Insegnare i valori religiosi cristiani a scuola? O insegnare storia delle religioni? Il dibattito, scrive Nick Smith sul Listener di Auckland, è abbastanza acceso. Infatti, la commissione per l’educazione religiosa coordinata da Hilary Baskerville afferma che nel paese c’è un desiderio diffuso di insegnamento dei princìpi giudaicocristiani. Tanto che la commissione ha messo in moto 4.500 volontari, riconosciuti dal ministero dell’istruzione, per tenere lezioni di commento della Bibbia in centinaia di scuole elementari. Spetta ai dirigenti scolastici, poi, decidere se istituire le classi e i genitori hanno il diritto di non far partecipare i figli. Ma, assicura Baskerville, “non tolleriamo estremisti. Anzi ne abbiamo già licenziati un paio”.
In realtà, spiega Smith, un genitore ateo ha denunciato che suo figlio è tornato a casa in lacrime, perché dopo una mezz’ora di Bibbia si era convinto che Gesù non lo amasse. “Auckland è un perfetto esempio di diversità. Bambini cristiani, musulmani, indù e pagani stanno fianco a fianco nelle nostre scuole. È finita l’epoca del dominio cristiano, che tra l’altro non ha la prerogativa in fatto di promozione di valori comunitari. La scuola svolge già bene questo ruolo”.
Fonte: Internazionale