Il settimanale cattolico Famiglia Cristiana ha pubblicato una lettera di una cattolica praticante, sposata con rito misto con un agnostico. La lettera, che ha preso spunto dalla riflessione di un teologo che metteva in guardia i fedeli cattolici dallo sposare non credenti, evidenzia che il marito, nonostante la sua incredulità, partecipa alla vita parrocchiale facendo l’allenatore di calcio; i tre figli della coppia hanno tutti ricevuto i sacramenti e sono tutti impegnati negli scout cattolici. Ciononostante è la moglie che, “più passa il tempo”, più, sostiene, “mi rendo conto che vivere la mia fede in solitudine, cioè senza la partecipazione di mio marito, mi pesa”. La risposta del settimanale ricorda che nessuno “può dire che il non credente non sia anche lui un cercatore di Dio”, e invita a “tenere, spiritualmente, sempre presente l’altro e pregare per lui”. Non dimenticando che, “ovviamente, il quadro ideale è una fede cristiana vissuta e condivisa da una parte e dall’altra”.
La “solitudine” della cattolica che ha sposato un non credente
72 commenti
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Beh, se si sente sola può sempre divorziare.
Saluti a tutti.
e no che non può….il matrimonio non è solo una volta?
chissa’, potrebbe essere anche il contrario…io mi rattristerei molto accanto ad un uomo …devoto,sempre a messa ecc ecc. Forse il povero uomo sopporta…laicamente e non dice niente. 🙂
…Io non ce la farei proprio!!!
… La risposta del settimanale ricorda che nessuno “può dire che il non credente non sia anche lui un cercatore di Dio” ….
In effetti talvolta vado nei boschi a cercare funghi, dei, e il Grande Puffo.
Ad oggi però ho trovato solo funghi.
Ciao a tutti
La “Bella Puffa” non l’hai trovata? Secondo me, non ci sai fare.
io mi preoccuperei se li vedessi, eh…
Dipende da quali funghi raccogli… se mangi i Psilocybe cubensis in seguito potresti anche vedere Puffetta che fa la lap dance e Dio che applaude.
Sempre tesi a fare proselitismo, a sminuire (quando non è possibile condannare) chi la pensa diversamente.
Immagino d’altra parte la tristezza del marito dovendo condividere la sua vita con una persona che si è rivelata bigotta, con cui immagino sia difficile anche imbastire un discorso.
…e poi che barba! La diagnosi potrebbe essere anche, parafrasando pesantemente un noto proverbio (molto piu’ diretto), “quando gli istinti si assopiscono, improvvisamente gli dei del cielo diventano giusti” 🙂
Che noia!!
Mi domando che si sono sposati a fare… chi li ha obbligati? Mah…
Chissà cosa ne pensa il marito della “solitudine” della cattolica moglie, nonostante l’averle concesso il battesimo di tutti i figli…
Anch’io mi sento solo… sono circondato da cattolici integralisti, da musulmani fanatici, da indù fuori di testa, da ebrei ortodossi, da buddisti che dicono di essere atei, da naturopati che si atteggiano a santoni, da testimoni di geova che tornano alla carica ogni sabato, da coppie di mormoni che camminano felici e inconsapevoli della realtà che li circonda, da … da… da..
Credo che statisticamente ci siano più credenti che abbandonano di fatto la religione che non credenti che ne abbracciano una (salvo le conclamate ma non dimostrabili conversioni in punto di morte).
Domanda dell’inutile buon senso:
“Perchè si continua a parlare di ateismo come ricerca – anche inconscia – di dio e non di religiosità come via naturale per il non credere?”
mario
Se la moglie si sente sola nella sua fede, figuriamoci allora come deve sentirsi il marito che, oltre ad essere anch’egli solo nelle proprie convinzioni (e per giunta con una moglie che si lamenta a ogni festa cattolica), ha dovuto anche accettare il battesimo dei figli comuni e il fatto di vivere continuamente circondato da un contesto che evidentemente soddisfa più la moglie di lui…
beh, io in effetti sto cercando un bell’uomo, non per legame serio. inviatemi tante foto, o miscredenti
che donna noiosa, manco lui le impedisse di andare a messa e praticare la sua fede.e sì che dal titolo avevo capito qualcosa come l’emarginazione di sta tipa nella parrocchia d aparte di altri parrocchiani poichè sposata con un non credente
mandami la tua mail
Troverei particolarmente divertente e ironica l’idea di trovare una compagna sul sito dell’UAAR.
D’altronde una volta bisognava ben andare in chiesa per potersi vedere la fauna loca e e cercare di “combinare” ha ha ha ah ah a
Io non sono bello, ma sono dimostratamente ateo. Se mi mandi la mail la foto te la spedisco lo stesso… 😉
agnese, ti ricordo che sei su internet…
e comunque 32851…
“teologo che metteva in guardia i fedeli cattolici dallo sposare non credenti”?
Ma pensa che presunzione e stupidità al contempo: questo signore in realtà è davvero un santo!
Ha sposato una bigottona che legge Famiglia Cristiana e che non fa un passo se non benedetto dal prete, ha imposto il battesimo ai figli (e catechismo e sacramenti e compagnia bella), sorvoliamo poi sull’allegra vita sessuale vista e vissuta dai cattolici (niente sesso prima delle nozze e dopo solo al fine procreativo-vedi i tre figli- e senza anticoncezionali, posizioni comandate…)e ora si sente sola?
Ora pretende che il marito vada a messa con lei?
Questa gente è matta!
E i figli scout? Mi sembra che se ne dicano delle belle sull’attività sessuale degli scout!
da ex tale, confermo….
Pero’ esistono anche scout laici, assolutamente non cattolici e quindi funzionanti a gruppi misti maschi/femmine! 😉
Anche io confermo!
Sì, ne ho viste delle belle, (sono stato scout anch’io ma senza battere chiodo…) poi sono diventato ateo. Quindi c’è speranza per quel povero padre che i figli diventino atei.
Si è fregata con le sue mani: non può nemmeno divorziare che il Papa non vuole!
ma no! con l’esternazione del suo disagio spirituale la brava cattolica sta gettando le basi per un bello scioglimento matrimoniale da sacra rota
A questo non ci avevo pesato……ma come sei sottilmente perfido. Allora, non volendo essere a meno di te aggiungo: glielo avrà suggerito l’amico suo “er sacerdote”.
hanno 3 figli, è un pochino difficile ^^
Il matrimonio di Cossiga e’ stato annullato dalla Sacrarota, dopo quasi quarant’anni di matrimonio e due figli.
il matrimonio di cossiga è stato annullato perchè lui era ateo? 😉
Che c’entra la nullità rotale con la presenza di figli?
A me sembra tanto un falso, scritto appositamente per additare una situazione ideale, ma non reale e farci su un po’ di riflessioni ipocrite.
Propongo di invitare moglie e marito a partecipare ad una di quelle trasmissioni televisive in cui si mettono in piazza ‘i problemi delle coppie’ con tanto di psicologi e sociologi a supporto. Ne uscirebbe uno spettacolo degno del miglior gossip.
beh molte donne si vantano di essere loro sole a scegliere in amore… che comincino a prendersene responsabilità e colpe. Hihihihi 🙂
Era un matrimonio, come tutti i matrimoni del resto, che nun se doveva da fà. Ad ogni modo si accettano scommesse che fra qualche anno, diciamo tre-quattro, il marito la molla.
Proposta: in effetti, riallacciandomi al discorso poco sopra, non sarebbe male prevedere una sezione sul sito tipo cerco anima gemella… nonostante si dica che siamo tanti ogni volta trovo sempre ultra-cattolica o ultra-qualcosa tranne che gente normale. Mi sento come la gocciolina di acqua lete solo che qui invece di acqua mi pare di essere in un letamaio.
Daje! Ogni scusa è buona… 😀
Sono agnostico, ascendente ateo. Mia moglie è cattolica, ma non integralista. Ho due figli: uno va a messa solo per stare con gli amici, ma non sa neanche una preghiera a memoria; l’altro è dichiaratamente ateo (già a otto anni).
Il mio matrimonio è vivo e solido. La religione non è un problema né un tabù; si discute, si condannano i preti pedofili e il Papa oscurantista. Siamo persone intelligenti e tolleranti: ciò che serve per andare d’accordo e amarsi.
Io non mi sognerei mai di consigliare a qualcuno di scegliersi il partner in base alla religione. Per mantenere un rapporto occorre parlarsi e comprendersi; da ambo le parti. E questo lo consiglio, a prescindere dalla fede.
Perdonami, ma che vuol dire integralista? O è cattolica o non lo è…
Conosciamo tanta gente che si dichiara cattolica, è sinceramente convinta della verità del dogma cristiano, crede nell’esistenza di un aldilà così come descritto dalla chiesa. Ma allo stesso tempo va a messa una volta l’anno, critica preti e papi, dubita dell’infallibilità pontificia, non porge l’altra guancia, e pecca se ciò fa piacere. Ecco, quello che io chiamo il “cristiano fai-da-te”, cioè il credente non integralista, o pseudo-intelligente.
Naturalmente il vero cattolico è un integralista, come il vero musulmano, il vero Testimone di Geova, etc…
ma sei sicuro che la lettera a famiglia cristiana non l’abbia scritta proprio tua moglie? non mi fido molto dei cattolici…
Io però mi fido di mia moglie. Cerchiamo di non diventare fanatici, noi non credenti…
Scusa se mi permetto, ma per stare con gli amici non è necessario andare a messa. E poi se uno è cattolico, non lo è solo per quieto vivere: o lo è o non lo è. Se sorvola sui “precetti” cattolici, allora semplicemente non è cattolico.
Ecco, Maurizio,visto che tu questa situazuione la vivi di persona, potresti rispondere a una domanda che mi ha sempre incuriosita?
Ovvero, per quale motivo, nella stragrande maggioranza dei casi, nelle unioni miste tra un cattolico e un non credente, è scontato che sia sempre quest’ultimo quello che accetta i compromessi più forti in favore della posizione dell’altro, e quasi mai il contrario?
Per esempio, mi sembra che nella quasi totalità dei casi, se uno dei due è credente e l’altro no, i figli si battezzino comunque. Al massimo c’è qualche laico convinto che riesce a imporsi sul fatto di non sposarsi in chiesa (o di sposarsi in chiesa con il rito misto, in cui il miscredente può dichiararsi tale alla luce del sole senza essere obbligatoa recitare una farsa plateale)… ma non ho mai conosciuto nemmeno un caso in cui il laico sia riuscito a imporsi sul non battezzare i figli. Sempre, se uno è credente e l’altro no, è abbastanza scontato che i figli seguano religione a scuola, e che vadano al catechismo, con l’unico vincolo che semmai la responsabilità di gestione della cosa spetti solo al genitore credente, e l’altro non se ne occupi… ma non capita quasi mai che si mettano limpidamente in tavola le ragioni a favore e contro, alla pari, e che qualche volta vincano quelle contro. Semplicemente, se è solo uno solo dei due che ci tiene, l’allineamento alla scelta filocattolica si fa, punto e basta, perché normalmente “si fa così”, e semmai è l’ateo (o agnostico) che si sente automaticamente in dovere di defilarsi perché “non è giusto che influenzi i figli con le sue convinzioni” (come se invece il cattolico non li condizionasse, ma vabbè).
Quale sarebbe esattamente il motivo?
Perché tutti questi laici trovano tanto normale cedere su punti così forti?
Perché li considerano una forma di normalità sociale, e quindi loro stessi sono i primi a vivere con disagio la propria condizione e a pensare davvero di avere qualcosa che non va?
O forse perché in definitiva non sono affatto dei veri laici convinti, e appartengono soltanto a quella categoria che dice “io personalmente non ci credo, ma non mi oppongo perché in fondo, male non fa”, che è ben diversa dall’essere realmente laici…
saluti
Lisa
Ci fu tempo fa un caso famoso (vero o falso che fosse) di una coppia -lei credente lui no- che andarono all trasmissione Forum perché lei voleva battezare il figlio e lui no. Il ‘giudice’ Santi Licheri diede ragione alla moglie, perché sennò “i figli sarebbero stati discriminati rispetto a tutti gli altri bambini battezzati”. No comment.
Appunto, quindi è realistica la mia ipotesi: ovvero, che la maggior parte dei non credenti che vivono una situazione di coppia mista, in realtà, non è vero che siano laici “tanto” convinti da porsi seriamente il problema…
… bensì considerano la religione (e in particolare, la religione cattolica in Italia) un’innocua usanza sociale in cui non c’è nulla da combattere seriamente da parte di un ateo o agnostico, e che al massimo merita un sentimento di benevola indifferenza.
Tutti quelli del partito che:
– “io non sono credente ma in fondo il crocifisso che male fa, basta non guardarlo”;
– “io non ci credo ma religione a scuola gliela faccio fare, tanto mica li indottrinano, fanno solo canzoncine e disegnini, e parlano della pace della fratellanza, che male c’è?”;
– “per me quelle che raccontano al catechismo sono tutte balle, ma i miei figli ce li mando lo stesso, si divertono, stanno con gli altri, e poi dopo la cresima se le dimenticheranno subito, in fondo l’ho fatta anch’io e poi sono diventato ateo lo stesso”…
Lisa
“Io non mi sognerei mai di consigliare a qualcuno di scegliersi il partner in base alla religione. Per mantenere un rapporto occorre parlarsi e comprendersi; da ambo le parti. E questo lo consiglio, a prescindere dalla fede.”
Sono d’accordo con te.
è che purtroppo bisogna affrontare certe realtà. molte coppie “miste” sono basate non sull’amore reciproco, bensì sull’amore verso l’arrendevolezza dell’altro, quasi sempre dell’ateo.
E ho paura che Lisa abbia ragione quando ti assegna a un partito di atei che è di costituzione arrendevole.
Tu hai detto che è bello e necessario discutere. Ma non c’è discussione dove uno parte col cedere terreno senza neanche provare ad esprimere le sue ragioni.
Spero che non sia il tuo caso.
Quella coppia mi ricorda un po’ Darwin e sua moglie… Povero marito!
Comunque quoto Frithnanth, la lettera mi fa pensare a un bel falso.
Però non credo che sia ideato per additare una situazione ideale ma per creare timore verso quella descritta.
Se la chiesa non può vietare matrimoni “misti” per lo meno prova a metterli in cattiva luce a vuole indurre a diffidarne.
Ho avuto anch’io la stessa impressione, soprattutto per la dovizia di particolari che rende abbastanza individuabile la signora – due figlie grandicelle, un figlio alle elementari e nel torneo delle Acli, lei catechista e nel consiglio parrocchiale, lui allenatore della squadra di calcio, figli scout – e per quella parentesi iniziale che sembra andare sotto il titolo “consigli per gli acquisti, che belli i prodotti di FC”.
Stanno alzando il muro.
non penso sia un falso… è possibilissimo, sapendo come ragionano certe persone. alcuni anni fa, non ricordo quanti, era apparsa una lettera di tenore simile, solo che lì l’autrice era una donna già abbastanza anziana, che si lagnava di tutti gli anni in cui il marito, ex agnostico convertito, non era andato con lei a messa, non aveva recitato le preghierine, andato dal rete e via discorrendo. vorrei vedere sto povero tapino, sì che si è convertito, dopo anni di ricatti psicologici da parte di qualcuno che ama (se non fai come voglio io, piango…). queste persone mi ripugnano proprio, non le rispetto per nulla e non vorrei averci a che fare
e Dio? non colma la sua solitudine?
se la causa della solitudine è la fede che suo marito non condivide, allora che la smetta con questa fede e che cerchi altri tipi di intesa con il marito.
diversamente la smetta di lamentarsi, oppure divorzi.
Bravo! …. e se poi nasce un altro figlio opera dello spirito santo?
MITICO !!!!!!non riuscivo a smettere di ridere ^__^ …..
grazie
salam aleikum
gigi
Una donna, moglie e madre, che scrive ad un teologo, forse prete…, per chiedere consigli e manifestare un suo disagio sul rapporto con il marito, sul matrimonio, sulla sua condizione di donna e madre, deve avere problemi seri ed una vera “povertà di spirito”…
Ed un teologo, forse prete, che risponde dando consigli infarciti di nulla e nati dal nulla, è veramente il superamento di ogni misura.
Azzardo io un piccolo consiglio alla signora: invece d perdere tempo ad amare il nulla, cara signora, ami suo marito e i suoi figli, viva ogni momento con loro e non rincorra il vuoto o se lo ritroverà dentro…
…salve…
Sono non credente, sbattezzato, dichiaratamente ateo, separato legalmente e fidanzato con una donna “salesiana cooperatrice”…vorrei sfatare moltissimi luoghi comuni dettati più dalla non conoscenza che dalla fede praticata..
Stiamo frequentando i corsi per fidanzati dai padri missionari, passiamo tutti i fine-settimana assieme, ci amiamo mente e corpo,e progettiamo il matrimonio misto, nel mio caso noto che sono entrambe le nostre posizioni che stanno mutando….io aumento il valore spirituale dell’unione e lei diminuisce il valore formale delle pratiche religiose…
…a disposizione per eventuali domande… abbracci…
Come concilia, questa ragazza, il suo essere “salesiana cooperatrice” con l’ampia disponibilità ad “amare mente e corpo” prima del matrimonio?
…il motto dei salesiani che utilizzano spesso è: Nel mondo e del mondo… Lei utilizza questo per permettere a se stessa anche la contestualizzazione delle sue scelte…per esempio la contraccezione se utilizzata non a semplici scopi di attività fisico-sessuale …il dover applicare scelte professionali non consone allo spirito cristiano (licenziare qualcuno) quando il ruolo e la professione te lo impongono…Tutto questo per dire che viviamo entrambi senza porre diktat all’altro per dimostrare la forza del proprio credo…senza forzature…d’altronde sono un cinquantenne e non credo più alle favole…credo alla forza dell’unione tra due persone che si rispettano, si amano, si cercano e si trovano…
Cioé ma che schifo ! Lei si lamenta, i figli sono stati rimbambiti con la religione, lui nn si rende conto con chi è sposato, quelli di Famiglia Cristiana fanno gli avvoltoi come al solito…
La religione è veleno, punto.
la religione, nella mente di quella donna, è come un trojan horse sul pc.
è qualcosa che, anche in una coppia stabile e sana, provoca dei dubbi, delle insinuazioni, dei problemi inesistenti che le fanno aprire la porta della suddetta coppia, a persone totalmente estranee e a consigli di terze parti.
un fattore destabilizzante.
Pensare alla solitudine degli intelligenti…
L’intelligente non è mai solo, perchè è sempre in compagnia dei suoi pensieri in costante movimento. Il credente, privo di pensieri dinamici, ma colmo di fede, è ricco di solitudine e privo d’ intelligenza. Ecco perchè ritengo inutile parlare con un credente.
Pensare alla solitudine degli intelligenti…
Quoto
E’ un fake…ma supponendo per un secondo che non lo sia, abbiamo un poveraccio che da anni sopporta una moglie che crede a una riga di sciocchezze insorreggibili, che le permette di tramandarle ai figli e che per amore l’accompagna ovunque e come viene ricompensato? con un piagnisteo. Solito esempio di amore cristiano.
Mio madre e mia nonna erano credenti normali, mio padere e mio nonno no, gran parte dell’Italia era così e ci si adeguava nei comportamenti esterni.
Oggi anche le donne sono diventate come molti uomini sono sempre stati.
Il che non è affatto male.
Volevo intervenire, poi ho letto l’intervento di Giuliano e direi che ha già detto bene quanto volevo dire io.
Ho notato in questa paginata di commenti una certa immaturità da parte di molti non credenti.
C’è ancora molta strada da fare in questo senso, senza che io abbia comunque alcuna pretesa di insegnare niente a nessuno.
Solo che mi aspetto nei non credenti quel pizzico di intelligenza e di buon senso che ovviamente non si riscontrano nella maggior parte dei credenti.
D’altra parte capisco che alcune situazioni di vita possano aver così nauseato da causare una totale avversione per ogni minimo accenno di religiosità.
Ma avere la razionalità e il buon senso dalla propria parte secondo me non può che portare serenità nei rapporti personali, con chiunque essi siano! 😉
Io trovo che un approccio razionalistico alle cose sia importante.
La domanda di paniscus a Giuliano, infatti, non ha ancora risposta, ad esempio.
E mi sembra legittimo porre delle domande “intelligenti” a riguardo.
E’ anche giusto trovare delle affinità elettive di base (forse anche mosse dal buon sano narcisismo) con la persona con cui si vuol vivere e si hanno progetti di vita insieme.
Un credente e praticante non potrebbe mai interessare ad una persona come me,
ad esempio e me ne sono sempre tenuta assolutamente alla larga in termini di entourage.
Perchè? Perchè capita che i giornalisti frequentino giornalisti, gli studenti frequentino studenti, i parrocchiani altri parrocchiani, gli artisti bohèmiens altri artisti…con questo (non travisatemi) voglio dire che la diversità rimane una ricca risorsa importantissima nel vivere civile e nell’imparare qualcosa di nuovo, ma quando si arriva all’ideologia, alla forma mentis, al modus vivendi, certi elementi in una coppia, alla lunga, diventano ostacoli veri e propri.
Ed uno dei due dovrà cedere.
e allora che dire del marito che deve sopportare per anni che la moglie finanzia un associazione come la chiesa cattolica e che va ogni settimana a riti quantomeno strani?
Io sto pensando che non potrei mai convivere per anni con uno che credesse all’omeopatia e che si impuntasse a voler curare in tal modo i nostri figli, ad esempio. Ma ognuno ha le sue personali soglie di sopportazione etica e intellettuale 🙂
Lisa
“nessuno può dire che il non credente non sia anche lui un cercatore di Dio”
e daje con questa solita solfa, l’ho sentita troppe volte… non riescono proprio ad accettare che qualcuno riesca a vivere anche senza divinità nella propria vita.
Mio marito ed io non potremmo essere più diversi, per mentalità, educazione, scelte ideologiche, gusti… Che la nostra storia duri stupisce tutti. Discutiamo tanto e fragorosamente. Ma sola non mi sono mai sentita: quando andiamo ognuno per i fatti nostri, l’altro aspetta sulla porta. Per litigare!
Ci amiamo tantissimo in realtà. Quello della signora sembrerebbe un banale caso di disamore.
Vero però che nessuno dei due è credente, il che non me lo avrebbe neanche fatto avvicinare.
Ma guarda che mi tocca leggere? E che siamo appestati?