“Quando faceva parte dell’Opus Dei”, racconta Época, “Antonio Carlos Brolezzi era obbligato a usare una ‘tuta antimasturbazione’. L’attrezzatura serviva a combattere la ‘malattia’ che il suo confessore diagnosticò come ‘erotismo mentale’. Si trattava di un paio di jeans e di una camicia di flanella cuciti uno nell’altra e indossati a rovescio con l’obiettivo di impedire al ragazzo di vent’anni di raggiungere le parti intime del suo corpo”. Oggi Brolezzi è un professore di matematica felicemente sposato, e si è dedicato a raccontare in tono di confessione le memorie di un decennio passato dentro la potente associazione vicina al Vaticano. Il libro si inserisce in una serie di tentativi di strappare la coltre di silenzio che circonda un’organizzazione fondata sul culto della discrezione. La “dichiarazione di guerra” era già stata lanciata, a fine ottobre, da un altro libro scritto da tre dissidenti dell’Opus Dei. Il secondo attacco è venuto dalla madre di un membro, Elizabeth Silberstein, che ha pubblicato un libro in cui presenta l’Opus Dei come una droga da cui bisogna salvare i propri figli. Ora arriva il libro di Brolezzi, che Época definisce “il nuovo missile editoriale lanciato contro l’ultraconservatrice organizzazione cattolica”.
Fonte: Internazionale