti ex SS si sono convertiti all’Islam dopo la secondo guerra mondiale e anche oggi certi estremisti di sinistra .
Penso personalemente che bisogna fare la differenza fra la giusta richiesta da parte di musulmani di avere anche loro un luogo di culto ( se in questo posto le donne vogliono coprirsi il viso lo faccino pure ) e l’ostentazione pubblica del Nihab ( o se preferite il burqa benchè in realta questo è il vestito delle donne afghane e del nord-ovest del Pakistan ) inaccettabile .
Io si che me lo ricordo e nemmeno tanto tempo fa. Una polemica che è andata avanti per un pezzo!
Trovata! Era la notizia sulla nuova legge pro-abortiva in Spagna.
Tino scrive:
25 febbraio 2010 alle 10:21
Ebbene ormai è chiaro lo scivolamento filoislamico dell’associazione UAAR.
Ti ho risposto sopra Fri purtroppo l’uaar fa riferimento a Annamaria Rivera che è proprio il tipico esempio di filoislamica favorevole al velo per cui la legge francese sarebbe neo-colonialismo. Quindi io continuo a pensarla allo stesso modo. Inutile essere anticlericali d’assalto mettendo in evidenza solo il lato negativo dei cattolici e poi fare gli imparaziali con i musulmani.
Il mio post non si aspettava una risposta.
GOOD JOB GUYS! 😉
Al di là dell’apparato giuridico, che come al solito è sempre molto complesso, credo che ci siano delle priorità (che invece sono molto semplici) che derivano da normative di livello più elevato (la costituzione, la carte dei diritti umani, il diritto internazionale, leggi di pubblica sicurezza, decoro ecc.) e che prendono il sopravvento.
Qualsiasi usanza, di qualsiasi religione, non può uscire da questa semplice considerazione.
Se la mia religione mi imponesse per assurdo di andare in giro nudo, credo che a nessuno verrebbe mai in mente di difendere il mio diritto (?). Perchè questo è NON è un diritto. Il diritto è la professione individuale di qualsiasi religione, non le usanze tradizionali.
Idem per il velo. Idem per il crocifisso. Il ragionamento logico di fondo è lo stesso, senza fare stupidi paragoni.
Le usanze tradizionali religiose non possono e non devono prevalere sulle leggi (anche se molti non sono d’accordo). PUNTO. Se non si parte da questo, si continua a discutere infinitamente.
Il velo totale contrasta con le leggi di pubblica sicurezza. Discorso chiuso.
“ah… ma allora le donne musulmane non possono girare liberamente!”.
Le donne musulmane stanno a casa loro o nel loro paese, e nel caso si persegue il maschio che le costringe a chiudersi in casa nel paese ospitante.
Se si permettesse l’uso del velo totale, fonderei una religione che mi permetterebbe di adare in giro nudo (e magari sarebbe un mondo migliore… almeno d’estate).
Quindi il problema non è il velo come simbolo religioso che non piace alla lega (quindi da vietare), ma l’ovvio problema che l’utilizzo del simbolo costituisce (quindi da vietare).
C’e’ un’altra frase nel corano che mi sembra importante:
“Dì alle tue spose e alle tue figlie e alle donne dei credenti che si ricoprano dei loro mantelli; questo sarà più atto a distinguerle dalle altre e a che non vengano offese.”
Perche’ io devo essere distinguibile come non musulmana? Cosa mi puo’ succedere se non mi distinguo? Questo mi rende obiettivo piu’ probabile di un’offesa?
No, mi spiace, il velo non e’ compatibile con la nostra cultura. Ci sono donne che vanno in giro con una catena al collo, libere o condizionate o obbligate? Non e’ un problema che noi ci possiamo permettere di importare. Ne abbiamo gia’ abbastanza noi.
Il nostro ministro delle pari opportunita’ carfagnamara ha dichiarato al tg2 che le donne in Italia hanno conquistato il diritto di voto nel 1960….. quanto indietro dobbiamo ancora andare?
Sandra hai perfettamente centrato il punto.
Nel velo o più ancora nel Nikab, c’è il rifiuto del dialogo
Alcune informazioni complementari Annamaria Rivera che scrive spesso sul manifesto ha firmato l’appello degli Indigeni della Repubblica insieme a Tariq Ramadan personalità di sinistra mescolate con musulmani più o meno conservatori se non integralisti. Iniziatrice di diverse petizioni contro il razzismo e contro la Fallaci non ha però condannato le parole della portavoce del movimento di cui è firmataria che ha definito i bianchi “sottocani”. Questo appello contiene un passaggio particolarmente ingiurioso in cui si assimila la legge francese ad una logica bushista. Fortunatamente questo movimento è rimasto più nei salotti intellettuali che nella realtà, ma ha rivelato quanto siano numerosi gli intellettuali di sinistra filoislamici e apriori anti-occidentali, anti-francia, anti-laicità se applicata all’islam.
OT
non resisto…
sei per caso quel TINO che abitava a Valence nel lontano 1961?
Tino
Si sbaglia
Tariq Ramadan non può essere considerato una persona di sinistra . Esso usa una certa sinistra per portar avanti, con tanta maestria e rara intelligenza, il doppio discorso detto Takia ( mentire per poter ingannare il nemico – menzogna benedetta da Allah ! )
In realtà è un pericolosissimo salafista …
In Francia, i laici che per la maggiore sono di sinistra, sono in guerra aperta con l’Islam .
Probabilmete Lei avra sentito parlare di questa catena di fast food chiamata Quick che ha deciso in alcuni dei suoi ristoranti di propore soltanto alimenti Hallal ? Un ignobile discriminazione dei non musulmani ! Adesso si è saputo che alla testa di questi snacks si trova un deputato di destra !!
Caro Tino, mi pare che tu sia un po’ in malafede… E dire che bastava fare una brevissima ricerca su internet – io ci ho messo 5 minuti, e conoscendo poco il francese! – per scoprire che…:
http://www.indigenes-republique.org/spip.php?article920
Nella scheda sul velo viene ricordata la scrittura di Paolo 1 Corinti 11.14 in cui si dice che i capelli lunghi sono una caratteristica della donna e che quando prega deve essere velata mentre l’uomo deve avere i capelli corti.
Questa abitudine/usanza di portare i capelli corti per gli uomini è la dimostrazione che la Sindone non può rappresentare Gesù Cristo. Secondo l’usanza Egli doveva avere i capelli corti come spiega Paolo. L’uomo nella sindone ce li ha lunghi.