A Verona è arrivato da pochi giorni, proveniente da Modena, un nuovo prefetto: la dottoressa Italia Fortunati. Ieri mattina le è stata recapitata una lettera del circolo UAAR:
Gentile Signora,
abbiamo letto nel quotidiano l’Arena che nel Suo saluto alla città Lei si è rivolta “alle autorità religiose, militari e civili, alle associazioni tutte…”.
La nostra associazione, che rappresenta una voce fuori dall’apparente coro di questa città, ricambia il Suo saluto, Le dà il benvenuto, Le augura di svolgere il Suo lavoro nelle migliori condizioni possibili.
Siamo abituati ad esprimere le nostre posizioni con sincerità. Non Le nascondiamo che siamo rimasti piuttosto sorpresi dal fatto che il Suo saluto abbia visto al primo posto le autorità religiose e non quelle civili, che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini qualsiasi sia la loro concezione della vita e del mondo.
Abbiamo usato il condizionale perché a Verona c’è il vezzo da parte di parecchie istituzioni pubbliche di considerare la religione cattolica ancora come la religione ufficiale dello Stato anche se tale situazione non c’è più, sostanzialmente dall’entrata in vigore della Costituzione repubblicana e formalmente dalla revisione del Concordato del 1984.
I privilegi per la chiesa cattolica veronese continuano sia a livello statale sia a livello locale. Sono particolarmente odiosi i privilegi di carattere economico, che i beneficiari appaiono prediligere. Con la legge fiscale allegata alla finanziaria 2006 vengono regalati alla Diocesi di Verona ben 3.580.000 euro per il restauro del Seminario maggiore. Abbiamo appreso dalla stampa che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che ripartisce la quota dell’otto per mille di spettanza dello Stato regala altri 800.000 euro alla Diocesi di Verona sempre per il restauro del Seminario maggiore. Abbiamo a Verona monumenti civili, di ben maggiore portata artistica e storica, come ad esempio l’anfiteatro romano, che abbisognano di costosi lavori di restauro. Per essi, eventualmente, lo Stato dovrebbe erogare i soldi che incassa per volontà di quei cittadini che non intendono firmare la destinazione per la chiesa cattolica.
La chiesa cattolica veronese ha un patrimonio immobiliare vastissimo. Se lo riconvertisse in parte, avrebbe tutte le risorse necessarie per far fronte a restauri e ristrutturazioni. Patrimonio immobiliare che un recente e scandaloso provvedimento legislativo ha reso completamente esente dall’Ici.
Ci auguriamo che la Sua venuta a Verona serva a ristabilire nella nostra provincia il principio di laicità dello Stato. Auspichiamo che tutte le concezioni della vita e del mondo, comprese quelle che hanno un fondamento scientifico, abbiano pari dignità per la Prefettura di Verona e che le loro organizzazioni abbiano un pari trattamento, senza privilegi per una soltanto, come è avvenuto finora.