Continua la telenovela Feltri-Boffo

La condanna a sei mesi di sospensione comminata dall’Ordine dei giornalisti al direttore de Il Giornale Vittorio Feltri per l’attacco portato all’ex direttore di Avvenire Dino Boffo non ha scritto la parola fine sulla vicenda. Le motivazioni della sospensione, di cui ha dato conto ieri Repubblica, sono apparentemente semplici: alla radice della decisione di Feltri di pubblicare lo ‘scoop’ sull’omosessualità di Boffo e sui suoi precedenti giudiziari vi sarebbero state le critiche, peraltro blande, che il quotidiano dei vescovi avrebbe formulato all’indirizzo dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. Feltri si è difeso sostenendo che, se fosse stato il Vaticano e avesse saputo della condanna per molestie subita da Boffo, l’avrebbe “trasferito in un posto meno al sole”. Ma, soprattutto, il direttore del Giornale sostiene che “le lamentele e pretese di Boffo sono infondate perché aveva sottoscritto una scrittura transattiva con il Giornale e la sua direzione avente oggetto gli articoli in questione”: nessuno ha mai reso noti i contenuti di tale “scrittura transattiva”.

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18 commenti

laverdure

Comunque la si rigiri la questione e’ molto semplice:
Feltri ha scritto che il Boffo era stato condannato per minacce ad una donna sposata col
marito della quale aveva allacciato una relazione omosessuale.
A quanto risulta dalla stampa quasti fatti sono risultati totalmente veri.
Quindi l’accusa dell’ordine dei giornalisti di avere danneggiato la figura del Boffo davanti al
pubblico e’ semplicemente ridicola:tanto varrebbe allora eliminare del tutto la cronaca nera,vi pare?
La sola accusa fondata sarebbe semmai di avere nascosta a lungo tale notizia,ma siccome
tutti gli altri organi di stampa hanno fatto altrettanto,sarebbe non meno ridicola.
L’unica conclusione che si puo’ ricavare e’ che l’esimio ordine dei giornalisti rimprovera a
Feltri di aver violato un tacito patto di “non aggressione” tra i suoi membri,che piu’ che
da spirito di corpo sembra basarsi su spirito di cosca.

Flavio

Io sostengo che e’ una notizia che il direttore del giornale dei vescovi, che pubblica articoli veementi contro i gay, risulti in effetti essere gay. E’ vero che attiene alla privacy, ma se pubblicamente fai una campagna contro un gruppo, e ne fai segretamente parte, si deve sapere. Senza tralasciare che questi quotidiani prendono denaro pubblico e dovrebbero avere quel minimo di correttezza con la collettivita’ che li finanzia…

Il problema e’ che quando si e’ saputo che quella era solo una fonte anonima, la stampa ha fatto marcia indietro e non c’e’ stata una vera conferma. Ora queste parole di Feltri mi fanno pensare che ci possa essere stato un accordo del tipo “tu Boffo non ti lamenti piu’, e io Feltri non pubblico le altre fonti piu’ attendibili”.

Massimo

Secondo me, quando ormai la cosa è pubblica, per l’ipocrita regola del “dont’ ask, don’t tell”, forse, ormai, è troppo tardi… Certo è che, in tutta questa storia, due figure retoriche escono quanto mai rafforzate:
1) l’azzeccato ossimoro coniato da Aldo Busi: “un omosessuale cattolico è come un ebreo nazista” (ma, in effetti, esistevano anche quelli che spedivano i propri simili ad Auschwitz in cambio di qualche piccolo favore);
2) l’ineffabile antitesi dei soliti noti: “un cattolico è più simpatico se… praticante; un gay, no! (specie se si sa/lo fa sapere in giro)”.

Jeeezuz

veramente le accuse di Feltri si rivelarono infondate se non ricordo male e l’omosessualità di Boffo mai provata. La cosa ridicola sono Feltri e Belpietro che si scagliano contro le intercettazioni telefoniche, ma poi quando gli passa qualcosa di caldo tra le mani fanno di tutto per pubblicarla, anche aggiungendo roba inventata di sana pianta.

laverdure

Sulla Repubblica c’era scritto che la magistratura ha ammesso il procedimento a carico
del Boffo e la relativa condanna,ma ha “secretato” i dettagli,con quale diritto non si sa.
Naturalmente come qualunque affermazione della stampa va presa co riserve.

libero

Perché la CCAR ha consentito che il posto di direttore di Avvenire fosse in mano ad una persona ricattabile ?
Perché in quell’ambiente è difficile trovare persona e che non lo siano ?

Daniele+

Il punto nella decisione di sospensione penso stia proprio nel ricatto: l’accusa mossa dall’ordine dei giornalisti non è, o non è solo, quella di aver dato una notizia che ha danneggiato un altro giornalista; ma di averla tirata fuori per ripicca quando questo ha iniziato a seguire una linea editoriale non gradita.
Questo non toglie che evitando di comportarsi in maniera ipocrita si evita anche di essere ricattabili

Barbara

Feltri ha dovuto colpire quell’area ristretta della Chiesa che contestava il Papi. Poi si son messi d’accordo. Giochi tra poteri.

Rothko61

Questa volta non sono d’accordo con te. Il nostro amato “papi” avrebbe voluto evitare il caso. Feltri ha obbedito ad una corrente della chiesa (confermando che la fonte era interna al vaticano, pur senza mai nominarla) ostile a Bagnasco.
Beghe interne, messaggi trasversali, pura immondizia…

Barbara

Sì, c’è anche questa ipotesi. Ma non credo che Feltri avrebbe pubblicato se papi non avesse voluto. Resto dell’idea che era un avvertimento di papi.

AndreA

Non dimentichiamo che papi è sostanzialmente un idiota con problemi mentali. Il problema è che la gente che lo vota è più idiota di lui.

Massimo

“Nessuno ha mai reso noti i contenuti di tale “scrittura transattiva””… Appunto: se è “transattiva”, varrà solo per i trans… Ma, quelli costano (e pagano) assai più caro (vedi Marrazzo)…

Paul Manoni

Lungi da me difendere il Feltri…
Ma se le accuse mosse nei confronti di Boffo, sono vere, sulla base di cosa, l’Ordine dei “Giornalai” italiani, ha punito il direttore di “Libero”?
A prescindere dal fatto che Boffo sia stato danneggiato o meno, una notizia comprovata che esce sui giornali, non andrebbe punita, no?!?!?
Andando a stringere, resta il fatto che, sia “Libero” ed il suo direttore leccalecca del regime, che “Avvenire” ed il suo incastratissimo moralizzatore, risultano quotidiani strumento in mano ai “poteri forti” del paese (Governo/CCAR)
Si potrebbe mataforicamente paragonare questi strumenti alle testate atomiche di USA e URSS nel periodo della guerra fredda….Se nessuno le usa contro l’altro, tutto fila liscio e il clima e’ guardingo, di non belligeranza e reciproco rispetto. Nell’ipotesi qualcuno utilizza lo strumento o l’arma contro l’altro, viene fuori il pandemonio.
Una vera e propria spazzatura giornalistica, tipica di un paese che vive e muove la sua vita politica, piu’ nello screditare l’avversario per accaparrarsi le poltrone, che nel proporre un’autorevole gestione del paese.
Onestà valore utopico in Italia.

dustropos

strano pero’ questo trattamento a Feltri; nessuno poi è sceso in piazza a difendere la liberta’ di stampa!!!!!!!!!!Fintanto che si infangano per mesi-anni, altri nomi va bene tutto!

Toptone

Non dimenticate che Feltri, per corroborare le sue accuse, ha sbandierato un documento falso facendolo passare per vero.

Infatti, quella famosa “velina” che comproverebbe l’omosessualità di Boffo è risultata un pezzo di carta igienica. Adattissima a Feltri, del resto, che in quella materia ci sguazza.

Eppoi i maldestri decerebrati accusano Repubblica di fare “gossip”! Urca!

A Feltri è andata bene: con tutte le condanne che si è beccato per diffamazione a Di Pietro, in un Paese serio a quest’ora scriverebbe su “Tarocchi & Farlocchi” del mago Otelma, a 5 euro lordi a pezzo.

Otto Permille

Non so quale interesse pubblico possa avere la notizia che Boffo aveva avuto una relazione sentimentale con qualcuno. Non mi risulta che Famiglia Cristiana abbia mai fatto un articolo sulle relazioni sessuali di Feltri. La cosa è stata pubblicata con chiaro intento diffamatorio come risposta ai moniti della chiesa per le allegre orge del Papy nazionale.

AndreA

Feltri e Boffo sono entrambi due schifezze che dirigono due schifezze di giornali.

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