Intervistato dal Fatto Quotidiano, il senatore PD Ignazio Marino ha mandato un chiaro segnale al suo partito: se non ci sarà unità sulla linea di opposizione al ddl Calabrò, allora è meglio che gli iscritti si esprimano con un referendum interno. Marino si dice convinto che “nel suo cuore e nel cervello” Bersani la pensi come lui, ma intende chiedergli “che su un tema come questo costringa i suoi parlamentari a non nascondersi dietro un voto di coscienza e indichi la strada da seguire”, perché “si sta discutendo di libertà di scelta”, e “come curarti non può importelo lo Stato”.
Raffaele Carcano
Fine vita, Marino al PD: “se manca compattezza, referendum”
22 commenti
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Minkia! E pensare che Marino è cattolico e va a messa quasi ogni settimana.
Come sta messo male il PD se lui è il più laico.
guarda, l’ho già detto molte volte, preferisco di gran lunga un cattolico praticante realmente laico che si batte per la laicità ai molti atei devoti che ci sono in circolazione. Poi come faccia a conciliare nel suo intimo queste diverse posizioni non lo so e sinceramente non è affar mio.
Marino è una persona responsabile e onesta, perché non impone il proprio punto di vista (o in particolare la propria religione) al prossimo. Sa scindere la sfera personale dalla società.
Essere laico significa non imporre le proprie scelte al prossimo.
totalmente d’accordo con te.
E’ quello che dico sempre a certi credenti: se non vogliono divorziare, avvalersi del diritto dell’eutanasia, sposarsi con una persona del loro stesso sesso, ecc ecc, sono liberissimi di farlo, ma che non impongano le loro convinzioni ad altri!
Vi quoto entrambi.
Dimenticate che prima di essere cattolico o politico laico e’ medico…E in fatto di Testamento Biologico, personalmente ne conosco pochi di politici che si sono sbattuti come lui in Italia. 😉
Avevo stima per Marino, ma adesso che mi dici che è cattolico … Mi dispiace, ma non lo voterò.
Penso davvero che il refendum non lo vogliano gli amici di maria.
Sarebbe una disfatta come per divorzio e aborto.
Anche al silenzio civile e democratico del gregge c’è un limite.
I sondaggi parlano chiaro!
Il pericolo dei referendum, però, è il mancato raggiungimento del “quorum” 🙁
Ma si tratta di un referendum interno.
Ma si tratta di un referendum interno che riguarderebbe solo gli iscritti al P.D.
Ops… scusate!
Il PD in fatto di laicità è un completo fallimento. Un partito che deve rifugiarsi nella “libertà di coscienza” degli eletti per non assumere mai una posizione che sia una.
Io penso che in fatto di laicità il PD risenta in maniera (secondo me) insolubile delle sue origini.
Unire due partiti, uno tendenzialmente laico (EX PDS) ad uno tendenzialmente confessionalista (Margherita) ha portato ad un nodo forse inestricabile su una serie di problematiche.
Finchè ci sarà questa legge elettorale il nodo non potrà essere sciolto (almeno questa è la mia opinione)
Giusto e il PD è decisamente poco propenso ad abrogare il porcellum. Se gli elettori esprimessero le preferenze in un partito di sinistra certa gente finirebbe silurata al volo.
la mia opinione è che il pd non è partito ma un qualcosa di mai realmente nato, realizzato.
non ha un leader, non ha un programma, non ha una linea, in sintesi non è niente.
una legge sul fine vita nel contesto socio-politico attuale non è neanche teorizzabile purtroppo.
dovremo attendere chissà quanti anni.
il pd come la pdl l’idv…tutti impegnati a non scontentare il vaticano e accaparrarsi i voti dei cattolici…siamo messi male assai…
La dirigenza del pd (acronimo di una bestemmia sprecata, soprattutto in questo caso non vale lo spreco del fiato per dirla) dovrebbe fare una cosa che in vita sua non ha mai fatto, andare a lavorare. Sono da 30 anni le stesse persone che continuano a fare i medesimi errori. Leggete “il baratto” di De Lucia Kaos edizioni, più che un libro è il prologo della situazione (surreale o drammaticamente vera a seconda dei punti di vista) che stiamo vivendo ora.
Lo ripeto ancora una volta: abbiate pazienza altri venti o trent’anni, giusto il tempo perché l’accanimento terapeutico diventi da affare miliardario a colossale perdita. In quel momento passeremo in un soffio dall’obbligo di curarsi all’invito più o meno caldo a “liberare un posto”. Una cosa non avremo mai: la libertà di fare quel che ci pare. Il potere odia la libertà (altrui).
Vi sembro eccessivo? Il tempo confermerà o smentirà questa mia sensazione.
L’unico laico del PD era Piergiorgio Odifreddi e sappiamo tutti come andò a finire. Tutto il resto è fuffa. Anche Marino.
Sono d’accordo con te.
Il problema del PD è che adeso se vuole avvicinarsi all’ UDC deve cedere ai clericali sui temi della laicità, molto di più di quanto non abbia fatto già in passato. Se la chiesa ha detto a Casini di non andare con Fini perchè è troppo laico, immaginiamoci quanto dovrà diventare clericale il PD per essere accettabile dall’ UDC. e’ chiaro che ciò genera tensioni interne e queste giustissime affermazioni di Marino