Non la Russia post comunista né i Paesi dell’allora blocco sovietico, bensì la Francia è la patria dell’ateismo: una recente indagine, pubblicata sull’ultimo numero dell’autorevole bimestrale «Le Monde des religions», consegna alla République la palma di Paese con il maggior numero di atei tra i propri abitanti. Infatti, il 14% dei francesi si dichiara “ateo convinto”, percentuale che sale al 25,4% quando si parla di persone “senza religione”. Nel primo fascicolo del 2006 (che presenta un dossier su “Gli atei. Chi sono costoro?”) «Le Monde des religions» traccia un profilo sociologico del transalpino che non aderisce a nessun credo: in maggioranza si tratta di uomini (55%), relativamente giovani (il 36% di quanti hanno meno di 35 anni), istruiti (un diplomato su tre) e di orientamento politico che tende a sinistra (il 31%). In generale, secondo il periodico parigino, l’ateismo si è più largamente diffuso in quei Paesi “che presentano una forma istituzionale ispirata all’umanismo laico”. Si tratta, nello specifico, “della laicità francese, dell’umanismo belga e olandese, della corrente socialdemocratica scandinava, dell’antifranchismo ateo spagnolo”. In effetti i numeri dell’indagine indicano che dopo la Francia, è il Belgio il Paese con il numero maggiore di atei convinti (8%, al pari della Russia); seguono Paesi Bassi e Spagna (6%) e la Danimarca (il 5%). Più indietro l’Inghilterra (4%), insieme alle zone dell’ex Germania occidentale, mentre la regione dell’allora Ddr fa registrare un tasso piuttosto alto (8%). E l’Italia? Nel Belpaese il tasso di atei si attesta al 3%, lo stesso di Portogallo, mentre in Austria scende del 2%. Ancora: negli ultimi anni è cresciuto il numero degli europei che si definiscono “senza religione”: nel 1981 era del 15%, diciotto anni più tardi (i dati dell’indagine di «Le Monde» risalgono al 1999) è salito al 25%. Comunque, degli abitanti del Vecchio Continente che non aderiscono a nessun credo, solo uno su quattro si definisce “ateo”.
Fonte: Avvenire