Benedetto XVI rivolge un appello ai mass media ad «essere responsabili», «protagonisti della verità» e «promotori della pace». Nel messaggio per la 40esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebrerà a maggio (il tema è: «I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione»), diffuso oggi nel giorno di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Papa Ratzinger si concentra sul ruolo che spetta al settore: «illuminare le coscienze degli individui e aiutarli a sviluppare il proprio pensiero non è mai un impegno neutrale». […] È una grande sfida educativa quella che spetta ai mass media ma anche ai giornalisti i quali con «determinazione» dovranno evitare nell’esercizio del loro lavoro di «indebolirsi sotto il peso di tanta informazione» o di «adeguarsi a verità parziali o provvisorie». Piuttosto, invece, il ruolo di illuminare le coscienze e formare la pubblica opinione esige «la diffusione di quello che è il senso ultimo dell’esistenza umana, personale e sociale». In primis i mass media dovranno «sostenere e incoraggiare» la vita famigliare e matrimoniale, fondamento «di ogni cultura e società», presentando «modelli edificanti di vita e di amore». «Proprio perchè i media contemporanei configurano la cultura popolare» devono vincere «qualsiasi tentazione di manipolare soprattutto i giovani, cercando invece di educare e di servire».
Articolo apparso sul sito del Corriere della Sera
Bello l’incipit del discorso, peccato che poi non si dimostri coerente. I media dovrebbero “vincere qualsiasi tentazione di manipolare soprattutto i giovani”. A meno che la voce che detta i valori non venga dalle sante labbra del papa.