[…] Laici e preti della diocesi hanno consegnato al cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi e all’arcivescovo Edoardo Menichelli di Ancona le loro richieste e le loro preoccupazioni nell’ultima giornata del convegno diocesano in preparazione al grande convegno ecclesiale di Verona. Nella relazione tenuta ieri, Tettamanzi ha presentato la traccia preparatoria dei lavori, insistendo sul valore dell’essere testimoni in cinque ambiti: la vita affettiva, il lavoro e la festa, le tante forme di fragilità, la tradizione della fede, la cittadinanza come partecipazione civile e sociale alla vita della collettività. Tesi condivise da don Dalmazio Maggi, parroco della Sacra Famiglia e salesiano, il quale ha però sottolineato che «la platea qui è quasi tutta di anziani, e questo dimostra che la chiesa deve trovare strade nuove per aprirsi ai giovani, se non vuole restare una chiesa del passato». Una preoccupazione – «rischiamo di ridurci a parlare solo ai bambini» – condivisa dall’arcivescovo Menichelli, il quale ha annunciato a breve un incontro dedicato esclusivamente ai giovani. Per riflettere su aspetti come il linguaggio, coinvolgendo anche gli insegnati di religione che «non sono tali per grazia ricevuta ma per missione».
Fonte: il Messaggero
E il ritorno di massa dei giovani alla Chiesa? E la promessa (nero su bianco, e ratificata dal Parlamento) che gli insegnanti di religione non facciano catechismo?